L’ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V IE , INTERESSI PRIVATI
Anno XXI - Voi. XXV
Domenica 22 Aprile 1894
N. 1042
Richiamiamo l ’ attenzione di S. E . il
Presidente della Camera sulla irregolarità
colla quale vengono distribuiti gli atti
parlamentari.
Il 20 corr. ricevemmo dalla Tipogx-afia
della Camera lo stampato 276 A, relazione
della Giunta generale del Bilancio stato di
previsione della spesa dei Lavori Pubblici
per l’ esercizio 1891-95, che è stato di
scusso dalla Camera nei giorni 17, 18, 19.
E questo servizio, col mezzo del quale
i cittadini dovrebbero sindacare 1’ opera
della rappresentanza nazionale, ci costa
L. 120 Panno!
U N A L E G A DI CONTRIBUENTI
Mentre da ogni parte si grida che occorrono eco nomie, mentre a poco a poco si è generalizzata la persuasione che l’ Italia sia stata posta su di un piede che è superiore alla sua potenzialità finanzia ria, ecco che la rappresentanza Nazionale, quasi in conscia di questo movimento della pubblica opinione, cerca ancora di accrescere il male dal quale è afflitto il paese.
La discussione avvenuta sul bilancio dei lavori pubblici e quella sul bilancio della marina hanno dimostrato che tra il pensiero della Camera elettiva e quello del paese vi è una profonda divergenza.
Non sappiamo spiegarci come sia avvenuto e come si mantenga questa specie di divorzio nell’ apprez zare il momento, ma intanto avviene che a stento non si continua nel sistema di accrescere le spese, ed è accolta con favore la parola del Ministro che nega le economie che l’on. Giusso, con una costanza ed un acume di cui il paese deve tenergli conto, domandava in tutti quei capitoli che evidentemente non presentavano urgenza alcuna nella spesa.
E nel bilancio della marina non mancò l’ occasione perchè alcuno facesse sentire le solite frasi rettori- che nuli’ altro che rettoriche di fronte alla situazione: la bandiera che non sventola nei porti lontani, i cittadini che non veggono mai una nave della pa tria, la storia che ci insegna l’ Italia signora dei mari, le lunghe coste che sviluppano le isole e la penisola ecc. ecc.
Nessuno sorse alla Camera a rinfacciare in quel momento, nel quale si mirava a far vibrare il patriot tismo, che mentre tanto ci sta a cuore il prestigio della nazione e l’ alto nome d’ Italia, il Ministro delle finan ze, è costretto a far mancare lo Stato agli impegni che ha preso, è costretto ad allargare quello che egli stesso chiamò una macchia della nostra storia finan ziaria.
Niente affatto; l’ assemblea che raccoglie la rappre sentanza della nazione sembra pascersi di frasi, e non sente che tenendo alto il decoro del paese colle navi e colla bandiera e nello stesso tempo non pa gando integralmente i propri debiti, è fiaccare la fibra nazionale, è dare esempio di elasticità morale, è. come ben disse l’ on. Sonnino, macchiarsi senza che la macchia sia coonestata dalle ragioni storiche della costituzione del nuovo Regno.
Ed è questo perdurare di un sistema che ha prodotto fatti così perniciosi che ci rende desiderosi che il paese si scuota e si persuada che un solo modo esiste per frenare le spese a cui il parlamen tarismo e la burocrazia sono incentivo, quello di negare le entrate.
In alcuni comuni del Piemonte si sono tenuti dei comizi di contribuenti per avvisare il modo con cui scongiurare il pericolo di nuove gravezze. Noi vor remmo che l’esempio fosse imitato, e vorremmo che dovunque si costituissero leghe di contribuenti col proposito fermo di non concedere il voto se non a quei deputati che dichiarassero di non accordare in nessun caso nuove tasse.
I Governi ed i Parlamenti si mostrano incapaci nella loro reciproca diffidenza di contenere le spese nei limiti della potenzialità contributiva; ebbene, sieno i contribuenti quelli che impongono tale limite.
Si dice che sia vicino il momento in cui gli elet tori saranno chiamati alle urne per eleggere una nuova Cam era; sarà quella la occasione nella quale gli elet tori contribuenti potranno far sentire la loro voce e far prevalere la loro volontà.
Noi non entriamo nelle discussioni della politica, non pos iamo nè vogliamo indagare se e quanto le alleanze sieno causa dell’ aumento delle spese, ma questo solo diciamo che, arrivati al punto in cui siamo, il contribuente deve dire chiaro e netto ai governanti :
— Non possiamo darvi che un miliardo e mezzo); con questo governate.
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spese ferroviarie; allora si semplificheranno i conge gni burocratici. Ma sino a che il Governo, il Par lamento e la burocrazia sieno convinti che al postutto il paese finisce per pagare, non vi sarà limite nel bilancio.
È necessario quindi che i contribuenti si organiz zino in associazioni elettorali, calme, ma forti e re cise; rifiutare il voto ai candidati che non propu gnino economie e non sieno disposti a respingere ogni aumento di gravezze.
Che non vi abbia proprio ad essere un mezzo che freni la prodigalità di quello che non abbiamo?
Il riordinamento della circolazione
Il Consiglio superiore della Banca d’ Italia ha senza rimostranza accettate le disposizioni del decreto "21 febbraio che immobilizzava 2 0 0 milioni della r i serva metallica a disposizione del Tesoro dello Stato ponendo per sola condizione che lo Stato restituisse in Oro le somme cosi prese; il Ministro ha accet tata tale condizione e si è affrettato a modificare in tal senso il progetto di legge ; il Consiglio alla sua volta è rimasto commosso di compiacenza per chè il Ministro ha mantenuto la sua parola. Em - brassons nous.
La nostra opinione è già nota ; il Consiglio supe riore doveva necessariamente accettare o meglio sottomettersi al decreto-legge, ciò era inevitabile, ma doveva, per il tempo pur possibile nel quale all’ar bitrio fosse successo l’ impero della giustizia, mani festare le proprie rimostranze, far valere, in forma quanto si voglia corretta, i propri diritti. E quanto maggiore era la pressione che si esercitava in mille modi d’intorno, quanto maggiori erano gli spauracchi che il Ministero si permetteva di agitare, tanto più doveva colla calma, ma colla energia, dire e far sen tire le proprie ragioni. Il Consiglio superiore della Banca d’ Italia non ha capito bene che si trattava di un momento politico nel quale il suo intervento doveva servire al giuoco del Ministero, ed ha nè più nè meno che seguito quello stesso sistema che in un altro consimile momento politico lo fece ade rire a prestare cinquanta milioni alla Banca Ti berina.
