La sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico
VIOLA DAMEN
Corso di Perfezionamento in Management per la Direzione di Strutture Sanitarie Complesse Ferrara 02/10/2015
Rischio
È la possibilità che si verifichi
un evento sfavorevole o
dannoso.
Di quale rischio stiamo parlando?
Quali sono gli eventi sfavorevoli o dannosi?
Chi è esposto al rischio?
Quale è il livello di rischio?
”Nella mia città ci sono due videonoleggi –
Blockbuster e West Coast Video. Ho noleggiato Plesantville da Blockbuster e l’ho restituito a West Coast Video la sera successiva. Di solito non faccio questo errore, solo qualche volta.
Quando riguarda delle videocassette è un
inconveniente, quando riguarda la Vincristina è letale. Eppure è lo stesso errore.”
Berwick (BMJ 2001)
Rischio: definizione quantitativa
Rischio
Probabilità
Gravità
Le dimensioni del rischio clinico
Harvard Study 3.7%
Colorado & Utah 2.9%
Vincent 10.8%
Quality Australian Study
16.6%
Canadian AE Study 7.5%
New Zealand
12.9%
Percezione del rischio
L’incertezza dei dati scientifici il potenziale catastrofico
la conoscenza abituale
la comprensione del fenomeno la controllabilità
la volontarietà
La percezione del rischio in sanità
A partire dalla metà del secolo scorso la medicina ha conseguito enormi progressi oggi è in grado di combattere malattie tempo ritenute incurabili. Eppure nei suoi confronti si registra un
crescente e diffuso disagio: I pazienti hanno meno fiducia medici e sono sempre più in ansia per la propria salute; gli amministratori sono preoccupati per gli enormi costi dell'assistenza
sanitaria, persino i medici sono meno sicure di sé e meno soddisfatti della loro professione.
James Le Fanu “Ascesa e declino della medicina moderna” 1999
La sanità è un sistema complesso
Multi-disciplinarietà e multi-professionalità Variabilità delle risposte individuali
Variabilità dei processi
Altissima frequenza delle interazioni Elevata frequenza di emergenze
Alto grado di innovazione
Perché gestire il rischio
Il livello di rischio non è facilmente conoscibile e comunicabile
Le fonti di rischio sono molteplici e difficilmente controllabili
Gli eventi possibili sono difficilmente
“accettabili”
Nella vita ci sono rischi che non possiamo permetterci
di correre e ci sono rischi che non possiamo permetterci
di non correre.
(Peter F. Drucker)
La gestione del rischio
Gestire il rischio significa:
“Prevenire quegli eventi che impediscono alle
organizzazioni di raggiungere i
propri obiettivi.”
Il rischio prevenibile
Esito sfavorevole
Esito favorevole
Trattamento adeguato
Errore
Trattamento adeguato
Errore
E.A. non prevenibile
E.A. prevenibile
OK
Evento senza
esito
L’evento avverso
“Evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile.
Gli eventi avversi possono essere prevenibili o non prevenibili. Un evento avverso attribuibile ad errore è “un evento avverso prevenibile”
Glossario Ministero della Salute, 2006
L’errore
Inidoneità di quanto pianificato al raggiungimento dello scopo
=errore di pianificazione
Azione od omissione che determina insuccesso nel compimento di
una azione pianificata come disegnata = errore di esecuzione
L’errore in medicina
“… mettiamola così: Ci sono problemi semplici (preparare un dolce seguendo una ricetta),
Complicati(mandare in aria un ragazzo) complessi (crescere un figlio). E qual è stata la sorpresa?
Scoprire che gli errori più frequenti avvengono nelle procedure semplici. Siamo sopraffatti dalla complessità nell’amore nella vita, ma se prima eravamo governati dall’ignoranza, oggi abbiamo accumulato una tale esperienza e conoscenze che, se continuiamo a fare errori, È inettitudine.
Significa che la conoscenza c’è, ma un individuo un gruppo non l’hanno applicata
correttamente…. Il più delle volte è perché siamo troppo sicuri di noi(so quello che faccio sono un esperto) E questo perché in parte siamo davvero diventati bravi.
Da un’intervista ad Atul Gawande
Come nasce un incidente
Aereo commerciale (MD11) con 3 motori in volo da Miami a Nassau.
Si accende una spia: olio insufficiente ad uno dei motori.
8 minuti dopo si accendono le spie degli altri 2 motori.
I piloti decidono di proseguire.
Si spengono in rapida sequenza tutti e tre i motori.
Ammaraggio.
La maggior parte dei clinici che sono stati coinvolti in un incidente riconoscerà che
raramente si è trattato di un fattore isolato, ma di una costellazione di
numerosi elementi, molti al di fuori del proprio controllo, che alla fine hanno
portato all’errore.
