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RACCOLTA; DISSERTAZIONI ZACCARIA D I IN ROMA TOMO XV. DI F R A N C E SC ANTONIO PER OPERA STORIA ECCLESIASTICA IN ITALIANO NELLA STAMPERIA SA LOMONI

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RACCOLTA;

D

I

DISSERTAZIONI

DI STORIA ECCLESIASTICA IN ITALIANO

O SCRITTE,0 TRADOTTEDAL FRANCESE

PER OPERA DI F R A N C E SC ANTONIO

ZACCARIA

Professore giubilato di Storia Ecclesiastica nel!'Archiginnasio della Sapienza.

TOMO XV.

Checontienelaseconda deca delleDistensioni appartenenti alQuinto Secolo della Cbitsa.

IN ROMA

NELLA STAMPERIA

SA

LO MONI

M.DCC.XC. 7*

Oit licenza Superiori ,

(6)
(7)

INDICE

DELLE DISSERTAZIONI DI QUESTO TOMO

DISSERTAZIONE

r.

Storico-CriticadiD. C. B.C-M.C. , sullaGiu- risdizionede'Vescovi limitataalleloroDio-

DISSERTAZIONE

IT.

Cavatadalla Critica alTleury del Signor Pattare i.

OìovanpiMarchetti Tom.I. $. 6. Della corru - zione del costumi de Cristiani de'secoli pjk re - centialconfrontode'primi;guaipeS omt- ritanoisentimenti del FltutyinquestoArti- COl°'

P*g-49

DISSERTAZIONE

ITI.

Di GaetanoCenni,sulBacio de' Piedi delRoma-

no Pontefice p3£.g9

DISSERTAZIONE

IV.

Ossia lettera dell'AbatiMarinialSignor Gaspe - rùGarattinisopraun'anticaIscrizioneCri- stia""

vv

P*g-

"5

(8)

DISSERTAZIONE

V.

Sulla Confessione,eComunionePasquale.Ri- sposta dell'Abate Luigi Cuccagniad unPrelati assai rispettabile ,che interrogolto su talma-

teria. '• Pa £-'77

DISSE R>T AZIONE

VI.

Dell'AbateFrancese" AntonioMondelli,sopra l'Azione settima del Concilio Calctdonese. pag.205

DISSERTAZIONE

VII.

Cavatadalla CriticaalFìcur?delSignor Dottore GiovanniMarchettiTom.I. $. 6.Della Disci- plina de'primitempi,edelmododitrattarsi da RomaniPontéfici gli.Ecclesiastiei affari nel loro Concilio,sesia essa favorevoleadalcune massimedel Fleurs. P»g-

DISSERTAZIONE

VIII.

Slorica Disciplinaredip.C.B.

CMC.

,sulle Professioni di Fede fatte dagli erranti ne'primi cinque secoli della Chiesa. Pa g-23*

DISSERTAZIONE

IX.

Di unAutoreAnonimo,sopra la verità delta Cat>

loticaReligione,combattuta dagli Eretici dei primisecolidella Chiesa. P'g-lSl

(9)

PISSERTAZIONE

I.

STORICO- CRITICA

DiN. N.M.

CAMALDOLESE

SullaGiurisdizionede'Vescovi limitata alleloroDiocesi

.

s.1.

Utilità della Storia Ecclesiasticaper conoscete ladisciplina

.

Uno

'de* pregievolissimi vantaggidella StortaEc- clesiasticasièquellodidimostrarciquella disci- plina, laqualevantauna Apostolico-divina origine, ed una immutabileosservanza.Taleciviene dalla storiachiaramentemanifestata quella della limitata giurisdizione de' Vescovi alle loro proprie Diocesi.

$.ii.

Erranti antichi emoderninellaproposta materia ,

V'ebberogià inquestamateria de' gravi disor- dinianchene'primi secoli della Chiesa,comeve- dremodaquesta storia^ma furonoessierrori di fatto,-prodottidall'ignoranzada falso zelo,o da superbiadi taluniVescovi;nonfuronoerrori.

d

1 pertinace intelletto, e di pscudoteologìa filosofante• Gli EreticiMaddeburgensi,I*ApostataMarcante' nio de'Dominis,pentito di poi,edaltrietero- dossiDanielTibeno,Salmasio,Fello,Bingharoo,

Tom.Xy. A

(10)

2

DISSERTAZIONE

j.

Delingiq,e slmilisostennero già,chesiccomegli Apostoli furonoda Cristoinviatiper tutto l'erbe cosiVescovi,loro saccessori,perdivina istitu- zioneabbianocene singolarmenteconsiderati,au- torità nelmondointiero.

$.III.

Errantemodernissime Cattolico.

Un

modernissimoScrittore , econnostro di- spiacere,VescovodelRegnodiNapoli,maridot- to aquella decrepitezza,che stava forse per lui in equazioneocollatroppo tenera età.o al dire diTul- lio,conlainfermità, che debilitaloingegno,pub- blicòunparere,incuitentòconvarie distorte ra- gioni disostenere,chesebbeneripartita sia a'mol- tiVescoviilterritorio,pureeper divina istiiu- '

zionecomunea tuttiiVescovi^eprincipalmente ai Nazionali;cche perciòilHeha diritto perunapub- blicaragione dìdestinareui qualunque Vescovo nazionale per ispedireunaffareecclesiastico di'quaU sisiaCittà della stessanazione.

$.IV.

Nondiverso dagli Eretici. L'erroreinsostanza diqusuo capobiancoèomo- nimoa quellode'sopraccennati apostati edetero- dossi.FudallafacoltàteologicadiParigi,edal ClerodiFranciacondannatoper errore distruttivo della GerarchiaEcclesiastica,per errorescismati- co,ereticoinpiùproposizioni diMarcantoniode Dominis,raccolte dallaf.m.delP.Mamachinel suoAnrifebbronio lib.III.ep.j.; nel Giornale Eccle- siastico diRoma confutandoiole ragionimeschine di quell'ottuagenariocapobiancoaccennaidi volo la costante disciplina della Chiesa,oppostadiame- tralmentea*suoimadornalierrorideli'ottanta.

(11)

DISSERTAZIONE

I. 3

Adunque

collamaggiorbrevitàpossibiledi- mostreròprima,chi per divinamediataistituzio- econfermatadallacostante disciplina della Chiesa, uò esercitaregiurisdizionefuordeilimitidella -iaDiocesi;secondo,chenon puòusarlainDif- esialtrui, senonglivengal'autoritàcomunicata aquella*oda quelle persone Ecclesiastiche,che

anno

legittimodiritto di partecipargliela,e final- mente,chetalenonèildirittodelSovrano,o(- iadella potestàcivile,Nasceràladimottraiione a

monumenti

Ecclesiasticiincontrastabili ;nèin od fermasiciterannomaisenonseAutoripernul- asospettidiadulazioneallaCorteRomana.In questadissertazione recolatradizionedellaChiesa

£s r

mezzo

de'Ccncilj,sino al sesto secolo, 5.V.

/Testi Evangelici riguardami la missione degli Apostoli nonprovanoillimitata

lagiurisdizione de' yetcovi.

Ma

prima premettoladivinaoriginediquesti disciplina.GesùCristo dissi' a suoi discepoli:tun*

tesinmundum universum,predicateEvangelium omnicreaturae.Secondo unaltroEvangelista disse: tuntesdocttcomnes gtntes&c. Leregole dellagiusta critica , di cui tantoabusanoinemicidellaChiesa, prescrivonodi stare alle parole,ed allo spirito chia- ia della legge,echenon convienefarlediredipiù di quello , che essa dice,e diquello,chenecessa-

"aoaenccrichiedelospirito della legge stessa.Ora nèleparole,nèlospìritodellaMissione Apostoli- ca,ordinata da G. C.possonomaiprovare illimi- tata la giurisdizioneVescovile.Si faccianoadun- quesulle parole precettive diG. C.duecsservazio-

(12)

4

DISSERTAZIONE

I.

ni.Primieramenteildivino Legislatore diede quel comandoatuttigliApostoliinsieme unit!.Dun- que secondole parole del precettononècerto,che G.C.abbiaciòcomandatoaciascunparticolare Apostolo.Moltomenociòrichiedelospirito di quelcomando.Nonèmoralmentepossibile,che un Apostolo promulghil'Evangelo per tuttoilmon- do.Secondolalettera,esecondolo spiritosive- rificauntaleprecettodiG.C. nelle ipotesi»che egliabbia poi lasciata a Pietrocomecapo dellaChie- sa,o alcorpotuttodegliApostoliuniticolloro capodellaChiesa,oalcorpotuttodegliApostoli uniti colloroCapola facoltà dideterminareacia- scunodi essiiluoghi,ovedovevanoandare a spar- gereisemidellanuovalegge.Scrittenon sonotut- te le cose che feceG.C.,eche feceroisuoidiscepo- li.Maper la strettissima analogia di ciò,chesirac- conta negli Atti Apostolicisipuò dedurreancora ciò,chenonvifu registrato.AbbiamofraiSS.PP.

LeoneilGraode,cheQerm.%.ordinatt»n.$uae")arie- tta,quodquidquidcommuneiCbristuscumPttra_

ceteritvoluitessePrincipibus ( Apostoli! )nunquam nisi peripsumdedit,quidquidaliisnon negavi! . Possiamo adunque secondolaprimaipotesi,abuo- naragionestimare diviseper autorità del Principe degliApostoli le provincie, in cui essipromulgaro- nol'Evangelo,E* assai verosìmileancolaseconda ipotesi.Dagli Atti Apostoliciabbiamovari affari dì Chiesadeterminati* percomune consensodegliApo- i ioliinsiemecongregati col loroCapoS.Pietro,e particolarmente l'elezione di S. Mattia in Apostolo, ladeterminatamissione di Barnaba,e diPaolo,e la elezione de' sette altri inDiaconi,affariassaimi»

neri dellapromulgazioneuniversaledelVangelo,

(13)

DISSERTAZIONE

I. S Quindiposiamocredere,chepersimilemaniera foste legittimamente attribuita a ciascundegliApo- stolilaparte delmondo,incuidovevanoannun- ziarelaCristiana Religione, che ciascuno degliApo- stoliavesseavutaperleeguale autoritàinquesta scelta,eieavessesolo dipropriadeterminazione potutoscegliereunapartedelmondo,era facile accadere,cheadalcuna partenonfossetoccatoun Apostolo,echepiùd'unoavesse scelta la parteme- desima;edalloranonsarebbe uscito inomnemter-

rari)sonaieernm,etinfnesorbìsterraverhatorum.

Nell'unaadunqueo Dell' altra ipotesipotè essere fatta la divisione delia missione Apostolica.Chese vogliasi fare l'ultima ipotesi, cioèsevogliasisup- porre,cheperunparticolarestraordinario, edim- mediato impulsodelloSpiritoSanto,ovveroper un immediato comandodiG.

