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Agli estremi di un’asta omogenea di massa M e lunghezza L sono vincolati due corpi puntiformi P1e P2, di massa m1= M

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(1)

Prova scritta di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 29/06/2018

Esercizio 1

Agli estremi di un’asta omogenea di massa M e lunghezza L sono vincolati due corpi puntiformi P

1

e P

2

, di massa m

1

= M

3 ed m

2

= 2 M

3 rispettivamente. L’asta può ruotare senza attrito attorno ad un asse ortogonale al piano del foglio e passante per il suo centro O . Il centro O dell’asta coincide con l’origine del sistema di coordinate in Figura e l’asse di rotazione coincide con l’asse z del sistema di coordinate. Una molla ideale di lunghezza a riposo nulla e costante elastica k è attaccata al punto A , indicato in Figura, ed all’estremo dell’asta in cui è posto P

2 .

La coordinata verticale del punto A è ignota. La molla mantiene il sistema in equilibrio nella configurazione in cui l’asta è orizzontale.

1) Riportare su uno schema come quello mostrato in Figura tutte le forze agenti sul sistema e scrivere le due equazioni cardinali per la condizione di equilibrio del sistema specificando la posizione scelta per il polo.

2) Determinare l’allungamento d della molla quando il sistema è in equilibrio in posizione orizzontale.

A un certo istante la molla viene staccata da P

2

e l’asta è lasciata libera di ruotare.

3) Si calcolino le velocità lineari di P

1

e P

2

e l’accelerazione del centro di massa del sistema (asta, P

1

, P

2

) nell’istante in cui il sistema assume per la prima volta la posizione verticale.

4) Nello stesso istante considerato al punto 3) si calcoli la reazione vincolare sviluppata nel punto O in

cui l’asta è incernierata.

(2)

Esercizio 2

Due cilindri indefiniti di raggio R=3 cm sono disposti perpendicolarmente al piano (x , y ) di un sistema di coordinate cartesiane, come in Figura; gli assi dei due cilindri sono paralleli all’asse z . Gli assi dei due cilindri passano rispettivamente per i punti O

1

di coordinate (0,0) ed O

2

di coordinate (a , 0) con a=20 cm . Il cilindro di sinistra ha carica di volume ρ (ignota !), quello di destra

ρ/2 . Il campo elettrostatico nel punto P in figura, equidistante dai centri dei due cilindri ed allineato ad essi, ha intensità 430 V /m . Si assuma che, essendo a ≫ R, la distribuzione di carica su ciascuno dei due cilindri si possa considerare uniforme e non alterata dalla presenza dell’altro cilindro.

1) Determinare la densità di carica di volume ρ (se lo si ritiene vantaggioso si può definire preliminarmente una densità di carica lineare equivalente λ ).

2) Determinare la differenza di potenziale fra i punti Q

1

e Q

2

in Figura.

3) Un elettrone (massa m=9.1 ×10

−31

kg , carica −e=−1.6 ×10

−19

C ) viene emesso dal punto Q

1

con velocità di modulo V

0

ignoto nel verso positivo dell’asse x . Determinare V

0

in modo che l’elettrone possa giungere in Q

2

.

4) Determinare la differenza di potenziale fra i centri O

1

e O

2

dei due cilindri.

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