L’errore nei sistemi complessi
1970
• Approccio ingegneristico
1980
• il fattore umano
1990
• L'approccio sistemico
2000
• High
reliability organizations
La vera attitudine professionale del pilota era definita con il classico “avere la stoffa”. Chi la
possedeva aveva le caratteristiche del buon aviatore, grandi abilità e grandi risorse
psicofisiche individuali.
Pezzopane, 1999
Successivamente soprattutto nei sistemi
tecnologicamente avanzati non è stato più possibile affidare la sicurezza alle doti individuali delle persone. Si
è iniziato a studiare l’interazione tra uomo e tecnologia.
Questo approccio partiva da un presupposto:
la fallibilità risiede nell’essere umano
la macchina di per sé, se correttamente utilizzata e manutenuta, è infallibile.
Perché spendere tempo e risorse nello studio di modelli dell’errore e della sicurezza quando bastano, una buona manutenzione e una buona normativa?
L’approccio ingegneristico
If a machine is expected to be infallible, it will not be intelligent;
if it is expected to be
intelligent, it will not be infallible.
A. Turing
L’uomo è la causa principale di errore nei sistemi ad alta automazione e complessità
60-80%
Rimangono comunque aree che necessitano dell’intervento umano
È necessario controllare l’ interfaccia
Il fattore umano
Errore
La conoscenza dell'errore hanno le stesse origini mentali; è il successo che fa la differenza.
◦ E. Mach conoscenza ed errore 1905
Cielo del Texas 1 febbraio 2003
Tipi di errore: I livelli cognitivi di controllo
Level of proficiency
Reason, 2002Knowledge-based
Skill-based Rule-based
La pratica modifica il tipo di errori
Errori attivi
LAPSE SLIP
AZIONI NON SECONDO LE
INTENZIONI
AZIONI SECONDO LE INTENZIONI
VIOLAZIONI MISTAKE
Errori e violazioni
Come nasce un incidente
Aereo commerciale (MD11) con 3 motori in volo da Miami a Nassau.
Si accende una spia: olio insufficiente ad uno dei motori.
8 minuti dopo si accendono le spie degli altri 2 motori.
I piloti decidono di proseguire.
Si spengono in rapida sequenza tutti e tre i motori.
Ammaraggio.
Mistakes
Euristica della rappresentatività: si tende ad attribuire caratteristiche simili a oggetti simili, spesso ignorando informazioni che dovrebbero far pensare il contrario.
Euristica della disponibilità: si tende a valutare un evento sulla base della vividità e l'impatto emotivo di un ricordo, piuttosto che sulla probabilità oggettiva.
Euristica dell'ancoraggio: se si deve dare una stima di probabilità di un evento, la stima è sistematicamente influenzata da un termine di paragone.
Confirmation bias: è la tendenza a ad interpretare le nuove informazioni in modo che confermino i propri giudizi e ad evitare le informazioni e le
interpretazioni che contraddicono le proprie credenze.
Focalizzazione dell’attenzione: concentrandosi su una sola fonte di informazioni
Regressione: sotto stress è la tendenza a tornare a vecchi pattern di
comportamento
L’ergonomia
Solo rimuovendo gli elementi che hanno facilitato l’errore è possibile ridurre la possibilità che quell’errore si ripeta.
Mistake
Confirmation bias: è la tendenza a ad interpretare le nuove informazioni in modo che confermino i propri giudizi e ad evitare le informazioni e le
interpretazioni che contraddicono le proprie credenze.
Cosa facilita gli errori?
Affaticamento
Alcool/droghe /farmaci
Sovraccarico Rumore/caldo/
stimoli visuali Interruzioni
Multitasking
Come evitare l’errore umano?
Gli incidenti in sanità sono 1000 volte superiori a quelli dell’aviazione
Come ha fatto l’aviazione a ridurre gli incidenti di 50 volte in 30 anni?
Chiedendo ai piloti di non precipitare?
L’approccio tradizionale all’errore
Focus sull’incidente e sulla responsabilità
L’errore è un marchio
Teoria della “mela marcia”
Provvedimenti disciplinari e rimedi individuali Limitare l’attività umana sostituendola con le tecnologie
Sindrome del sistema vulnerabile
Tendenza a colpevolizzare gli operatori di prima linea
Negare l’esistenza di errori organizzativi causa di fallimenti del sistema
Perseguire ciecamente indicatori economici e di produttività
Reason, 2000
Conseguenze
Nascondere l’errore quando possibile
Se non è possibile, attribuirne ad altri la responsabilità
Ignorare completamente i mancati incidenti
McIntyre e Popper
Non c'è nessun tipo di errore fallimento più importante e meno compreso quanto l'errore nella pratica clinica. La tendenza del medico nei confronti dell'errore e nel danno è di rinnegarli fortemente, Forse perché ne ha molto timore.