C

(che alla fine èuà direio stesso)abbiano gli Apostoli scelta quella par- te delmondo,incuiandaronoessiapredicare la

?e?Sc Evangelica;allorasaràperunaltro rispetto finita laquestione,ma non maiafavore dell'Av- versario.Imperocché dopogliApostolinon sono nèìMissionari,nèiVescovichiamaticonquesta /V»mediatadivinavoceapredicare,e a reggereil greggedi Cristo ;mabensìsiccomegli stessiApo- sroJi inviaronopoi deiloro discepolialtriallapre- dicazione,edaltricostituironoinqualcheCittì Vescovi;cosìdopodi essisemprecostumòinuna legittima manieralaGhiesa,comefripocodovrò dimostrare.Laondese lo spiritodella Chiesa uni.

/ergaleèun ottimointerpretedeglistabilimenti leinuovoLegislatoreG.C.,vedremoalledilui ritenzionituttoconformeilsistema della divisione

A

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(14)

6

DISSERTATONE

t.

ripartici delle Diocesi a ciascunVescovo,conaU-i torità di ciascuno privativa,sempre però,perdi- vina istituzione soggetta,per iobeopubblico della Chiesa>aquelCapojcheiostessoSignorG.C.

stabiliperavere a conservare inessal'unità;sic- comedellostessoCollegio ApostolicoparlaS.Ci- prianoi

Si osserviInsecondoluogo,cheG.C. nella missionedegliApostoli d'altrononparlò>che di predicazione.Dunque secondol'assiomadi vera critica stabilito sul principiodiquesto paragrafo le parole delcomandodiG.C.nonsidebbonoestcn-* dere adaltroimpiego, ed uffìzio.NèIospiritodi quel precettonecessariamente,eduniversalmente richiede di più.L'uffizio d'Apostolosebbenepossa esserecongiuntoaquello diVescovo,pure L'Apo- stolato è diverso dall'Episcopato:quellopuòstare senza di questo, e questovicendevolmentesenza di quelloo totalmente,oparzialmente;siccomedai monumentiEvangelici,e da quei della StoriaEc- clesiasticaèstatogiàchiaramentedimostratodal Sig.Ab. Cuccagninelsuoopuscolo iscritto:Dell' Apostolato,èsuoigradi.L'idea dell'Apostolatopuò Stare senza quella dell'Episcopato;laddovequesto supponegiàquello*poichésuppone gente conver- tita allaFedediG.C.permezzodella predicazione;

ilche nonèsupposto»necontenutonellasemplice:

ideadell'Apostolato,Perciòquantunquetalu- no erroneamentepretendesse,che fòsse ai disce- polidiG. C.commessol'Apostolatoinmanie- ra»che ciascuno di essi potesse erangelizare in tut- toilmondo;non neseguirebbeperò dalla loro roij-i sìone»che potesseroancoesercitareilVescovadi

(15)

DISSERTAZTONE

I. 7 ihqualunque luogoloro foste a grado,ed in quello, óveIo esercitasse un'altroApostolo.Lapredica- zionenonhaqueicarnieridigiurisdizione,che portaseco l'esercizio di tuttalaVescovile autorità. CheseancheavessepotutociascunApostoloeser- citareovunqueilVes covado ovegià l'esercitavaun altro \ciònon avrebbedatouneguale diritto ai Vescovi ,0Apostolide'tempiposteriori;Iprimi dodiciApostolieranopèrundonostraordinario dotati dell'infallibilitàdalloSpiritoSanto.Questo èuno:neli' unitànonviè divisioneo separazio- ne;perciòinfallibilmentesarebbonopiùVesco- viconvenutinelmedesimospirito, da cuierano mossisupernamente,estraordinariamente.IVe- scovi,egliApostoliposterioriaidodicieletti daG.C. hannoeglinoavutountaldonod'infallibi- lità?Secìòfoise,infallibilesarebbe1*errore in- segnatopocodipoi nellaChiesada varj ereticiVe- scovi,ed Apostoli,prodotti gii da S.Paolo:exur- gentviridocentesperversautabducantdiscipulot post se.Gli erroridiverrebbero veritàjelaverità errori;cioènonvi sarebbipiù distinzionedive- ritàedierrore.Egliadunqueèevidente,cheli MissionedegliApostoli considerata o nelle parole , onello spiritonon puòall'Autore del Parere essere difondamentodellasuaerronea opinioneperam- pliare fuori delleDiocesi la limitata autoritàde'Ve- scoviPertanto laMissioneApostolica lascia tutto illuogoadimostrare,che la giurisdizione de'Ve- scovi limitata a territorioèd'istituzioneApostoli-

to-Divina.

V

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(16)

8

DISSERTAZIONE

I.

§.

V

I.

J libridelNuovoTestamento ci presentano noti oscuriargomenti dellarispettiva giuri'

sdiijone dt" Vescovi. Neilibridelnuovo Tcstamcnro abbiamo non piccoli vestigi della divisionedelleChiese,edelle PioceliVescovili.Per-darnesolamentequalche saggioricorderò,chenegliAttiApostolicievvi menzionatacap.xin.v.i.LaChiesa,quaeratAn- tiochia;nelcapo ij. v. 41.nominaS.LucaEcclt- sias della Siria, cdella Cilicia.S.Paolo1.adCor.

v. 2.famemoriaEcclesiaDei,quaestCorimbi,e nel cap. 16. v.19. dice:Saltttantvos EcclesiaAsia. Nella II.aimedesimiCorintj cap. 8. v.2.accenna le Chiese dìMacedonia,cosinella epist.adCalatiti, leChiesedella Galazia;cosìparimentenell'Apo- calissisonodistintamentenominatelesetteChie- se dell'Asia,edisignificatiisetteloroVescovi

«ottonomediAngeli,cuieranoseparatamenteaf- fidate quel te sette Chiese.Nelcap.1.v.20.septem stella,Angeli sunt septem Ecclesiarum;etcandela- èra septem,septem Ecclesia suntOranelcapou.

parla S.GiovannidellequalitàdelVescovodella ChiesadiEfeso^erimproverandoolasuaperso- na,o quelle de' suoi ministri,loesorta afarepe- nitenza,e così lominaccia:sinautemvenioUbi,é~

movebocandelabrum tstum de loco suo nisì pomittntUtm egeris.Avevadettonelluogoantecedente,chei candelabri significanoleChiese;dunque dicendo qui movebocandelabrumtuum,dimostraunaChie- sa particolarmentecommessialladiluireggenza egiurisdizione

(17)

DISSERTAZIONE

I. 9 AimedesimiVescovi dell'Asia parlò l'Aposto- lo S. Paolo( Act.Ap.ciò.) Attenditevobis et uni- verso gregi, in quo posuit voi Spirita: regere Ecclesia»*

Dei.Loronondice,che «ìenoVescoviuniversali della Chiesa,madiceloro,cheattendanoatutto quel gregge,incuisonopostidalloSpìntoS.a reggere la Chiesa;eraviadunquepopoloaffidato ali:cura singolare di quo'Vescovi;cioèciascuno dique'Vescoviera statogiàcostituito ispettore dì un popoloparticolare>nondelgregge dellaChie- saUniversale.Talecancora1*interpretazione di Pietro deM»raQConcord,Sacerd.et lmp.Ub.6.eap.i.

n.3.)ilqualecosìincominciaquelparagrafo: b<ecportionumC Dioceseon ) distribuito,qu<e diversis Episcopi?commissasttnt,fiuxit ture Apostolico:edil medesimoScrittoresiponepoiadimostrare n. 5.

ApostolosquumEcclesiasdistrhibuerent in Provincia!, inanimobabuìtse,ut iniiscorpusEpiscoporttmtta- tueretur sub pr<tsidentiaEpiscopiMetropoleos;elo provacosì;evidsnsreiargnmentmntxtat in Episto- la Palliliad Titum,ubi scribit,sereliquisse ìllumCre- te, ut constitueret Vresbjttros per Civitates;cioècome hail testoGrecoa nostrofavore x*t« *ue\n inuna- quttque Civitatt.Ciò, che dissePaoloai Vescovi di altreprovincle colla 6tessaformoli,pascilesqui in

•vobis estgregem;cioicovaiinterpretano gli stessi Coititieterodossi pressoilPoli,qui vsstrae jidei committitur,qui a vobisptndet\locheprovanoan.

che con unpasso digrecoAutore profano,chenel senso medesimo adopròlastessamanieradidirev per dimostrar dipendenzadi piùpersone daunaso- la»CosìgliereticiCamiero,eSpaneniodal te-

sto

di S.Pietroricavano la divisionedelleDiocesi Vescovili.TaliVescovierano cattamentestati

(18)

io

DISSERTAZIONE

ì.

stabiliti dagli Apostoli inquelle città;made*rhè=

desimi disse S. Paolo:SpiritiliS.pesuìtvoi;dun- que furonoivi costituitidagli Apostoliper quella divinaistituzionejcheloro,nonv'hadubbio, imposedistabilire aloro giudizioVescovinellepar- ticolari città;perciòrettamentesipuòdire,chei laIimitazionede'VescoviadunaCittà sia di divi- namediata istituzione.Equestamiaasserzione si vedràdìtanto in tantoConfermatadaqueitestimo- ni dell a Tradizione,chevengo recandoinprova della divistone delle Diocesi usataneiprimitempi della Chiesaj

$.VII.

I Padri Apostolicihannoriconosciutaunatali divisione di Diocesi LaTradizione,che fa testimonianzadelleDi- Vlno-Apcstoìicheistituzionièquella,che ubique , semper,

&

ab orhnibus è stata conservata nellaChie- sa,echeperciòtormaunalegge inviolabilenella universale società de" Fedeli.Abbiamogiàpocanzi vedutiìsemidìquestaTradizione,riguardo alla di- visionedelleDiocesi;oraconsideriamoliampia- mentespiegati,e cresciuti nellaChiesa.San Cle- menteRomano,discepolo,esuccessoredelPrin- cipedegliApostoli,nellasuaprimaEpistolaai Corintinum,42.,e 43.parlandodeg!i Apostoli scrisse:acceptis ( a Cbristò) mandatis egressi suntan- nuntiantaf,adventuramesseRfgnumÒli;per regio- nes igitur,

&

tiibes pradicaittes,primitias earwtn spi'

rittiquumprobassent,in Episcoposeorum,qui eredi-

tari erant,constitucruni.Etquid mirarti,si qitibus in ChristocommissumestDeohocmunus,pradictoi constituerunt.Edecco assegnati dagli Apostoli,per divino stabilimento,ad alcuniluoghiiVescovis

Di9iii;cdbyGoogle

(19)

DISSERTAZIONE

i.

a cne

altro al finenonè,senon unadivinamediata istituzione.Scrisieanchepiùchiaramentedique- stoaffareilMartire S. Ignazio, discepolo di S.Gio- vanni,dimostrandotaledivisione di Diocesi,per cui eravietato a'Vescovi,chene fossero estranei

,

F

esercitarvi autorità.Scrisseadunqueagli Efesini inquesti termini:Nondispone vobis;sed quia cu- rila;nonsinit silereprò vobis,propter hoc praocru- jsavirogarevos,utconcorrati; sententi*Dei.Eie- nìmJesus Chiistus incomparabilis vita nostra,sente», tiaPatrisest,utEpiscopi,«'Trar»'t.',*™ iti^i,-**

Zi<W«xfinyvwi-rifu,illiquisecundumterminos C ter- rafines ) determinati \esu Còristi sententia sunt.Di- ceilSantoMartire,non disponevobis,nonper comando,

ma

peramoresgiacche dice poi stabili- tiitermini de'Vescovadi.Edecco dinuovoladi- vinaistituzionede'Vescovi,determinatiaduni Diocesi

.