E basta pensare che il Consiglio superiore del primo Istituto d’Italia domandò che quando lo Stato riprendesse la convertibilità dei biglietti restituisse in oro i 2 0 0 milioni, per comprendere che si vo leva cedere salvando apparentemente 1’ onore del- 1’ armi E infatti : con che altro se non con oro o, il che sarebbe lo stesso, con biglietti di Banca, po trà a suo tempo pagare il Governo i suoi biglietti di Stato, quando avesse abolito il corso forzato a cui li ha condannati ? Si temeva forse che decre tasse il cambio dei biglietti in tante gabbie?
Ma la questione posta così, ha ormai un significato molto limitato ; I’ on. Sonnino col decreto del feb braio ha commesso nel metodo un grossolano errore, a cui non poteva riparare se non con la acquie scenza del danneggiato, per impedire che la Commis sione dei quindici avesse facile modo di vincerlo ; ed il Consiglio superiore della Banca d’Italia si prestò nobilmente al giuoco, forse per la inabilità degli
oppositori che domandarono la convocazione della assemblea, scoprendo così il fianco, di non voler altro che prender tempo. Il Ministero ebbe la adesione della maggioranza, che fu soprafatta dalle minacele di gravi pericoli per l’ Istituto.
Noi abbiamo troppa stima dell’ ingegno e della ret titudine dell’ on. Sonnino. per non ritenere che egli abbia tutto un piano già bello e formato per rior dinare la circolazione; ma appunto perchè lo sti miamo uomo di seri propositi, lo riteniamo anche suscettibile di errori e perciò vediamo con molta trepidanza che egli maneggi il più delicato stro- mento della pubblica economia, il credito, con una disinvoltura e con una ensouciance che dovrebbero mettere paura ad uomini anche più sperimentati di lui. Ha mai pensato I’ on. Sonnino che se i suoi piani — qualunque siano, giacché non sono noti — fossero errati, il paese ne avrebbe grande iattura, a cui non si potrebbe mettere riparo ? Noi amiamo i Governi energici che sanno quello che vogliono e vogliono quello che sanno ; ma non amiamo nè i misteri nè. i segreti, e per ora questo affare dei duecento milioni è un segreto, è un mistero che non si comprende, non si indovina.
È vero che la Riforma da due giorni tenta di intimidire i critici promettendo chi sa quali rivela zioni quando sia conosciuto l’esito della nuova ispe zione sulle Banche; ma le sue parole di colore oscuro somigliano troppo a quelle pronunziate dall’ono revole Crispi in occasione della interpellanza sull’ar resto dell’onorevole De F elice; in quella occasione alla politica giovava molto la esagerazione dei pe ricoli, ma in questo caso si tratta di credito e non di politica. E la Riforma, per quanto faccia e dica non potrà mai persuadere che sia migliorata e rinforzata la circolazione per il fatto che vennero sottratti agli Istituti 2 0 0 milioni d’oro. Tutta la g in nastica delle frasi, e tutta la oscura impenetrabilità dei concetti, non potranno mai servire di prova che i biglietti dei tre Istituti sieno più solidi con 2 0 0 milioni di meno di riserva metallica.
E se l’onorevole Sonnino ha in pectore qualche sistema nuovo di circolazione, che non possiamo in dovinare, ma che è pur possibile, giacché i geni na scono e non si indovinano, dal quale risulti che la circolazione cartacea di un paese è tanto più sicura quanto minore è la riserva metallica degli Istituti di emissione, ci domandiamo perchè si sia fermato a 2 0 0 milioni, quando aveva il modo di accrescere la solidità dei biglietti togliendo anche 4 0 0 milioni d’oro. Non sappiamo come la Riforma possa conoscere e giudicare l’esito della nuova ispezione, la quale ha ottenuto una proroga a tutto giugno per essere ter minata; ma se essa è dentro alle segrete cose, come mai la Direzione ed il Consiglio superiore delle Ban che ignorano i risultati della ispezione e se ne stanno tranquilli al punto da lasciarsi portar via i duecento milioni, che pur sono degli azionisti e dei portatori di biglietti?
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Temevano forse di alti violenti e decisivi del Go verno? temevano la Banca di Stato? temevano la sospensione del privilegio? È vero che l’on. Sonnino ! ha minacciato di coniare altri 4 0 0 milioni di biglietti di Stato?
In tal caso quali sono le assicurazioni decisive che la Direzione ed il Consiglio hanno avuto che domani I’ oni Sonnino non adoprerà le stesse mi n a c c i per avere altri 2 0 0 milioni?
Non è molto lontano il tempo nel quale un altro ministro promise solennemente che non sarebbe stato pubblicato il decreto che aboliva, la riscontrata pur ché gli Istituti facessero spontaneo accordo di abo- j lirla. Eppure, malgrado la solenne promessa, il de- ! creto fu pubblicato.
In sostanza noi coneludiamo che tutto questo pro cedimento è irregolare :
irregolare da parte del Ministro che da solo pretese fare una convenzione con atto arbitrari ;
irregolare per il modo, perchè la pressione po litica prevalse sulle considerazioni di interesse g e - ! nerale ;
irregolare per il Consiglio della Banca che, am ministratore dell’altrui, cedette i diritti che doveva difendere senza che sia noto abbia ottenuto garanzie perchè i diritti che rimangono non sieno da nuovi arbitri soprafatti.
Intanto il credito viene colpito.. . . in attesa che l ' on. Sonnino e la Riforma ci spieghino i piani del Governo diretti ad ordinare e rinforzare la cir colazione.
Ci informano all’ ultimo momento che la Com missione dei quindici si è sostituita al Governo in dicando essa stessa 1’ ufficio a cui dovevano essere rivolti i 2 0 0 milioni che i decreti del febbraio e marzo hanno presi alle Banche.
Mutando in progetto di legge i due decreti la Commissione ha stabilito che :
1. ° il valore nominale complessivo dei biglietti a debito d'èlio Stato, emessi e da emettere, non po trà mai, per qualsiasi ragione, superare la somma di 4 0 0 milioni di lire in più della valuta metallica che sarà in corrispondenza depositata e vincolala nelle casse degli Istituti di emissione, o nella cassa speciale istituita coll’articolo 3 4 del regolamento ap provato col regio decreto 1 6 giugno 1881 n.° 2 5 3 ,
2. ° che le monete d’oro così immobilizzate figu reranno a parte nella situazione del tesoro e sono costituite in riserva speciale di garanzia dei biglietti di Stato ;
3. ° che la Commissione permanente per l’abo lizione del corso forzoso vigilerà all’ osservanza di questo articolo, e potrà,delegare a tale scopo spe ciali poteri ad uno o più dei suoi membri.
E successivamente alla formula del Ministero se condo la quale le monete d’ oro immobilizzate do- | vranno essere a disposizione del tesoro, è sostituita questa che gli Istituti «dovranno immobilizzarle ai sensi e per fine di cui sopra. »
Ci sembra che si cominci ad entrare nella via retta e che l’ ordinamento della circolazione possa essere con queste disposizioni meno lontano.