I medici e chirurghi rifiutano persino di
identificare l'errore nella pratica ed addirittura nemmeno registrano presumibilmente essi stessi ritengono che nasca dalla innettitudine propria e dei loro colleghi. Ma gli errori devono essere registrati E analizzati se vogliamo
scoprire come sono accaduti E come poterli evitare
Lo studio degli incidenti
Nel 70-80% dei casi viene data la colpa all’ultima persona che è stata coinvolta nell’evento.
Dopo un’analisi più approfondita in meno del 20% dei casi c’è un errore attribuibile all’ultima persona.
La sicurezza è una proprietà emergente del sistema, non è riconducibile al buon
funzionamento dei suoi singoli elementi, ma
all’interazione complessa tra essi.
H
L
S L E
Ricompare il tema dell’interfaccia che per quanto riguarda il rapporto uomo-tecnologia
si sviluppa nei concetti di usabilità ed ergonomia
Strutture
Attrezzature
Formazione
Organizzazione
Caratteristiche individuali
Cultura organizzativa
….
Organizzazione Ambiente di lavoro Persone
Decisioni Strategiche
Processi organizzativi
ecc.
Condizioni che favoriscono
l’errore Condizioni che
favoriscono le violazioni
Errori
Violazioni
LATENT FAILURE ACTIVE FAILURE
Difese
Difese
Il modello dell’errore sistemico
Gli errori di sistema
Errori latenti
Errore di progettazione Mancata manutenzione Insufficiente addestramento
Errata distribuzione dei carichi di lavoro Pressione temporale eccessiva
Mancanza di protocolli condivisi
Errori attivi
Procedura non eseguita
Errore di memoria o di attenzione Errore di manualità
Mancata verifica preventiva Mancata vigilanza
Difese
Barriere di tipo “hard”
Barriere di tipo “soft”
Barriere “culturali”
Come nasce un incidente
Aereo commerciale (MD11) con 3 motori in volo da Miami a Nassau.
Si accende una spia: olio insufficiente ad uno dei motori.
8 minuti dopo si accendono le spie degli altri 2 motori.
I piloti decidono di proseguire.
Si spengono in rapida sequenza tutti e tre i motori.
Ammaraggio.
Il modello SWISS-CHEESE
L’errore dipende dall’operatore, la
traiettoria dipende dai
“buchi nel formaggio”.
La traiettoria è sempre
diversa, i buchi sono
sempre gli stessi.
La cultura della sicurezza
Gli errori sono una proprietà del sistema Le cause sono multiple e complesse
Evitare colpevolizzazioni e biasimi Adattare i sistemi alle persone e non viceversa
Nessun cambiamento ha effetti isolati
Imparare dall’errore
Gli errori tendono a ripetersi
Gli errori hanno una componente di sistematicità Gli errori sono prevenibili
Si può imparare dagli errori.
Tutti gli uomini commettono errori,
soliti intelligenti imparano da essi.
Winston churchill 1874-1965
Dopo l’applicazione della concezione dell’errore
organizzativo alla realtà sanitaria, ci si è domandati se questo
modello non spostasse l’attenzione troppo
sull’organizzazione lasciando un vuoto relativamente al ruolo del
“fattore umano”
(Shapiro 2003).
High Reliability Organizations
Sono organizzazioni dove è necessario avvicinarsi ai limiti.
Hanno un tasso di incidenti inferiore a quello di organizzazioni analoghe.
Il fattore umano è indispensabile per proteggere queste
organizzazioni dai “disastri”
Affidabilità
La capacità di un processo, procedura, o servizio di
raggiungere lo scopo prefissato, nel tempo richiesto e nelle
condizioni date.
Numero di azioni che raggiungono lo scopo
Totale delle azioni intraprese
La misura dell’affidabilità
Processi affidabili
◦ 10-4: meno di 5 fallimenti ogni 10.000 opportunità
◦ 10-3: meno di 5 fallimenti ogni 1.000 opportunità
Processi inaffidabili
◦ 10-2: 95% di successi (5 errori ogni 100 opportunità)
◦ 10-1: 80-90% di successi (1-2 errori ogni 10 opportunità)
Processi caotici
◦ Meno del 80% di successi (più di 2 errori ogni 10 opportunità)
Caratteristiche delle organizzazioni sicure
Pre-occupazione per i possibili errori
Riluttanza a semplificare le interpretazioni Attenzione ai processi operativi
Rispetto dell’esperienza
Impegno per la resilienza
la strategia del margine
HRO
È necessario rendere i margini “toccabili” (Flach e Rasmussen 2000)
È necessario dotare il personale di specifici skills (Reason 2005)
Gli errori sono relativamente frequenti (7 per intervento) In media 1 evento grave per intervento
Nel 96% dei casi gli outcome erano favorevoli
I team con i migliori outcome non avevano un minore tasso di errore
Human factors and cardiac surgery.