$.Vili.

SanCiprianochiarissimamenteinsegna lastessa' dottrina Nè meno chiaramenteparlòS.Ciprianonel\\_

brode unitale Ecclesia,in cui havviquellacelebre sentenza:Episcopàlus unus estjcujuspars in solidum itstngulistenetur.Analiziamo:senetur in solidum, per ispiegare l'unità della Chiesa,che talenonsa.

rebbe,seiVescovadiparticolarinoncollimassero tutti alpuntod*Unità;macujuspars a singulis te- neturìdunque nonomnis à singulis tenetur?perciò una parte sola è digiurisdizionediciascunVesco- vo; laonde questanon puòesercitarsi da tino nella pane, cheèassegnata adunaltro.Cosituttiin- tesero S. Ciprianoidetti Cattolici,e fra questi ri- tordoilDe Marca ntlm.u.delluogo sopra §.VI. d*

(20)

ti

DISSERTAZIONE

ti noi citato.DichijfòS.Ciprianoancoradi'piùil tao»edilcomune sentimentodellaChiesanella Epuralasì-,in cuiscrisse:Quamstatutum sit.., ut sbigulis Pasioribus portio gregis sit adscripta,quam regat unusquisque,

&

gubernet&c,,eciòdisseSan Ciprianoappuntoinunaffare digiurisdizione,te*- condoladisciplina dique'tempi,chedipresente puresiosserva,maassaipiùdilucidataatenore delle diverse circostanze,

Six.

Così HConcilio Anciritno dell'anno 314.

VengoaiConni),validissimi testimonidella Tradizione.PotreicontentarmidelNiceno,del Costantinopolitano,edelCtleedonenss,come Ecumenici;mapermaggiormente opprimereun errorecosìnemicodellapace Ecclesiastica,non misonorisparmiata lafatica diriandaretuttigli antichissimi Concilj;nèquimir'tparmiodire- carne le autorità,con qualchemiaosservazione. EccoilConcilioAneirano,celebrato1'anno314. , a cuiintervenneroVescovidiCelestria,Palestina , Cllicia,Ellesponto,Armenia maggiore,Licaonia, Laodicea,Antiochia,Pisidia,Cappsdociaec.Il Canonet8. è qur-sto:Si qui tanstituìì Episcopi,

C

ab illa Parocbia, in qua<n nominati

f

nere, non smespti, aliasvelintParocbias invadere,etiis,qui co/istituti sunt,viraaferre&e.eossegregar!oportet.Sanno glieruditi,cheilnomediParrocchiaanticamente lignificava ancoraDiocesi.IlCanone supponegià anticoilcostarne di dividere a'Vescovile Diocesi$ econquesta leggeilConcilioprovvedesoloadun, disordine,chedisturbavalagiistabilitalocai?

giurisdizione.

(21)

DISSERTAZIONI:I. i, }.X.

IlgeneraleNiceno del 315.

IlConcilio Generale

N

cenodell'anno 3J5. part- nentesupponel'anicilegge delia divisadisinbusio- ie,c giurisdizione delle Diocesi Vescovili.Ildilui fanone15. è concepito così.Proptermul'uft ticnul- itm,

&

seditionesquafiuntomnino visumest,utcon- uetudo,quapraterCanonemìnnonnuilispartibus ia- venitur, tollatùr,ut a Civitate in Civiiatem nec E/itsco- ius,nec Presfater,necDiaconus transetti.Siquis iMtmpost Sanctie,

&

magnaSinodi definitionem tale juidpiam aggressus fuerit;quod factumerit,omntno nfirmabitur,

&

Ecclesia restituetur, cui Episcopus, vel aresbjtcrordinata; fuerit.Se l'antica disciplina del- aChiesa nonavense separate e divise le Diocesi dei Vescovijenonavesse aciascun di loroassegnata unalimitata giurisdizione;come mai unConcilio Ecumenicoavrebbe proibitoadun Vescovo quel passaggiod'una inunaltraCittì, e proibito a tenore ie'QìaonipraterCanonem} PerlaCronologiadovrei*

|iiìrecareiCanoni Antiocheni;maragion vuole, he si recitinoprimaiSardicensi,comequei,che onostimatiquaiCanoni Ecumenici,percheilCon- ilioSardicensesiconsideracome un Appendicedel Jlceno.AdunqueilCanoneI.diceNon tam mala o^s uetudo,quamperniciosissimarerumcorruptelaest,

"ipsìsfundamentispenitasextirpanda

me

cui Episcopo 'ceataparvaCivitate inaliammigrare,IlCa no- ieIlf.(Jtnullus Episcopusex sua Provincia in aliam 'rovindam,ìnqua sunt Episcopi,transeat;nisi uti-

<ueatitisfratribusvocetur.Eccoaduiqueda'due fanonichiusoOgniadito a'Vescovidipassarein ilEra Città,o in altra Provincia,ed esercitare So- lfai'altrui{reggequalchegiurisdizione.L'uno»

(22)

*4

DISSERTAZIONE

T>

bl'altropassaggioèpoi vietato ancoranelCano*

neXI.,con unadichiarazione,chenonper.nette neppureadun Vescovodotto di predicare a suo ar- bitrionellaCittàd'nnVescovoignorante,hic ettimpratextussole:turbaiexdtare,necejusmodi callìditatealitnamsedemsibiconcili/trestudeat,non dubititi*libitraditamEcclesiamrelinquere,

&

in aitar»trans ire.Lasuperbia,edìparticolariinte- ressi diqualcheVescovoloportavanoad infrangere lalegge;maiConciljhanno sempreraffermata l'osservanzadegliantichiCanoni.Ildisordine nonsolonondimostranonesservilegge,che anzi piùchiaramenteIofavedere vegliente.Nelladi- mostrazionedelsecondopunto,proposto da noi di sopra,recheremopiùopportunamenteilCano- peXV.delmedesimoConcilio.

f.XI.

'

V

Mtioxhtnodell'anno341, Passiamoora all'Antiochenodell'anno541. , in cuiconvenneroVescovi della Palestina,Feni-.

eia,Arabia,Petrea,Celesiria,Cilicia,e Isauria, e cheabbondainquestamateria.NelCanoneIII. , e seguenti èsemprefattamenzione*t? rónco** i3

i*ì!sdel proprioVescovo,cuisoggiacevanoiPreti»

Diaconiec.NelCanoneIX.,dopoavereiPadri fattaunalegge per loMetropolitano,prescrivono: unamquemqueEpiscopumbabere su<cParodi*pote- statem,

&

admìmstrarcpròanicuiqueconveniente Religione,

&

totiitsRegioni:curamgerert,qu<esua Urli subest.IlCanone XI.sarà danoi riportatofra.

le provedelterzopunto,edilXIII.inquelle del secondo.Idue Canoni XXI.,eXXII. sonoìpiù concludentiperlanostra questione.Ilprimodi essidice:Episcopus ab aliaParodiainaliai»ne tran-

(23)

DISSERTAZIONE

I. ij jeap,ne e se sua sponte ingerens,nec a popuìls vi ada*

ctus,nec ab Episcopìs coactus\marni ameniinea , fH*WilOi?<Jsortilus estEcclesiaL' altro è disimile tenore:Fpiscopus in aliena»! Civitatem,auretisub- jectanonest,nonascendat,nec inregimem,qua ai tum nonpertinet,adalicujusordinationsm,nec Presbfterum,necDiaconumconstituatin locis alteri Episcoposubjectis,nisicumvolvniate proprii illius re- gionis Episcopi;siquis aittem talequid ausar fuerit, infirma tit ordinano,(J ipse a Synodo puniatur.Dal primodi questidueCanoni abbiamo

U

divinime- diata istituzione nelladivisione delle Diocesi.Nel secondoessa sisuppone,e per vietare,cheunVe- scovofacciaordinazioneinaltraDiocesi,senza l'assenso dell'ordinario,sirecalaragione univer- sale,cheescludenonsololeordinazioni,ma qualunquealtro attodigiurisdizione,conquelle parole,inalienatiCivitatem,quaeisubjectanon est,inregionem, qua ade

um

nonperfinet .Mapoi- chélamentediqiie'VenerabiliPadri era,che ogni VescovofaadaDiolatuaChiesa,mentrequesta glivieneassegnata dalla legittima potestà Ecclesia- sticaicome abbiamopocanzinotato$perciònel Canone XVI.stabilironoque'Pidrj,che se qual- che Vescovo,per qualsiasimotivononavessepiù lasuaSede,ilqualVescovoperquestomotiva appellava*!vacante,stabilirono,dissi,che:Si quisvacansEpiseopui invacantemSedemirrumpens Seder» arriputrit absque perfecta Sfnedo ( quella,in cuinonfosseilMetropolitano)it sitejectus,ttìamsi omnispopulustqueminvasi:,eumelegerit.Un Ve- scovovacante, benchéinsignitogiàdell'Ordine Episcopale,èvietatodauntirisplendenteSino- dodiandarediproprio arbitrio,senza lalegittima

(24)

16*

BISSERTAZIONE

I.

deputazione»agovernareunaChiesaparimente' vacante; dunqueegli èevidente,cheilsuccedere de* Vescovi aiVescovadidegliApostoli,nonèun succedere senza limitazione diluogo,esenzade- putazione d'unalegittima autorità loro superiore.

§.XII.

IlCartaginesidellostessosecoloIV.

IlProvincialeConcilio Cartaginesedello stes- so secoloapprovato daLeoneIV. per ovviare anch' essoaidisordini delleumanepassioniformòilsuo Canone X.inquestitermini:Nullus debet collegae suofacete iajttriam;muly enìmtranscendunt sua ,

etusurpantaliena....Proindeinbibendumest s ne qu'ts aiienos fincs usurpet,a uttransctndat Episco- pati» collegamsuum,autusurpetalteriusplebes sine ejus petitu,quiainde eeteramala omniagenerantur.

$.XIII,

V

EcumenicoCostantinopolitanodell'an.381.

L*EcumenicoConcilioCostantinopolitana dell'an. 381.nelCanoneII.decretò',che Episcopi adEcclesias,quasunt ultrasuam Dixces/m,suosqns ìimitesne accedarst....mache osservinoledivi- sionicanoniche\iofinepoi di quelmedesimoca- nonediconoiVen,Padri:NonvocaliautemEpi- scopi,ultra Dixcesimne transeantaderdinationem , velaliquam pliant administrationim Ecclesiasticam .

