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Italiana Coke S.r.l.

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Academic year: 2022

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(1)

Italiana Coke S.r.l.

“Sezione valutazione integrata ambientale –

Inquadramento e descrizione dell’impianto”

(2)

INDICE

1 INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DEL COMPLESSO IPPC...8

1.1 POSIZIONEGEOGRAFICA...8

1.1.1 Insediamenti e infrastrutture confinanti...8

1.1.2 Inquadramento urbanistico e ambientale...8

1.1.3 Vincoli e criticità territoriali (rischio sismico)...9

1.1.4 Inquadramento geologico, idrogeologico e idrografico...9

1.1.4.1 Geomorfologia superficiale...9

1.1.4.2 Caratterizzazione stratigrafica...9

1.1.4.3 Idrografia sotterranea...10

1.1.4.4 Idrografia di superficie...10

1.1.4.5 Contaminazione del sito...11

1.2 CLASSIFICAZIONEACUSTICADELTERRITORIO...11

1.3 PIANIREGIONALIEPROVINCIALIDIBACINOEDIRISANAMENTOAMBIENTALE...12

2 AUTORIZZAZIONI E REGISTRAZIONI IN VIGORE...12

2.1 ATTIVITÀPRINCIPALE (COKERIA)...12

2.2 ATTIVITÀCONNESSA (IMPIANTIDICOMBUSTIONECONPOTENZACALORIFICADICOMBUSTIONE > 50 MW)...13

2.3 GENERALIPERILSITO...13

3 CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITÀ PRODUTTIVE...14

3.1 I CICLIPRODUTTIVI...14

3.1.1 Generalità sui processi produttivi e sull’attività del complesso...14

3.1.2 Strutturazione del complesso e attività svolte...16

3.1.3 Potenzialità produttiva del complesso ...17

4 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO E DELLE ATTIVITÀ AUSILIARIE...18

4.1 REPARTO FOSSILE...20

4.1.1 Ciclo di lavorazione...20

4.1.2 Potenzialità nominale...20

4.1.3 Utilizzo attuale...20

4.1.4 Principali strutture ed impianti...20

4.2 REPARTO FORNI...21

4.2.1 Ciclo di lavorazione...21

4.2.2 Potenzialità nominale...22

4.2.3 Utilizzo attuale...22

4.2.4 Principali strutture ed impianti...22

4.2.5 Cronistoria delle batterie...23

4.3 REPARTO COKE – LINEE FONDERIAE METALLURGICO...24

4.3.1 Ciclo di lavorazione...24

4.3.2 Potenzialità nominale...24

4.3.3 Utilizzo attuale...24

4.3.4 Principali strutture ed impianti...24

4.4 REPARTO COKE – LAVORAZIONEMINUTI (E.M.V.)...25

4.4.1 Ciclo di lavorazione...25

4.4.2 Potenzialità nominale...25

4.4.3 Utilizzo attuale...25

4.4.4 Principali strutture ed impianti...25

4.5 REPARTO SOTTOPRODOTTI – RAFFREDDAMENTOEPOMPAGGIODELGAS...26

4.5.1 Ciclo di lavorazione...26

4.5.2 Potenzialità nominale...27

4.5.3 Utilizzo attuale...27

4.5.4 Principali strutture ed impianti...27

(3)

4.6 REPARTO SOTTOPRODOTTI – SOLFATAZIONE...27

4.6.1 Ciclo di lavorazione...27

4.6.2 Potenzialità nominale...28

4.6.3 Utilizzo attuale...28

4.6.4 Principali strutture ed impianti...28

4.7 REPARTO SOTTOPRODOTTI – DESOLFORAZIONE...28

4.7.1 Ciclo di lavorazione...28

4.7.2 Potenzialità nominale...29

4.7.3 Utilizzo attuale...29

4.7.4 Principali strutture ed impianti...30

4.8 REPARTO SOTTOPRODOTTI – DISTRIBUZIONEGASDICOKERIADEPURATO...30

4.8.1 Ciclo di lavorazione...30

4.8.2 Potenzialità nominale...30

4.8.3 Utilizzo attuale...30

4.8.4 Principali strutture ed impianti...31

4.9 REPARTO SOTTOPRODOTTI – SEPARAZIONEACQUEDIPROCESSOECATRAME...31

4.9.1 Ciclo di lavorazione...31

4.9.2 Potenzialità nominale...31

4.9.3 Utilizzo attuale...31

4.9.4 Principali strutture ed impianti...32

4.10 REPARTO SOTTOPRODOTTI – STRIPPINGACQUEAMMONIACALI...32

4.10.1 Ciclo di lavorazione...32

4.10.2 Potenzialità nominale...32

4.10.3 Utilizzo attuale...32

4.10.4 Principali strutture ed impianti...32

4.11 REPARTO SOTTOPRODOTTI – DEPURAZIONEACQUEREFLUE...33

4.12 REPARTO SOTTOPRODOTTI – GESTIONECICLOACQUAINDUSTRIALE...33

4.12.1 Ciclo di lavorazione...33

4.12.2 Potenzialità nominale...34

4.12.3 Utilizzo attuale...34

4.12.4 Principali strutture ed impianti...34

4.13 ALTRIPROCESSIESERVIZIAUSILIARI...34

4.13.1 Manutenzione...34

4.13.2 Magazzino scorte...35

4.13.3 Laboratorio chimico...35

4.14 MATERIEPRIME, PRODOTTI, INTERMEDIEMATERIALIAUSILIARI...35

4.14.1 Prodotti del processo di cokeria...35

4.14.2 Materie prime...36

4.14.3 Materiali, sostanze e preparati ausiliari...36

4.14.4 Intermedi del processo produttivo...38

4.14.5 Utilizzo nel ciclo produttivo di carboni fossili indifferenziati...38

4.14.5.1 Operazioni che danno origine a intermedi destinati all'utilizzo nel ciclo produttivo...38

4.14.5.2 Procedure per l’utilizzo interno del carbone fossile indifferenziato...39

5 RAZIONALE UTILIZZO DELL'ACQUA...41

5.1 APPROVVIGIONAMENTOIDRICODELCOMPLESSO...41

5.1.1 Prelievo di acqua da risorse idriche...41

5.1.2 Acque di processo...41

5.2 UTILIZZODELLEACQUE...41

5.2.1 Acqua industriale grezza...41

5.2.2 Acqua demineralizzata...42

5.2.3 Acque ammoniacali...42

5.2.4 Acqua potabile...42

5.2.5 Acque meteoriche...42

5.3 BILANCIOIDRICO...42

(4)