De Leval M. et al. J Cardiovasc Surg 2000.
In team sicuri non sono quelli che non commettono errori, sono quelli che li intercettano e li correggono prima che si produca un evento avverso.
Questa caratteristica prende il
nome di resilienza
La resilienza
Sistema vulnerabile Sistema stabile Sistema resiliente Sistema vulnerabile Sistema stabile Sistema resiliente
Resilienza
Se dall’errore umano deriva l’insicurezza è altrettanto vero che la maggior parte degli incidenti sono evitati grazie alla capacità degli operatori di gestire l’imprevisto, di adattarsi alla situazione di pericolo
individuando soluzioni innovative.
E’ necessario creare un sistema di gestione del rischio che sappia prevenire gli errori
ma anche cogliere ed
incentivare i comportamenti positivi dei singoli e dei team nella
costruzione della sicurezza.
I sistemi di GRC
16:02
La qualità delle cure
An organization with a memory, NHS.
IMPARARE DAGLI ERRORI SPOSTA LA CURVA VERSO LA GOOD-PRACTICE
16:02
La qualità delle cure
Il rischio clinico ovvero
“IL LATO OSCURO DELLA QUALITÀ”
C. Vincent,1997
Efficacia Equità
Efficienza
Accettabilità
Appropriatezza
Accessibilità
16:02
Patient Safety
Australian Patient Safety Foundation
Sicurezza e qualità
La sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure non sono separabili.
Commitee on patient safety Washington dc 2004
“… non c’è dubbio che se i clinici non colgono l’occasione si troveranno in una rete di
regolamenti, controlli e vincoli imposti dall’esterno, simile alla situazione sofferta dai clinici di oltre Atlantico.”
C. Vincent
Approccio reattivo e proattivo
Organizzazione Ambiente di lavoro Persone
Decisioni St rat egiche
Processi organizzat ivi
ecc.
Condizioni che favoriscono
l’errore
Condizioni che favoriscono le violazioni
Errori
Violazioni LATENT FAI LURE ACTI VE FAI LURE
Difese
Difese
Imparare soltanto dai propri errori sarebbe un processo lento E doloroso ed inutilmente
costoso per i propri pazienti. Le esperienze devono essere
condivise in modo da imparare dagli attori degli altri. Questo richiede umiltà nell'ammettere di aver sbagliato e nel discutere i fattori che hanno influenzato l’errore. Richiede un
ateggimaneto critico nei
confronti del proprio lavoro e di quello degli altri.
Il risck management è una tecnologia appartenente alla famiglia degli strumenti metodi e tecniche per progettare
organizzare valutare migliorare la qualità del sistema sanitario fa parte delle sei azioni indicate dal NHS inglese sotto il nome di
clinical governance volte a garantire l'affidabilità pubblica dei sistemi sanitari.
La pietra 2009
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Il processo della GRC
La gestione del rischio clinico
è un processo che mira ad un
miglioramento continuo della
pratica clinica per renderla
sempre più sicura, partendo
dall’identificazione dei rischi,
per arrivare alla loro riduzione,
ove possibile.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Comunicazione
Verso l’interno: per imparare dall’errore
Verso gli altri elementi dell’organizzazione: per individuare strategie complessive
Verso l’esterno: per aumentare la trasparenza
Breve digressione sulla comunicazione
Un mito da sfatare
La morte è inevitabile
La maggior parte delle malattie gravi non possono essere guarite Gli antibiotici non servono a curare influenza
Le protesi artificiali ogni tanto si rompono Gli ospedali sono luoghi pericolosi
Ogni farmaco anche effetti collaterali
La maggior parte degli interventi medici danno solo benefici marginali e molti non funzionano affatto
Gli screening producono anche risultati falsi negativi
Ci sono modi migliori di spendere i soldi è spenderli per acquistare indiscriminatamente tecnologia medico sanitaria
◦ Richard smith 1999
Una delle principali cause
dell’insoddisfazione dei pazienti (e del contenzioso) sono le eccessive aspettative
nei confronti della medicina.
Quindi…
Le attese dei cittadini verso l'efficacia dell'impresa medico sanitaria nella promozione del benessere individuale e sociale superano ogni ragionevole evidenza.