Nonv' habisogno d' interprete,nèdi glossatore.

$.XIV.

AltriCondì] Cartaginesi, edìCanonidella Chiesa AfricanadellostessoSecoloIV.

UnaltroConcilioCmaginensedell' an.390.

egregiamentedifesodalP.AntonioPagicontro Giustelfo,hailCanoneXI. che cosìdetermina: RoboraudaestEcclesiasticadisciplina,nequisquam

(25)

DISSERTAZIONE

t. Vf Epùceporumalterìusplebei,vel Dioecesim su* im- portimitatepulsati,terminosquesibi statuto! conetur eccedere...EtlexSan cut probìbet,etipsaveritas non slnitsquemquamalienaconcupiscere,...ab uni- versi*Episcopisdietimiest:Placet,utsecundum divina legis,etsancii Evangeliiauctoritatemnemo nostram*Uenos Imitts transgrediatur.Epoiché sia-

mo

conquotoConcilioAfricano,è d'uopofar menzioneancoradeiCanoniCXVI.eCXVII. che 8tleggononell'interoCodicede'Canonidella Chiesa Africana.Essendonatepercagionede'Ve- scovi Donatistivariequestionidilocalegiurisdi- zione de'VescoviCattolici,que'Ven.Padri Afri- canilecomposerotuttene'CanoniLXXXIV.e

LXXXV.

del Concilio Africano,esupponendo sem- pre gli antichi decreti dellaChiesa]per cuierano stateassegnate ai particolari Vescovi le loro distin- teDiocesi.VeggasiancorailCanone V.delCon- cilioCartaginesedell' an.tyj. detto II, e'1Cano- neXI. delmedesimoConcilio,che è lo stesso del suddettoConcilioCartaginesedell'anno390.Si possonoconsultare innolrrticanoniXX. XLII.e XLVI.delCartaginese Concilio III.,che confer- marono quantofudeterminatonegliantecedenti .

$.X V.

SinodiRomani,ed altri di Francia e d'Uemia del secoloV.

FraÌCanonidelSinodo Romanosul principio delSecoloV.inrispostaallequestionide'Fran- cesi,evviilXV.,incutsirinnovaIICanoneNi- cenocontroque'Vescovi,ches'usurpassero giu- risdizionenelterritorioaltrui,edincuiagg'u- gnesi:Si qui!certe fines aliena possessioni!invase- rit,reusviolenti*judicetur.Sirimproveraa'Ve-

Tom.xy. B

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(26)

8

DISSERTAZIONE

I.

•covi»chetemendoleumaneleggi,diviniprof eepta eontemnunt;quindisideterminacontroìtra- sgressorilapena:Si quii in aliena Diaccisiordim- tionetn faccre,eamque presumere,sciat sede siatu suo posse periclitari,qui alienato Ecclesia/» invadere prasumpserit.Nonestspularealiquid,non sunt mundanaepromotiones.Quisiparlasolo delleOr- dinazioni,perchè diquestesolefupropostala causa,malaragione,per cuisicondannanofatte senza giurisdizione,è universale,come osservam-

mo

sopraiCanoniAntiocheni $. XI. ed è irritante qualunqueatto,che per diritto spetta ad un'altro Vescovo.ImedesimiFrancesiinunConcilio d'Orangesdell'an.441.ne'CanoniVili,eIX"

stabiliscono,cheun Vescovo nonpossaordinare isudditidell'altro,enelXI. suppongonogiia ciascunaChiesa assegnatoilsuoterritorio jeper- ciò definiscono,chenonsidebbaperturbarel'al- truigiurisdizione.EdinunaltroConciliodi Francia,cioèilVasense dell'anno441. nelCa- noneIII.parimentisinominanoiterritoride'Ve- scovi,esivieta a' Preti,e Ministri di prendere da' VescovivicinioriilSantoCrismane'giorni vicini allasolennitàPascale;esicomandilorodi prenderlo dal proprioVescovo.Neil'Iberniapure fu celebratol'.anno450.ilConcilio detto di S. Pa- tricio,neldicuiCanoneXXX.èdefinito,che Epiicopus quilibtt,qui desua in alterar» progreditur parocoiam,nec ordinarepnesumat,nisì permissìonem acceperitab eo,quiinsuoprincipatu C cioè Episco- patii )est.E* cosanotissima,come1'hadimo- stratailP.Mamachinellesue Origirt,ttAnt'iquìt.

Eccl.y cheanticamentedamoltieranoiVescovi appellatiPrineipes,e'1VescovadoVrincipatut

.

(27)

DISSERTAZIONE

I. le

$.XVI., L'EcumenicoCalcedontse del 451.

E' dimassimaautoriti1'EcumenicoConcilio.

Calcedonesedell'an. 451.Fannoalnostro propo- sitoicanoniV.eX.,maoraficontenteremo diriferiteiCanoniXVII.eXX.Nelprimo diquestièdefinirò,secondoiltestoGreco: QuasuntinunaquaqaeEcclesiafcioè Diocesi ) ru- rale?,vicinasqueparoebias>firmai, et incsneussasma- aereapudiihs Episcepos,qui eas ttnent,etmaxima, fiXXX- annorumspatio cai sinevidetintntesadmi- nistraverint.Siautemin:raannoi

XXX

fuit aliqua deiiscontroversia,licereUs,quiiijuriam sibi fieri dicunt,deillislitemmovereapud SjnodumProti/*.

eia,Si quisauteminjuria affìciatur a proprioMetro- politanolitemmoveatapudExarcbamDioecesis, velapudConstantinopoUtanamSedem.E' chiaro da questoCanone,soloche sileggaattentamente, cheinessasi parladiparrodiie soggettea'Vesco- viparticolari,chene avevanolagiurisdizione, eeh»

nelmedesimoè proibito aqualunque Vescovoestra- neol'esercitarviautoritàdiqualunque genere;

poiché sarebbe l'esercitarlainDiocesi altrui.Neil' altroCanone,cioèilXX.èdecretato daVen.Padri: Clerìcosin Ecclesiis ministerio fungente!nonlicerein alterìuscivitatis Ecclesiaordinari;sed illa esse con- tentos,inqua ab initiodigni babiti sunt,quimiai' strarent\prmttT illos,quiamissa sua patria,in aliam Ecclesiamnecessariotransierint.Si quiautem Episcòpi post

he

decretum,Clericum,quiadalìwnt Episcopumpertinet,susctperint,placuitessetx- communie&tos,eorumque,qui susceptusest,etettm, quisuteepit,donec Clericus,quimigravi!,intu&m MccUsiamrtdtat.Daqueatoj e da altriCanoni,eo-

3

x

(28)

10

DISSERTAZIONE

I.

ine dipo!osserveremopiùopportunamente,li vedequantovalesselaleggedeliadivisione giuri- sdizionaledelleDiocesiVescovili.

5XVII.

Molli altri Concili <*W secolo V. e FI.

Eperseguitalel'esempiode'Letterati,che conduconosinoatuttoilsecoloVI. leprovedi qualchepuntod* anticadisciplinaciteròqui tutti glialtriConciliProvincialiaNazionalidellame- tà,chemiresta delV. secolo,equei delVI.an- cora.SiconsultinoadunqueilConciliod'Arles 30.452. can.XXVI. quello d'Angcrs an. 453. can.IX.

11Turonesean.461.can.IX.,quello diVanncs an. 465. oan.X.Eper passare al secoli»VI.sileg- ganoilI.d'Orleansan.JH,can.XVII.ilI. dì Lionean. 517.can. IV.queldiValenzaan. J24.

can. VI.»quelle d'Avvcrniaan. 535. can. X. e XI.

ilIII.d'Orleansan. 538.can.XV.edilII.di Bragaen. 563.iqualituttioinparticolarevie- tanoa'Vescovidifareordinazioniindiocesial- trui,o d' ordinare Chierici ad altriVescovisog- getti,o vietano per sino in altrui Diocesilededi- cazionidiChiesee di Altari,oingenerale proi- bisconoqualunqueatto di giurisdizione,equalsi- siaaltradiministeroVescovile nel territorio alie- no;eperciòcon formuleindicanteunprecetto*

gravissimo,comesipuò vedereneltomo V. e VI.deiConcil;«*'LabbedellaVeneta Edizione.

$.XVIII.

Non»' è dubbio,che talenon sia stata la Tradizione de' secoliposteriori,confermata anco

dal Concilio Trentino. CondottalaTradizione sino atuttoilseco- lo VI.stimo, che ninnopotràdubitare,chetale

(29)

DISSERTAZIONE

I. ai ancoranonsìastataquellade' secoliposteriori della Cattolica Chiesa,sempredotatadello spirito medesimonellasuadisciplina.Laragionerecata damolti de' suddetti Conciij per renereferma que- staleggeApostolica, dellaripartitagiurisdizione de*Vescovièunaragioneuniversale edimmuta- bile inqualunquetempo,inqualunquenazione.

Agevolmentepotreiseguitaresino a nostrigiorni ilcontinuatoenon maiinterottofilodiquesta Tradizione.Ma certamenteameèlecitoilsup- porlacomeconcessa.E1'ultimoEcumenico Con- cilioTrentinomigarantisce da questoimpegno.

IVeri,Padridiquesto Conciliononnefannouna leggeparticolare,mabensìlasuppongonogiàuni- versale,edinccmrasrabile,epertantocoman- dano,cheniunode'Vescoviparticolariabbiail coraggio di fare funzioniinDiocesialtrui,senza ilconsensodichiha legittima giurisdizione locale .

§ XIX.

Ledifficoltàde*ccntradìttorisono stale già sciolte da'moderniScrittori. Nonèd'uopo, cheioquimitrattengaarispon- dereadalcunedifficoltàpropostedaglieterodos- si,;e daqualchealtrodisturbatoredellapaceEc- clesiastica.Sonostate già sciolte abbastanza tutte quelleobjezioni dal Zaccariatieli'Anti-Febbronio, Eliti.2. cap.7. e neli'Antifebronins Vindicatus Diti. 3.

cap-5. ed essenon contengono,chefattiparticola- ri ,alcuni de'quali tutt' altro indicano9chegiu- risdizione;altrisodofatti,di cuinon v'hafra gli Storici la necessaria certezza;altriassolatamente sonofalsi;efinalmente trattandosi di fatti,e trat- tandosidiStorici»chelinarranopossonoessere

E3

(30)

22

DISSERTAZIONE

I.

statirecatisenza quelle circostanze,(he interessa- nola nostra causa,echenonfunecessario,che fossero riflettutedaqualunqueStorico,ilquale non avendopretentitutteledifficoltà,chepuò produrre la narrazione diunfattone' cervelligua- sti,eineraccontalasostanza,e tace lecircostan- ze,dicuinonsospintalanecessità;edèconsue- to arile degli intemperanti critici diabusare,can- cro le sante leggi logiche, delie narrazioni storiche, imprestandoessiimportunamentea' fattilecirco- stantefchenonvisononarrate, echeinteressa- noillororeo partito.Eglialmenoècerto,che gliStorici,da cuisiricavanoifatti objettatj,non parlanocircostanze»lequalirappresentinoime- desimi fattinell'aspetto,chesiacontrarioalla causa damedifesa.Laddovetantidocumentidella tradizionedamerecaticonochiarissimi,sono ìnunlinguaggio assoluta,ed in terminicosì effi- caci,che per se stessiescludonoqualunqueecce*

«ione di privata autorità.