5.3.1 Acque in ingresso...42

5.3.2 Acque in uscita...43

5.4 STRATEGIEPERILCONTENIMENTODEICONSUMI...43

5.5 CONSUMIIDRICIDELTRIENNIO 2001-2003...43

6 EMISSIONI IN ATMOSFERA...44

7 MISURE DI PREVENZIONE, CONTENIMENTO E CONTROLLO DELLE EMISSIONI...46

7.1 MESSAAPARCOERIPRESADICARBONIFOSSILIEADDITIVI...46

7.1.1 Aspetti ambientali...46

7.1.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...46

7.2 LAVORAZIONEETRASPORTOSUNASTRIDEICARBONIFOSSILI...47

7.2.1 Aspetti ambientali...47

7.2.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...47

7.2.3 Misure di controllo delle emissioni...47

7.3 CARICAMENTODEIFORNIDACOKE...48

7.3.1 Aspetti ambientali...48

7.3.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...48

7.3.2.1 Connessione a tenuta tra macchina caricatrice e forno da caricare...48

7.3.2.2 Eiezione di vapore nel gomito del tubo di sviluppo...49

7.3.2.3 Dispositivi “jumper pipe”...49

7.3.2.4 Livellamento del carbone fossile...49

7.3.2.5 Emissioni di polveri...49

7.3.2.6 Accurata manutenzione dei forni...50

7.3.3 Misure di controllo delle emissioni...50

7.4 DISTILLAZIONEDELCARBONEFOSSILE (COKEFAZIONE)...50

7.4.1 Aspetti ambientali...50

7.4.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...50

7.4.2.1 Adozione di porte a tenuta rigida e ben manutenzionate...51

7.4.2.2 Adozione di sportelletti di spianamento dotati di sistemi di chiusura a tenuta...51

7.4.2.3 Accurata manutenzione di porte e telai...51

7.4.2.4 Pulizia di porte e telai...52

7.4.2.5 Accurata manutenzione dei forni...54

7.4.2.6 Adozione di tubi di sviluppo dotati di coperchi (cappellotti) a tenuta idraulica...54

7.4.2.7 Accurata manutenzione dei tubi di sviluppo, bocchette di carica e altre apparecchiature...54

7.4.2.8 Sigillatura dei coperchi di carica con malta liquida o altro materiale idoneo...54

7.4.2.9 Pulizia dei coperchi e delle bocchette di carica...55

7.4.2.10 Periodico degrafitaggio della volta del forno...55

7.4.2.11 Pulizia meccanica del tubo di sviluppo ...56

7.4.2.12 Degrafitaggio jumper pipes...56

7.4.2.13 Emissioni dalle torce di sicurezza...56

7.4.3 Misure di controllo delle emissioni...56

7.5 SFORNAMENTODELCOKE...58

7.5.1 Aspetti ambientali...58

7.5.2 Misure di prevenzione e contenimento...58

7.5.2.1 Sistema di captazione e depolverazione dei fumi generati nel punto di trasferimento del coke ...58

7.5.2.2 Cappellotti dei tubi di sviluppo...60

7.6 RISCALDAMENTODEIFORNI...60

7.6.1 Aspetti ambientali...60

7.6.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...61

7.6.2.1 Utilizzo di gas desolforato...61

7.6.2.2 Rivestimento interno condotti bruciatori gas...61

7.6.2.3 Accurata manutenzione dei forni...61

7.6.2.4 Tecniche per la limitazione delle emissioni di NOx...62

7.6.3 Misure di controllo delle emissioni...63

7.7 SPEGNIMENTODELCOKE...63

7.7.1 Aspetti ambientali...63

(5)

7.7.2 Misure di contenimento adottate...63

7.7.3 Misure di controllo delle emissioni...64

7.8 LAVORAZIONEDELCOKEESPEDIZIONE...64

7.8.1 Aspetti ambientali...64

7.8.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...65

7.8.3 Misure di controllo delle emissioni...65

7.9 LAVORAZIONEECARICOMINUTIDICOKE...65

7.9.1 Aspetti ambientali...65

7.9.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...66

7.9.3 Misure di controllo delle emissioni...66

7.10 TRATTAMENTODELGASDICOKERIAELAVORAZIONESOTTOPRODOTTI...66

7.10.1 Aspetti ambientali...66

7.10.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...66

7.10.3 Misure di controllo delle emissioni...67

7.11 GESTIONEACQUAINDUSTRIALE – CENTRALETERMICA...68

7.11.1 Aspetti ambientali...68

7.11.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...68

7.11.3 Misure di controllo delle emissioni...68

7.12 IMPIANTIDICOGENERAZIONE...68

7.12.1 Aspetti ambientali...68

7.12.2 Misure di prevenzione e contenimento adottate...68

7.12.3 Misure di controllo delle emissioni...68

7.A - APPENDICECAP. 7 – PROCEDURAOPERATIVADIMANUTENZIONEPORTEETELAIDEIFORNI...69

7.A.1 Finalità e competenze...69

7.A.2 Sigillatura, pulizia e minuto mantenimento...69

7.A.3 Manutenzione ordinaria...70

7.A.4 Manutenzione straordinaria...71

8 DETERMINAZIONE DELLE EMISSIONI E MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA...71

8.1 ATTIVITÀDIMONITORAGGIODELLAQUALITÀDELLARIAESEGUITEDALGESTORE...71

9 INFORMAZIONI TECNICHE SU EMITTENTI CONVOGLIATE E SISTEMI DI ABBATTIMENTO...71

9.1 LAVORAZIONEETRASPORTOSUNASTRIDEICARBONIFOSSILI...71

9.1.1 E52 - Impianto abbattimento polveri Fabbricato Prima Lavorazione...71

9.1.2 E48 - Impianto abbattimento polveri Fabbricato Miscela...72

9.1.3 E53 Impianto pulizia Fabbricato Miscela...73

9.2 RISCALDAMENTODEIFORNI...74

9.2.1 E2/E3/E4/E5 – Ciminiere batterie forni...74

9.3 DISTILLAZIONE...75

9.3.1 T1a/T1b/T2a/T2b/T4a/T4b/T5a/T5b – Torce di sicurezza batterie forni...75

9.4 SPEGNIMENTODELCOKE...75

9.4.1 E7 - Camino cappa doccia di spegnimento...75

9.4.2 E6 - Camino cappa doccia di spegnimento n°1...76

9.5 LAVORAZIONEDELCOKEESPEDIZIONE...76

9.5.1 E54 - Impianto abbattimento polveri classifica coke per fonderia...76

9.5.2 E11 - Impianto abbattimento polveri classifica coke metallurgico...76

9.5.3 E10 - Impianto abbattimento polveri classifica coke metallurgico...77

9.6 LAVORAZIONEECARICOMINUTIDICOKE...78

9.6.1 E12 - Impianto abbattimento polveri da essiccatore coke...78

9.6.2 E13 - Impianto abbattimento polveri da impianti comuni...78

9.6.3 E14/E15 - Impianti aspirazione polveri da mulini preparazione coke 0/1...79

9.6.4 E55 - Impianti pulizia fabbricato E.M.V...79

9.7 TRATTAMENTODELGASDICOKERIAELAVORAZIONESOTTOPRODOTTI...80

9.7.1 Impianto abbattimento polveri carico silo carbonato di sodio...80

9.7.2 E50 – Termocombustore emissioni...81

(6)