Deprogrammare la società civile e ricondurre le attese alla realtà è un compito della professione medica.
Gianfranco Domenighetti 2012
Gli strumenti
Per ciascuna fase del processo è necessario individuare gli strumenti più opportuni:
1. Identificazione 2. Valutazione 3. Trattamento 4. Monitoraggio
Incident reporting Revisione delle cartelle Indicatori per la sicurezza
FMEA
Eventi sentinella
DB spefici (contenzioso, reclami,…)
Gli strumenti
Per ciascuna fase del processo è necessario individuare gli strumenti più opportuni:
1. Identificazione 2. Valutazione 3. Trattamento 4. Monitoraggio
Root Cause Analysis SEA
Gli strumenti
Per ciascuna fase del processo è necessario individuare gli strumenti più opportuni:
1. Identificazione 2. Valutazione 3. Trattamento 4. Monitoraggio
Strumenti del miglioramento continuo Piani di gestione delrischio
Gli strumenti
Per ciascuna fase del processo è necessario individuare gli strumenti più opportuni:
1. Identificazione 2. Valutazione 3. Trattamento 4. Monitoraggio
Revisione delle cartelle Analisi di flussi informativi
Indicatori di performance
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Gli strumenti devono essere…
Standardizzati Validati
Maneggevoli Accettabili Efficaci
La maggior parte degli strumenti derivano da settori diversi da
quello sanitario.
La maggior parte sono stati validati all’estero.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Fattori di successo
Integrazione nell’attività clinica Sistematicità
Definizione di priorità Clima favorevole
…
La cultura della sicurezza
VANIA MASELLI-Medicina Legale e Gestione del Rischio
“Le organizzazioni con una cultura della sicurezza positiva sono caratterizzate da una comunicazione basata sulla reciproca stima, sulla percezione condivisa
dell’importanza della sicurezza e sulla fiducia nell’efficacia delle misure
preventive”
Vincent C: “Patient safety” – 2007
Lezioni apprese
Non esiste lo strumento ‘ideale’ di risk management: ogni strumento è efficace in rapporto agli obiettivi da raggiungere
Gli strumenti disponibili vanno integrati all’interno di programmi aziendali di risk management
Un approccio sistemico alla sicurezza necessita di un forte impegno e
sostegno delle leadership clinica
Gli strumenti
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Identificazione del rischio
1. rilevazione degli eventi sfavorevoli
2. analisi pro-attiva dei rischi
Rilevazione degli eventi sfavorevoli
Segnalazione spontanea
Analisi della documentazione clinica
Analisi dei flussi informativi esistenti
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Rilevazione dei rischi
Failure Mode and Effect Analysis
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Analisi della documentazione clinica
Studio Criteri Momento di
analisi Selezionatore Iter successivo Vincent 18 criteri A posteriori
(dopo 1 anno) Nurse dedicata valutazione di impatto dell’evento avverso da parte di un gruppo di medici
Wolff 8 criteri A cartella aperta Operatore di
reparto Valutazione da parte di un medico del comitato permanente.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
18 criteri (Vincent)
1. Ammissione non pianificata nei 12 mesi precedenti il presente ricovero
2. Ammissione non pianificata in qualsiasi ospedale successiva al presente ricovero
3. Incidente o lesione occorsi al paziente nel corso del ricovero 4. Reazione avversa a farmaco/errore di farmaco
5. Trasferimento non pianificato da un reparto generico ad uno di
cure intensive
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
18 criteri (Vincent)
6. Trasferimento non pianificato ad altro ospedale per acuti
7. Ritorno non pianificato in sala operatoria nel corso del medesimo ricovero o Accesso non pianificato alla sala operatoria
8. Rimozione, lesione o riparazione non pianificata di organi o strutture durante l’atto chirurgico, procedura invasiva o parto per via vaginale