Se :l Ministro delle Finanze avrà veramente un piano diverso per raggiungere lo stesso scopo, sarà costretto a svelarlo ed allora si potrà discuterlo, giu dicarlo e vedere se il sistema adottato sia il migl’ore j
per raggiungerlo.
i
Intanto la Commissione va lodata per aver com pletata l’opera del Ministro ed aver contribuito a mettere un poco d’ordine e di direzione in provvedi menti che per molti motivi sembravano tumultuari.
Ed ora attendiamo.
Il commercio italiano nel 1893
Con qualche ritardo, prodotto dalla revisione dei valori, è stato pubblicato il bollettino del commercio italiano per tutto I’ anno 1 8 9 3 .
I risultati complessivi non sono tali da dare grande conforto, sebbene le cifre sieno alquanto più alte dell’ anno precedente.
La importazione infatti fu di 1 1 9 0 milioni con 2 0 milioni più dell’ anno precedente, ed esclusi i me talli preziosi che hanno dato una cifra di poco in feriore a quella del 1 8 9 2 , cioè 4 3 milioni, contro 4 3 .9 .
La esportazione fu di 9 6 4 milioni con 7 milioni più dell’ anno precedente ; i metalli preziosi hanno dato una uscito di 9 4 milioni contro 5 4 dell’ anno 1 8 9 2 .
Yi è dunque un aumento di 27 milioni circa nel movimento totale, ma la esportazione si muove molto lentamente mentre è più vivace 1’ aumento della im portazione.
Se prendiamo i risultati degli ultimi quattro anni : Importazione Esportazione 1 8 9 0 .... milioni 1,319 895 1 8 9 1 .... » 1,1 2 6 876 1 8 9 2 .... » 1 ,1 7 0 957 1 8 9 3 .... » 1,190 964 Totale milioni 4 ,8 0 5 3,6 9 2
media annuale, milioni 1,2 0 1 923
e mettiamo a confronto queste cifre coi quattro anni precedenti alla tariffa doganale 1 8 8 7 , cioè il periodo 1 8 8 3 -8 6 si h a : Importazione Esportazione 1 8 8 3 .. . . milioni 1 ,2 8 8 1,1 8 6 1 8 8 4 . . . » 1,3 1 9 1,0 7 1 1885... 1 ,4 5 9 950 1 8 8 6 .. . . » 1 ,4 5 8 1,0 2 8 Totale milioni 5 ,5 2 4 4 ,2 3 5
media del quadriennio, milioni 1 ,3 8 1 1 ,0 5 8 e troviamo che durante questi ultimi quattro anni, abbiamo diminuita la importazione di 7 1 9 milioni e la esportazione di 5 4 2 milioni ; quindi una perdita media annua di 1 7 5 milioni per la importazione, di 1 3 5 milioni per la esportazione. Ed il risultato sarebbe ancora più grave se si tenesse conto delle variazioni dei prezzi.
La media eccedenza della importazione, che nel quadriennio 1 8 8 3 - 8 6 era di 4 2 2 milioni, nel qua driennio 1 8 9 0 -9 3 è scesa a 3 7 7 milioni con una differenza quindi di 4 5 milioni.
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1° Diminuita la importazione di circa 175 mi lioni anmji ;
2° Diminuita la esportazione di circa 1 5 5 mi lioni annui ;
3° Diminuita la eccedenza della importazione di circa 4 5 milioni annui.
11 Bollettino, che ora è redatto con maggior copia di notizie, riassume il movimento commerciale in quattro categorie come fanno i bollettini francesi ed inglesi, ed ecco le cifre che ei offre in milioni :
Importazione Esportazione Materie necessarie all’industria,
greggie ... Materie necessarie all’industria,
430 196
lavorate ... 200 322 Prodotti fab b ricati... 267 152 Generi alimentari... 291 292
La eccedenza della esportazione sulla importazione non si ha che nella seconda categoria per 122 mi lioni e si ottiene appena l’equilibrio in quella dei « ge neri alimentari ».
Nella prima di queste categorie « materie neces sarie alla industria, greggie » che somma nella im portazione a 4 3 0 milioni, hanno la parte maggiore, il cotone per un quarto circa del totale, 108 milioni, 11 carhon fossile per poco meno di un altro quarto, 9 3 milioni, vengono poi a grande distanza le lane greggie (3 6 milioni) la legna ed il legname (5 0 mi lioni), le pelli crude (30 milioni).
Nella esportazione di questa stessa categoria che importa 1 9 6 milioni, rappresenta il primo posto la canapa greggia per 29 milioni, lo zolfo per 24, il cotone greggio per 19, il tartaro e feccia di vino per 1 5 milioni, i minerali, ferri e rottami per altri 1 5 , i prodotti vegetali, foraggi per 14 milioni, i generi p er tinta e p er concia per 15 milioni, che nel totale danno già 129 dei 1 9 6 milioni.
La seconda categoria « materie necessarie all’ in dustria, lavorate », dà un totale di 2 0 0 milioni alla importazione colle seguenti voci principali : seta greggia e tinta, filati e cascami 78 milioni, P r o dotti chimici, generi medicinali 21 milioni, grassi 12 milioni, filati di lino e canapa pure 1 2 milioni, petrolio 1 2 milioni, in totale 155 milioni dei 200. Alla esportazione, dei 3 2 2 milioni, si ha princi palissima la seta greggia e tinta ed i filati e ca scami di seta che danno 2 8 2 milioni dei 3 22, il resto è diviso in otto voci di cui la principale, l’ar gento greggio e in rottami, per 7 milioni.
Nella categoria terza « prodotti fabbricati » sono 2 6 7 milioni nella importazione : di cui quasi 100 milioni i tessuti, sono 33 quelli di cotone, 4 0 quelli di lana, 2 2 quelli di seta. Altri 3 3 milioni sono dati dalle macchine, 1 4 dalle mercerie, altri 14 dalle pelli conciate e lavorate, e 13 dai colori e vernici; circa 3 0 milioni sono dati dalle oreficerie, orologi e pietre preziose. In totale queste voci importano 2Ó4 dei 2 6 7 milioni.
Alla esportazione si hanno 1 5 2 milioni spesi su molte voci delle quali sono principali : il corallo lavorato per 19 milioni, i tessuti di seta per 18 milioni, quelli di cotone per 14, i mobili per 11, le quali voci rappresentano solo 4 8 milioni dei 1 5 2 ; il rimanente è sparso su numerose altre voci.
Finalmente I’ ultima categoria, quella dei generi alimentari, dà 291 milioni alla importazione e cioè * 1 4 6 milioni di grano o frumento, 5 3 di animali e
prodotti di animali', 3 0 di zucchero, 31 di caffi , 12 di granaglie, cioè in totale 242 milioni dei 2 9 1 .
Alla esportazione si hanno 2 9 3 milioni, di cui 82 gli animali e prodotti, 5 9 il vino, 47 l'olio d’oliva, 3 6 le frutta fresche, 2 9 gli agrumi, 2 0 il grano, granaglie, riso, farine, paste, eco. Sono in tutto 2 7 3
milioni dei 2 95.