§>

XX.

Si rileva lo spirito di tutti imonumenti dellaTradizione. Talidocumenti dimostranoI.esisterenella Chiesaunalegge,che prescrive separataglusisdi- 2ione di territorio,ossiadiDiocesiaciascunVe- scovo particolare.II.Queimonumenti sonote- stimoni d'Unaleggedivera Tradizione Cattolica$ poichéprovano,cheLasuddetta legge èstata fatta, e confermatauiiquf,itmper, et abomnibus.III.

Ad

unatal leggelasciano tuttoilluogo que' testiEvan- gelici,che risguardano l'istituzione dell' Apostola- to $. v- Si vedenon oscuramentefactouso dagli

DigitizGd&/Google

(31)

DISSERTAZIONE

t. 13 Stessi Apostoli dellamedesimalegge$.<S.Gli antichi Padri Apostolici §. 7. e virjfraiConcilj §. 0. 14.

definendo perdeterminareaterritorio leDiocesi de' Vescovi,ladiconoinsiemedeterminatacomeda divina autorità,perciò di divinainìtuzione

;laon- de rettamenteladittida principiodivinamediata Tradizione,cheèlostessochedireTradizione Apostolico-Divina.IV.Lamedesimalegge prescri- veaciascunVescovolaripartita giurisdizione loca- le inmanierachenonsiapermessoad altroVesco- vo esercitare atti di ministero Episcopalenelterri- torioalimi,senzadiluiconsenso;comeorora proverà separatamente.V.Infinelalegge stessi irritagliattid'usurpata giurisdizione,ed infligge gravissimepeneai trasgressori;comesoggiungerò dìpoi.

§.XXI.

Sidimostra cogli antichiCanoni necessariaad un Ve- scovo la licenza dell'altro per esercitare qualche

ministero Episcopale nel di lui territorio. Sebbeneadunquedallanaturadellamedesimi legge dettata daiprincipidell'equità1ne vengadi legittimaconseguenza,cheunVescovononposai esercitareilministero Episcopalenel territorio ili trai»senzailconsensodiquello,cheha in diritto quel territorio;pur sonoadimostrarlo coli'auto- rità de' Concilj,parte recati già disopra,eparta da prodursiqui laprimavolta.Il ConciliodìSar- dica,stimatoEcumenico,comeappendice del Iti- cene,nelCanone3.definisce utnullus Episco- pustxsuaprovinciainaliarciprovincia™,in qua sunt Episcopi,trantest;nlsiutique a saia

fratiibasvocetuiSCosi nelCanone15. i definito»

(32)

14

DISSERTAZIONE

I.

utgìquis Episeopusex aliaparochiaveìftalie- num minUtrumsin econsensi!propri!Episcopi ,,in aliqUQ gradu eonstituere, irritaetinfirmi ejti- smodiconstitutio existiroetur.Similmentel'An- tiocheno nelcanone13. definì,che,,nullusEpi-

„scopa* audeat abunaprovincia in aliarn transire,

et aliquosin Ecclesiisordinare adsacrorumcele-

„ brationem,necsicaliossecumducat,nifive-

neritUteri*lecerlitui Metropolitani,et Episco-

„ porum,qui suntcumipso,inquorumregio- nemaccedit.Siamenonullovocante,ad ali-

„ quorum ordinationem,etEcclesiasticarumre- rumadsenonpertincntiumconstitutionem j,inordinateinsolenterqueprocesserà,sintqui- 3idemirrita,qaumab ipsogeruntur,ipseauiem suae insolentiae,etprasrerrationemfactaeag-

H

gressionis elvetpcenaSjB sanerà tcilicetsynodode- posimi,,. ParimentenelCanone23.sìvieta a qualunque Vescovodìfareordinazioni»inlocis

alteriEpiscoposiibjectis nisicumvoluntate pro-

„prii illius regionis Episcopi\e viene irritata l'or- dinazione fatta altrimenti,edinsiemeordinatala penaaltrasgressore.CosìilConcilio Cartaginese da noi recato$.n.proibisceadunVescovo qua- lunqueatto di giurisdizionene! territoriod'un al- troVescovo,staitjuspetitu.Persimilemaniera l'EcumeninoCostantinopolitano nelCanone<!anoi recitata $. 13. decretò.NonvaratiautemEpiscopi ultra Dioecesim te transeantadordinationem,ve! aii- quamaliam admintstrationem Ecclesiasticam.Nel Si- nodod'Ibernia,riferito$.15. è proibito parimenti adun Vescovodifareordinazione in Diocesi altrui, nisi petmissionem acceperitab eo,qui insuo prbsci- pata,cioè Episcopati* est.Ecosì negli altri del se- coloj»e«.citati nel $.17.

(33)

DISSERTAZIONE

I. lj

$.XXII.

Ragioni gravissime, per cui in tuli» la tradizione è vietatoad unVescovo esercitvre il suo

ministero inDiocesi altrui,senza unalegittimafacoltà.

Questi, ed altri Conciljhannoespressaad ab- bondanzatanecessitidellalicenza dell'ordinario, acciocchéunaltroVescovopossa nella Diocesi del primoesercitarequalcheministeroEpiscopale; laondesìchiaramentesisuppone anchedaglialtri Concilj,chenont'hannocontermini particolari espressa.I Concilj,cherendonolaragione,per cuinonèpermessoadunVescovofarealcunafun- zione del loro ministero in territorio altrui,è la ra- gionedi equità,dinontoglieread altri quello,che è disuodiritto,dinonfargli ingiuria,dinonper- turbarele Diocesi,e dinondistruggere l'Ecclesia*

stica Gerarchia, e Giurisdizione.Questerrgionisi veggonoespresse daCanonide'ConciljProvinciali, Nazionali,edEcumeniciancora di sopra recitati ne'

§.ro. 12. 13. 15. té. e 17. L'origine di questo dirit- to , è d'istitufcione Apostolico-divina $§.6. e 7.,ci essendola suddettaleggedelladivisione de' terri- tori Vescovili raffermatanella Chiesasemper,ubi- que, etabomnibus,questo èargomento,che laCbic-

a

iscessav'ha riconosciutoundirittoproveniente dadivina istituzionePerloche deve certamente riputarsicomune sentimento,ecomuneprecetto dichiaratoper infallibileautoritàdellaChiesa,il

non

potereunVescovoesercitarequalunque suo ministeronell'altruiDiocesi,senzaWconsemo**' quello,chene ha daDioildiritta.

(34)

ì6

DISSERTAZIONE

I.

$.xxiir.

Oltrele ragionifinoradi

me

recitein prova del primariomioBisunto,sarà Utile cosailricor- dare altredueleggigravissime della Chicca, lequa- lihannoperfondamentolaripartita, e limitatagiu- risdizione de'VescovinelleloroDiocesi) eco») de'Metropolitaninelleprovincic etc.Ellaècosa certissima,che dagli antichiCanoni,generalmen- te parlando,èvietata

U

traslazionediunVescovo daunaDiortii adunaltra,dimaniera che,se fos- se statafattasenzamotiviìpiù gravichemai,e senza l'autorità dellaChiesa,erauntalepassaggio stimatounadulterio.Lasimilitudine,elo spiri- to di quellaleggeapertamentedimostranolagiu- ri^. rionediciascunVescovoparticolarmentede- finita,e limitata.Seciascuno de' Vescoviavesse dallasua sacraOrdinazioneildirittoinqualunque Diocesi,nonpotevavietarsilaloro traslazione; emoltomenopoteva paragonarsiadunadulterio, cioèadunameraazione,che invade gli altrui di- ritti.L'altraleggesemprecostantenellaChiesaè quella nelle appellazioni dalVescovoal Metropoli- tano,daquestoalPrimatoetc.Orainutile,ed irrisoriasarebbe questa legge Ecclesiastica,saqua- lunque Vescovoper virtù dellasuaordinazione fosselecitoesercitaregiurisdizione,ovegli piace , ovveroè spinto da tutta la Chiesauniversale,per legge necessaria albuon governodellaRepubblica Cristiana,leggesempreosservatanellaCincia,e sempreconfermatanelleopportuneoccasioni» nonsolo da'RomaniPontefici,mada moltiCon- ci!).Nonv'hadunqueilmìnimo dubbio,chenon

|ialegge dellaChiesadiDioquella,chelimitala giurisdizione Ecclesiastica de'Vescovialla Diocesi,

DigiiizMByGoojjlj:

(35)

DISSERTAZIONE

fi ifc

«dailoro territori talmaniera, chepereserci- tarla fuori de' lorolimitiabbianoessi bisognodel- la«Decisioneautorevoledichilegittimamente, può comunicarelorounataleestraneaautorità.

§.XXIV.

Questafacoltàdeveessere ^.secondo imedesimiCanonty d'origine Ecclesiastica,adesclusione della secolare..

Ma

èancheda osservarsi,chene'Canonipo- canzida noi recati $.21. parlandosi delconsenso, della licenza,che devein taleipotesiavereun Ve- scovo, sempresiparla della licenza da darsi da chi vi hagiurisdizione;espressamentesinominanoiMe- tropolitani,ediVescovi , chehannodirittonej loroterritorj,-eda cuideveottenersi1*autorità d'esercitare ministeri Episcopali;che anzi leformo- leusate in que*Canoni sonoesclusive diqualunque altra Potesti estranea, poiché ih essisidice,chenon sipossaesercitarealcun atto Vescovile-,senon siasiottenuta la licenza dalVescovoordinario,se l'estraneononèchiamatodaqueiVescovi,che v'hannodiri.tto,e simili altreformale.Dunqueresta esclusaqualunquealtrapotestà,qualunque altra con- dizione, perchè una sola se n'esprimecomenecessa- ria all'effetto,edin-maniera, chenonposta quella, nonpossaottenersi1'effetro.Nonsoloadunque vengonoesclusida quelleformoletuttiglialtri, chesebbenedecoratidelcarattereEpiscopale,e della radicale autorità Vescovile,purenon hanno ayata dallaChiesalagiurisdizione in que' territori.,

«i cui ora si parla;ma moltopiùrestano esclusi quei,chenon hannooriginariaautorÌtà'EoclCFÌ*>

stica., . fiiurf»

(36)

28,

DISSERTAZIONE

I.

$.

XXV.

Dunque nemmenoilSovranopaidarlaadunVescovos- td i verità Cattolica.. ...