9.8 DISTRIBUZIONEGASDICOKERIA...81

9.8.1 TG – Torcia generale di rete...81

9.9 GESTIONEACQUA – CENTRALETERMICA...82

9.9.1 E51 – Generatore di calore per caldaia ad olio diatermico...82

9.10 IMPIANTIDICOGENERAZIONE...82

9.10.1 M1/M2/M3/M4/M5/M6/M7/M8 – Scarico motori centrale cogenerazione...82

9.10.2 M9 – Scarico motore gruppo autoproduzione...83

10 INFORMAZIONI TECNICHE PER IL CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI DIFFUSE...83

10.1 MESSAAPARCOERIPRESADICARBONIFOSSILIEADDITIVI...83

10.1.1 Impianto irroramento e filmatura cumuli a parco...83

10.2 CARICODEIFORNIEDISTILLAZIONEDELCARBONEFOSSILE...84

10.2.1 Dispositivi di depressurizzazione delle camere mediante eiettori a vapore...84

10.2.2 Dispositivi jumper-pipes...84

10.2.3 Sistema tenuta idraulica su coperchi colonne di adduzione gas...85

10.3 LAVORAZIONEDELCOKEESPEDIZIONE...85

10.3.1 Impianto irroramento cumuli a parco, punto di carico coke 0/1 e piazzali...85

10.3.2 Impianto umidificazione coke 0/1...85

11 SCARICHI IDRICI...86

11.1 FORMAZIONEDELLEACQUEREFLUE...86

11.1.1 Attività del processo produttivo che danno origine ad acque di scarico...86

11.1.2 Tipologie di acque destinate allo scarico...88

11.1.2.1 Scarico acque non trattate di raffreddamento indiretto...89

11.2 TRATTAMENTODELLEACQUEDIPROCESSOEDELLEACQUEMETEORICHE...91

11.2.1 Reti di raccolta delle acque da trattare...91

11.2.2 Impianti di trattamento delle acque destinate allo scarico...91

11.2.3 Descrizione degli impianti di trattamento ...93

11.2.3.1 Impianto di pre-trattamento delle acque meteoriche/tecnologiche...93

11.2.3.2 Impianto di depurazione biologica...94

11.2.3.3 Schema semplificato flussi idrici in ingresso al depuratore biologico...99

11.2.3.4 Impianto di ozonazione...100

11.2.3.5 Impianti di trattamento delle acque meteoriche...101

11.3 MODALITÀDISCARICOECORPIRICETTORI...101

11.4 RIUTILIZZOINTERNODELLEACQUEDISCARICO...102

11.4.1 Considerazioni sul riutilizzo delle acque reflue depurate...102

11.4.2 Modalità di riutilizzo e monitoraggio delle acque...103

12 EMISSIONI SONORE :...104

12.1 TABELLARIASSUNTIVARUMORE...104

12.2 PRINCIPALISORGENTISONOREDELCOMPLESSO...104

12.2.1 Impianti e lavorazioni del ciclo produttivo...104

12.2.2 Trasporti e attività ausiliarie ...105

12.3 VALUTAZIONEERILEVAZIONEDELLIMPATTOACUSTICO...106

12.3.1 Modalità di valutazione ...106

12.3.2 Risultati e verifica dei limiti...106

13 RIFIUTI...107

13.1 GESTIONEDEIRIFIUTIPRODOTTINELCOMPLESSO...107

13.1.1 Rifiuti del processo produttivo...107

13.1.1.1 Rifiuti prodotti da processi chimico-fisici...107

13.1.1.2 Rifiuti prodotti da esaurimento di materiali di processo...108

13.1.2 Rifiuti dei processi e delle attività ausiliarie...109

13.2 ATTIVITÀDIGESTIONE, TRATTAMENTOERECUPERODIRIFIUTISVOLTENELSITO...109

13.2.1 Deposito temporaneo dei rifiuti e modalità di conferimento...109

13.2.2 Stoccaggio provvisorio autorizzato di rifiuti pericolosi e non pericolosi...110

(7)

13.2.3 Attività di recupero di rifiuti non pericolosi prodotti nello stabilimento...111

13.2.3.1 Procedure tecniche per il recupero...113

14 UTILIZZO DELLE RISORSE ENERGETICHE...114

14.1 CONSIDERAZIONIGENERALI...114

14.2 PRODUZIONEDIENERGIANELLOSTABILIMENTO...115

14.2.1 Impianti di produzione di energia elettrica e termica...115

14.2.2 Dati sulla produzione e utilizzo di energia...116

14.3 PRELIEVODIENERGIADALLESTERNOEGRUPPIDIEMERGENZA...118

14.4 BILANCIOENERGETICODELLOSTABILIMENTO...118

15 INFORMAZIONI RELATIVE ALLA VITA UTILE PREVISTA PER IL COMPLESSO ED ALLE PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA CHIUSURA, LA MESSA IN SICUREZZA, BONIFICA E RIPRISTINO DEL SITO INTERESSATO...120

15.1 VITAUTILEPREVISTAPERILCOMPLESSO...120

15.1.1 Considerazioni tecniche...120

15.1.2 Programma di manutenzione delle batterie di forni...120

15.2 PROBLEMATICHECONNESSECONLACHIUSURADELCOMPLESSO...121

15.2.1 Situazione del suolo e del sottosuolo...121

15.2.1.1 Procedimento per la verifica della contaminazione e progettazione degli interventi...121

16 IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE...122

16.1 SITUAZIONENORMATIVA...122

17 DEPOSITI DI GASOLIO...122

18 STATO DI APPLICAZIONE DELLE B.A.T E INDICAZIONI DI MIGLIORAMENTO...123

18.1 RAPPORTOSINTETICODICONFRONTOFRA BAT ESTATODIATTUAZIONEDELLESTESSE...123

18.2 ULTERIORIINDICAZIONIDIMIGLIORAMENTO...130

(8)

1 Inquadramento urbanistico e territoriale del complesso IPPC

1.1 Posizione geografica

Lo stabilimento Italiana Coke risulta ubicato nella zona a destinazione d’uso industriale della frazione San Giuseppe del comune di Cairo Montenotte (SV), e precisamente ne costituisce la parte estrema in direzione nord-est, come risulta dalla pianta topografica allegata alla domanda AIA. Lo stabilimento si colloca infatti tra le frazioni Bragno e San Giuseppe, e si sviluppa su una superficie di 240.000 m2, completamente recintata da muro, in parte occupata dagli impianti del ciclo di produzione e dai relativi servizi (situati sia all’aperto che in fabbricati) ed in parte utilizzata per i parchi di stoccaggio delle materie prime e dei prodotti, oltre che per la viabilità interna. Le coordinate geografiche, espresse in Gauss Boaga, del sito sono:

Nord: 4914630

Est: 1443300

Sud : 4913850

Ovest : 1443950

La quota media dell’insediamento è di 350 metri s.l.m. (minima 340 m, massima 360 m).

1.1.1 Insediamenti e infrastrutture confinanti

L'area confina a Nord, Est e Ovest con terreni agricoli di proprietà di terzi, a Sud-Est con l'abitato di Bragno e a Sud-Ovest con la stazione di arrivo e i parchi della Società Funiviaria Alto Tirreno con interposta la strada provinciale per Bragno-Ferrania (via Stalingrado). Lo stabilimento è situato sulla sponda destra del fiume Bormida di Spigno (a valle della confluenza della Bormida di Pallare con quella di Mallare). Tra la cokeria e il fiume sono interposte le aree dell’ex stabilimento Agrimont/Enichem Agricoltura, oggi divise tra le proprietà Scilla S.r.l. e Cairo Reindustria. Il sito è collegato con l’esterno tramite la viabilità stradale e la rete ferroviaria. La strada provinciale n° 12 (Cairo-Ferrania-Altare) mette in comunicazione lo stabilimento con la viabilità principale della zona:

Strada Statale n° 29 che collega Savona con la Valle Bormida e Acqui Terme,

Strada Statale n° 28 bis che collega Carcare a Mondovì (a circa km 2,5),

Autostrada A6 Savona-Torino, uscita Altare (a circa km 5,5).

