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ANIMA SGR SPA Capitale Sociale: Euro 23.793.000 interamente sottoscritto e versato. La SGR è soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’azionista unico Anima Holding S.p.A.

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ANIMA SGR SPA

Capitale Sociale: Euro 23.793.000 interamente sottoscritto e versato.

La SGR è soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’azionista unico Anima Holding S.p.A.

Consiglio di Amministrazione

Presidente: Livio Raimondi (indipendente)

Amministratore Delegato Alessandro Melzi D’Eril e Direttore Generale:

Consiglieri: Maurizio Biliotti (indipendente) Antonello Di Mascio

Maria Luisa Mosconi (indipendente) Francesca Pasinelli (indipendente) Gianfranco Venuti

Collegio Sindacale

Presidente: Gabriele Camillo Erba

Sindaci effettivi: Tiziana Di Vincenzo Claudia Rossi

Sindaci Supplenti: Enrico Maria Mosconi Carlotta Veneziani

Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A.

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INDICE

RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR ... 4 ANIMA ESALOGO AZIONARIO GLOBALE ... 10 ANIMA ESALOGO BILANCIATO ... 27

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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR SULLA RELAZIONE PERIODICA AL 30 GIUGNO 2021

Forma e contenuto della Relazione di Gestione

La Relazione di Gestione Periodica (di seguito anche “Relazione”), è stata redatta in conformità al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio, emanato con Provvedimento della Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e successive modificazioni ed è costituita dalla Situazione Patrimoniale al 30 giugno 2021 e dalla Sezione Reddituale per il periodo dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2021. La Relazione è redatta in forma abbreviata come previsto dal Regolamento al fine di procedere alla distribuzione di proventi ai partecipanti. La Relazione in forma completa, viene predisposta con cadenza annuale al 31 dicembre.

Mercati finanziari

Dall’inizio del corrente anno, sino al 30 giugno 2021, data di chiusura del periodo in esame, l’indice globale relativo alla classe azionaria ha fatto registrare una performance positiva di poco superiore a +13% in valuta locale (MSCI Net Total Return Local). I migliori ritorni a livello settoriale globale sono stati registrati sul settore energia, per effetto della dinamica ascendente delle quotazioni petrolifere e sul settore finanziario, in virtù delle fasi di risalita dei tassi. Nel semestre il mercato azionario statunitense ha messo a segno un risultato di +14,5%

circa (S&P 500 e NASDAQ). Il mercato azionario italiano ha registrato un guadagno di circa +13,5%, leggermente inferiore alla media dell’indice MSCI dell’area Euro (+15% circa) ed europea (+ 14,5% circa). Si è consolidato il trend di sovra-performance dei Paesi sviluppati rispetto a quelli emergenti (il mercato azionario Paesi emergenti ha guadagnato il +8% circa). La volatilità azionaria è scesa al di sotto dei livelli di inizio anno sino a valori pre- pandemici, dopo aver registrato alcune brevi fasi di picco.

Gli indici obbligazionari hanno espresso dinamiche eterogenee in valuta locale, con segni generalmente negativi sui comparti governativi, a causa della risalita dei rendimenti (US Treasury e Bund tedesco in primis). Negli Usa il movimento è stato guidato dall’aumento dei tassi reali e della breakeven inflation come riflesso di un miglioramento delle prospettive di crescita. Sino alla prima metà di maggio, i timori di una salita incontrollata delle pressioni inflazionistiche hanno sostenuto l’ascesa dei tassi governativi e alcune prese di profitto hanno colpito anche i mercati azionari. Da metà maggio, le rassicurazioni della Fed sulla volontà di mantenere condizioni di finanziamento favorevoli in un contesto di transitorietà delle pressioni sui prezzi avevano frenato la corsa dei tassi Usa, ripresa dopo che a giugno la Fed ha alzato le prospettive di crescita ed inflazione, segnalando un futuro ridimensionamento degli stimoli e possibili mosse sui tassi nel 2023. In Italia la risalita dei rendimenti è stata accompagnata dal movimento dello spread BTP-Bund che, da un minimo prossimo a 90 punti base all’insediamento del Governo Draghi, si è mosso sino in area 120 a metà maggio, gravato dalle preoccupazioni per il possibile allentamento del supporto PEPP. Dalla seconda metà di maggio il movimento di ricomposizione dei tassi è stato più accentuato in Area Euro, dove le dichiarazioni della Bce hanno ridimensionato i timori di un imminente indebolimento dello stimolo monetario, favorendo la riduzione dello spread decennale Btp-Bund in prossimità di quota 100: il dato di fine giugno si è collocato a 103 punti base.

L’indice corporate bond globale ha registrato un ritorno negativo per il comparto investment grade, positivo per quello high yield; gli spread su corporate bond, nel periodo, hanno complessivamente registrato una discesa, più evidente su high yield. Permangono segni negativi da inizio anno per i bond emergenti in valuta forte (USD).

L’indebolimento nel primo trimestre 2021 della divisa comune aveva visto il dollaro Usa rafforzarsi sino sotto la soglia 1,18, portandosi ai minimi da inizio anno, sostenuto dal gap relativo alla crescita prospettica tra aree e dal rialzo dei tassi Usa. L’Euro ha poi avviato una fase di sensibile recupero, tra aprile e maggio, oltre quota 1,22,

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5 Scenario macroeconomico

L’epidemia di Covid continua a rimanere uno tra i maggiori focus a livello globale, considerate le implicazioni connesse alle varianti del virus, ai tassi di infezione, ai rischi di restrizioni sociali e al processo di vaccinazione. I nuovi casi a livello globale hanno tracciato un’alterna tendenza discendente-ascendente, soprattutto a causa della diffusione della variante Delta. La progressiva estensione delle vaccinazioni sta evidenziando risultati soddisfacenti sia per l’efficacia clinica sia per la protezione offerta. Le Autorità sanitarie stanno valutando l’opportunità di procedere a mirate somministrazioni di un’ulteriore terza dose di richiamo al fine di sostenere nel tempo l’efficacia della protezione vaccinale.