Vedremo in altro numero il confronto del movi mento del 1 8 9 3 con quello del 189 2 .
Là CONVERSIONE DII PRESTITI PUBBLICI
i.
§ 1 . 1 provvedimenti riguardanti il Debito Pub blico (Allegato F ) proposti dal ministro Sonnino nella seduta del 21 Febbraio, richiamano in discussione 1’ argomento delle conversioni, proprio in un tempo che pareva il meno adatto allo scopo.
Sarà opportuno tuttavia il trattarne un po’ diffu samente, e perchè se ne è parlato poco da noi Ita liani che siamo rimasti stranieri a tutto il movimento finanziario verificatosi da mezzo secolo in ogni na zione del mondo ; e perchè i pochi che ne parlano, rare eccezioni all'infuori, troppo dimenticano i prin cipi che governano il pubblico credito, e mostrano di non conoscere i risultati conseguiti da operazioni di tal natura, malgrado si contino ormai a centinaia gli esperimenti vuoi riusciti, vuoi caduti.
Occorre perciò richiamare e teoria e storia di questo problema : e quando avremo oggettivamente considerato la quistione, sarà facile portare un esatto giudizio sulla proposta Sonnino.
§ 2. Bisogna incominciare proprio dal fissare il valore dei due termini capitale ed interesse in rapporto ai prestiti pubblici.
E risaputo che due scuole - meglidf'di politici che di finanzieri - stieno in opposto campo.
L’ una sostiene che « il capitale nominale è niente, l’ interesse stipulato è tutto » (Gerardin) : « ciò che pesa non è già il capitale del Debito Pubblico, è la somma degli interessi che si pagano annualmente » (Comaschi).
L ’altra sostiene che occorre anche provvedere al pagamento del capitale e la surriferita teoria la de finisce com e: «la dottrina della bancarotta a tempo indeterminato » (Leon Say).
Si fa grazia degli argomenti che si portano per I’ una e per l’ altra tesi : paghi di dire che pensiamo dovere una sana finanza, nei limiti del possibile, diminuire il capitale del Debito.
Con molta semplicità Gladstone diceva : « quale « opinione avreste di un uomo che in un’ annata « di buon raccolto consumasse tutti i suoi prodotti « senza nulla riserbare per gli anni infelici ? B i- « sogna profittare dei giorni di prosperità per di- « minuire il capitale del Debito Pubblico ».
Quindi, non volendo cadere in esagerazioni, si deve solo fare quistioni di opportunità e di modo, non di principio.
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Perciò le riduzioni e conversioni vanno divise in tre categorie :
1 “ Sistemi di riduzioni e conversioni con di minuzione del capitale, con o senza diminuzione di interessi ;
2 " Sistemi di conversione con diminuzione di interesse senza diminuzione di capitale ;
3 a Sistemi di conversione con diminuzioni di interessi e con aumento di capitale.
§ 4 Alla prima categoria appartengono: A ) Le Casse d!ammortizzo. Basti il ricor darle a solo titolo di classificazione, perchè nep pure è il caso di rammentare la mancata fortuna dei miraggi sognati negli interessi composti e le dolo rose vicende subite in Inghilterra ed in Francia.
Al sistema delle Casse d’ ammortizzo tenne dietro ovunque il sistema degli acquisti con gli avanzi an nuali dei bilanci: ma con meno risultato ancora del precedente. L’ Italia, come tutte le altre nazioni, scrisse nella sua legge del 1861 il platonico art. 5.
B ) Il Lambert propose nel 1 8 2 4 l ) il seguente sistema di riduzione del capitale :
Il 5 per cento, per esempio, è quotato a 1 1 0 : lo Stato, che vuol liberarsi di una parte del debito capitale, continuerà a pagare L. 5 di interesse : ma fa la riduzione di del capitale e non deve più che 83 lire capitale ogni S lire rendita.
Il sistema non ebbe mai applicazione.
C) Fu proposta la trasformazione delle ren dite perpetue in rendite ammortizzabili per annualità e per estrazione a sorte.
Sono usciti, in questi giorni, alcuni opuscoli che vagheggierebbero un progetto ispirato a questi cri teri : ed un illustre nostro Statista, parlando con chi scrive, suggeriva questo sistema per la rendita che si trova all’ estero.
È encomiabile il pensiero : ma nelle presenti con dizioni, è illusorio P insistervi. Perchè occorre che le Finanze dello Stato siano in floride condizioni, onde si possano aggravare dell’ 1 per cento (sul ca pitale nominale del Debito) necessario ad un serio ammortizzo 2). Inoltre, un sistema siffatto turbe rebbe molti degli uffici ai quali è acconcia la ren dita perpetua.
D ) In Inghilterra è stata attuata con fortuna una conversione facoltativa ed individuale della ren dita perpetua in rendita vitalizia.
Conformemente a quanto si fa con le Compagnie di Assicurazione, il portatore di rendita cede allo Stato il suo titolo di credito perpetuo e lo Stato glielo cambia in altro di rendita vitalizia, di mag gior rendita a seconda dell’ età.
Non ci facciamo giudici delle critiche rivolte a questo sistema che fu detto scuola di egoismo : no tiamo che ha avuto larga applicazione nel Regno Unito e che gli scrittori francesi domandano che venga introdotto-nel loro Debito Pubblico.
E ) li migliore e più semplice sistema di ri duzione del capitale del Debito Pubblico di un paese che si trovi in buone condizioni economiche fu con i più splendidi risultati, attuato dagli Stati Uniti di America.
Quando la rendita è quotata sopra il pari, lo Stato chiama effettivamente al rimborso i portatori dei
') Système des emprunts français ou réduction de la dette nationale. Paris, 1854.
*) Brasimeb. The. Math des placements. Paris 18dl.
titoli : offre, a chi non vuole il rimborso, un titolo ad un tasso inferiore : e passa, i benefici consegui bili e conseguiti sugli interessi, in ammortizzo del capitale.
In virtù degli atti 1 4 Luglio 1 8 7 0 e 2 0 Gen naio 1871 coi quali la Tesoreria fu autorizzata ad emettere titoli 5, 4 * */, e 4 per cento e rimborsare coi capitali così conseguili i debiti 5 ,2 0 e 6 per cento, si ammortizzarono, nel solo decennio 1 8 8 0 - 189 0 , sopra un debito di dollari 1 ,9 6 9 ,0 3 0 ,5 5 7 ben dollari 9 1 4 ,1 3 2 ,7 7 6 . È quanto dire che furono am mortizzati in dieci anni ben 6 miliardi di lire !
Intorno a questo sistema di conversione — l’unico meritevole del nome — sono state formulate leggi e norme fisse che governano matematicamente il tempo, il modo e le condizioni *).