Limitatamente alle spedizioni di coke viene inoltre utilizzata la linea ferroviaria Savona-Acqui Terme-Alessandria, collegata al parco binari interno allo stabilimento mediante raccordo ferroviario accordato in concessione, passante attraverso le aree della stazione terminale della società Funivie.

1.1.2 Inquadramento urbanistico e ambientale

Il terreno su cui sorge lo stabilimento Italiana Coke di Cairo Montenotte è censito al foglio n. 69, mappale 78, del Catasto Provinciale. L’area d’inserimento dell’impianto è compresa all’interno di una zona industriale. In direzione sud-est rispetto allo stabilimento la zona è caratterizzata dalla presenza di conurbazioni residenziali (frazione di Bragno del comune di Cairo Montenotte), con alcune abitazioni prossime alle aree estreme degli insediamenti industriali. Sono presenti, inoltre, diverse case ad uso agricolo sparse sul territorio a monte dello stabilimento.

(9)

1.1.3 Vincoli e criticità territoriali (rischio sismico)

Sulla base dell’ultima zonizzazione sismica del territorio nazionale, che risale alla fine degli anni

‘70 da parte del progetto Finalizzato Geodinamica, si evidenzia come la zona comprendente il sito non sia classificata a rischio sismico.

1.1.4 Inquadramento geologico, idrogeologico e idrografico

Nell’aprile 2000 sono state eseguite delle indagini geognostiche del suolo della cokeria dalla società Pro.Mo.Geo. S.r.l., utilizzati per la redazione della relazione geologica e idrogeologica allegata alla domanda AIA.

1.1.4.1 Geomorfologia superficiale

Le indagini hanno rilevato che l’originaria conformazione geomorfologica è ancora riconoscibile a monte dello stabilimento (oltre il parco di stoccaggio del carbone fossile n° 2). In questo settore sono presenti due bacini alimentanti brevi corsi d’acqua a carattere stagionale, affluenti destri del fiume Bormida. In posizione intermedia tra i due impluvi è riconoscibile una piccola depressione morfologica non alimentante un corso d’acqua superficiale, il cui raccordo con i due bacini principali è totalmente mascherato dalla costruzione della cokeria.

1.1.4.2 Caratterizzazione stratigrafica

In base alle stratigrafie dei sondaggi geognostici e delle sezioni litostratigrafiche il substrato dell’areale indagato può essere suddiviso in tre unità litostratigrafiche, così riassumibili dal basso verso l’alto:

substrato roccioso;

coltre d’alterazione;

materiale di riporto e residui industriali.

Il substrato roccioso è costituito dalle arenarie conglomeratiche identificate in letteratura scientifica con il nome di Formazione di Molare (Oligocene). La Formazione di Molare è costituita, in base ai sondaggi eseguiti, da arenarie medio-fini da poco a moderatamente cementate di colore grigio- marrone variamente intercalate da orizzonti conglomeratici, localmente scarsamente cementati. Lo spessore della coltre di alterazione appare decisamente variabile, legato alle opere di movimento terra rese necessarie durante la costruzione dello stabilimento oltre che ad un differente grado di alterazione del substrato a posto.

Nel settore a monte la coltre superficiale è costituita da limi sabbiosi debolmente argillosi, di colore marrone, di bassa plasticità variamente intercalati da sottili orizzonti di argilla sabbiosa e di sabbia argillosa più raramente da sedimenti grossolani. Nei settori a valle sono presenti due intervalli con caratteristiche granulometriche differenti: un primo orizzonte superficiale litologicamente assimilabile ai depositi a monte limi sabbioso-argillosi; un secondo intervallo costituito da ghiaie eterometriche prevalentemente medio-grossolane in scarsa matrice fine sabbiosa. Tale differenza granulometrica è presumibilmente legata a differenti litotipi originari (arenarie- conglomerato).

Sopra la coltre di alterazione appaiono generalmente diffusi materiali di riporto legati alle principali infrastrutture, costituiti da ghiaie eterometriche e residui industriali della lavorazione del carbone a pezzatura sabbioso-ghiaiosa di colore grigio scuro-nero. La potenza di tali materiali appare decisamente variabile all’interno dell’area in esame. Nella morfologia del tetto del substrato roccioso, ricostruita in base ai sondaggi, sono riconoscibili le originarie incisioni dei due corsi

(10)

d’acqua presenti lungo il versante. Nelle sezioni litostratigrafìche trasversali al versante è riconoscibile l’originario spartiacque. Con riferimento alle stratigrafie ed alle prove di permeabilità, è possibile definire la seguente successione idrogeologica del sottosuolo dello stabilimento:

riporti grossolani e residui industriali per uno spessore di 0,20-0,50 m a permeabilità medio-alta vista la granulometria dei materiali (ghiaia e sabbia);

coltre di alterazione a granulometria e permeabilità estremamente variabile sede di una falda a comportamento freatico, con velocità di deflusso basse per gli orizzonti limosi (k = 10-4-10-5

cm/s) medio alte nei terreni grossolani (k = 10-2–10-4 cm/s) presenti nei settori a valle dello stabilimento;

substrato roccioso generalmente a permeabilità nulla.

1.1.4.3 Idrografia sotterranea

Per la valutazione del livello di falda sono state eseguite più campagne di misurazione del livello piezometrico, che hanno evidenziato un andamento della falda caratterizzato da un innalzamento del livello piezometrico di circa due metri tra i momenti “asciutti” e quelli “piovosi” . In generale la falda freatica è caratterizzata da un deflusso parallelo alle linee di massima pendenza del versante, con un movimento da Nord verso Sud-Sud Ovest. La spaziatura tra le isopieze e quindi la velocità di deflusso aumenta nei settori a valle in corrispondenza di un incremento della permeabilità dei terreni costituenti l’acquifero (passaggio da limi sabbiosi a ghiaie eterometriche).

Il letto impermeabile della falda libera superficiale è approssimativamente coincidente con il tetto del substrato roccioso, considerata la perfetta sovrapposizione della superficie piezometrica con la ricostruzione tridimensionale della soggiacenza della Formazione di Molare.

1.1.4.4 Idrografia di superficie

Il principale elemento idrografico dell’area è il fiume Bormida di Spigno che scorre, nelle immediate vicinanze dell’insediamento, a circa 200 m. In località San Giuseppe di Cairo insiste sul fiume uno sbarramento, risalente agli anni ’30. L’invaso creatosi aveva una capacità originaria di 140.000 m3; esso costituisce la fonte per l’approvvigionamento dell’acqua tecnologica necessaria al funzionamento della cokeria (cicli di raffreddamento, spegnimento coke, bagnature parchi e piazzali ecc.) L’alimentazione del bacino della Bormida ha carattere torrentizio legato all’intensità dalle precipitazioni. Dai dati disponibili risulta che la portata massima registrata è 600 m3/s , quella minima è inferiore a 0,06 m3/s . Le portate medie massime si hanno in marzo ed in novembre, in occasione di intense precipitazioni. La portata minima si registra nel periodo estivo ed ha una durata media di 70-80 giorni.