Dunque, (edeccoci al:terzo'punto )nemeno- per latori t4. del .Sovranosecolarepuò un Vescovo esercitare la giurisdizione ,che-perdirirtoEtclesia- tico,ossiaAnostolieo-divinoconvienead altroVe- scovo.E' sentenza Cattolica,contestatada'Santi Padri».da' Goncilj,da'RomaniPontefici » e dagli

•tessi Sovrani y essereduelepotestà',,concuisi reggeilMondoCristiano ,1*Ecclesiastica ,,ela Civile yambedueesseresupremenelsuogenere. Ninno puòad altro dare ciò,dienon ha,dunque ilSovrano non può comunicareautorità,egiuri- adizione Ecclesiastica, averunapersona.

5.XXVI.- ZaChiesa riaprimi tempi l'ha sostenuta implicitamentey

* poi espressamente ancora. - LaChiesa-non hausatomaidifare espressede- finizioni di.cose per se stesse chiare, ed evidenti,se non quandoqueste sieno- state contrastateda'nemi- ci;della verità.La Chiesauniversalene' primi tre secoli ha< professata là stessa fede,che ora professa, eprofesseràsempre,senza-fareCanoniinun Con- cilioEcumenico.Erachiarissimaparimentenella ChiesalamassimaApostolico-divina della divisione delleDiocesi:ed essanonhamaidichiarataquesta Veritàcome nuova;ma supponendola undeposito dellasuadottrina divina,hacondannatoglierrori a quella opposti,cioè ha riprovato coloro,che eoa

Diailizcdb/Coogl

(37)

DISSERTAZIONE

T. 19 qualchefatto d'ignoranza,disuperbia,od'Inte- ressecominciarono,eproseguironoacontrariar- la.TuttiiCanonidinoidisoprarecitatifurono fattipercorreggerequalche errore;nonperpro- mulgareuna verità,maper difendere quella,che giàeraindeposito della Chiesa.Era, èd èparimen- tecerto,cheG.C.potuti in Ecclesia,cioè algover- nodellamedesimaiPastora,enongià.iSovrani;

come

chiaramentecoscadailibriEvangelici.Per- ciò se neitempipiù antichi fossenato l'errore,che dipresenteva spacciandol'AutoredelParere,la Chiesaassistitadallo Spirito S.,dalDiodeglieser- citi,dalSovranodi tuttiiSovrani,l'avrebbecon- dannato,comeha proscrittotant'altrierrori,e siccomedipoiespressamenteha vietatoaSovrani stessi d'esercitaresopra le società Cristiana,ed Ec- clesiastica l'autorità,chenon hanno,e chefuda G.C.privativamentecommessaallaChiesa,infal- libile ne!conoscerelasua autorità,enelpromul- gareidiritti.

'

5.XXVII.

ti ConcìlioGenerale Calcedonese ha dimostrato,cbt ledeterminationid?Sovrani nondevono

esseredi regolaallagiurisdizione Ecclesiastica,di cui si tratta. Unasolaombrad'autorità,che la potestà ci- vile,ovveroqualche Ecclesiastico sotto'lmantodi laica autoritàvolleesercitarein affari Ecclesiastici, bastò, perchè subito laChesauniversale vi ponesse rimedioinunamateriarutta analoga al nostrosco- po,DilCanone XII. dell'EcumenicoConcilio Cal- cedonese abbiamounfattodiquestogenere,ed insiemeladefinizione,secondolacattolicaverità danoi finoradimostrata.EccoilCanone,fedel-

(38)

30

DISSERTAZIONE

T.

men«

tradottodal testoGreco;ferventead

mt

,

quotiquidam,quum tirJ«»\W(K,„»VewMj,*(.<e . terlega Ecclesiastica*adpottntatus accasermi ^etner*

regias Saictionesuaam provinciaminduas diviscrint, ut propterea duo essint in cadetti provinciaMetropo- litani.Statuii ergo Sacra Sjnodus,ut Episcopi dein- cepsmiealiqutdaudeant;quoniamit,qui hoc ag- gredita,a suo grada exeUit.Qzaemmque autem ctvitaiesper saneùones regias Metropelis nomine de- corata sunt,solohonore fruantur....servatonimU rumverae Metropoli suo jure\cioè verasiappella -quellaMetropoli£ccleciasiica,chepertaleera riconosciuta dalla Chiesa,Eraadunqueantica leg-, ge Ecclesiastica la divisione delle provincie,cui presedevanocon moltaautoritàiMi-tropoliiani

.

E sebbene,permotivi utilialbene della Chiesa, fosseroperlo p.ù costituitiiVescoviMetropoli- taninelleGisti,cheerano Metropolisecondola poii?ia civile;pure èchiarodaquestoCanone, chetaledeterminazionefuprudentemente futa dallaChiesaistessacollasuapropria autorità;di modochequantunque dopolaprima determina- tonedelle Metropoli Ecclesiastiche sieno state da - gliImpendoriinnalzatiall'OnoreM«tropolitico altreCittà;pure questenonpoteronoinvirtù dellaprerogativa civile,accordatalorodalSo- vrano,averesimilmente un Vescovodotatod'au- toritàMetropolitana,maquesto doteasidetermi- nare dall' autoritàdellaChiesa.Cosìall'oppo- stonelRegnodiNapoli,comefadimostratoil Firoianinel librodebortu^etpregressa Metropoleon Zcclestast. etc.visonovane MetropoliEcclesiasti- che,thenon hannocorrigpondensa alle civili.Qua- iuncjuegeneredipotestiabbianoiMetropolitani,

(39)

©ISSERTAZIONE

t. ji Suellonascesempreedunicamentedal 'legittimo

mia

del diritto Ecclesiastico.Dipoi nei costitui- rein unaprovìncia CristianaunnuovoMetropoli- tano-dotato di giurisdizione Metropoliticaisipri- val'altro, che erari daprimi,diunapnrtedi autorità,che egli avevasopriquelleCittà,che bisogna dismembraredallasuiEcclesiasticapro- vincia,per assegnarle dipassaggiodellanuovae delnuovo Metropolitano;dunqueilCanoneCal- cedonese,che nella suddetta ipotesi vuole riservata intattal'anticagiurisdizionealMetropolitano, già primastabilitoviper autoritàEcclesiastica,di- mostraancora,cheilgovernoEcclesiasticonon devedipenderedalla polizia civile,tensal'auto- rità Ecclesiastica

,

§.XXVIII.

Lonesso fuprimadecretalodal (ioin.P. Innocenzo I.

QuantodecretòilGeneraleConcilioCalcedo.

reseallametàdelsecoloV.fugiàsulprincipio delsecolo istesso definito dalSantoPonteficeRum, InnocenzoI.ConsultatoegliSU questomedesimo affaredaAlessandroAntiocheno;coileigliri- sposeepist.XXIV.n. II.Quodsucitaris,&ttum divisis imperiali judieio provinciis,sicduoMetro- politaniEpìscopidebeantnominari;nonesseere visumest,admobilitatevinteessitatummandata- riti»DeiEcclesiamcommutati,bonoresque,aut di- visione? perpeti,quasprò sui!causi;faciendardu- tecritImperator.Èrgo steundtim pristinum provincia- rummorettiMetrtpolitanosTLpiscoposconvertiinu- merari.Dall'autoritàdiquestoGranPontefice, edel ConcilioCalcedonesene seguenecessariamen- te,chelapotestàdelPrincipesecolarenon può mutare alcunacosa,cheappartengaallapodestà

(40)

p. >

DISSERTAZIONE

[.

Ecclesiastica;poiché quella definizione Conciliare, e Pontificiadimostranoapertamente indipendente l'anipodestàdall'altra.Siccomenonavevaau- toritàlaChiesad'impedire alSovrano una nuova erezione d'unaMetropoli civile;cosinonavevail Principe la facoltà dimutarerdirittidelMetropo- litanoEcclesiastedaprimastabilitodallaChiesa, hedidonare'adun Vescovo Diocesanol'autori ti Metropolitica

.

$.XJtTX.

AltriRomaniPonteficihannosostenutalastessa dottrina della Tradizione universali

.

Si diaquiilluogo adunadigressionenon importuna.In tutta la serie della Tradizione cat- tolicadamedi sopra espostanons'cmaiporeara litestimonianzade'RomaniPonteficisulpunto dellaripartitadivisionedelleDiocesi Vescovili. Ora hoioquipresentatalatestimonianzad'In- nocenzoI.,perchèilConcilioCalcedonese Ecu- menico,cioètuttalaChiesadiDioinsiemecon- gregataha fattalamedesimadefinieione, che pri- mafadatada quelRom.Pontefice nella istetsis- Simaquestione.Vengasiadunque conformenell' affare nostrol'autoritàd'ungenerale Conciliocon quelladichisiedenellaCattedradellaRomana Chiesa,MadreeMaestraditutte le altre.Ora sappial'Anonimo A.delVarere,cheanchei

Rom.

Ponteficihannoalleoccasioni insegnata , e soste- nutalastessaCattolicadottrinadelladivisione delle Episcopali giurisdizioni; e fra quelliprimie- ramenteìdueantichi Pontefici,che per la santità edottrinaincorrotta,eperl'impegnodidifen- dereiVescovilidirittisono anchepressoinemici della SantaSedeApostolica inun'altastima, e ver

igifeedbyGoogle

(41)

DISSERTAZIONE

I. 33 aerazione;e quellisono S.LeoneM,(-Ep'st.X\V.

Edit. Batteria.') e S.Gregorio M.(Lib.X.Eptst.LIX.

lib.VII.Epist.LXy^he hannoinsegnata e difesa la etessadottrina,ecollemedesimeragioni,concui è statasostenuta da tuttalaTradizione.Aquesti sìpossonoaggiu^nere lo stesroInnocenzoI.(Mpùt.

adFlorentinumEp. Tiburtimtm ) eZosimo(Epist.

adEpìscsp.Cailia')Potevoancoraaddurrel'au- toritàde' SS. Padriposterori\ma mi contenterò qui difarmenzionediS.Giovanni Crisostomo, chenescrisseadInnocenzoI.diS.Agostino (_Epitt.XXXW.edit. Maurin.

)eS,

Bernardo (de Considera',lib.IV,inuit.cap.VII.$. il.) cioè de' SantiDottorinonsospettid* adulazione aRo- maniPontefici.Madi questidovremodipoiop- portunamentedire altra cosa.

§.XXX.

Ancheun Contritio Provincia/e di forbotta dell' arni.788. ba esclusa in questamateria

U

potestà civile. DatuttiimonumentiEcclesiasticidamefino- ra riportati èmanifesto,che è universale,e senza alcunaeccezione laleggeApostolicadivina,che limitaalterritoriolagiurisdizionediciascunVe- scovoparticolare.Fraimonumentidei seiprimi secolinonven'ha uno,cheinalcun casocon- cedaadun Vescovogiurisdizionein territorioal- trui,fuorchénell'ipotesi della facoltà avuta da lui legittimamente, che poteva concederla.Eppurein quei secolieranomortaliiVescovi»leDiocesi qualche tempo eranovacantiedalcuneancora lo eranooltreilbrevetempodaiCanonistabilito per lanuovaelezione,edordinazionede'Vescovialle Sedi vacanti.Eppureper questicasinonritrovasi

Tom. XV.