9. Altre complicazioni, tra cui: IMA, Embolia Polmonare, Trombosi Venosa Acuta, ecc.
10. Sviluppo di un deficit neurologico non presente al momento dell’ammissione
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
18 criteri (Vincent)
11. Morte inattesa
12. Dimissione inappropriata, inadeguato piano di dimissione 13. Arresto cardiocircolatorio/respiratorio, basso indice di Apgar
14. Lesioni o complicanze correlate alla gravidanza, al travaglio o al parto, incluse le complicanze neonatali
15. Infezioni/sepsi ospedaliere
16. Evidenza in cartella di lamentele del paziente o dei parenti per l’assistenza ricevuta e/o evidenza presentazione di reclami
17. Presenza di documentazione che indichi un contenzioso in corso o possibile
18. Qualsiasi altro esito indesiderato
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
8 Criteri (Wolff)
1. Riammissione non pianificata entro 28 gg dalle dimissioni
2. Trasferimento da un reparto di cure generali ad una unità di cure intensive
3. Trasferimento ad una altra struttura per acuti 4. Ritorno in sala operatoria entro 7 gg
5. Arresto cardiaco 6. Morte
7. Durata della degenza oltre 35 (21) gg
8. Cancellazione della sala operatoria
Analisi della documentazione clinica
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Vantaggi
• VALUTAZIONE QUANTITATIVA
• STRUMENTI VALIDATI
Svantaggi
• Costi
• Retrospettività
• Poco coinvolgimento degli operatori
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Flussi informativi
Dati sui rischi per il personale
Dati D.lgs 46/97 su dispositivi medici Scheda di dimissione ospedaliera
CEDAP
Scheda ISTAT di morte Farmacovigilanza
Infezioni, lesioni da decubito, Cadute
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Flussi informativi esistenti
Vantaggi:
• Basso costo di implementazione e gestione del sistema
• Spesso si tratta di flussi informatizzati
• Generalmente possibilità di risalire ad altra documentazione
Svantaggi:
• Nati per altri obiettivi
• Poco sensibili o specifici per la rilevazione del rischio
• Non esaustivi
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Analisi pro-attiva del rischio
Failure modes and effects analysis
È una metodologia derivata dall’ambito industriale che ha lo scopo di IDENTIFICARE e VALUTARE i rischi
prima che si concretizzino in un evento sfavorevole.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Le due fasi della valutazione
Risk Assessment (valutazione del rischio) : è la valutazione della probabilità, e della possibile severità degli eventi che si possono verificare.
Risk Analysis (analisi del rischio): è l'esame attento delle cause di un evento, e delle precauzioni
necessarie per eliminare il
rischio, o ridurlo ad un livello
accettabile.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
La matrice NHS
Insignificante
Praticamente certo Probabile
Possibile Improbabile Raro
Minore Moderato Maggiore Catastrofico
2. Probabilità di riaccadimento
3. Conseguenze più probabili (nel dubbio indicare il livello superiore)
1.Esito dell’evento attuale per il paziente
Molto basso Basso Moderato Alto
RISCHIO
Insignificante Minore Moderato Maggiore Catastrofico
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
L’indice di priorità del rischio
PROBABILITÀ X GRAVITÀ X RILEVABILITÀ
__________________________
IPR
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Risk analysis
Root Causes Analysis
SEA
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Gli obiettivi della
Root Cause Analysis
Capire:
Che cosa è successo Perché è successo
Che cosa fare per evitare che si ripeta
• portare alla organizzazione informazioni sui propri punti di debolezza;
• tale percorso è indipendente da altri che si rendessero necessari in virtù di leggi o
regolamenti.
• deve essere tenuta presente la possibilità di potenziali ‘inquinamenti’ reciproci e debbono essere adottate le attenzioni necessarie per mantenerli distinti e separati.
cioè...
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
si basa sulla concezione organizzativa dell’errore
Organizzazione Ambiente di lavoro Persone
Decisioni Strategiche
Processi organizzativi
ecc.
Condizioni che favoriscono
l’errore Condizioni che
favoriscono le violazioni
Errori
Violazioni LATENT FAILURE ACTIVE FAILURE
Difese
Difese
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
I 5 perchè
Q1 - Perché il medico ha sbagliato?
A1 - Non ha posto sufficiente attenzione ad un aspetto importante del problema.
Q2 - Perché non ha posto sufficiente attenzione?
A2 - Era stressato……….
Q3 - Perché era stressato?
A3 - Si stava occupando di due pazienti acuti
contemporaneamente ed era inesperto.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Q4 - Perché ha dovuto farlo? (Non poteva contattare
qualcuno che lo aiutasse? Era troppo inesperto perché gli fosse assegnato quel compito?)
A4 - Il medico specialista non era reperibile. E
probabilmente era anche troppo inesperto per essere assegnato a quel tipo di pazienti.
Q5 - Avete delle procedure che regolano il livello di
esperienza che un medico deve avere prima di occuparsi di determinati tipi di casi?
A5 - No.
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
La classificazione delle cause
Modif. NHS
Paziente-professionista-team
Compiti - ambiente Gestione/Organizzazione
contesto / fattori istituzionali
Fattori contribuenti Cause
immediate
Cause profonde
Cause radice
VIOLA DAMEN SISTEMA QUALITÀ
Individuare le cause radice
Causa che se eliminata riduce il rischio relativo ad uno specifico
evento (ne riduce la
frequenza o gli esiti)
Causa che è in potere del management
controllare
FMEA
È uno strumento che deriva dagli studi di affidabilità meccanica ed è stato ampiamente utilizzato in ambito industriale per valutare l’affidabilità di strumenti e processi produttivi.