L’area su cui insiste la cokeria è attraversata da due rii, entrambi intubati in canali in muratura all’epoca della costruzione dell’insediamento produttivo, che adducono, attraverso il collettore generale delle acque piovane dell’abitato di Bragno, al fiume Bormida. Tali corsi d’acqua, denominati convenzionalmente Canale A (quello più nord) e Canale B, raccolgono essenzialmente le acque di compluvio dalle colline sul versante a monte dello stabilimento ed hanno, pertanto, un regime torrentizio (presentano lunghi periodi di magra se non addirittura di secca). Nel corso dell’esercizio 2001, a seguito di monitoraggio delle acque scorrenti nei due rii si è constatata la presenza di inquinanti tipici dell’attività, per cui si è proceduto ad intervento di messa in sicurezza mediante l’inserimento, all’interno dei canali originari, di una tubazione resa continua mediante procedimento di saldatura testa a testa, in polietilene ad alta densità che raccoglie le acque a monte dell’insediamento e le restituisce a valle dello stesso.

(11)

1.1.4.5 Contaminazione del sito

Per il sito Italiana Coke ha notificato alle autorità competenti, in accordo all’art. 7 del D.M. 471/99, l’inquinamento del suolo interno alla proprietà dovuto a percolamento di acqua da prodotti di cokeria e la messa in sicurezza di emergenza. Nel luglio 2003 la Conferenza dei Servizi, convocata dal Comune di Cairo Montenotte, ha approvato il piano di caratterizzazione del sito, presentato da Italiana Coke il 29 marzo 2002. L’attività in campo si è conclusa nell’estate del 2004 e al momento della redazione della domanda AIA l'azienda stava redigendo il progetto di bonifica, presentato alla fine del 2005 e allo stato attuale ancora in corso. Con Provvedimento n. 7/09 del 09 aprile 2009 il Comune di Cairo Montenotte, a seguito dell'approvazione del progetto esecutivo espressa dalla Conferenza dei Servizi referente del 10 marzo 2009, ha autorizzato l'intervento di messa in sicurezza operativa del sito Italiana Coke su cui insiste la cokeria.

1.2 Classificazione acustica del territorio

Il sito in cui è ubicato il complesso IPPC è da considerarsi rientrante in area di destinazione d’uso del territorio di classe VI ai sensi del D.P.C.M. 14/11/1997. Tale classificazione risulta dalla documentazione predisposta dal Comune di Cairo Montenotte, approvata inizialmente nel 2002 (Delibera Giunta Provinciale n° 26 del 12/02/2002 come modificata dalla D.G.P. N° 264 del 19/12/2006), in ottemperanza all’art. 6 della legge 447/1995. Le aree circostanti lo stabilimento sono invece classificate per destinazione d’uso come segue:

aree di classe VI (aree esclusivamente industriale) lato ovest e sud-ovest rispetto al complesso (strada provinciale 12 e insediamenti industriali e artigianali Cairo Reindustria, Scilla S.r.l. e Società Funiviaria);

area di classe V (aree prevalentemente industriali) lato nord e nord-ovest (fondi rurali interposti tra la cokeria e lo stabilimento ex Elettrosiderurgica/Comilog);

area di classe IV (aree di intensa attività umana) lato sud (abitato di Bragno e proseguimento strada provinciale);

aree di classe III (aree miste) lato nord-est, est e sud (fondi e abitazioni rurali). Le aree di classe IV sono separate dalle aree di classe VI da fasce di transizione rientranti rispettivamente nelle classi V; analogamente, quelle di classe III sono separate da fasce di transizione in classe IV e V.

Oltre al complesso Italiana Coke, contribuiscono al rumore ambientale altri insediamenti e infrastrutture presenti nell’area ed in particolare:

infrastrutture stradali, quali:

1) la strada provinciale 12 Cairo–Ferrania, che caratterizza il clima acustico nell’abitato di Bragno e influenza alcuni recettori posti lungo la stessa direttrice, anche prossimi agli insediamenti industriali;

2) la strada statale 29, che caratterizza il clima acustico dei recettori posti sulla sponda sinistra del fiume Bormida, lontani dal complesso;

infrastrutture ferroviarie (linea ferroviaria Savona-Alessandria), che influisce sul clima acustico sempre nella zona della sponda sinistra del fiume Bormida; meno significativa la diramazione per Ferrania-Maschio-Savona, dalla quale si diramano i raccordi interni per il deposito della Società Funiviaria e lo stabilimento Italiana Coke;

insediamenti industriali circostanti, in particolare la stazione di arrivo della Società Funiviaria influenza la rumorosità ambientale nella parte occidentale dell’abitato di Bragno, più prossima alla zona industriale.

(12)

1.3 Piani regionali e provinciali di bacino e di risanamento ambientale

In relazione alle norme e alle procedure per la difesa del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico, l’area dell’insediamento rientra nell’ambito di bacino idrografico del fiume Po, di rilievo nazionale. Con riferimento al “Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico” (PAI), ed in particolare all’“Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici”, predisposti dall’Autorità di Bacino, il territorio del comune di Cairo Montenotte è inserito in classe di rischio 2, con rischio costituito dalla tipologia di dissesto “frana potenziale”. La cartografia relativa alle aree di dissesto (foglio 228, sez. I) non evidenzia fenomeni interessanti le aree dell’insediamento industriale; solo lungo il corso del fiume Bormida, a valle dello stabilimento è individuata un’area a rischio di esondazione. Non risultano operativi piani di risanamento ambientale nell’area industriale su cui insiste l’insediamento.

Oltre al sito dello stabilimento Italiana Coke su diversi siti dell’area industriale di San Giuseppe di Cairo sono in corso di definizione (cfr. iscrizione all’anagrafe dei siti contaminati), ovvero sono state avviate - e in parte concluse - opere di messa in sicurezza e bonifica del suolo e del sottosuolo (cfr. “Piano di Bonifica delle aree inquinate” elaborato dal Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Liguria). In particolare si segnalano:

l’intervento di cinturazione mediante diaframma plastico della parte dell’area dell’ex stabilimento Agrimont a valle dello sbarramento sul fiume Bormida, con captazione della falda mediante sistema well point e trattamento delle acque emunte (contaminate da ammoniaca) in impianto di depurazione biologica;

la bonifica, effettuata da Enichem Agricoltura, della discarica in località Bugliola;

messa in sicurezza dell’ex discarica di Enichem Agricoltura, situata all’estremità orientale del relativo stabilimento, nei pressi dell’insediamento della Società Funiviaria;

messa in sicurezza dell’ex discarica non controllata di rifiuti in località Mazzucca, a valle dell’area industriale.