§ 5. È questa la formula più nitida, più vera, più legale fra quante furono proposte mai, per ot tenere lealmente ed economicamente il ripristina- tneuto del giusto rapporto tra l’interesse ed il capi tale e provvedere, al tempo stesso , all’ ammortizzo del capitale.
È possibile fare qualche cosa di simile per la nostra Italia ?
Questi richiami non sono per Lei : per Lei che sorse a nazione già oberata di 2 miliardi e 4 3 7 mi lioni di debiti : che li vide crescere a 8 miliardi e 2 8 6 milioni nel 1 8 7 1 , a 9 miliardi ed 8 6 0 milioni nel 1 8 8 1 , a 11 nel 1 8 9 1 : e che nessuno può dire se non debbano crescere ancora.
Esaminando ora le altre forme di conversione stu diate e tentate, ci verrà fatto di dire più precisa mente ciò che convenga al nostro Paese.
§ 6. Dal fatto, indubbiamente constatato, che la rimunerazione del capitale si va facendo ogni giorno minore, ebbero origine tutte quelle serie di operazioni dette conversioni con diminuzioni di interesse e che abbiamo classificato nella seconda categoria.
Taciamo le ragioni che si portano come spiega zione del fenomeno economico. Al nostro assunto occorre invece ricordare i mezzi escogitati dagli Stati per dare forma legale allo scopo che si andavano proponendo, ridurre cioè l’ interesse che avevano stipulato con i loro creditori.
Si disse che, a termini dell’arl. 1911 del Codice civ. francese (1 7 8 3 Cod. civ. it.), carattere distin tivo del contratto di rendita, è la redimibilità a vo lontà del debitore *).
Quindi si soggiunse : Se lo Stato ha facoltà di rimborsare il capitale, e se ha facoltà di fare un nuovo debito, deve pure avere la facoltà di offrire, in un solo tempo, l’alternativa di rimborso del ca pitale oppure di dare un titolo nuovo. Invece cioè di fare due operazioni distinte, rimborso di capitale prima ed emissione di titoli nuovi poi, come per la prima volta fece nel 1 6 6 5 Papa Alessandro VII, e come abbiamo visto farsi negli Stati Uniti, si fece un’ operazione sola: offerta dallo Stato di un titolo nuovo produttivo di minor interesse, oppure rim borso ilei capitale mutualo.
Di qui venne tutto il sistema delle conversioni
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con diminuzione di interesse: e le continue e rie scile prove hanno ormai stabilito che, se l’ offerta di rimborso è sincera e se la rendita da convertirsi passa il pari, la domanda di rimborso non supera mai l’ uno per cento del debito chiamato alla con versione, qualche volta i rimborsi sono minimi in calcolabili addirittura.
L ’Inghilterra esperimento in larga misura di que sto sistema che usò in tutte le sue conversioni (quella eccettuata del 1822) con la quale ridusse sempre l’interesse, senza aumentare o diminuire il capitale.
Ricordiamo i risultati di quelle conversioni :
Conrerzione 1822 5 in 4 % (Van-Sittard) risparmio annuale int. L. 29,925,570 » 1824 4 in 3 % % (M n so n ) » » » 8,763,175 » 1830 Idem (Gonlkrn) » » ¡> 18,877,716 » 1834 Idem Idem » » » 1,327,910 » 1844 3 V a in 3 V 4 Idem » » » 15,541,000 » 1854 3 V a in 3 (Gladstone) » » » 15,466,500
Tanto che il Ministro inglese rendendo conto del- l’ultime conversioni sopra ricord ate, poteva dire che, con quella serie di conversioni, si era rag giunto uno sgravio annuale nel pagamento degli in teressi di L . 8 9 ,9 0 2 ,0 0 0 .
La Francia usò poco di questo metodo, che — per la prevalenza dell’ uso fatto nel Regno Unito — chiameremo inglese: ne usò il ministro Bineau nella conversione ordinata col decreto-legge 1 4 marzo 4 852 ed il Burdeau nell’ultima approvala con la legge 18 gennaio di quest’ anno e felicemente compiuta.
L ’ Italia che ebbe i corsi del suo 5 per cento oscillanti, nel primo decennio, dalla sua costituzione, fra un massimo 75 ed un minimo 4 0 : che nel su c cessivo decennio vide ridiscendere sotto il 70 e toc care come estremo il 9 0 : e che nel terzo decennio per poco tempo li salutò oltre il 100, nou poteva compiere una conversione per la riduzione dell’ in teresse, come non aveva potuto ridurre il capitale. § 7. Diciamo per ultimo delle conversioni con aumento di capitale e con diminuzione di interesse: per le quali lo Stato rimette p. e. al proprietario di un titolo di rendita capitale di L. 1 0 0 al 5 pur cento un titolo di L . 1 2 0 al 4 per cento.
J. P e re ire 1) è il più eloquente banditore di tutta una schiera di finanzieri francesi i quali sostengono il pregio di questo sistema che ha per effetto di ri durre il carico degli interessi annuali, anche se la riduzione degli interessi porta con sè un aumento del capitale.
Abbiamo in principio risposto alle ragioni che si portano dai fautori di questi sistemi : solamente os serviamo che, date eccezionali condizioni, essi pos sono tornare vantaggiosi: come eccezionalmente spe rimentò la stessa Inghilterra nel 182 2 , in un’epoca in cui si trovavano al colmo le tasse e si andavano studiando tutti i modi per alleggerire i carichi an nuali, fidente il Paese nella fortuna degli anni avve nire. — L ’operazione proposta ed attuata da V an- Sittard, con la quale tramutò il 5 per cento a 100 in 4 per cento a 1 05, ebbe per effetto di aggiungere (ai 4 miliardi di lire nostre, debito capitale allora esistente) un capitale debito di L. 1 8 7 ,0 3 4 ,0 7 5 , ma ebbe altresì il pregio di ridurre il peso degli inte ressi da L. 2 9 ,9 2 5 ,5 7 0 ogni anno.
Con non pari fortuna iì ministro De Villìle pro
V La Conversion, etc. Paris, 1879.
pose una conforme operazione al Parlamento fran cese alla quale avevano partecipato i banchieri Baring, Laffilte e De Rothschild. Che, approvata dalla Ca mera, cadde in Senato, nella considerazione che si aumentava di quasi un miliardo il capitale e si re cava un’economia annuale di soli 28 milioni di in teresse.
Informati allo stesso sistema furono tutti i progetti francesi del 1 8 3 0 , 1 8 3 7 , 1 8 3 8 che caddero, come caddero quelli presentati nel 1 8 4 0 ,1 8 4 4 ,1 8 4 5 e 184 6 .
