Teorema della derivata nulla
Sia f continua e derivabile su un intervallo I . Sia f
0(x ) = 0 ∀x ∈ I , allora f ` e costante in I .
Dimostrazione. Dimostrare che f ` e costante su I equivale a dimostrare che f (x
1) = f (x
2), ∀x
1, x
2∈ I .
Dimostriamo per assurdo: ¬Q ⇒ ¬P.
Negare la tesi equivale a dire che ∃x
1, x
2∈ I : f (x
1) 6= f (x
2).
Applichiamo il teorema di Lagrange (f soddisfa le ipotesi del thm di Lagrange sull’intervallo [x
1, x
2] ⊂ I ), otteniamo che esiste c ∈ (x
1, x
2) tale che
f
0(c) = f (x
2) − f (x
1)
x
2− x
16= 0
che contraddice l’ipotesi.
Teorema di de l’Hˆ opital
Siano f e g due funzioni definite in un intorno di x
0, tranne al pi´ u nel punto x
0, e tali che
x →x
lim
0f (x ) = lim
x →x0
g (x ) = L con L = 0 o L = ±∞.
Se f e g sono derivabili nell’intorno di x
0, tranne eventualmente in x
0, con g
06= 0, e se esiste (finito o infinito) il limite
x →x
lim
0f
0(x ) g
0(x )
allora esiste anche
x →x
lim
0f (x )
g (x ) e lim
x →x0
f (x ) g (x ) = lim
x →x0
f
0(x ) g
0(x ) .
Es. lim x →0
e2x− e−2x
sin(5x ) (OK) lim
x →+∞
x + sin(x ) 3x − cos(x )(NO)
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Vediamo se possiamo applicare de l’Hˆ opital a lim
x →+∞
x + sin(x ) 3x − cos(x ) . 1) lim
x →+∞
(x + sin(x )) = +∞, lim
x →+∞
(3x − cos(x )) = +∞
2) f (x ) = x + sin(x ) e g (x ) = 3x − cos(x ) sono derivabili su tutto R 3) ∃ lim
x →+∞
f
0(x )
g
0(x ) = lim
x →+∞
1 + cos(x )
3 + sin(x ) ? NO
Allora de l’Hˆ opital non pu` o essere applicato perch` e manca un’ipotesi.
Non abbiamo soluzione del limite dato usando questo teorema.
Questo non vuol dire che non esiste il limite dato.
Infatti: lim
x →+∞
x + sin(x )
3x − cos(x ) = lim
x →+∞
x (1 + sin(x )/x ) x (3 − cos(x )/x ) = 1
3
50 100 150 200 250 300 350 400
0.315 0.32 0.325 0.33 0.335 0.34 0.345 0.35 0.355
f (x)/g(x)
x
y
50 100 150 200 250 300 350 400
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7
0.8 f
′(x)/g′(x)
x
y
x →+∞
lim f (x ) g (x ) = 1
3 , lim
x →+∞
f
0(x )
g
0(x ) =6 ∃
Abbiamo visto le definizioni:
f
−0(x
0) = lim
x →x0−
f (x ) − f (x
0) x − x
0e f
+0(x
0) = lim
x →x0+
f (x ) − f (x
0) x − x
0Il seguente teorema fornisce un criterio per valutare derivata destra e sinistra in maniera alternativa sfruttando l’espressione di f
0(x ).
TEOREMA DEL LIMITE DELLA DERIVATA
Sia f una funzione definita e continua in I (x
0) e derivabile in I (x
0) tranne eventualmente in x
0.
Se esiste (finito o infinito) `
1= lim
x →x0+
f
0(x ), allora esiste anche la derivata destra f
+0(x
0) in x
0e si ha f
+0(x
0) = `
1= lim
x →x0+
f
0(x ).
Se esiste (finito o infinito) `
2= lim
x →x0−
f
0(x ), allora esiste anche la derivata sinistra f
−0(x
0) in x
0e si ha f
−0(x
0) = `
2= lim
x →x0−
f
0(x ).
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Dimostrazione.
La dimostrazione del teorema segue dal teorema di de l’Hˆ opital:
f
+0(x
0) := lim
x →x0+
f (x ) − f (x
0) x − x
0(H)
= lim
x →x0+
f
0(x )
1 = lim
x →x0+
f
0(x ).