2 Autorizzazioni e registrazioni in vigore

2.1 Attività principale (cokeria)

Settore N° Atto Data Atto Ente Norma Tipo di atto

Acqua Provv. Dirigenziale n° 35167 12/06/2001 Provincia D.L.vo 152/1999 e L.R. 43/1995 Autorizzazione Provvisoria Acqua Protocollo d'intesa 28/06/2001 Provincia D.L.vo 152/1999 e L.R. 43/1995

Autorizzazione Provvisoria - Protocollo operativo Acqua Prot. n° 38329 21/06/2001 Provincia D.L.vo 152/1999 e L.R. 43/1995

Autorizzazione Provvisoria - Precisazione Acqua Atto Dirigenziale n.8092 07/12/2005 Provincia D.L.vo 152/1999 e L.R. 43/1995 Rinnovo

Autorizzazione Acqua P.D. N°2009/9064 14/12/09 Provincia D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Rinnovo

Autorizzazione Aria Delibera Giunta n° 713 25/02/1994 Regione D.P.R. 203/1988 art. 13 c. 1 Autorizzazione Provvisoria

(13)

Settore N° Atto Data Atto Ente Norma Tipo di atto Aria Delibera Giunta n° 5148 15/07/94 Regione D.P.R. 203/1988 artt. 13, c. 1; 11

Autorizzazione Provvisoria -

Integrazione Aria Protocollo n° 59059 09/12/1994 Provincia D.P.R. 203/1988 art. 13 c. 1

Autorizzazione Provvisoria - Protocollo operativo Aria Delibera Giunta n° 7799 11/11/1994 Regione D.P.R. 203/1988 art. 7 Autorizzazione

Definitiva Aria Provv. Dirigenziale n° 45771 07/07/1997 Provincia D.P.R. 203/1988 artt. 13, c. 1; 11

Autorizzazione Provvisoria -

Integrazione Aria Decisione Giunta n° 44825/510 01/08/2000 Provincia D.P.R. 203/1988 Disposizione operativa Bonifiche Verbale Riunione Deliberante

Conferenza di Servizi 11/07/2003 Comune D.M. 471/1999 Approvazione Rifiuti Nota prot. n° 57775 14/10/2002 Provincia D.L. 138/2002 art. 14 Presa d'atto Rifiuti Provv. Dirig. n° 35970 12/06/2001 Provincia D.L.vo 22/1997 art. 28 Autorizzazione

Provvisoria Suolo e

sottosuolo

Autorizzazione Comunale n.

7/09 09/04/09 Provincia D.L.vo 152/2006 e s.m.i. Provvedimento autorizzativo ISO Certificato n° 096 03/06/09 Certiquality UNI EN ISO 9001:2008 Certificazione ISO Certificato n° 10486 08/06/07 Certiquality UNI EN ISO 14001:2004 Certificazione 2.2 Attività connessa (impianti di combustione con potenza calorifica di combustione > 50 MW)

Settore N° Atto Data Atto Ente Norma Tipo di atto

Aria Decreto Direz. Gen. Energia 24/07/1997 Ministero D.P.R. 203/1988 art. 17 Autorizzazione Definitiva Aria Decreto Direz. Gen. Energia 20/12/1999 Ministero D.P.R. 203/1988 art. 17 Autorizzazione Definitiva -

Voltura

Aria Decreto Direz. Gen. Energia 29/12/2000 Ministero D.P.R. 203/1988 art. 17 Autorizzazione Definitiva - Voltura

Aria Atto dirigenziale n° 1739 29/07/2002 Provincia D.P.R. 203/1988 art. 17 Autorizzazione Definitiva V.I.A. Delibera Giunta n° 3267 03/10/1996 Regione L.R. 22/1994 Pronuncia di compatibilità

ambientale

V.I.A. Delibera Giunta n° 601 14/06/2002 Regione L.R. 38/1998 art. 10 Pronunci di non assoggettamento Aria Protocollo d'intesa n° 38203 26/05/2004 Provincia D.P.R. 203/1988 art. 17 Autorizzazione Definitiva -

Protocollo operativo ISO Certificato n° 6187 20/05/2003 Certiquality UNI EN ISO 9001:2000 Certificazione

2.3 Generali per il sito

Settore N° Atto Data Atto Ente Norma Tipo di atto

Suolo e sottosuolo

Autorizzazione Comunale n.

7/09 09/04/09 Comune

Cairo D.L.vo 152/2006 e s.m.i. Provvedimento

autorizzativo Suolo e

sottosuolo

Autorizzazione Comunale n.

8/09 14/05/09 Comune

Cairo D.L.vo 152/2006 e s.m.i. Provvedimento

autorizzativo

ISO Certificato n° 096 03/06/09 Certiquality UNI EN ISO 9001:2008 Certificazione

ISO Certificato n° 10486 08/06/07 Certiquality UNI EN ISO 14001:2004 Certificazione

ISO Certificato n°20215/09/S 29/09/09 RINA UNI EN ISO 9001:2008 Certificazione

laboratorio

Alcune delle autorizzazioni sopra indicate sono sostituite (vedi AIA ed allegato A) dal presente provvedimento.

(14)

3 Cicli produttivi e attività produttive

3.1 I cicli produttivi

3.1.1 Generalità sui processi produttivi e sull’attività del complesso Generalità sul processo di distillazione a secco del carbone fossile

La Italiana Coke svolge presso il proprio stabilimento sito nel Comune di Cairo Montenotte, attività di produzione di coke per distillazione a secco di carboni fossili. Il coke è il residuo solido risultante dalla distillazione (riscaldamento a elevata temperatura) a secco (senza il contatto con l’ossigeno contenuto nell’aria che provocherebbe la combustione del materiale) di particolari carboni fossili detti coking coal. Attraverso tale processo vengono estratte tutte le componenti volatili del carbone fossile che, alla temperatura di distillazione (da 1000 a 1200 °C a seconda del processo) evaporano e si decompongono passando in fase aeriforme (gas di cokeria greggio, contenente idrogeno, metano e altri idrocarburi a basso peso molecolare, ossidi di carbonio, acido solfidrico, acido cianidrico e sostanze condensabili quali vapore acqueo, ammoniaca, e svariati composti organici a peso molecolare medio-alto, principalmente aromatici, raccolti come catrame). La matrice carboniosa ricristallizza trasformandosi nel prodotto finito (il coke) costituito da carbonio quasi puro (contiene una percentuale variabile di inquinanti rappresentati dalle ceneri, cioè composti inerti inorganici). Il coke trova utilizzo nell’industria metallurgica quale riducente e combustibile per le ottime caratteristiche meccaniche. Viene utilizzato anche in alcuni settori dell’industria chimica di base e nella preparazione di materiali refrattari. Il processo di distillazione viene condotto in batch in appositi forni a camera verticale, costruiti in materiale refrattario e riscaldati lateralmente dallo stesso gas di cokeria preventivamente depurato. La durata della distillazione dipende dal tipo di coke prodotto; il coke per fonderia, che rappresenta la produzione principale di Italiana Coke, richiede tempi di permanenza di almeno 27 ore. Il gas di cokeria che viene prodotto nel processo di distillazione viene quindi sottoposto a purificazione e trattamento chimico dando luogo a sottoprodotti che vengono commercializzati. Il gas depurato viene quindi riutilizzato all’interno dello stabilimento quale combustibile per produrre energia elettrica in impianti di tipo cogenerativo e per il riscaldamento dei forni di distillazione. I prodotti dell’attività della cokeria, oltre all’energia elettrica, destinati alla commercializzazione, sono pertanto i seguenti:

coke (per fonderia, metallurgico e a bassa reattività);

solfato ammonico (utilizzato per la preparazione di fertilizzanti);

catrame greggio di cokeria (da cui si ricavano per distillazione ed estrazione vari prodotti chimici organici);

zolfo.