6) A questa categoria appartengono le con versioni dette per soulte, per le quali una nazione, invece di ridurre I’ interesse dei suoi titoli, trae pro fitto del credito favorevole e lo sconta, per procu rarsi un capitale immediatamente disponibile. E , a solo titolo di storia, ricordiamo le due conversioni per soulte fatte in Francia nel 1 8 6 2 e nel 187 5 .
c) Il Laffitte ‘ ) propose un sistema « avec ou plutòt par augmentation de capitai », secondo il quale si dovrebbero istituire due Gran Libri, l’uno in rendita mobile al 5 per cento, l’altro in rendita immobile al 5 per cento con facoltà, durante un determinato tempo, ai portatori del 5 per cento di fare iscrivere nel 3 per conto la loro rendita al corso di 75.
d) Il sistema Audiffrets) è anch’esso a base di conversioni differite. Egli suggeriva che la ren dita 5 per cento non potesse essere trasferita che per il suo capitale al pari di L . 1 0 0 , e che il nuovo proprietario non potesse essere iscritto che al 3 per cento, quotato al corso del giorno del trapasso della rendita.
Tralasciamo le critiche che sorgono facili contro questo come contro gli altri ricordati sistemi, i quali ci è parso acconcio riferire, non solo a titolo di cu riosità bibliografica, ma perchè ad essi dovremo far capo in un prossimo articolo quando tratteremo più particolarmente delle cose nostre.
Odone Smolla.
LA SITUAZIONE DEL TESORO
al 31 marzo 1894
Il conto del Tesoro al 31 marzo p. p., cioè a dire alla fine dei primi otto mesi dell’esercizio 1 8 9 3 -9 4 , presenta i seguenti resultati :
A t t i v o :
Fondi di Cassa alla chiusura del
l’esercizio 1892-93... L . 2 4 7 ,0 4 3 ,9 8 2 .3 1 Incassi di Tesoreria dal 1° luglio
1893 a tutto marzo 1 8 9 4 .... » 1 ,2 2 7 ,2 6 4 ,9 0 8 .5 8 Per debiti e crediti di Tesoreria » 1 ,6 8 8 ,5 3 8 ,6 3 6 .6 1
Totale dell’a t t i v o .... L ..3 ,1 6 2 ,8 4 7 ,5 2 7 .5 0
P a s s i v o : Pagamenti di Tesoreria dal 1°
luglio 1893a tutto marzo 1894 L . 1 ,1 8 7 ,6 7 5 ,6 3 8 . 88 P er debiti e crediti di Tesoreria » 1 ,7 4 8 ,9 2 3 ,2 7 1 .9 5 Fondo di cassa al 31 marzo 1894 » 2 2 6 ,2 4 8 ,6 1 6 . 67
Totale p a s s iv o .... L. 3 ,1 6 2 ,8 4 7 ,5 2 7 . 50
L ’ E C O N O M I S T A
251
22 aprile 1894
Il seguente prospetto riepiloga la situazione dei debiti e crediti di Tesoreria.
30 giugno 1893 31 marzo 1894 Differenza
Conto di oassa L. 247,043,982. 31 226, 248,616. 67 — 20,795,365.64 Situaz.deicreditl
di Tesoreria»... 60,772,670.30 210,850, 819. 49 -1-150,078,149.19 Tot. dell’attivo 1. 307,816,652.61 437,099,436.16 +129,282,783.55 Situaz. dei debiti
di Tesoreria.. 633,385,854.66 723,079,368.51 — 80,693,513.85 Situationei attiva L.
di cassa (passiva > 325,569,202.05 285,979.932.35
-f- 39,589.269.70
Al 31 marzo la situazione passiva della cassa era diminuita di L . 3 9 ,5 8 9 ,2 6 9 .7 0 .
Gli incassi dal 1° luglio 1 8 9 3 a tutto marzo 1894 ascesero a Lire 1 ,2 2 7 ,2 6 4 ,9 0 8 .5 8 di cui Li re 1 ,1 2 5 ,3 3 5 ,0 8 2 .5 7 spettano all’entrata ordinaria e L . 1 0 1 ,9 2 9 ,8 2 6 .0 1 a quella straordinaria e la somma complessiva confrontata con gli incassi dei primi otto mesi dell’esercizio 1 8 9 2 -9 3 presenta un aumento di L . 4 0 ,3 5 4 ,0 6 9 .2 3 il quale aumento è dovuto per la massima parte al capitolo del l'accensione dei de biti che figura fra gli incassi straordinari per la somma di L . 7 2 ,7 5 1 ,1 1 2 .7 4 nella'qual somma peral tro sono compresi i 3 0 milioni che la Gassa dei depositi e risparmi versa allo Stato per conto delle pensioni. Il seguente prospetto riassume l’ammontare degli incassi per ciascun contributo nei primi otto mesi dell’ esercizio 1 8 9 3 -9 4 coi rispettivi aumenti e di minuzioni in confronto degli incassi ottenuti nei primi otto mesi dell’esercizio 1 8 9 2 -9 3 :
La spesa nello stesso periodo di tempo ascese a Lire 1 ,1 8 7 ,6 7 5 ,6 3 8 .8 8 con un aumento di L i re 4 5 ,7 1 8 ,4 3 4 .0 8 sui primi otto mesi dell’ eserci zio 1 8 9 2 -9 3 .
Il seguente prospetto contiene la spesa di ciascun ministero nei due periodi di confronto:
P a g a m e n t i Pagamenti nel luglio-marzo 1893-94 Differenza col luglio-marzo 1892-93 511,863,102 44 144,407,282.71 25,636,730.79 6.643,301.02 31,850,390 66 47,534,384 71 88,336,303.55 39.565.754.7 •195.594. 584.1(1 4 56,771,143.04 — 1,800,729 70 + 352,874.77 + 117,304.82 4 626,744.76 — 986,197.73 -24,116,576.96 — 1,206,242.89 + 3.606.202.93 Id. di grazia q. giustizia .
Id. degli affari esteri . . . . Id. dell’ istruzione pubb.. Id. dei lavori pubblici... Id. dello poste e telegrafi. Id. della guerra...
Id. della marina... 87,816,903.72+12,798,615.79 8,426,900.47 — 364,704.65 Id. della agric. ind. ecom.
Totale pagamenti L. 1,187,675,638.88 +45,718,434 08
Confrontando finalmente l’entrata con l’uscita re sulta che nei primi 8 mesi dell’ esercizio in corso gli incassi superarono i pagamenti per la somma di L . 3 9 ,5 8 9 ,2 6 9 .7 0 mentre nei primi 8 mesi del l’esercizio precedente l’ entrata era stata superiore di L. 4 4 ,9 5 3 ,6 3 4 .5 5 .
Rivista Economica
Entrata ordinaria
Rendite patrimon. dello Stato L. Imposta sui fondi rustici e sui fabbricati ... imposta sui redd. di ricch. mobile Tasse in amministrazione del ^Ministero delle Finanze... Tassa sul prodotto del movimento
a grande e piccola velocità sulle ferrovie... Diritti delle Legaz. e dei Con
solati all'estero... Tassa sulla fabbricazione degli
spiriti, birra, ecc... Dogane e diritti marittimi... Dazi interni di consumo, esclusi
quelli delle città di Napoli e di Roma... Dazio consumo di Napoli Dazio consumo di Roma... Tabacchi... Sali...