C

(42)

J4

DISSERTAZIONE

I.

maifattaInque' secoliunaleggenonsaloGene- rale,manemenoProvinciale,checoncedaad alcunVescoviestraneo,opiùvicinoallaSede vacante,oqualunquealtroparticolareVescovo ili'amminisiriiinneegovernodellamedesima.

Quindibs^gnaintendereilLa(libertini ( il Sjnod.

Dioeees.Ub.il.cap. IX. n.I.)noncnme sembra a prima vista,maconteegliville essereinteso. Disseegli: juxta vetcren disciplinata,Ecclesia ali' qua vacante,adviciniore*?}Ecclesiam spectabat iìlius furar»sumere\Lproposizoneèassolutaquanto allenudeparole,ma nonlo èinsostanza,quin- toaimonumentiche eglireca inprovadellame- desima.1monumenti,da lui citati inprova della sua asserzione,altronon dimostrano,senonche alcunevolteilRomanoPonteficeconcedevaa qualcheVescovoviciniorelafacoltàdiammini- trarelaChiesa vacante.Lambertinicitaprima ilCan.VI.delConcilioRegensedell'an. 439.,

ma

questoConciliononècredutounmonumento ge- nuinodai nostriCrìtici•comesipuòvedere nella collezione diLabbè.CitaancorailCan.VI.del Conciliod'Orleansdell'an. 533.cheèilsecon- dodiquelnome.

Ma

inquelConciliononpar- lasi,che della casaVescovile.EccoilCanone;

Ut Episcopi»,quiadsepeliendumEpiscopum,

venerit,evocati:Presbyteris inunum>donnina

„Ecclesiaadeat,descriptamqueidoneis personis

„ custodiendamsuo integra diligentia derelinquat,

„utresEcclesia;ullorumimprontatenonpe- reant„.Quinullasitrattadigiurisdizione Vescovile.InfattitVen.PadridiquellaProvìn- cianel loro ConcìlioV- Can.VII. stabilirono„ut

inCivitate,ubiPontifex,jurehumanascondi-

OiqiiizMByGoogle

(43)

DISSERTAZIONE

I. 35

„tionisobierif,nuilusEpiscopusante substitu- tionemreparatiperordinerò„ (cioè

juxta

„ Canones)successori,autincivitate,antper Farochiasordinare Clrricos,aut altariaaudeat

consertare,velquidquaniderebus Ecclesia;

„prfeterhumanitatem(cioèquantoeraneces- sarioalsuosostentamentoneltempode' fone- rai) prarsumat auferre• secusannointe- s,grò

M

ssastantumfacerenon prxsumat.„Pri- manoneranatoilbisogno diimpedire questi di- sordini;eperciòprma nonfufattounsimile canonedaque'Ven.Padri.Eccoquanto,siamo lontanidalprovare,che la disciplina di que'tempi permettessealVescovopiùprossimo1'ammini- strazionedallaChiesa vacante.Finalmente La(li- bertinicitaV Hallier ( de Sdcr. Ordinatìonib. P. II.

.Sect.V.cap. III.art.XI. §. IV. n. XI.etXH. ) Ancheneinum.X. parla di quest' affare l'Huilier,

ma

attribuiscealRom.Ponteficel'autorità di de- putare in alcuni casiilVescovopiù vicino alla reg- genzadellavacanteChiesa

;perciocché citaegli 5. GregorioM.,che ( lib. II. Ep.XXIX. indict.XO diedeunataleincombenzaalVescovoFelice,e Clib.[.Er.LXXIX.indice.IX.)laconcesse al VescovoLeoneperuna Chiesa,che eravacante oltreiCanoni,enèvietòadaltriVescoviUna simileamministrazioned'altreChieseparimente vacanti.Adunquedatalimonumenti nonSipuò raccogliere, senonche spettava alsupremoGerar- caildeterminare alla reggenza d'unavacante Chie- saun Vescovo,quandolavacanzaoltrepassava ilimiti ditempogià stabilitidagliantichiCano- ni.Non solamentepoimancanoantichimonu- mentiperprovare,che l'ordinariadisciplinaper-

(44)

36 _

DISSERTAZIONE

I.

metteste a! più prossimi Vescovi di reggere leva- cantiChiese loro vicine;nonsolotattitCanoni damerecatigeneralmentee assolutamente la esclu- dono,mainparticolareespressamentelavieta ilcanone XVI.delConcilioAntiochenodell'an- no341.»SiquisvacaniEpiscopusinvacantera

Sedem irrumpensSedemarripueritabsqueper- 35fectaSynodo,issitejectus,etiamjiomnispo- pulus,ijtiaminvasit,e11inelegerit,Veggasiil nostro§. xi.incuiabbiamotrascrittoquesto ca- none conqualcheosservazione.Quisolosiri- getta,chesevienedanntalCanonevietatoad un Vescovo,che era privoperqualche accidente della sua Diocesi,dientrare a possesso d'un' altra, tuttochéfossepureessaprivadiVescovo,e tutto chefossebramatoed eletto da tuttoilpopolodi quellaDiocesimedesima;quindialmeno nesegue, cheuntateVescovooperava contro le leggi della Chiesa;dunqueeranecessaria l'ecclesiasticaau- torità,acciocchéun Vescovopotesse reggereuna Chiesavacante,ne1'ecclesiasticaautoritàha fatta legge didisciplinaquella,chealcuniingiustamen- tepretendono.Pertantoquello ,cheabbiamo di'certoinquesta materiasìè,che deve riputar- linecessaria la facoltà delRomanoPontefice,co-

me

PrimatedellaChiesa universale,ecomele- gittimoInterprete de'Canoniinnn puntosìin- teressantejsiccomeappariscedai fattidiS.Gre- gorioM.,Pontefice*che era per confessionean- chedeinostriavversar;,alienisiimodall'eserci- taregiurisdizioneinpregiudiziode'Vescovi

se liccomeportaanche1'opinionede'Teologi,nae- nofavorevoli alla S.SedeAp. Rora.,ilchesarà da

me

osservatonel $,xxwvil.

(45)

DÌSSERf

AZIONE

I. 37 5.XXXI.

Ancheun ConcilioProvinciale diNarhona delPan. 788.ha esclusa in questa materia

l'autoritàcivili .

Ritorniamooraal terzopunte,cheabbiamo per lemani.NonsoloilRomanoPonteficeInno- cenzoI-,nonsoloilgenerale ConcilioCalcedone- se,maancoraunprovincialeConcilio diNarbona dell'anno78S.inunicausadilimitidiunacerta Parrocchia,dissealMessoImperiale,cheeravi presente:QuodsiLaica potestai inhoc se mìscuerit ,

itisia temeraria prasumptione se sitissime tttbtraxerit ,

sathfaciendoquoddtlìquit,siascomunicata.Sanno glieruditi,quanta maisempreèstata,

ma

parti- colarmentedique'tempi,lavenerazione, chei VescovideltaFranciaconservavanoperlapotesti civile,e1*armoniainvidiabile,chesimanteneva inquellanazionefraleduesupremepotestiEc- clesiastica,eCivile.Sedunque unConcilio pro- vincialediquellanazione,giunse a decretarela gravissimapenadiscomunicaallacivilepotestà, allorché essasifosseintrusainun puntodiEccle- siasticadisciplina,qual èiltermined'alcunePar- rocchie,edi Diocesi-yveggal*AutoredelParere quantociva ingannato nel tuopensamento.

§.XXXII.

Daiprincipidell'AutoredelParere, restaconfermatalamedesimaverità

finoradimostrata. ConfessòilCattolicoAutoredelParere,che l'affaredicuiquisìtratta,èunaffaresacro;e perciò dice essere statolegittimamentespedito, percheilVescovodiMottulaper ordine,eautomi delSovrano hausato della potesti Ecclesiastica da

C3

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(46)

3g

DISSERTAZIONE

t.

Dioricevuta.Abbiamogii disopra alungodimo- strato,estere veritàCattolica ls potestà de'Vesco- vi limitata al loro territorio;dunqueilVescovodi MottulacontrolaTradizioneDivino-Apostolica

, ha sorpassatoilimitidellasuaautorità.Dunque ne menoperordine delSovranopotèegliusare di nnagiurisdizione»chenonaveva;altrimenti con- verrebbecadere nelmassimoerrore,dicendo,che ilSovranoLaicopuòdaregiurisdizione Ecclesia*

etica,.

$.XXXIII.

Chela Chiesa abbia giurisdizione propria indipendente dalia Potestà Civile%ìverità di fede,dimostrata

da un modernodottissimo Scrittore Francese. Nonv' èbisogno,chenoiproviamoquesto punto.Dal modernodottissimoAutoredell'epe-' ra iscritta:VatitoritédesdeuxPuissances,Autore amantissimodelleopinioni Gallicane,sonostate giidimostrate

(Tom.

III.cap.5.§.i.etcO»come di fedeCattolica leseguenti proposizioni.MI'Che

„taChiesa haunpoteredilegislazione,per fare regolamenti didisciplina inmateriaspirituale,

potereindipendentedallapotestàtemporale. II.ChelaChiesa ha per diritto divinounpotere

M

di stabilirebeni spirituali,anchefuoridel Sacra- mentodellapenitenza,eche questo potere è pa- rimenteindipendente dalla potestà civile. III.Che

„laChiesa ha nell'ordine spiritualeunpotere di giu-

„risdtzioneesteriore,propriamentedetta,e in-

»dipendentedallacivileautorità•nDunquela Chiesa ha fattalegittimamentelalegge dellaripar- titalocalegiurisdizionede'Vescovi;elegittima- menteha controitrasgressorideterminatelepene proporzionate al delitto

.

(47)

DISSERTAZIONE

t. 39

$.

XXX

[V.

TISovrani non e che Tutore de'Canonivegliatiti della Chiesa

.

Dimostrai già nel Giornale Ecclesiastico,cheil Sovrano nonhaaltro diricro,ossia obbligo,che di essereTutore,eCustode de'Canonivegliami nella Chiesa,enongiàd'introdurrel'osservanzadi qucll ijchenon sonopiù in 010 nella Chiesa.Qualun- quesialadisputadeinostri Scrittorisulsensodi Custode,eTutora de'Canoni;tuttiperòconven- gono,che questa uffizionondi ilSovranoalcuna giurisdizione spirituale ,ed Ecclesiastica.Esarebbe tale,se ci potesseintrodurre l'osservanzade'Canoni, cheoralaChiesa,assistita dallo SpiritoDivino,non estima didovereosservare,mache gli ba cambiati tenore dellenuovecircostanze, a cuisonosogget- teleumanecose,acciocché in questamutazione semprelostessorimangalospiritodellalegge,e della disciplina.Ilmutareinqualsisiamanierai Canonivegliami,èilfareunalegge Ecclesiastica, nonèilproteggere quella,cheèinvigore di os- servanza.Mal'uffizio diTutorede'Canonièsolo diprocurare coimezzi,che ha1*an tori tà civile,e chenonhal'Ecclesiastica,l'osservanzade'Cano- ni,chetuttorahannoforzad'obbligare.Dun- queilSovranoqualTutorede'Canoninonpuò introdurre nella presente disciplina laminima mu- tazióne.

tj.