Si riporta di seguito un diagramma di flusso semplificato del processo produttivo svolto presso lo stabilimento produttivo della Italiana Coke:

(15)

CARBON

FOSSILE MISCELAZIONE FRANTUMAZIONE

COKE PER FONDERIA

MISCELA DI CARBON

FOSSILE DISTILLAZIONE

SPEGNIMENTO DEL COKE

LAVORAZIONEI MECCANICHE

COKE

COKE

COKE

METALLURGICO

GAS DI COKERIA

ESSICCAMENTO MACINAZIONE

TRATTAMENTO FISICO-CHIMICO

COKE ESSICCATI

GAS DI COKERIA DEPURATO

SOLFATO AMMONICO

ZOLFO

CATRAME GRAGGIO

(16)

3.1.2 Strutturazione del complesso e attività svolte

Le fasi principali del ciclo produttivo sono rappresentate dai reparti in cui è organizzativamente suddivisa l’attività di stabilimento:

Fossile: logistica materie prime e preparazione (macinazione e miscelazione) delle miscele di carboni fossili per la produzione di coke.

Forni: distillazione a secco delle miscele di carboni fossili.

Coke: classificazione ed eventuali frantumazione, macinazione ed essiccamento delle pezzature di coke; carico del prodotto per la spedizione ai clienti.

Sottoprodotti: depurazione e distribuzione del gas; separazione, carico e spedizione dei sottoprodotti.

Cogenerazione: produzione di energia elettrica (e vapore).

Costituiscono processi ausiliari ai processi del ciclo produttivo:

il ciclo delle acque, comprendente l’approvvigionamento e il trattamento dell’acqua industriale per gli usi di processo (in particolare per i raffreddamenti indiretti), il trattamento delle acque reflue (comprese le acque di dilavamento) per la loro depurazione, la preparazione ed il degasaggio dell’acqua demineralizzata;

la produzione di vapore per usi tecnologici (produzione di vapore dalle caldaie a recupero della centrale di cogenerazione e dalla caldaia ad olio diatermico a fuoco diretto) e la sua distribuzione alle utenze;

la riduzione e la distribuzione interna del gas naturale;

la produzione e distribuzione di acqua calda dal raffreddamento del gas per il riscaldamento dei locali e degli impianti;

Tali processi sono gestiti operativamente dal reparto Sottoprodotti (salvo l’esercizio delle caldaie a recupero, gestito dalla Cogenerazione);

la distribuzione dell’energia elettrica necessaria per i macchinari e impianti del processo produttivo e la gestione dei relativi impianti;

Tale processo è gestito dal reparto Servizi Elettrici, che coordina anche la manutenzione elettrostrumentale degli impianti di stabilimento;

Le principali strutture impiantistiche della cokeria sono:

i forni di distillazione, costituiti da strette camere verticali in refrattario affiancate in batteria;

sono in esercizio 4 batterie per un totale di 121 camere di distillazione;

i parchi di stoccaggio all’aperto dei carboni fossili e del coke, con i relativi macchinari di messa a parco e di ripresa (gru a cavalletto, nastri trasportatori); sono presenti 2 parchi attrezzati più 1 area non attrezzata sia per il carbone fossile che per il coke, più un'area coperta per il polverino di coke da riutilizzare

gli impianti di lavorazione delle materie prime (preparazione delle miscele da coke), costituiti da nastri trasportatori, mulini e miscelatori a coclea;

gli impianti di lavorazione del coke (vagliatura, frantumazione, macinazione e essiccamento) e relativi nastri trasportatori;

la rete gas ed i suoi impianti di trattamento fisico e chimico (torri di raffreddamento e di lavaggio, reattori, compressori ecc.) e di distribuzione per l’utilizzo (gasometro a campana, collettori ecc.) compresa la torcia industriale di sfiato della rete;

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gli impianti di raccolta e sedimentazione del catrame greggio (decantatori e serbatoi di stoccaggio);

i fabbricati adibiti agli impianti energetici (centrale di cogenerazione e edificio caldaie);

le due sottostazioni principali di trasformazione dell’energia elettrica in entrata e in uscita (esterne alla cinta muraria dello stabilimento) e le cabine interne di trasformazione e distribuzione.

Attività ausiliarie ai processi produttivi sopra elencati sono:

la manutenzione meccanica, muraria, edile, elettrica e strumentale degli impianti e delle infrastrutture dello stabilimento, affidate prevalentemente ad imprese esterne specializzate;

il laboratorio di controllo e collaudo delle materie prime e della produzione, attrezzato per analisi chimiche e chimico-fisiche, oltre al servizio Magazzino scorte per la gestione dei materiali d’uso e dei ricambi necessari alle attività produttive e manutentive e ai servizi generali di stabilimento (portineria, uffici tecnici e amministrativi ecc.).

Lo stabilimento è fornito di rete ferroviaria interna (sviluppo complessivo di circa 5,5 km) composta da 11 linee di binari; raccordata alla stazione ferroviaria di San Giuseppe di Cairo mediante 3 binari allacciati al parco ferroviario della Società Funiviaria Alto Tirreno.

Lo stabilimento ospita, infine, gli uffici amministrativi e direzionali della Italiana Coke srl L'approvvigionamento idrico della cokeria viene garantito dalle opere di sbarramento del fiume Bormida e dalla stazione di pompaggio ivi installata.

Oltre all’acqua di fiume, la cokeria è collegata alla rete di distribuzione di acqua potabile per usi civili e sanitari, ed inoltre come riserva per alcuni utilizzi industriali (ad es. produzione acqua demineralizzata).

3.1.3 Potenzialità produttiva del complesso

I forni di distillazione devono essere mantenuti costantemente alla temperatura di esercizio, pena il danneggiamento irreversibile del refrattario, e pertanto le lavorazioni del processo di cokeria devono svolgersi a ciclo continuo con impianti in esercizio per 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. In particolare, salvo rarissime eccezioni per ragioni manutentive, ogni camera viene caricata di nuova miscela di carboni fossili subito dopo lo scarico del coke prodotto nel ciclo precedente. L’esercizio attuale dell’impianto prevede mediamente l’effettuazione di 86 operazioni di scarico/carico giornaliere. Ciascuna camera di distillazione può contenere circa 17 tonnellate di miscele da coke.

La produzione giornaliera attuale di coke è di circa 1150 tonnellate, di cui 700 di coke per fonderia ed il restante (la sottopezzatura, con granulometria inferiore a 80 mm) coke metallurgico. La capacità produttiva nominale, tenendo conto dell’assetto produttivo misto (coke per fonderia e coke metallurgico) è fissata in 115 operazioni al giorno, pari a circa 1950 t di miscela caricate nei forni e circa 1550 t di coke tout-venant prodotto.

L'approvvigionamento delle materie prime non è continuativo e viene eseguito tramite automezzi dai parchi del Terminal Rinfuse di Vado Ligure. La società T.R.I., gestore del terminal e controllata da Italiana Coke, provvede allo sbarco delle navi, al deposito preliminare e al trasferimento a San Giuseppe di Cairo. L'impianto di scarico degli autotreni ha una potenzialità di circa 2500÷3000 tonnellate/giorno.

La produzione di gas, dato l’elevato numero di camere in distillazione, è continuativa e pressoché stabile come portata che è pari a circa 20.000÷23.000 Nm3/h (dell’ordine, quindi, di 500.000 Nm3/d).

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Il gas viene utilizzato per il 45 % circa per consumi interni (forni di distillazione principalmente) e per il resto viene inviato ai nove motori endotermici che producono complessivamente circa 22 MW di potenza elettrica netta.