A PATTO CHE ESISTA lim
x →x0+
f
0(x )
f
−0(x
0) := lim
x →x0−
f (x ) − f (x
0) x − x
0(H)
= lim
x →x0−
f
0(x )
1 = lim
x →x0−
f
0(x ).
A PATTO CHE ESISTA lim
x →x0−
f
0(x )
Derivate di ordine superiore
In maniera analoga a quanto fatto per la derivata seconda, si pu` o definire la derivata terza di f in x
0, se esiste, come la derivata prima in x
0della derivata seconda di f :
f
000(x
0) := (f
00)
0(x
0)
ed in generale, per k ≥ 1, la la derivata di ordine k di f in x
0` e f
(k)(x
0) := (f
(k−1))
0(x
0).
Per definizione si pone f
(0)(x
0) := f (x
0), ovvero la derivata di ordine zero di una funzione ` e la funzione stessa.
Es. f (x ) = x 2 + 3
2x f
0(x ) = 1 2 + 3
2 ·
− 1 x
2= 1 2 − 3
2 x
−2f
00(x ) = − 3
2 · (−2)x
−3= 3x
−3, f
000(x ) = f
(3)(x ) = 3 · (−3)x
−4= − 9
x
4.
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Def. Una funzione f si dice di classe C
k(con k ≥ 0) su un intervallo I, se essa ` e derivabile k volte in I e se la funzione derivata k−sima di f (f
(k)(x )) ` e un funzione continua su I . L’insieme delle funzioni di classe C
ksu I ` e denotato con C
k(I ).
C
∞(I ) ` e l’insieme delle funzioni che sono derivabili un numero arbitrario (∞) di volte su I .
Es. f (x ) = e
x, f
(k)(x ) = e
x, k = 1, 2, ...
Qualunque sia k, la derivata f
(k)(x ) coincide con f che ` e una funzione continua su R, quindi f ∈ C
∞(R) .
Es. f (x ) = √
x , I = [0, +∞): f ∈ C
0(I ): in x = 0 f ` e
definita, continua, ma non derivabile.
Esempi
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f (x ) discontinua, ‘a scala’ f (x ) continua, con un punto angoloso
f (x ) continua e derivabile
f derivabile in I e f ∈ C 1 (I )
Sia I ⊆ dom(f ).
f derivabile in I ⇐⇒ ∃f
0(x ) ∈ R ∀x ∈ I
f ∈ C
1(I ) ⇐⇒ f derivabile in I e f
0(x ) ` e continua in I Esercizio.
Calcolare la derivata di
f (x ) =
( x
2sin
1x+ x se x 6= 0
0 se x = 0
e dire se f ∈ C
1sul suo dominio.
Svolgimento.
1
Verifico che f ` e continua su tutto R.
2
Calcolo f
+0(0) e f
−0(0) e guardo se coincidono.
Se la risposta ` e affermativa, allora ∃f
0(0) = f
+0(0) = f
−0(0).
3
Calcolo f
0(x ) con le regole di derivazione per tutti gli x 6= 0 Trovo:
f
0(x ) =
( 2x sin
1x− cos
1x+ 1 se x 6= 0
1 se x = 0
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Ora controllo se f
0(x ) ` e una funzione continua in x = 0, come abbiamo sempre fatto:
1
calcolo lim
x →0−f
0(x ),
2
calcolo lim
x →0+f
0(x ),
3
confronto con f
0(0)
4
stabilisco se f
0(x ) ` e continua in 0 o no.
La funzione f
0(x ) risulta discontinua in x = 0 e presenta un punto di discontinuit` a di seconda specie.
Tuttavia esiste finita la derivata prima in ogni x ∈ R, cio`e f `e derivabile su R
Questo ` e un esempio di funzione f derivabile su tutto R, ma
f 6∈ C
1(R).
-1 -0.5 0 0.5 1 x
-2 -1 0 1 2
f(x)
f (x )
-1 -0.5 0 0.5 1
x -0.5
0 0.5 1 1.5 2 2.5
f'(x)
f
0(x )
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