XXXV.

Ed ìpuredalmedesimoScrittoredimoaratoesserdìfe- de,theanche in ipotesi dì abuso dellamn.inistraz.it>- ne spirituale,non bailSovrano alcuna giurisdizio- nenelle materie Ecclesiastiche

.

Adunquenell'ipotesi diqualcheabusodeltipò-

(48)

4o

DISSERTAZIONE

I.

testi spirituale nelle materie di suaamministrazio- ne»nonneverrebbealcun diritto ai Magistrati po- litici»dientrare in discussione,e diriformare la potesti spirituale in questi oggettikAnchequesta si dimostradall'AutoreFrancesepocanzilodato, comeproposizione di fede ; che discende da quelle altresuddette,parimentedi fedeinminiera,che essenonsarebbero incontrastabili, .tequest'ultima nonIo fosse.Siccome adunque qualunque abuso dellapotestà secolare negli affari civilinondà auto- ritàalrunaallapotestà Ecclesiasticad'intromet- tersicongiurisdizioneinquegliinteressicivili;

così dicasidella Civile riguardoali'£cclesiastica.

L'abusononfa perderel'autorità;altrimente sic- come nonv' è autoritàumana,che soggettanon siaa qualcheabuso;cosìpiùnonvisarebbeuma- naautorità,ma unaperpetua orribilissima confu- sione.Veggasi la proposizioneegregiamentedimo- strata,edifesadaquell'Autorenelluogo citato

$.V. pag. 238.Sequesta proposizioneècertain tutta lasua estensione;moltopiùne risulta la sua evidenzinelnostrocaso,incuisitratta d'una materia di disciplina ,che stmptr,ubìqut,

&

om- nibusè statariconosciuta per verità.£perciò è di talgenere,chenon puòessereinverunmodo emendata,o corretta,senza essere affatto distrut- ta,poichélaragione d'uncasoparticolare,di- ventaunaragioneuniversale,senzaeccezione. Adunqueaggiungasiancora ciò,che disseilchia- rissimoFenelon:Cdiscorsodell'anno1707. sulla consecraiioncdell'Eltttordi Colonia")„IlProtetto-

„re dellalibertà,nonladiminuisce;lasuapro-

„tezionenonsarebbe più- in ajuto,ma ungiogo

„.mascherato,sevolessedeterminarelaChiesa ,

(49)

DISSERTAZIONE

I. 4I winvece di lasciarsi da leideterminare;„cioè,co-

me

dice unaltromoderno Autoredottissimo,il volere a titolo diabusoporremanonellecose della Chiesa,sarebbeilmaggiore abusodi tinti;poiché sarebbeundistruggernel'autorità.Può adunque l'unaall' altrapotestivicendevolmentesuggerire ciò, chesembra emendabilenell'amministrazione dell'una,o dell' altra;mailgiudiziosempre dovrà dipenderenell' effettodaquellaautoriti,cheè

«tatadaDiocostituita,per definire quella materia, dicuisitratta.Altrimenti dinuovosicadrebbe nell'Anti-cattolico assurdo , di dare la giurisdizione Ecclesiastica,achiIddiononl'hadata, e dito- glierla, achiilmedesimoSignore l'ha privativamen- teconfidata.Dunqueiltitolo e1'uffiziodiTutore non dona maialSovranoautorità,alcuna Ecclesia- stica.

$.XXXVI.

Taleè"il sentimento di tutti ì StintiPadri QuindiiPadriper santità,edottrina chiaris- simi,chehannospesse voitericonosciutonelSo- vranoilTutorede'

Sommi

»ede'Canoni, hanno peròinsieme esclusa inqualunquecaso la di lui giu- risdizionedagli affari Sacri,ed Ecclesiastici.Osio disseaU'Imperadore Costanzo £ apudAthaxas.Epìst.

adSolifar.).Netemisctas Eecies'iasticis,ntque no- èti in hocgenerepracipe,sed poiius ea a tiobis disce. TibiDeus Imperiumcommisti, nobis,quasuntEcclesia, cancredidit.Quemadmodum,qui tibiImperiumsub- ripit,contrattai ordinatiotiidivina;ita

&

Tacave, nequasuntEcclesia,ad tetrabtnsmagnocrìmini obnoxius fiasEccoesempli rimarcabilinondinn0

ma

dimolti diuncoraggioveram»nte Episrops Ie. S. Atanasio(ibid. ) disse:Quii tradidit,Comitet

(50)

42

DISSERTAZIONE

I.

Ecclesiastici! processe rebus,aut edicto judiciaeoruttt qui Episcopi vocantur»promulgare?QuandonamEc- desiadccretumab Imperatoreaccepitauctoritatem ? IPadri del Concilio di Sardica (secondolaversione dell'Autore dell' oper3 Yautoritè dtsdcuxpuiisances T.H.pag.21.)dissero:„Sipreghi\'Imperadore,

„acciòcomandi,cheniunGiudice intraprenda af-

„fari Ecclesiastici,perchèessinon devonotrat-

„tare,che affari temporali. S.Ilarioparimente silagnòcoli'Imperadore Costanzo,perchètsuoi Giudicisiarrogavanoautorità sugli interessidella Ch-esa,quandoa lorononeralecito,che di trat- tarequeidellaRepubblica.San GregorioilNa- zianzeno Q orur. 17.)>parlando in presenza d'unMi- nistro primario dell'Impero,disse:Vos quoqueIm<

periomeout tribunali lex Christisubijcit.Imperlili»

nosquoque gerimus,addoctiam priestanttus,ac per- fettivi....sacrimeigregis ovis es,sacra (7ahmna magniPastoris.S.Ambrogio( cantra Auxent. S.31S.

noV'Pdit.') Imperator bonusintra Ecclesiam,non su- praEcclesiam est.SanGiovanni Damasceno( de imaginorat.l. circa fin. ) Impcratoris edicto obtempe- rarì nonpermìttemia,Patrumconsuetudinem e-oelìere conantis...-His de rebus aliquid statuere nonad Im- peratore* spectat,sedadConcilia.Enell'orazione II.

Penes hnperatores potcstasnonest,ut Ecclesiislager sanciant.Nellamedesimaha pureilS.D. questa ri- marcabilesemenza:Nemomibi petsuaserìt,Impe- ratori! edictis Ecclesiam administrari;sedPatrumin- slitutis ipsa regitur,siveea scripta sint,sive non scri- pta.Senon eranoscrittealcune di queste regole, eppureservivano dinormaallaChiesa;dunqueera- noindeposito pressolaChiesa,nonpressol'Im- pero.IlRomanoPonteficeNiccolòI.CTom.IX.

(51)

DISSERTAZIONE

I. 4J Concil.Labbè.co!.1^7.tir,1,n.1.)disse aiVe- scovi:Imperiali judicio non possimi jura Ecclesiastica dissolvi?necpossuntImperatorumleges Evangelici! et Apostolicis,neque canonìcisdecretìs,quibus po\tpo- nendtf sunt,inferripr,ejudicium.Moltealtri-dique- stesentenzede'SS. PP.sipossonovederepresso l'Autore Francesedisopra citato.Vedremopoi infineconfessatalamedesimaventidagli stessi antichiImpeudori.

$.XXXVII.

Edè confermatoda Scrittori Frantesi.non sospetti di troppo attaccamento alla S. SedeRomana. IWaprimaèda vederla confermatadaAutoriper nullasospetti ditroppo,attaccamento alla S.Sede Romana,cioèdardueclassiciScrittoridelle leggi diFrancia, d'Hericourt delle leggi Ecclsiasticbe,e Domatdellecivili;edinoltre" daldeMarca.II Sig. d'Herkoni-r ( IcsLoixEcclcsiastiquesde France. P.7. ebapitre XII.~)neiproemio aquesto capitolo egliosserva, dieiSovrani,cammeenfantdel~Eglise sisonoobbligatid' ctre les protecteurdellamedesi- ma\echegliantichiImpfradoriCristianihanno fanémolteleggi,chetendono3fareseguire ce,qui avoit ètè reglì sur la disdplinè dai Concilj,dunque le leggivegliami,o fossero antiche, o recenti,ma peròinvigorenellaChiesa.ParlandopoidiGiu- sti11iano,che più deglialtriImperadoriha fatte leggrper1'osservanzadelleEcclesiastiche,dice, nonpasquecePrimiaitmislamaìnè/'encensoir, pourusurper les droìts du Sacerdote ouatte les Souvraìnsayentledroìtde faire de nouvellesloi* Ecclenastiques.Quindilostesso Scrittorealn.. IT. diquesto capo dice:cammeIcsSouverainssontUs enfant spiritueks deVZgtìst,ih sont obliges encette

(52)

44

DISSERTAZIONE

t.

(jualliìde veiliertetde contribuir,autantqu1ih li peuvent,a ce que les Decrets,et lesLoix de laMere communede tour lesFideles soientobstrvìsexacte- mtntdans leurs Etats.Qualisonoimezzi,cheei conoscedoversiadoperare da' Sovrani perquesto fine?Nongiiilrirocare leggi,che la Chiesanon conosce perutilia'suoitempi^maa finde sou- mettreparlaseveritàdespeinestempereiìes,crux quine sont petstoucbésparlespeines spìrituelles-In provadiche porta egli le parole del Concilio di Pa- rigidell'annoftlo.incuiiPadri dissero:quodnon pravaletSacerdos ejficere perdomina sermonem,po- testà; Q civilis) hoc impleat per disciplina terroreta ....

ut qui....cantra fidem, et discipiinnm Ecclesia agunt, rigorePrinrìpum conttranttir.E alnum.V-prescri- vendolaregola,chedevonoiSovrani tenerecome Protettoride'Canoni,scrivechepossonofarleggi a finde faire executer plus exacttment dans leurEiats cequiestpreteriiparlesReglesEcelesiastiques. Dunque sempreegli insegna,chedevononongii mutareleleggidellaChiesa,ointrodurre quelle, chesonodallamedesimainqualunque maniera abrogate;mabensìprocurarecolterroredella loropotestà quel,che pertinacinonvogliono osser- varelevegliantileggidellaChiesa.Talesiè pa- rimenteilsentimentodelSig.Domatnellacele- bresuaoperaLeDroitpublic,inunLibr. I.tir.19.

in sostanzadice,che l'uffiziodiSovraooTutore de'Canoniè,che essoprocuri,cheisuoisud- ditirendanounaperfettaobbedienzaallapotesti Ecclesiastica,eloproruri findovepuògiugnere la potestàtemporale,proteggendo1'esecuzione de' Canoni,ecastigandoneitrasgressori,e facendo leggiperla conservasenede"medesimi.Suppone

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