Le misure di sostegno messe in campo dalle Autorità politiche e monetarie, l’avanzamento delle campagne vaccinali, le progressive riaperture delle attività, accompagnate da una domanda repressa e da miglioramenti del mercato del lavoro, hanno sostenuto un’accelerazione dell’economia globale, pur se in misura non uniforme e sincronizzata per le diverse aree geografiche. Gli indicatori PMI compositi hanno registrato progressivi incrementi in Usa ed in Europa. Il sentiment del settore dei servizi si è rafforzato, recuperando terreno sul settore manifatturiero. Tuttavia, sono emersi segnali di picco in alcuni indicatori anticipatori. Dopo essere stata guidata dall’offerta, l’economia globale viene alimentata dalla domanda, con implicazioni per l’inflazione. L’aumento dei prezzi al consumo è stato guidato principalmente dalle componenti più volatili e dai prezzi Covid-sensitive.

Questa situazione ha imposto sfide per le istituzioni di politica monetaria di tutto il mondo, che devono bilanciare il controllo delle pressioni inflazionistiche con il rischio di rallentare la ripresa economica. Fed e Bce nella prima parte del 2021 avevano continuato a mantenere condizioni finanziarie complessivamente favorevoli alla crescita. La Bank of England aveva considerato fisiologico il movimento dei tassi alla luce del miglioramento delle prospettive per crescita ed inflazione; la Bank of Japan era intervenuta per migliorare efficacia e sostenibilità degli strumenti di politica monetaria. Più recentemente, le Banche Centrali hanno iniziato a mutare gli annunci delle loro risposte politiche in funzione di uno scenario macroeconomico maggiormente diversificato rispetto al passato. A luglio dalle minute del FOMC è emersa la possibilità di un avvio del tapering entro fine 2021, tuttavia dal Presidente della Fed sono arrivate comunicazioni che fanno intendere ancora un approccio accomodante: l’avvio del processo di riduzione degli acquisti non dovrà essere interpretato come un segnale sulla futura dinamica dei tassi ed è stato ribadito che le pressioni sull’inflazione sono transitorie.

Negli Stati Uniti, il Presidente J. Biden, dopo aver avviato la rimozione su diversi fronti dell’eredità di Trump, con una serie di ordini esecutivi, aveva nuovamente sottoscritto gli accordi di Parigi sul clima, il rientro nell’OMS, e revocato lo stato d’emergenza sull’immigrazione. La nuova Amministrazione ha potenziato il supporto fiscale con un robusto piano di stimoli pandemici. Fed e FOMC avevano mantenuto una politica monetaria accomodante per sostenere l’economia statunitense e, in particolare, il mercato del lavoro, con flessibilità sull’obiettivo di inflazione media ed un approccio invariato sui tassi, in attesa di conferme lungo il tracciato volto a perseguire stabilmente il target medio di inflazione del 2% in un contesto di piena occupazione. Il contesto di crescita degli Stati Uniti rimane solido: i dati più recenti confermano la robustezza del lato della domanda, mentre la dinamica dell’offerta rimane resiliente e vivace. Il mercato del lavoro aveva registrato una disoccupazione soggetta ad aggiustamenti di breve termine, tuttavia, recentemente, sono emersi dati molto positivi sul fronte dei nuovi occupati (con un tasso di disoccupazione in calo a 5,2%), della partecipazione alla forza lavoro, della crescita salariale. Il calo dei dati estivi sulla fiducia dei consumatori suggerisce un andamento prospettico della domanda interna irregolare. Gli indicatori prospettici (PMI/ISM) sono stabilmente ancorati in area espansiva. Gli incrementi di CPI e PPI hanno segnalato sensibili pressioni inflazionistiche di breve. Alcuni segnali di pressioni salariali risultano in gran parte ascrivibili alla temporanea carenza di manodopera connessa ai pregressi sussidi di disoccupazione. Poiché la curva vaccinale Usa si colloca inferiormente ai livelli attesi per perseguire l’immunità di gregge, è prevista l’introduzione di misure di moral suasion maggiormente incisive, così come sta avvenendo nel Vecchio Continente.

In Area Euro la situazione sanitaria e le restrizioni per contrastare la pandemia, limitando la domanda dei consumatori, avevano compresso la crescita nella prima porzione dell’anno in corso. Dopo la flessione registrata nel primo trimestre dell’anno, gravata dalla consistente contrazione dei consumi delle famiglie, la dinamica del Pil su base annua per il 2021 si è collocata su un sentiero ascendente avvicinandosi ai livelli pre-crisi. L’attività economica è stata alimentata dalla progressiva riapertura delle attività e dai progressi sul fronte delle vaccinazioni. Successivamente ad una perdurante debolezza, la domanda ha iniziato a prendere slancio nel periodo primaverile con il miglioramento delle vendite al dettaglio, mentre il lato dell’offerta ha confermato una certa resilienza. Ai pregressi tentennamenti della fiducia dei consumatori, è seguita una fase di ripresa, ed il PMI composito ha consolidato la collocazione in area espansiva. La disoccupazione, in calo a 7,5%. ha sorpreso positivamente. L’inflazione complessiva è stata guidata dai prezzi dell’energia e delle materie prime, con contenuti aumenti. In seno alla Bce, l’obiettivo di mantenere condizioni di finanziamento favorevoli alla ripresa si era sostanziato nell’annuncio di un aumento degli acquisti di PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) con la finalità di contrastare l’inasprimento “ingiustificato e indesiderato” delle condizioni

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finanziarie. La strategia di politica monetaria aveva quindi previsto l’adozione di un obiettivo di inflazione simmetrico del 2% a medio termine con possibilità di tollerare fasi transitorie in cui l’indice dei prezzi si potrebbe collocare moderatamente sopra il target. La forward guidance sui tassi ne prevede il mantenimento agli attuali livelli sino a quando l’inflazione non raggiungerà stabilmente in maniera duratura il target del 2%, prefigurando una politica accomodante ancora per lungo tempo. Poiché i toni più rigidi di diversi esponenti della Bce hanno alimentato i timori di un imminente rallentamento del ritmo degli acquisti nei prossimi mesi, la Presidente Lagarde ha comunicato che “un ritmo moderatamente inferiore” del flusso di acquisti, rispetto ai circa 80 mld/€

degli ultimi due trimestri, configura solo un effetto di ricalibrazione e non un’azione di tapering. La politica monetaria in Area Euro assumerà un indirizzo più chiaro nel meeting Bce di dicembre, quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche ed i dati sulle pressioni inflative dei prossimi mesi.