Multe e pene pecuniarie relative alla riscossione delle imposte. Lotto. ... Poste... Telegrafi... Servizi diversi ... Rimborsi e concorsi nelle spese Entrate d i v e r s e ,...» ... Partite di giro... ..
Totale Entrata ordinaria.. L.
Entrata straordinaria
Entrate effettive... Movimento di capitali___ _ . . . . . Costruzione di strade ferrate... Capitoli aggiunti per resti attivi. Totale Entrata straordinaria. L. Totale generale incassi___ L.
Incassi nel luglio-marzo 1893-94 Differenza col luglio-marzo 1892-93 65,573,053.42 + 1,268,063.99 128,498,311.00 144,728,464.84 + 52,354.11 — 3,011,240.56 150,251,625.88 — 1,999,974.09 13,568,731.58 - 329,492.31 432,528.41 55,092.41 21,920,054.05 180,811,254.34 + 1,732,370.84 - 1,928,356.22 43,478,322-00 11,810,673 57 12,902,606.58 143,650,233.11 48,633,463.74 — 1,438,644.33 — 905,512.83 — 552,327.12 — 583 596 01 + 1,401,600.42 6,222.25 47,317.998.35 37.580,774.44 9,973,538.84 12,730,543.49 24.332.083.23 2,077,007.19 25.057.592.24 + 2,087.83 + 223,789.38 + 1,374,663.30 — 457.185.10 — 416,773.91 - 2,241,321.46 - 3,129,753 79 + 3,617,787.16 1,125,335,082.57 - 7,376,553.11 7,237,938.74 85,653,488.11 10,037 733 60 667.56 — 3,282,938.88 +61,516,946.48 — 4,131,390.46 — 5,371 992.80 101,929,826.01 +47,730,622.34 1,227,264,908.58 +40,354,009.23
L'industria dei carbone a g ii Stati Uniti d'America — / / credito italiano in Germania — Produzione ed
esportazione d’oro a g li Stati Uniti — Società del
risanamento di Napoli — Statistica ferroviaria —
La produzione dello zinco e dei ferro in Germania.
252
L ’ E C O N O M I S T A
22 aprile 1894
Il credito italiano in Germania. — Pubblichiamo oggi un prezioso documento, che crediamo anche nuovo : è il prospetto delle emissioni di va lori italiani fatto in Germania in questi ultimi anni.
Giunge fino al giugno del 1891, cioè sino alla chiusura del periodo delle massime emissioni.
Dopo, furono ancora collocati in Germania, a patti equi, alcuni milioni di rendita italiana e di titoli di Compagnie ferroviarie ; più tardi ancora è cominciato, con soste e riprese, il ritorno dei titoli dalla Germania
in Italia; in fine si sono aggravate notevolmente le per dite dei tedeschi, specialmente in questi ultimi mesi. Ma le cifre che pubblichiamo, più cose dimostrano. Una è che la Germania* insieme all’ Inghilterra, ma la Germania specialmente, ci ha aiutato a compiere le nostre ferrovie. Anche una buona parte di obbli gazioni ferroviarie, vendute a Londra col mezzo di Hambro, passò in Germania, la quale, anche oggi, ne possiede all’incirca i due terzi. Quindi è mani festo l’interesse di solidarietà che collega la Germania al credito dell’ Italia.
Prospetto dei fondi e valori italiani emessi in Germania negli ultimi anni.
o b b l i g a z i o n i
D ata Valore Corso Corso
P e r d i t e d’ emissione n o m i n a l e d’emissione giugno 1891
■i» 5 % ammortizzabile 3* Serie . . . . .
4a > ... Obbligaz. Ecclesiastiche . . .
» Città di Roma l a Serie
* » 2 a » » » 3 a » » » 4a » » » 5a » » » 6“ » » » 7a e 8 a » » Città di Napoli. . . » 3 % ferrovie italiane Sèrie A e B . . . » C e D . . . » E ... » 4 % ferrovie secon darie della Sarde gna 1* Serie . . , 2 a ¡> . . , . » 4 */0 ferrovie Siciliane, » 4 '/ , » Mediterr, » 4 % B an ca Nazionale, » id. 4 */, p. «/„... » 4 % Soc. Immobiliare, » 4 % Fiorio Rubattino Azioni Veloce... Meridionali. Venduta nel 1890 e 1891 Gennaio 1890 Agosto 1890 Dicembre 1886 Aprile 1883 Marzo 1885 Giugno 1886 Maggio 1887 Aprile 1882 Aprile 1889 Maggio 1891 Emessa a Francoforte Giugno 1887 Febbraio 1889 Novembre 1889 Febbraio 1889 Aprile 1889 Gennaio 1889 Luglio 1890 Giugno 1887 Luglio 1889 Settembre 1887 » Maggio 1889 Introdotta nel maggio 1888 112,000, 120,000, 65.000, 4 0 ,ODO, 8, 746, 8,617, 8,000, 18, 000, 2 0 .0 0 0 , 20,000, 18,000, 24.000, 27.000, 43,313, 86,953, 000 000 000 000 500 500 000 000 000 000 000 000 000 000 310 2 3 7 .5 0 0 .0 0 0 3 6 6 .3 5 0 .0 0 0 2 1 1 .2 5 0 .0 0 0 1 2 .5 0 0 .0 0 0 3 2 .5 0 0 .0 0 0 1 6 ,0 0 0 ,0 0 0 4 5.000, 000 2 0 .0 0 0 . 000 5 ,0 0 0 ,0 0 0 2 5 .0 0 0 . 000 7 ,5 0 0 ,5 0 0 1 5 .0 0 0 . 000 3 0 .0 0 0 . 000 1,643,230,310 Circa 94 % » 93 » » 91 ‘/< 94. 30 % 94 •/„ 100 » /, °/„ 88 — 94 s/ 4 97 * /, 97 7 , 94 7 , 94 83 8 9 .— 6 3 .4 0 58. 60 57 % 8 9 .— 89 7 , 88 V i 88. — 98 V , 102
%
92 ’ I* 9 7 .— 152 7 , 159 V ,%
9 1 * 7 , 90 % 92 V , 87 lU 81.10 81. 56 7 . 8 2 .— 8 1 .4 0 86. 70 9 5 .— 98 7 , 72 V4 9 2 . — 6 5 .3 0 136 7 , 5 .0 0 0 . 000 700.000 600.000 100,000 2 .7 3 0 .0 0 0 3 .2 8 0 .0 0 0 2 .9 5 2 .0 0 0 3 .1 4 4 .0 0 0 3 .4 8 3 .0 0 0 800,000 7 .0 0 0 . 000 1 6 ,4 0 0 ,0 0 0 7 .3 0 0 .0 0 0 2 .6 0 0 .0 0 0 875.000 2 .5 1 5 .0 0 0 650.000 580.000 750.000 200.000 5 ,0 0 0 ,0 0 0 375,000 1 3 ,0 5 0 ,0 0 0 6 .9 0 0 .0 0 0 8 6 ,9 8 4 ,0 0 0Oggi nel novembre 1 8 9 3 le perdite sono ben maggiori ; ma è tornata in Italia una parte di questi valori.
