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DIDATTICA DELLA MATEMATICA

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1 Scuola Interateneo di Specializzazione per la Formazione

degli Insegnanti della Scuola Secondaria del Veneto ANNO ACCADEMICO 2004-2005

INDIRIZZO SCIENTIFICO TECNOLOGICO

DIDATTICA DELLA MATEMATICA

DAI LUCIDI DELLE LEZIONI Docente Margherita Motteran

05 aprile 2005

I vettori

1. Definizione di vettore

B termine

A origine

La direzione di AB è la direzione della retta passante per A e B, il verso di AB è quello che va da A a B. La lunghezza del segmen- to AB viene detta norma o modulo di Figura 1 AB.

Un segmento orientato AB è una coppia ordinata di punti dello spazio, che viene rap- presentata graficamente con una freccia che ha origine in A e termine in B (cfr.

fig.1)..

Due segmenti orientati sono equivalenti se hanno uguale la lunghezza, la direzione e il verso.

L’insieme (la classe) dei segmenti orientati equivalenti ad un dato segmento orientato AB viene definito vettore dello spazio e viene spesso indicato con il simbolo

AB, o anche v, o v. Indicheremo con ⎢v ⎢ la misura della lunghezza di v (rispetto una prefissata unità).

Il vettore nullo è rappresentato da segmenti aventi gli estremi A e B coincidenti. Il vettore opposto di un vettore v è un vettore avente la stessa lunghezza e la stessa direzione di v ma verso opposto e si indica con –v.

2. Coordinate di un vettore

Dato, nello spazio, un vettore v e un sistema di assi cartesiani ortogonali, si può pensare di rappresentare il vettore v con un segmento orientato OP avente l’origine coincidente con l’origine degli assi. Se questo procedimento viene ripetuto per tutti i vettori dello spa- zio, si genera una corrispondenza biunivoca tra l’insieme dei vettori dello spazio e l’insieme dei punti P e quindi si crea anche una corrispondenza biunivoca tra i vettori del- lo spazio e le terne (x,y,z) di numeri reali che rappresentano le proiezioni di ogni punto termine sugli assi (fig. 2). Dal teorema di Pitagora risulta che, dato un vettore v ≡ (x,y,z),

⎢v ⎢ =

(

x2 +y2

)

2 +z2 = x2 +y2 +z2

(2)

z

y

v v

y x

x

Figura 2

Se limitiamo le nostre considerazioni a vettori posti in un solo piano, allora il riferimento per le coordinate sarà costituito dal piano cartesiano ed avremo v ≡ (x,y),

⎢v ⎢ = x2 +y2

3. Somma e differenza di due o più vettori

v

V

u +v

u u -v u - v

Figura 3

Nello spazio cartesiano:

Se v ≡ (x,y,z) e u≡ (l,m,n) Æ u +v ≡ (x+l,y+m,z+n) u v ≡ (x-l,y-m,z-n) Nel piano cartesiano:

Se v ≡ (x,y) e u≡ (l,m) Æ u +v ≡ (x+l,y+m) u v ≡ (x-l,y-m,)

4. Prodotto di uno scalare per un vettore

Il prodotto di un numero reale λ per un vettore v è un vettore h che ha la stessa direzione di v, stesso verso di v se λ>0 ma quello opposto se λ<0, e infine tale che ⎢h ⎢= λ ⎢v ⎢ Nello spazio cartesiano:

2

(3)

Se v ≡ (x,y,z) Æ h ≡ (λx,λy,λz) Nel piano cartesiano:

Se v ≡ (x,y) Æ h ≡ (λx,λy)

5. Prodotto scalare di due vettori u e v

Siano u e v due vettori e sia α l’angolo convesso compreso fra essi.

Si definisce prodotto scalare di u e v , che indichiamo con u × v, il numero reale

u

α

V

Figura 4 Esempio

u × v = ⎟ u⎟ ×⎟v ⎟× cosα Nello spazio cartesiano:

Se v ≡ (x,y,z) e u≡ (l,m,n) Æ u × v≡ xl + ym + zn

Nel piano cartesiano:

Se v ≡ (x,y) e u≡ (l,m) Æ u × v ≡ xl + ym

Calcolo del lavoro compiuto da una forza costante.

6. Prodotto vettoriale di due vettori u e v

Siano u e v due vettori e sia α l’angolo convesso compreso fra essi.

Si definisce prodotto vettoriale di u e v , che si indica con u∧v, un vettore, che indiche- remo con w , così definito (nelle righe che seguono a volte denoteremo u,v,w rispettivamente, con

, , ):

u

v

w

⎪⎪

⎪⎪

⎧ ⋅ ⋅

=

destrorso sia

w v u orientato triedro

il che tale verso

v e u di piano al

lare perpemdico direzione

sen v u ulo v

u w

, , :

:

: mod :

α

w

v

α v α u

u

w

Alcuni autori, pensando di facilitare la determinazione del verso di , suggeriscono di determinare il verso del prodotto vettoriale di due vettori con la regola “della mano de- stra” o con altri metodi empirici.

w

3

(4)

Nello spazio cartesiano, dati due vettori u e v, tali che u ≡ (l,m,n) e v ≡ (x,y,z), si pos- sono calcolare le coordinate del vettore

w = uv

a partire dalle coordinate dei vettori dati.

Infatti, dopo avere indicato w ≡ (a,b,c), si dimostra che a = mz-yn, b = nx-lz, c = ly-mx,

che sono i complementi algebrici di a, di b e di c nella matrice

z y x

n m l

c b a

Qualche esempio di prodotto vettoriale:

• momento di una forza rispetto a un punto

• forza agente su una carica elettrica q che si muove con velocità in un campo magnetico

v

B

B v q f = ∧

Nota didattica:

La presentazione dei vettori risulta più chiara se è accompagnata da rappresenta- zioni grafiche adeguate.

Qualora si considerino valori numerici dei moduli, è importante utilizzare rappresen- tazioni in scala corrette ed esplicitare le unità di misura utilizzate.

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