In Italia la risoluzione della crisi di governo con l’insediamento dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi era stata accolta positivamente sia dalla maggior parte delle forze politiche sia dai mercati. L’adozione di misure efficaci per contrastare la pandemia, la programmazione per un uso efficiente e produttivo delle risorse del Recovery Fund, unitamente al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza costituiscono le direttrici dell’azione di governo per affrontare le sfide poste dal rilancio dell’economia, degli investimenti e dall’attuazione delle riforme.

I consistenti scostamenti di bilancio adottati hanno concorso in ampia misura ad accrescere il livello del deficit e del debito, con alcuni riflessi sullo spread Btp/Bund.

L’esito conclusivo delle elezioni tedesche, di potenziale rilevante impatto sugli equilibri politici europei nel medio termine, rimane incerto: la baseline potrebbe essere quella di un’ampia coalizione (Grosse Koalition) per la cui formazione occorrerà del tempo.

In Giappone F. Kishida, ex ministro degli Esteri è stato eletto primo ministro: le nuove elezioni politiche generali sono previste a fine ottobre 2021.

La Cina nella prima metà del 2021 aveva registrato una crescita sequenziale robusta, migliore delle attese, trainata da esportazioni, investimenti e produzione industriale, raggiungendo un picco nel primo trimestre 2021, per poi proseguire in misura più attenuata. La ripresa dell’economia interna era stata consistente ed aveva interessato anche il settore dei servizi, con buone condizioni sia sul lato della domanda sia su quello dell’offerta.

La spesa delle famiglie, dopo un iniziale ritardo, aveva registrato una risalita in virtù delle riaperture, supportando le vendite al dettaglio. Le attività industriali, quelle commerciali e la manifattura, dopo la solidità ed i ritmi di crescita espressi nella prima parte dell’anno, hanno segnalato più recentemente alcuni rallentamenti verso la stabilizzazione. Il riacutizzarsi dell'epidemia aveva spinto il Governo a reintrodurre rapidamente forti restrizioni alla mobilità, con effetti frenanti sull’attività già nell’avvio del periodo estivo. Le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno registrato nel periodo estivo dati inferiori alle attese, mentre gli indicatori previsionali rimangono collocati al margine della soglia espansiva. L’inflazione ha segnato una modesta risalita, con pressioni sotto controllo. La crisi finanziaria del colosso immobiliare China Evergrande, in seguito alla notizia del mancato rimborso degli interessi sui finanziamenti bancari, ha avuto una limitata risonanza mediatica: non dovrebbe costituire criticità a livello sistemico, anche in relazione alla limitata esposizione del sistema finanziario; le attese sono rivolte ad un processo di ristrutturazione del debito. La PBoC (People's Bank of China) ha mantenuto tassi invariati puntando al controllo della liquidità e alla normalizzazione del credito. Il taglio del coefficiente di riserva obbligatoria dovrebbe liberare risorse e offrire sostegno a un’economia in fase di rallentamento. Questa modalità attendista appare volta alla ricerca di un equilibrio tra crescita, occupazione, stabilità finanziaria ed i rischi di inflazione. L’istituto centrale tende ad evitare divergenze di politica monetaria tra Cina e Stati Uniti al fine di limitare le pressioni sulla valuta e sui flussi di capitale. A fronte di dichiarazioni indirizzate a mantenere una politica monetaria “prudente, flessibile e mirata”, le Autorità politiche sono rivolte al possibile potenziamento delle misure di sostegno alla crescita nella seconda parte dell’anno, anche in funzione del rinnovato focus in tema di equality; al contempo è stata introdotta una stretta normativa sulle società orbitanti nella galassia internet/infotech: sono state inasprite le regole in materia di trattamento dei dati personali, di raccolta di capitali sui mercati esteri e di pratiche anticoncorrenziali.

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7 Prospettive future

Dopo essere stata alimentata dallo stimolo fiscale degli Stati Uniti, dalla resilienza della Cina, dai progressi nelle vaccinazioni, dalle riaperture e dai consistenti risparmi delle famiglie, l'economia mondiale dovrebbe continuare ad espandersi, a condizione che la pandemia venga mantenuta sotto controllo e che le varianti del virus non introducano ulteriori criticità. Le “varianti” continuano a rappresentare un’alea importante a livello prospettico, considerata la velocità di diffusione a livello globale, tuttavia, l’impatto su economie e mercati dipenderà in ultima analisi dall'efficacia dei vaccini nell’arginare gli effetti più gravi, le ospedalizzazioni ed i decessi, tenuti in considerazione sia i potenziali effetti di eventuali ulteriori iniziative delle Autorità indirizzate ad ampliare la base dei soggetti vaccinati, sia la possibilità di somministrazione di dosi di richiamo finalizzate ad evitare il declino dell’efficacia vaccinale. È possibile che la variante Delta possa rallentare la fase di recupero, riducendo l'attrattiva verso quei Paesi in cui il ritmo delle vaccinazioni non risulta sufficientemente elevato da compensare i tassi di trasmissione, soprattutto in alcune aree emergenti. La ripresa economica non è né uniforme, né sincronizzata, né bilanciata, ma, in forma aggregata, le sue connotazioni permangono positive ed indirizzate ad un progressivo ribilanciamento. Il testimone della crescita è passato all'Europa: essa appare ora più tonica rispetto a quella di Stati Uniti e Cina, aree che comunque continueranno a crescere, pur se con una tendenza temporanea al rallentamento (ascrivibile alla situazione sanitaria), che però non dovrebbe estendersi oltre il terzo trimestre o l'inizio del quarto trimestre in entrambe le regioni. L'economia globale ha mutato il suo driver principale dall'offerta alla domanda, inducendo, nel breve periodo, pressioni inflative transitorie. L'inflazione, dopo essere aumentata al traino dei prezzi Covid-sensitive, sta attraversando una fase di transizione tra lo shock iniziale ed il successivo equilibrio: essa appare orientata verso una ricomposizione degli eccessi e ad una futura graduale flessione, in virtù della normalizzazione dell’offerta globale e della riduzione degli squilibri. È ipotizzabile che tale transitorietà di medio termine richieda tempi di rientro più lunghi di quanto sarebbe avvenuto se il picco di inflazione fosse stato indotto esclusivamente da un'impennata dei prezzi delle materie prime. Le Banche Centrali, in un contesto di politiche monetarie ancora accomodanti, espansive e supportive, decelereranno reagendo in funzione dello scenario macroeconomico che sta progressivamente assumendo connotazioni sempre più diversificate per le diverse aree, mentre i Governi resteranno focalizzati sulle politiche fiscali a sostegno all'attività economica. Le prospettive sullo scenario globale, quindi, supportate anche dalle prospettive favorevoli per i consumi, dalle dinamiche del global trade e dalla ripresa dei servizi, rimangono complessivamente costruttive, portando ad ipotizzare un livello aggregato di crescita ad un ritmo di +6% su base annua.