Recentemente è stato efficacemente introdotto nello studio dell’errore anche in ambito sanitario.
Standard JCHAO
Identificare e prioritizzare I processi ad alto rischio
Annualmente, selezionare almeno 1 processo ad alto rischio Identificare i potenziali “failure modes”
Per ciascun “failure mode,” identificare I possibili effetti Per gli effetti più critici, condurre una root cause analysis
Ri-progettare il processo per minimizzare il rischio che si verifichi quello specifico
“failure mode” o per prevenirne gli effetti
Testare ed implementare il processo ridisegnato
Identificare ed implementare sistemi di misura dell’efficacia
Implementare una strategia per mantenere nel tempo I risultati ottenuti Standard JCHAO
Identificare e prioritizzare I processi ad alto rischio
Annualmente, selezionare almeno 1 processo ad alto rischio Identificare i potenziali “failure modes”
Per ciascun “failure mode,” identificare I possibili effetti Per gli effetti più critici, condurre una root cause analysis
Ri-progettare il processo per minimizzare il rischio che si verifichi quello specifico
“failure mode” o per prevenirne gli effetti
Testare ed implementare il processo ridisegnato
Identificare ed implementare sistemi di misura dell’efficacia
Implementare una strategia per mantenere nel tempo I risultati ottenuti Standard JCHAO
Standard JCHAO Standard JCHAO
Identificare e prioritizzare I processi ad alto rischio Identificare e prioritizzare I processi ad alto rischio
Annualmente, selezionare almeno 1 processo ad alto rischio Annualmente, selezionare almeno 1 processo ad alto rischio Identificare i potenziali “failure modes”
Identificare i potenziali “failure modes”
Per ciascun “failure mode,” identificare I possibili effetti Per ciascun “failure mode,” identificare I possibili effetti Per gli effetti più critici, condurre una root cause analysis Per gli effetti più critici, condurre una root cause analysis
Ri-progettare il processo per minimizzare il rischio che si verifichi quello specifico
“failure mode” o per prevenirne gli effetti
Ri-progettare il processo per minimizzare il rischio che si verifichi quello specifico
“failure mode” o per prevenirne gli effetti
Testare ed implementare il processo ridisegnato Testare ed implementare il processo ridisegnato
Identificare ed implementare sistemi di misura dell’efficacia Identificare ed implementare sistemi di misura dell’efficacia
Implementare una strategia per mantenere nel tempo I risultati ottenuti Implementare una strategia per mantenere nel tempo I risultati ottenuti
Healthcare-FMEA
Il Department of Veteran Affairs, in collaborazione con il National Center for Patient Safety (NCPS) ha introdotto la sigla HFMEA
(DeRosier et al., 2002) per indicare le applicazioni di FMEA al contesto sanitario e definisce la tecnica come:
◦ “una valutazione prospettica che identifica e migliora il processo assistenziale
in modo tale da assicurare ragionevolmente un outcome sicuro e clinicamente
desiderabile”.
Definizioni
F
ailureM
ode andE
ffectA
nalysisÈ un metodo sistematico per identificare e prevenire problemi nei prodotti e nei processi prima che questi si verifichino.
Quando utilizzare FMEA
Un processo è noto per essere ad alto rischio, ma non lo si conosce nel dettaglio
Quando utilizzare FMEA
Si vuole modificare un processo, per verificarne l’impatto in termini di sicurezza
Perché utilizzare FMEA
Ha lo scopo di prevenire disastri
Non richiede che si siano già verificati eventi avversi
Rende l’organizzazione “resiliente”
Non è colpevolizzante
A1 A2 A3 A4 A5 A6
INPUT OUTPUT
R1 R2 R3 R4 R5 R6
operazioni
PROCESSO
Rappresentazione dei Processi
Valutazione quantitativa
Probabilità che si verifichi l’errore
Gravità dei potenziali esiti per il pz
Rilevabilità dell’errore
IPR
INDICE DI PRIORITA' DEL RISCHIO
IPR= (Probabilità)*(Gravità)*(Rilevabilità)
1 IPR 1000
Utilizzo dell’ IPR
Dopo aver valutato l’IPR nel suo complesso, è possibile valutare le singole componenti:
◦ Gravità:è il primo aspetto da tenere sotto controllo soprattutto per gli items con punteggio 9-10
◦ Probabilità: affrontare gli items con alta probabilità ha un grande impatto sulla sicurezza complessiva
◦ Rilevabilità: talvolta è l’unica possibilità di ridurre l’IPR
Evidenze, raccomandazioni, norme
Le raccomandazioni
Nel 2004 si diceva
“...Attualmente il tema del rischio clinico si pone come argomento di rilevante severità che interessa vari settori della sanità ed ha un forte impatto sociale. Pertanto è
indispensabile conoscere ed analizzare quest’aspetto
dell’assistenza sanitaria, che si colloca nel tema più generale della Qualità e della valutazione dell’outcome ...”