La potenzialità di prelievo di acqua dallo sbarramento sul fiume Bormida è di 7000 metri cubi al giorno, il prelievo effettivo si aggira intorno ai 5500-6500 metri cubi al giorno (pari a circa 2.000.000 di metri cubi all’anno). La produzione di vapore, tenuto conto della disponibilità effettiva di energia termica, è di circa 12 t/h. Gli impianti installati hanno potenzialità superiore a tale valore e precisamente;

una caldaia ad olio diatermico della potenzialità massima di 12 t/h;

nove caldaie a recupero che utilizzano il calore latente dei fumi dei gruppi di cogenerazione, per una potenzialità massima di 12 t/h.

Prodotto Potenzialità Massima di Produzione Quantità prodotta Anno Riferimento

Coke 570.000 (t) 499.576 (t) 2003

Ammonio Solfato 7.000(t) 6.250 (t) 2003

Catrame di Carbone (Coal Tar) 17.000 (t) 15.527 (t) 2003

Zolfo da Desolforazione 700 (t) 666 (t) 2003

4 Descrizione del ciclo produttivo e delle attività ausiliarie

In Figura 1 – Schema a blocchi del ciclo produttivo - è riportato uno schema a blocchi, qualitativo, delle fasi del ciclo produttivo, con indicate, per ciascuna fase, le materie prime e gli ausiliari utilizzati ed i materiali prodotti oltre alle principali emissioni ambientali (emissioni in atmosfera, scarichi acque e rifiuti).

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4.1 Reparto Fossile 4.1.1 Ciclo di lavorazione

Il fossile, trasportato tramite autotreni provenienti dal Terminal Rinfuse di Vado Ligure (SV), viene scaricato in apposite tramogge per essere inviato, attraverso nastri trasportatori, direttamente alla lavorazione o depositato nei parchi scoperti per lo stoccaggio con l'ausilio di ripartitori. Il fossile viene ripreso dai parchi a mezzo carroponte e inviato, sempre attraverso nastri trasportatori, all'impianto di prima frantumazione (mulino a martelli) o direttamente ai silos miscela. Le quantità dei carboni fossili raccolte in otto silos vengono miscelate mediante nastri dosatori nelle percentuali richieste. Prima di essere avviate all'infornamento le miscele subiscono una seconda lavorazione variabile in base alle qualità di coke da produrre:

- seconda frantumazione, eseguita con ulteriore mulino a martelli o disintegratori a gabbie controrotanti;

- miscelazione mediante coclea.

4.1.2 Potenzialità nominale

IMPIANTI DI MISCELAZIONE: 1000 t di miscela di carboni fossili per turno di lavoro (8 ore)

[approssimativamente tonn. 1.000.000 annue]

IMPIANTO DI SCARICO AUTOTRENI CARBONI FOSSILI: 1500 t per turno di lavoro (8 ore)

[approssimativamente 1.400.000 t annue considerando 6 giorni settimana]

4.1.3 Utilizzo attuale

L’impianto di miscelazione è utilizzato per circa 2/3 della potenzialità di targa, pari a 2 turni giornalieri di 8 ore per 365 giorni anno. L’impianto di scarico degli autotreni carboni fossile lavora per n° 2 turni giornalieri di 8 ore per 5giorni settimana.

4.1.4 Principali strutture ed impianti Le principali strutture del reparto sono:

parchi fossile n° 1 e 2 da 6200 m2cadauno, pavimentati in cemento armato, attrezzati per la messa a parco e la ripresa meccanizzata;

parco fossile n° 3 da 13.500 m2, utilizzato solo in parte, parzialmente pavimentato in cemento armato, la ripresa viene eseguita con pala meccanica;

capannone polverino di coke in pezzatura 0/1 mm, coperto e conterminato, (capacità di stoccaggio 1500 m3) completo di impianto di ripresa (tramoggia e nastro trasportatore);

n° 2 fabbricati denominati “prima frantumazione” e “miscela”, caratterizzati dai silos di stoccaggi intermedi ed in cui sono installati le macchine per la frantumazione e la miscelazione dei carboni fossili;

torrette di rinvio dei nastri trasportatori, in cemento armato;

n° 2 torri silos forni, divise in 5 sezioni totali, della capacità complessiva di 6200 m3.

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I principali macchinari ed impianti a servizio del reparto sono:

n° 2 ripartitori a braccio mobile per il deposito a parco dei carboni fossili;

n° 2 carriponte a portico per la ripresa da parco;

n° 2 mulini a martelli con potenzialità massima di 200 tonn/h (mulini principali);

n° 2 mulini a gabbie controrotanti con potenzialità di 75 tonn./h (mulini di riserva).

Completano il reparto le linee nastri trasportatori in gomma con inserti in tela, le coclee miscelatrici, impianti di pesatura e dosaggio automatici, impianti di captazione polveri e filtrazione, impianti di irroramento e umidificazione. Tutti gli impianti, ad eccezione dei carroponte e dei ripartitori, vengono gestiti e controllati da sito remoto denominato “quadro miscela fossile”.

4.2 Reparto Forni 4.2.1 Ciclo di lavorazione

L'impianto attualmente in esercizio è da 4 batterie di forni per la distillazione del carbone fossile in esercizio e precisamente:

n° 2 batterie Otto Compound a 37 camere di distillazione ciascuna destinate principalmente alla miscela per fonderia;

n° 1 batteria Otto Compound a 30 camere di distillazione utilizzate prevalentemente per coke metallurgico;

n° 1 batteria di forni Coppée a 17 camere di distillazione utilizzate prevalentemente per coke metallurgico;

per un totale di 121 camere di distillazione, riscaldate dalla combustione di gas di cokeria depurato mediante 28 bruciatori posizionati lungo apposite camerette (piedritti) ricavate nel refrattario che divide ciascuna camera da quella contigua. Le camere dei forni vengono caricate di carboni fossili e scaricate del coke utilizzando apposite macchine che si muovono sui lati principali delle batterie. La

“macchina caricatrice” provvede al carico dei carboni fossili all’interno delle camere, operazione eseguita dall’alto per gravità. Tali macchine sono dotate di tramogge contenenti le miscele da infornare, prelevate dai silos in muratura sovrastanti le batterie, e di condotti telescopici per convogliare il fossile nelle camere di distillazione attraverso le bocchette superiori di cui queste ultime sono dotate.

Le miscele di carboni fossili, infornati secondo orari e sequenze stabilite nelle camere di distillazione, vengono portate a temperature tra i 1000 °C e 1300 °C per la cokificazione. La durata del processo varia a seconda delle caratteristiche del coke prodotto dalle 22 (coke per il mercato

“metallurgico”) alle 32 ore. Al termine della cokificazione si procede allo sfornamento mediante una delle apposite "macchine sfornatrici", semoventi su rotaie lateralmente alle batterie, munite di una trave orizzontale terminante con una "testa" disposta perpendicolarmente alla trave stessa ed avente dimensioni leggermente inferiori alla sezione delle camere dei forni. Tale trave, sospinta all’interno della camera, scorre su tutta la lunghezza della camera stessa e sposta il coke incandescente verso il lato opposto dove, attraverso la gabbia di una delle macchine "guida coke", viene raccolto nel "carro di spegnimento" e trasportato allo spegnimento. Le macchine sfornatrici e guida coke sono dotate di:

dispositivi meccanici per l'apertura e la chiusura delle porte laterali della camera di distillazione, attraverso le quali passano la trave di sfornamento e il coke da scaricare;

dispositivi meccanici raschiatori per la pulizia degli organi di tenuta delle porte.

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