L'economia Usa è attesa in espansione anche nei trimestri a venire, in virtù dei robusti piani fiscali programmati, dei miglioramenti del mercato del lavoro, della domanda repressa e della maggiore tonicità del settore dei servizi.

Il reddito reale disponibile dovrebbe convergere verso il livello pre-pandemico entro la fine dell'anno. Le dinamiche sul lato dell’offerta dovrebbero permanere toniche e resilienti in relazione alle esigenze di ricostituzione delle scorte e alla domanda dei consumatori. Le previsioni sul Pil per il 2021 si collocano a +6,1%:

il contesto di crescita rimane solido, ma i dati in arrivo potrebbero indicare un rallentamento dello slancio.

L’inflazione headline potrà aumentare ulteriormente, ma il dato “Core” dovrebbe in parte moderarsi con un rallentamento graduale, tenuto conto che le pressioni al rialzo legate al processo di riapertura dovrebbero essere temporanee, una volta superate le strozzature dell’offerta.

Nell’Area Euro la crescita risulta in accelerazione in virtù del miglioramento della domanda interna, per effetto di un sensibile aumento della spesa dei consumatori; a questa si affiancano, meno brillanti, ma attesi in miglioramento nei prossimi mesi, gli investimenti e le esportazioni. Il quadro macro è in progressivo miglioramento: si ipotizza che la crescita possa decollare in misura sensibile nella seconda metà del 2021, raggiungendo il livello pre-crisi nel quarto trimestre 2021, con un incremento del Pil su base annua di +5,3%, sulla scia delle riaperture delle attività, dell’emersione della domanda repressa, e dopo il rilascio dei fondi NextGenerationEU. Il mercato del lavoro continua a sostenere la spesa delle famiglie: la ripresa dei consumi risulterà determinante sia per le dinamiche produttive nella seconda metà dell'anno, sia per la sostenibilità prospettica della crescita. In Italia le attese per l’operato del Governo Draghi sono orientate positivamente, tuttavia, le prossime scadenze potrebbero prefigurare sviluppi politici complessi. L’inflazione dell’area ha fatto rilevare valori consistenti: in prospettiva i rischi sono rivolti al rialzo dal momento che i prezzi potrebbero subire ulteriori accelerazioni, acquisendo particolare slancio nel terzo trimestre 2021, con riflessi anche sul dato core.

In Cina, dopo il raggiungimento di un picco dell’attività economica, l'evoluzione della situazione epidemica interna ha indotto le Autorità a reintrodurre rigide restrizioni alla mobilità: questo approccio di tolleranza zero, indirizzato ad arginare l’espansione della variante Delta, ha pesato sui consumi e ha ridotto l'attività dei servizi, tuttavia, il momento peggiore dovrebbe già essere stato superato durante l’estate e preludere all’avvio del processo di riapertura. La previsione di stimoli fiscali, di spese in infrastrutture e di una banca centrale particolarmente accomodante dovrebbero contrastare il rallentamento nel caso di un deterioramento della situazione sanitaria e/o economica. L'aumento della spesa in infrastrutture dovrebbe in parte controbilanciare

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la debolezza dei consumi delle famiglie e dell’attività nel settore manifatturiero e dei servizi. Il tasso di crescita stimato a +8,2% su base annua per il 2021 potrebbe ridursi nel 2022 a +5,9%, a causa di un rallentamento della domanda, mentre il ritmo di ripresa di consumi ed investimenti rimarrà graduale, con rischi potenziali sia dal punto di vista sanitario (per eventuali chiusure) sia nel mercato immobiliare. Questo contesto appare coerente con una progressiva stabilizzazione in direzione del potenziale di crescita di circa +6%. L’inflazione complessiva, dopo la debolezza del periodo estivo è attesa prospetticamente in accelerazione nel periodo autunnale.

In Giappone il caos politico conseguente alla rinuncia alla ricandidatura del Premier Suga, in previsione di un esito delle elezioni della Camera Bassa molto incerto, potrebbe portare ad una diffusa spinta populista favorevole ad un’espansione fiscale.

In considerazione dei rischi presenti è possibile che le dinamiche dei mercati, così come quelle dell’economia reale, possano rimanere soggette a passaggi interlocutori. L'aumento della domanda, guidato dalle politiche di sostegno, dovrebbe innescare una risposta adeguata dell'offerta man mano che i colli di bottiglia si attenueranno, le aziende aumenteranno la produzione e la forza lavoro si normalizzerà. Ciò potrebbe consentire di superare il mantenimento di una politica monetaria estremamente accomodante, facendo aumentare leggermente i rendimenti dei titoli di Stato nei prossimi mesi, anche se con differenze tra le diverse aree. Il focus rimarrà concentrato sulle funzioni di reazione delle Banche Centrali, le quali saranno impegnate a calibrare le possibili linee di azione di politica monetaria in mezzo alle diverse pressioni, con retoriche ed atteggiamenti differenti. La Fed, dopo aver posto molta enfasi sugli sviluppi previsti per crescita, inflazione e mercato del lavoro, appare orientata ad attuare il tapering: è ipotizzabile un annuncio nel periodo autunnale con successivo avvio in misura molto accomodante a partire dal primo trimestre 2022 e conclusione a metà 2022; se le condizioni per inflazione e mercato del lavoro saranno soddisfatte, è possibile che si pongano le basi per il primo aumento dei tassi tra il secondo trimestre e il terzo trimestre 2023. La Bce dovrebbe continuare a mantenere una forte presenza sui mercati obbligazionari, tuttavia, il dibattito sulla transizione da PEPP verso APP, tenuto conto delle dinamiche inflative, porta ad attendere una possibile virata in occasione del meeting di dicembre.