Le raccomandazioni ministeriali
17 Raccomandazione per la riconciliazione farmacologica
16 Raccomandazione per la prevenzione della morte o disabilità permanente in neonato sano di peso>2500 grammi non correlata a malattia congenita
15 Morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage nella Centrale operativa 118 e/o all’interno del Pronto soccorso
14 Prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici
13 Prevenzione e gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie 12 Prevenzione degli errori in terapia con farmaci “Look-alike/sound-alike”
11 Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero) 10 Prevenzione dell’osteonecrosi della mascella/mandibola da bifosfonati
9 Prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali 8 Prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari
7 Prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica 6 Prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto
5 Prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0 4 Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale
3 Corretta identificazione dei pazienti, del sito chirurgico e della procedura
2 Prevenire la ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all’interno del sito chirurgico
1 Corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio -KCL- ed altre soluzioni concentrate contenenti Potassio
A livello regionale
A livello regionale (DRG 1706/2009)
1. SICUREZZA DEI SISTEMI RIS/PACS IN RADIOLOGIA;
2. SICUREZZA DEI COMPORTAMENTI PROFESSIONALI IN RADIOLOGIA;
3. INDICAZIONI A PROCEDURE INVASIVE ED ITER DIAGNOSTICO;
4. CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE;
5. PROFILASSI ANTIBIOTICA ED ANTITROMBOEMBOLICA IN CHIRURGIA;
6. CORRETTA TENUTA DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA;
7. ASSISTENZA POST-OPERATORIA;
8. COMUNICAZIONE AI PAZIENTI E COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE PUBBLICA;
Le evidenze scientifiche
Strategies strongly encouraged for adoption
• Pre-op and anesthesia checklists
• Bundles to prevent central line-associated infections
• Interventions to reduce urinary catheter use
• Bundles to prevent ventilator-associated pneumonia
• Hand hygiene
• The do-not-use list for hazardous abbreviations
• Multicomponent interventions to prevent pressure ulcers
• Barrier precautions to prevent health care-associated infections
• Use of real-time ultrasonography for central line placement
• Interventions to improve prophylaxis for venous thromboembolisms
Strategies encouraged for adoption
Multicomponent interventions to reduce falls
Use of clinical pharmacists to reduce adverse drug events
Documentation of patient preferences for life-sustaining treatment
Obtaining informed consent to improve patients’ understanding of the potential risks of procedures Team training
Medication reconciliation
Practices to reduce radiation exposure from fluoroscopy and CT Use of surgical outcome measures and report cards
Rapid response systems
Use of complementary methods for detecting adverse events or medical errors to monitor for patient safety problems
Computerized provider order entry
Use of simulation exercises in patient safety efforts
È ora di cambiare paradigma?
L’errore nei sistemi complessi
1970
• Approccio ingegneristico
1980
• il fattore umano
1990
• L'approccio sistemico
2000
• High
reliability organizations
HRO: un esercizio di autovalutazione
“la consapevolezza piena dei dettagli rilevanti e la capacità di scoprire e correggere gli errori che
possono degenerare in una crisi”
Consapevolezza
“When it comes to mindfulness, it’s good to feel bad, and bad to feel good”
Mindlessness
Chi non è consapevole con comprende se stesso o l’ambiente, ma è convinto di farlo.
Ci sono esempi nella tua realtà?
Preoccupazione per l’errore
Non significa essere sempre in ansia ma sapere che un errore può succedere da un momento all’altro (e agire di conseguenza).
Quali errori ti preoccupano?
Cosa preoccupa i tuoi collaboratori?
Con che frequenza si verificano errori?
Riluttanza a semplificare
Semplificare a volte è utile, altre volte rischia di far perdere dettagli importanti.
Ti viene in mente qualche evento serio in cui
l’eccessiva semplificazione ha avuto un ruolo?
Attenzione alla prima linea
Avere sistemi di comunicazione rapida e sistematica
con la prima linea consente di intercettare I problemi al loro nascere.
Quali sistemi si possono adottare?
Impegno per la resilienza
Siete preparati per gestire l’imprevisto?
Saresti preparato se si verificasse “il tuo peggiore incubo”?
La tua squadra saprebbe cosa fare?
La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l’esperimento fallace, il giudizio difficile
Ippocrate 460-370 ac