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Convegno Associazione M. Gioia MEDICINA LEGALE E ODONTOIATRIA. INTRODUZIONE AL TEMA Dr. Giovanni Cannavò

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Academic year: 2022

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TAGETE 1-2007 Anno XIII

Convegno Associazione M. Gioia MEDICINA LEGALE E ODONTOIATRIA.

INTRODUZIONE AL TEMA Dr. Giovanni Cannavò*

L’odontoiatria è una delle specialità mediche la cui competenza è da tempo ormai divenuta indispensabile in alcuni aspetti della pratica medico legale, in particolare per quel che riguarda l’ipotesi di responsabilità professionale dello specialista e per la valutazione del danno alla persona. Analizzeremo quindi queste due problematiche alla luce di quelle che sono le conoscenze attuali nel campo in questione.

Una ricerca nella letteratura specialistica riguardo all’entità del fenomeno del contenzioso in odontoiatria, fotografa una situazione che accomuna sostanzialmente l’Italia all’Europa ed al resto del mondo occidentale.

* Medico Legale, Presidente dell’Associazione “M. Gioia”, Pisa ABSTRACT

The author analyzes the importance of the dentistry in the medical legal practice and the need of a specialist in the field of the dental damage evaluation and the dental malpractice. The author compare Italian, European and American situation regarding the incidence of dental malpractice litigations, analyzing several statistics and concludes for a uniformity of situations, in particular for the fact that the claims in the majority of the cases end with the assessed malpractice of the doctor.

Another thing common in all the articles is that doctors usually knows when they makes a mistake but never tell the patient the truth. An alarming information from abroad literature is that in dentistry death for complications are not so few. All these information should help the practitioners to avoid claims in particular they should be aware of the necessity to document every steps of their work.

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TAGETE 1-2007 Anno XIII

Un’indagine dell’ANDI1 (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) del 2002 ha concluso:

- l’incidenza annuale del contenzioso in sede giudiziale e extragiudiziale in odontoiatria è pari al 7% dei casi di responsabilità professionale medica trattati - di questi solo l’1% è inquadrato come illecito penale

- circa nel 90% dei casi viene accertata la responsabilità professionale

- il valore medio del contenzioso è inferiore a altre branche specialistiche e spesso limitato alla sola restituzione del corrispettivo pagato dal paziente

- più interessate sono la protesi (50%) e l’implantologia (20%)

Questi dati sono confrontabili con quelli forniti dalla US National Pratictioner Databank che in una statistica sulla medical malpractice del 20032 ha registrato che il 5% dei processi per responsabilità professionale medica riguardavano l’odontoiatria.

Dal 1990 al 2003 le cause per malpractice odontoiatrica erano state 45.166 e 27.793 erano stati i dentisti coinvolti in contenziosi (il 13.5% dei dentisti praticanti).

Dato caratteristico di questa indagine è che si riportano anche i casi di contenzioso per le professioni sanitarie che operano con l’odontoiatra: nel 2003 solo 4 casi hanno riguardato assistenti alla poltrona, tecnici e igienisti. Dati riguardanti queste professioni non sono purtroppo disponibili in Italia ma sarebbero a nostro avviso

1Di Rosa G., ANDI, 2002.

2 2003 Annual report, National Pratictioner Data Bank, US DHHS

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TAGETE 1-2007 Anno XIII

interessanti soprattutto dopo la recente legislazione sulle professioni sanitarie che ha fornito un diverso inquadramento di queste figure professionali che insieme con una diversa e auspicata dignità dal punto di vista lavorativo hanno acquisito delle crescenti responsabilità.

La statistica personale di un expert witness odontoiatra3, benché con numeri ridotti (242 casi), riesce a dare un idea di quali sono le affinità e quali le differenza con l’esperienza italiana.

Le diverse branche della odontoiatria sono così interessate dalla responsaibilità professionale:

- estrazione dentale 25%

- procedure endodontiche 18%

- implantologia 11%

quindi a scalare

- complicanze in corone e ponti

- insuccessi di diagnosi e trattamenti di paradontopatie - trattamenti ortodontici

- complicanze anestesiologiche - iniezioni

- reazioni avverse a farmaci

3 Baxter C. “A survey of 242 dental negligence cases with a breakdown as to the sex of the defendant dentist”

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TAGETE 1-2007 Anno XIII - ritardo diagnostico di neoplasie.

Quindi vengono riportate delle notevoli differenze riguardo alle branche maggiormente interessate da contenzioso rispetto all’esperienza italiana.

Simile invece all’esperienza italiana, come anche ai reports della US NP databank, ed altra statistiche europee4 (studio finlandese) la percentuale elevata di casi in cui il processo si è concluso a sfavore del sanitario.

Questo lavoro ci offre comunque un dato allarmante, che fortunatamente appare lontano dall’esperienza italiana ma che deve comunque far riflettere: su 242 casi ci sono stati 27 decessi. Di questi alcuni dovuti a complicanze anestesiologiche (8), a reazioni avverse a farmaci (2) o al ritardo diagnostico di neoplasie (2), tutto il resto all’instaurarsi di sepsi (15).

Le complicanze infettive, anche con esito fausto, sono state riportate infatti in 62 casi e tutte con necessità di ospedalizzazione. Altro dato significativo, e che ci interessa molto da vicino, è che al momento del verificarsi delle complicanze (perforazione dei seni, rotture di strumenti in situ, lesioni nervose), la maggior parte dei professionisti, benché ovviamente cosciente di ciò che si era verificato, non ha avvertito il paziente.

Aspetto curioso infine, sempre secondo la stessa statistica (forse di parte?) è che la gran parte dei dentisti citati in giudizio era di sesso maschile, in quanto, secondo la fonte, le

4 Irja Ventä, Christian Lindqvist, Pekka Ylipaavalniemi “Malpractice claims for permanent nerve injuries related to third molar removals”

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donne hanno una maggiore abilità e dedicano più tempo alla comunicazione col paziente, a spiegare nel dettaglio il trattamento e le eventuali complicanze.

Questo ci riporta alle regole elementari, che accomunano ormai tutte le branche della medicina, da dover seguire nell’approccio al paziente a partire quindi dall’informazione e dalla conseguente acquisizione del consenso.

In particolare, sempre nello stesso articolo, l’autore esemplifica tutta una serie di accorgimenti indispensabili prima di tutto per un corretto inquadramento del caso ma anche per evitare il contenzioso e, quando questo si verifichi, per aver per lo meno in mano strumenti con cui potersi difendere. Vengono quindi enumerati tutti gli steps da seguire che, benché possano sembrare scontati, tali non sono alla luce delle nostre esperienze medico legali, come la necessità di redigere le cartelle cliniche nel modo più accurato possibile (per lo meno per i pazienti “abituali”), documentare con materiale fotografico e radiografico la situazione preesistente, condurre l’anamnesi in modo dettagliato (condizioni preesistenti che possono compromettere il trattamento fino a rendere consigliabile l’ipotesi di evitarlo e quindi il paziente deve essere reso edotto di tutto ciò).

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