La PBoC dovrebbe aumentare l'offerta di moneta ad un ritmo moderato, mantenendo un’ampia liquidità nei prossimi trimestri; non è esclusa la possibilità di un taglio dei tassi ufficiali e di un ulteriore intervento sul coefficiente di riserva obbligatoria, con l’obiettivo di agevolare il finanziamento dei progetti infrastrutturali.

Viene mantenuta un’inclinazione strategicamente costruttiva sulle attività rischiose. I solidi fondamentali suggeriscono che il contesto macroeconomico ed il momentum rimangono favorevoli per il comparto azionario:

la crescita globale dovrebbe rimanere al di sopra del potenziale fino al primo semestre 2022, gli utili societari dovrebbero continuare a crescere, i bilanci del settore privato confermano posizioni solide, l’easing fiscale in prospettiva appare molto robusto, il picco del flusso di notizie negativo sembra essere superato. Eventuali correzioni potrebbero rappresentare opportunità d’ingresso, ma occorre mantenere un approccio di gestione tattico, considerando squilibri e fattori di differente natura che potrebbero alterare lo scenario prospettico e generare picchi di volatilità. Da un punto di vista regionale sul comparto azionario permane una view positiva per l’area europea, ivi inclusa quella italiana, avvalorata dallo stadio della ripresa e dagli interventi connessi all’attivazione del piano fiscale. Le attese di fattivi supporti derivanti dalle politiche fiscali di spesa consentono di esprimere una view positiva anche sui comparti azionari statunitense e nipponico. La gestione è comunque indirizzata a perseguire un mix settoriale equilibrato e bilanciato con un’inclinazione ciclica.

L’incerta evoluzione dei futuri scenari geo-politici, la situazione sanitaria nell’ingresso del periodo autunnale, i test dei prossimi meeting delle banche centrali, richiedono comunque un attento monitoraggio.

I tassi nel breve e medio periodo non dovrebbero esprimere movimenti eccessivi, manifestando comunque alcune peculiarità tra le diverse aree geografiche. È ipotizzabile che i rendimenti negli Stati Uniti possano esprimere una deriva verso l’alto sulle scadenze decennali entro fine anno, tenuto conto delle prospettive su crescita, inflazione e sulla funzione di reazione della Fed; la curva 5Y fwd si colloca inferiormente al livello Fed Fund di lungo termine, ed appare ragionevole attendersi un movimento di riequilibrio. I tassi core in Area Euro potrebbero esprimere dinamiche più moderate rispetto a quelle oltreoceano, poiché la ripresa si è avviata in ritardo, le prospettive di inflazione sono state finora meno pressanti, e la Bce dovrebbe mantenere un orientamento accomodante, pur se con rischi crescenti in vista della riunione di dicembre. Rimangono

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Nell’ambito delle obbligazioni societarie, l’orientamento neutrale è avvalorato dalla considerazione che il comparto continua a registrare spread molto compressi, ed il potenziale per ulteriori spazi di restringimento appare piuttosto limitato, inducendo a prediligere la selettività su emittenti di qualità. Il carry si conferma quale target privilegiato dagli investitori in un contesto di bassa volatilità. Le attuali attese sui tassi di default sono orientate alla stabilità e non dovrebbero prefigurare criticità per la solvibilità degli emittenti. Anche sul comparto corporate bond eventuali correzioni potrebbero costituire opportunità di ingresso.

Per quanto concerne le emissioni obbligazionarie dei Paesi Emergenti, permane una certa cautela legata all’andamento dei fondamentali e alla dinamica del dollaro Usa.

La relazione Euro/Dollaro Usa appare condizionata dalla potenzialità di incidenza del flusso di notizie proveniente da Fed e Bce, con particolare riguardo alla funzione di reazione della banca centrale statunitense.

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ANIMA ESALOGO AZIONARIO GLOBALE

Durante il primo semestre dell’anno i mercati azionari globali hanno restituito rendimenti positivi. I buoni risultati aziendali hanno contribuito alla revisione positiva delle stime per gli utili del 2021, e allo stesso tempo gli investitori hanno riallocato risorse verso i mercati azionari a dispetto di quelli obbligazionari che invece hanno visto un rialzo dei tassi significativo, con il decennale americano che ha toccato la soglia dell'1,7% per poi ritracciare fino a 1,40% a giugno in seguito alle notizie negative sulla variante Delta provenienti dal Regno Unito.

Il fattore Value ha prevalso sui fattori Growth e Momentum e i settori ciclici come i finanziari ed energia hanno contribuito in maniera significativa al rialzo degli indici azionari. Tuttavia, nell’ultimo mese del semestre si è assistito a una violenta inversione settoriale che ha visto i settori tecnologia, consumi discrezionali e immobiliare sovraperformare significativamente. Il fondo ha offerto una performance assoluta positiva ma inferiore rispetto al benchmark di riferimento principalmente a causa della selezione titoli. Dal punto di vista geografico, gli Stati uniti hanno avuto un contributo negativo, in particolare nei settori tecnologia, consumi discrezionali e salute in parte compensati dalla forza dei settori industriale e materie prime. L'Europa ha contribuito in modo marginale alla performance relativa, mentre il Giappone è stato particolarmente negativo nei settori industriale, salute e tecnologia.

Nel corso del primo semestre del 2021 il fondo ha conseguito una performance positiva in termini assoluti, ma inferiore rispetto al benchmark.

Sul fronte dell'operatività, all'inizio dell'anno il fondo ha aumentato settori maggiormente legati alla prima fase del ciclo economico e che tendono a sovraperformare in un contesto di attese sull'inflazione in aumento come industriali e materie prime e settori che beneficiano da un aumento dei tassi d'interesse come i finanziari a fronte di vendite nei settori tecnologia, consumi di base, salute e utility. Tuttavia, verso la fine del semestre il fondo a nuovamente aumentato l'esposizione a settori difensivi con maggiore qualità e crescita come tecnologia e salute.

Il rafforzamento dei dati macro e utili societari migliori delle attese, insieme ad una politica accomodante, continuano a guidare i mercati azionari e la rotazione settoriale. Il dibattito sull’inflazione rimarrà vivo, considerato che non è ancora possibile stabilire con certezza se si tratta di un fenomeno transitorio o persistente. Ciò manterrà i mercati azionari instabili e manterrà vivo anche il dibattito su value vs growth, per questo riteniamo che in questa fase una strategia bilanciata sembra essere la scelta migliore. Il Fondo continua ad avere un approccio bilanciato e un asset allocation strategica basata su tre temi principali privilegiando società che si contraddistinguono per un’attenzione particolare nei confronti dei criteri ESG: il settore salute che gode di trend di crescita secolari come l’invecchiamento della popolazione, futuri investimenti nei sistemi sanitari su scala globale post-COVID e la forte innovazione nel campo della medicina; il settore della tecnologia, che ha beneficiato dalla crisi pandemica e che vanta di una forte crescita connessa a varie tematiche in cui la penetrazione di mercato è ancora limitata (5G, pubblicità, «remote working», SaaS, comunicazione ecc.); il settore dell'energia rinnovabile – tema che coinvolge molteplici settori come utility, industriali e materie prime e che sta assumendo sempre più importanza all’interno del fondo grazie al focus a livello globale sugli impatti ambientali e agli investimenti e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Tuttavia, in questa fase di mercato il fondo mantiene tatticamente un'esposizione anche a settori value ciclici come energia e finanziari. A fine giugno il fondo presenta un’esposizione azionaria del 94%. In particolare, l’esposizione geografica è allocata in Usa (64%), Giappone (6%) e Francia (5%). I principali settori in portafoglio sono: tecnologia (19%), salute (15%) e finanziari (13%).

Distribuzione Proventi

In relazione alla classe AD per la quale è prevista la distribuzione dei proventi, il Consiglio di Amministrazione

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casi il pagamento di un provento effettivamente conseguito dal fondo o un rimborso parziale del valore della quota o parte provento effettivamente conseguito e parte rimborso parziale della quota.

La comunicazione ai fini fiscali della natura degli importi distribuiti avviene con la Lettera di conferma inviata a ciascun sottoscrittore a cura della Società.

In relazione alla classe ZD per la quale è prevista la distribuzione dei proventi, il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 28 luglio 2021, ha deliberato di procedere alla distribuzione dei proventi nella misura di euro 0,056 per quota. Gli importi verranno messi in pagamento il 16 agosto 2021 sulla base delle quote in circolazione esistenti il giorno precedente a quello della quotazione ex cedola del 6 agosto 2021, ai sensi del Regolamento Unico di Gestione parte B.2.

Gli importi posti in distribuzione sono determinati in conformità a quanto previsto dal Regolamento del Fondo.

Tenuto conto delle modalità di determinazione degli importi distribuiti, gli stessi rappresentano a seconda dei casi il pagamento di un provento effettivamente conseguito dal fondo o un rimborso parziale del valore della quota o parte provento effettivamente conseguito e parte rimborso parziale della quota.

La comunicazione ai fini fiscali della natura degli importi distribuiti avviene con la Lettera di conferma inviata a ciascun sottoscrittore a cura della Società.

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RELAZIONE DI GESTIONE PERIODICA DEL FONDO ANIMA ESALOGO AZIONARIO GLOBALE AL 30/06/2021

SITUAZIONE PATRIMONIALE

ATTIVITA'

Situazione al Situazione a fine

30/06/2021 esercizio precedente

Valore complessivo In percentuale del

totale attività Valore complessivo In percentuale del totale attività

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 347.968.455 95,102% 158.496.598 94,994%

A1. Titoli di debito

A1.1 Titoli di Stato

A1.2 Altri

A2. Titoli di capitale 347.968.455 95,102% 158.496.598 94,994%

A3. Parti di OICR

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. Titoli di debito

B2. Titoli di capitale

B3. Parti di OICR

C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 41.000 0,011%

C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 41.000 0,011%

C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati

C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

D. DEPOSITI BANCARI

D1. A vista

D2. Altri

E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 17.567.599 4,802% 7.409.901 4,441%

F1. Liquidità disponibile 28.377.956 7,756% 7.724.200 4,629%

F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 62.233.005 17,009% 63.396.108 37,996%

F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -73.043.362 -19,963% -63.710.407 -38,184%

G. ALTRE ATTIVITA' 312.720 0,085% 943.847 0,565%

G1. Ratei attivi 1.218 0,000% 358 0,000%

G2. Risparmio d'imposta

G3. Altre 311.502 0,085% 943.489 0,565%

TOTALE ATTIVITA' 365.889.774 100,000% 166.850.346 100,000%

(13)

13

PASSIVITA' E NETTO

Situazione al Situazione a fine 30/06/2021 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo

H. FINANZIAMENTI RICEVUTI

I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati

L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 691.344 232.358

M1. Rimborsi richiesti e non regolati 691.344 232.358

M2. Proventi da distribuire

M3. Altri

N. ALTRE PASSIVITA' 865.810 1.042.715

N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 598.312 274.848

N2. Debiti di imposta

N3. Altre 267.498 767.867

TOTALE PASSIVITA' 1.557.154 1.275.073

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 364.332.620 165.575.273

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE A 200.237.976 79.456.621

Numero delle quote in circolazione CLASSE A 31.179.178,696 14.057.110,393

Valore unitario delle quote CLASSE A 6,422 5,652

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE AD 19.917.132 8.796.349

Numero delle quote in circolazione CLASSE AD 3.158.652,885 1.571.563,147

Valore unitario delle quote CLASSE AD 6,306 5,597

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE F 2.694.839 14.706.252

Numero delle quote in circolazione CLASSE F 411.853,820 2.568.407,803

Valore unitario delle quote CLASSE F 6,543 5,726

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE Y 57.649.750 26.595.671

Numero delle quote in circolazione CLASSE Y 7.569.544,123 3.987.219,411

Valore unitario delle quote CLASSE Y 7,616 6,670

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE Z 81.076.320 33.686.393

Numero delle quote in circolazione CLASSE Z 12.700.319,590 5.979.139,454

Valore unitario delle quote CLASSE Z 6,384 5,634

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE ZD 2.756.603 2.333.987

Numero delle quote in circolazione CLASSE ZD 435.221,363 414.007,106

Valore unitario delle quote CLASSE ZD 6,334 5,638

(14)

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe A

Quote emesse 20.675.357,275

Quote rimborsate 3.553.288,972

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe AD

Quote emesse 2.272.758,292

Quote rimborsate 685.668,554

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe F

Quote emesse 222.950,347

Quote rimborsate 2.379.504,330

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe Y

Quote emesse 4.217.126,704

Quote rimborsate 634.801,992

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe Z

Quote emesse 10.041.983,374

Quote rimborsate 3.320.803,238

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe ZD

Quote emesse 226.325,436

Quote rimborsate 205.111,179

(15)

15

RELAZIONE DI GESTIONE PERIODICA DEL FONDO ANIMA ESALOGO AZIONARIO GLOBALE AL 30/06/2021

SEZIONE REDDITUALE

Relazione al 30/06/2021 Relazione esercizio precedente

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 35.790.055 12.591.490

A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 2.044.650 768.805

A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito

A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale 2.044.650 768.805

A1.3 Proventi su parti di OICR

A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI 6.193.028 856.832

A2.1 Titoli di debito

A2.2 Titoli di capitale 6.193.028 856.832

A2.3 Parti di OICR

A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE 27.552.377 10.965.853

A3.1 Titoli di debito

A3.2 Titoli di capitale 27.552.377 10.965.853

A3.3 Parti di OICR

A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI

STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari quotati 35.790.055 12.591.490

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI

B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito

B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale

B1.3 Proventi su parti di OICR

B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI

B2.1 Titoli di debito

B2.2 Titoli di capitale

B2.3 Parti di OICR

B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE

B3.1 Titoli di debito

B3.2 Titoli di capitale

B3.3 Parti di OICR

B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI

STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari non quotati

C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI

DERIVATI NON DI COPERTURA

C1. RISULTATI REALIZZATI

C1.1 Su strumenti quotati

C1.2 Su strumenti non quotati

C2. RISULTATI NON REALIZZATI

C2.1 Su strumenti quotati

C2.2 Su strumenti non quotati

(16)

Relazione al 30/06/2021 Relazione esercizio precedente

D. DEPOSITI BANCARI

D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI

E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI 27.843 342.210

E1. OPERAZIONI DI COPERTURA -241.968 1.136.340

E1.1 Risultati realizzati 16.245 331.870

E1.2 Risultati non realizzati -258.213 804.470

E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA 208.601 -776.075

E2.1 Risultati realizzati 130.967 -64.782

E2.2 Risultati non realizzati 77.634 -711.293

E3. LIQUIDITÀ 61.210 -18.055

E3.1 Risultati realizzati 93.416 -78.287

E3.2 Risultati non realizzati -32.206 60.232

F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE 7.306 625

F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE

F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI 7.306 625

Risultato lordo della gestione di portafoglio 35.825.204 12.934.325

G. ONERI FINANZIARI -24

G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI -24

G2. ALTRI ONERI FINANZIARI

Risultato netto della gestione di portafoglio 35.825.204 12.934.301

H. ONERI DI GESTIONE -3.256.437 -1.531.880

H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR -2.542.146 -1.048.580

Provvigioni di gestione Classe A -1.429.417 -498.653

Provvigioni di gestione Classe AD -154.118 -57.118

Provvigioni di gestione Classe F -37.328 -115.271

Provvigione di gestione classe Y -159.535 -78.645

Provvigioni di gestione Classe Z -725.013 -273.082

Provvigione di gestione Classe ZD -36.735 -19.010

Provvigioni di incentivo Classe A -1.941

Provvigioni di incentivo Classe AD -203

Provvigioni di incentivo Classe F -4.657

H2. COSTO DEL CALCOLO DEL VALORE DELLA QUOTA -60.892 -38.345

H3. COMMISSIONI DEPOSITARIO -105.397 -50.267

H4. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO

-14.685 -3.505

H5. ALTRI ONERI DI GESTIONE -533.317 -391.183

H6. COMMISSIONI DI COLLOCAMENTO (cfr. Tit. V, Cap. 1, Sez II, para. 3.3.1)

I. ALTRI RICAVI E ONERI -34.226 -11.347

I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE 254

I2. ALTRI RICAVI 190 9.200

I3. ALTRI ONERI -34.416 -20.801

Risultato della gestione prima delle imposte 32.534.541 11.391.074

L. IMPOSTE

L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO

L2. RISPARMIO DI IMPOSTA

L3. ALTRE IMPOSTE

Utile/perdita dell’esercizio 32.534.541 11.391.074

Utile/perdita dell’esercizio Classe A 17.605.657 5.857.105

Utile/perdita dell’esercizio Classe AD 1.900.508 661.554

Utile/perdita dell’esercizio Classe F 1.353.686 661.439

Utile/perdita dell’esercizio Classe Y 4.427.385 1.648.004

Utile/perdita dell’esercizio Classe Z 6.895.279 2.394.781

Utile/perdita dell’esercizio Classe ZD 352.026 168.191

(17)

17

Elenco analitico dei principali strumenti finanziari detenuti dal Fondo

Titoli Divisa Quantità Controvalore in Euro % su Totale

attività

APPLE INC USD 132.040 15.249.345 4,168%

MICROSOFT CORP USD 55.899 12.769.238 3,490%

AMAZON.COM INC USD 3.392 9.839.803 2,689%

FACEBOOK INC-CLASS A USD 21.343 6.257.842 1,710%

ASTRAZENECA PLC GBP 54.150 5.477.133 1,497%

ALPHABET INC-CL A USD 2.276 4.686.326 1,281%

ALPHABET INC-CL C USD 2.197 4.643.212 1,269%

VISA INC-CLASS A SHARES USD 20.430 4.028.116 1,101%

TESLA INC USD 6.810 3.903.160 1,067%

UNITEDHEALTH GROUP INC USD 10.643 3.593.796 0,982%

JPMORGAN CHASE & CO USD 26.228 3.440.006 0,940%

NESTLE SA-REG CHF 28.790 3.026.075 0,827%

NVIDIA CORP USD 4.330 2.921.353 0,798%

PROCTER & GAMBLE CO/THE USD 25.642 2.917.510 0,797%

ROCHE HOLDING AG-GENUSSCHEIN CHF 9.165 2.914.122 0,796%

ELI LILLY & CO USD 14.890 2.881.822 0,788%

BANK OF AMERICA CORP USD 81.151 2.821.364 0,771%

ABBVIE INC USD 28.450 2.702.258 0,739%

PAYPAL HOLDINGS INC-W/I USD 10.945 2.690.150 0,735%

SALESFORCE.COM INC USD 12.640 2.603.569 0,712%

WALMART INC USD 20.540 2.442.492 0,668%

NETFLIX INC USD 5.370 2.391.844 0,654%

MEDTRONIC PLC USD 22.660 2.371.857 0,648%

ASML HOLDING NV EUR 4.050 2.346.570 0,641%

COMCAST CORP-CLASS A USD 44.890 2.158.384 0,590%

WALT DISNEY CO/THE USD 14.540 2.155.069 0,589%

PFIZER INC USD 65.260 2.154.972 0,589%

AIA GROUP LTD HKD 205.000 2.148.054 0,587%

HORIZON THERAPEUTICS PLC USD 26.810 2.116.948 0,579%

NEXTERA ENERGY INC USD 33.580 2.075.000 0,567%

SANOFI EUR 23.300 2.058.788 0,563%

ZIMMER BIOMET HOLDINGS INC USD 15.150 2.054.493 0,562%

VERIZON COMMUNICATIONS INC USD 43.370 2.049.094 0,560%

NIKE INC -CL B USD 15.630 2.036.157 0,556%

BRISTOL-MYERS SQUIBB CO USD 36.020 2.029.561 0,555%

ADVANCED MICRO DEVICES USD 25.500 2.019.744 0,552%

SAP SE EUR 16.740 1.989.382 0,544%

QUALCOMM INC USD 16.140 1.945.265 0,532%

COCA-COLA CO/THE USD 42.270 1.928.687 0,527%

SCHWAB (CHARLES) CORP USD 31.370 1.926.005 0,526%

SIEMENS AG-REG EUR 13.948 1.863.732 0,509%

SCHNEIDER ELECTRIC SE EUR 14.030 1.861.500 0,509%

SONY GROUP CORP JPY 22.600 1.856.962 0,508%

FEDEX CORP USD 7.380 1.856.544 0,507%

CHEVRON CORP USD 20.767 1.834.164 0,501%

PNC FINANCIAL SERVICES GROUP USD 11.320 1.820.898 0,498%

LOWES COS INC USD 11.120 1.818.827 0,497%

DEERE & CO USD 6.075 1.806.825 0,494%

MCDONALDS CORP USD 9.270 1.805.614 0,493%

BNP PARIBAS EUR 34.010 1.798.109 0,491%

(18)

TRASPARENZA SULL’USO DELLE OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO TRAMITE TITOLI E DEI TOTAL RETURN SWAP NELL’INFORMATIVA PERIODICA DEGLI OICR

Sezione I – Dati globali

I.1 Operazioni di concessione in prestito titoli

Con riferimento alle operazioni di concessione in prestito titoli e merci, si forniscono le informazioni indicate nella tabella seguente.

Le informazioni riportate e la relativa quantificazione avvengono con riferimento ai contratti in essere all’ultimo giorno di valorizzazione delle quote/azioni del periodo di riferimento della Relazione periodica (valore corrente).

TITOLI DATI IN PRESTITO

Importo In % delle attività

prestabili (*)

Valore corrente dei contratti in essere al 30/6/2021: 41.222.410 11,847%

TOTALE 41.222.410 11,847%

*La cassa e i valori assimilati sono esclusi dal calcolo delle attività prestabili.

I.2 Attività impegnata nelle operazioni di finanziamento tramite titoli e in total return swap

Con riferimento a ciascun tipo di operazione di finanziamento tramite titoli e in total return swap, si forniscono le informazioni indicate nella tabella seguente, relative alle attività impegnate.

Le informazioni da riportare e la loro quantificazione avviene con riferimento ai contratti in essere all’ultimo giorno di valorizzazione delle quote/azioni del periodo di riferimento della Relazione periodica (valore corrente).

ATTIVITA' IMPEGNATE Importo In % sul patrimonio

netto

Valore corrente dei contratti in essere al 30/6/2021:

Prestito titoli o merci (*)

- Titoli dati in prestito 41.222.410 11,314%

- Titoli ricevuti in prestito

Pronti contro termine (**)

- Pronti contro termine attivi

- Pronti contro termine passivi

Acquisto con patto di rivendita (**)

- Acquisto con patto di rivendita

- Vendita con patto di riacquisto

Total return swap (***)

- total return receiver

- total return payer

- (*) valore dei beni oggetto di prestito

- (**) valore dei beni acquistati/ceduti/trasferiti a pronti

- (***) valore dell'impegno

(19)

19

Sezione 2 – Dati relativi alla concentrazione

II.1 Emittenti delle garanzie reali ricevute nell’ambito delle operazioni di finanziamento tramite titoli e in total return swap: i dieci maggiori emittenti

Alla data di riferimento della Relazione periodica il Fondo non aveva ricevuto garanzie reali nell’ambito delle operazioni di finanziamento tramite titoli o in total return swap.

II.2 Controparti delle operazioni di finanziamento tramite titoli e in total return swap: le dieci principali controparti

Con riferimento a ciascun tipo di operazione di finanziamento tramite titoli e in total return swap si forniscono le informazioni indicate nella tabella seguente relative all’identità delle prime dieci controparti in ordine decrescente di controvalore del volume lordo. Ai fini del calcolo si considerano le operazioni sia di investimento sia di finanziamento (non è possibile compensare le operazioni).

Le informazioni riportate e la relativa quantificazione avvengono con riferimento ai contratti in essere all’ultimo giorno di valorizzazione delle quote/azioni del periodo di riferimento della Relazione periodica (valore corrente).

PRIME DIECI CONTROPARTI

Valore corrente dei contratti in essere al 30/6/2021: Importo Valore corrente dei contratti in essere al 30/6/2021: Importo

Prestito titoli e merci (*) Pronti contro termine (**)

BNP PARIBAS SECURITIES SERVICES 41.222.410

Acquisto con patto di rivendita (**) Total return swap (***)

- (*) valore dei beni oggetto di prestito

- (**) valore corrente dei beni acquistati/ceduti/trasferiti a pronti

- (***) valore dell'impegno

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