Produzione ed esportazione d’ oro agli Stati U niti. — Le condizioni finanziarie degli Stati hanno di recente dato uno stimolo alla produzione d’oro, e alla relativa coniazione.
Il direttore delle Zecche riferisce che la produzione totale dell’oro negli Stati Uniti durante l’anno 1 8 9 3 ascese a 1 ,3 3 9 ,0 8 1 oncie, rappresentanti il valore di dollari 3 6 milioni, e quindi un aumento sul 1 8 9 2 di oncie 7 3 ,3 5 3 .
La Zecca di Filadelfia durante lo scorso anno coniò dollari 6 9 milioni in oro, e così si coniarono 2 0 mi lioni di dollari più dello scorso luglio.
È la somma maggiore di moneta che siasi coniata in un anno. La Zecca possiede attualmente 5 0 mi lioni di dollari di metallo utile. Ciò è di gran van taggio alla Tesoreria, nelle di cui casse trovansi at tualmente 1 0 4 ,0 0 0 ,0 0 0 di dollari in oro.
La somma totale d’oro esportata in quest’ anno ammonta a 1 2 ,0 0 0 ,0 0 0 di dollari.
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L ’ E C O N O M I S T A
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Società del risanamento di Napoli. — La re lazione del Consiglio d’ Amministrazione e quella dei Sindaci lette all’ assemblea degli azionisti tenuta a Napoli il 51 Marzo scorso, constatarono il soddi sfacente andamento della impresa sociale. I lavori per apertura di strade e colmate procedettero du rante l’ anno scorso con grande alacrità ; quelli di fognatura, che la Società eseguisce per conto del Municipio, raggiunsero l'importo di L. 1 ,4 3 3 ,2 3 4 L e operazioni di espropriazione, ammontarono a lire 3 ,9 8 3 ,5 6 5 , mentre i depositi alla Cassa Depositi e Prestiti insieme ai pagamenti diretti sommarono a L . 5, 6 7 9 ,2 3 9 e quelli per acquisti complementari a L. 7 0 ,5 7 0 ; in complesso ed aggiunte le spese, si raggiunse al 31 Dicembre dello scorso anno, la cifra di L. 3 6 ,4 1 9 ,4 6 8 .
Il ricavato dalle locazioni per gli edifici ultimali fu nell’ anno 1 8 9 3 di L . 1 ,5 0 0 ,0 0 0 in cifra tonda; i fitti ora in corso e che man mano vanno aumen tando dal 1 8 9 4 in avanti, ascendono già a Lire 2 .1 0 0 .0 0 0 , risultato questo che affida molto sull’av venire e sull’ esito dell’ Impresa. Di più l’ importo degli edifici ultimati a prèzzo di costo, fino all’anno scorso, figurava in bilancio in cifra tonda per Lire 5 5 .0 0 0 . 0 0 0 ed ora corrisponde, pure a prezzo di costo a L . 6 0 ,5 0 0 ,0 0 0 con l’ aumento, quindi, di L . 5 ,5 0 0 ,0 0 0 .
Con T attuazione della convenzione ultimamente conclusa col comune di Napoli per comporre le que stioni vertenti, la Società del Risanamento con mag giore energia al compimento della sua impresa, con vantaggio dei suoi azionisti e insieme della città di Napoli.
Statistica ferroviaria. — Al 31 dicembre 1891 — secondo le notizie che ne dà 1 ’ Archiv fiir Eisen- bahnwesen — le ferrovie del mondo misuravano una lunghezza di 6 3 5 ,0 0 0 chilometri, avevano costato circa 1 6 9 miliardi di lire italiane (2 6 6 ,0 0 0 lire a chilometro in media) ed erano servite da un totale di 1 1 7 ,2 0 0 locomotive della forza complessiva di 2 5 0 milioni di cavalli.
Durante l’anno stesso i treni, che corsero lungo questa immensa rete ferroviaria, fecero un cammino di 1 4 8 ,6 7 0 ,0 0 0 chilometri, ossia un cammino ven ticinque volte maggiore della distanza che separa la terra dal sole.
I predetti 6 3 5 ,0 0 0 chilometri di strade ferrate erano ripartiti tra le grandi divisioni geografiche del mondo, come in appresso :
Europa Chil. 227,995, ossia 1 per ogni 42,7 chil. q.
America » 331,779, » 1 » 125,2 »
Australia » 19,743, » 1 » 453,3 »
Africa » 10,496, » 1 2851,4 »
Asia » 8,449,* » 1 4921,5 »
In media si ha un chilometro di ferrovia ogni 2 0 9 ,2 0 chilometri quadrati.
Nel decennio 1 8 8 2 -1 8 9 1 si costruirono 2 1 1 ,7 2 0 chilometri di nuove ferrovie, dei quali ben 1 2 8 ,7 7 2 nell'America e 5 0 ,1 7 6 in Europa.
La produzione dello zinco e del ferro in Ger mania. — Tra tutti i paesi d’ Europa, la Germania è il primo per la produzione dello zinco, tanto come materia grezza, quanto come articoli lavorati. La esportazione nel 1891 fu di 7 4 6 ,9 3 0 quintali per un valore di M. 3 7 ,7 1 9 ,0 0 0 , nel 1 8 9 2 di 7 1 0 ,9 7 2 quintali per M. 3 6 ,0 0 4 ,0 0 0 e nel 1 8 9 3 di 81 <,618
quintali per M. 3 7 ,7 8 1 ,0 0 0 . L ’esportazione degli ul timi due anni si distribuisce così:
1892 1893 Prezzo
— — d ’esport&z.
Quintali in M.
Zinco grezzo e r o tto . . . ¿3 2 ,8 6 6 625,917 25,976,000 Zinco cilindrato e tirato. 168,042 174,590 8,031,000 Articoli grossi di zinco . 4,109 4,275 526,000 Articoli tini di zinco. . . 7,891 8,931 4,545,000 Giocattoli di zinco . . . . 3,064 3,905 703,000 Totale . . . 710,972 817,618 37,781,000 Secondo il Bollettino dell’Associazione dei fabbri canti tedeschi di ferro e d’acciaio, la produzione del ferro crudo degli alti forni di Germania, compresi quelli del Lussemburgo, salì durante l’anno 1 8 9 3 , paragonata a quella dell’anno 1 8 9 2 , in tonnellate di 1 0 0 0 chilogrammi, come segue. Nell’ anno 1 8 9 3 : Ferro crudo puddellato 4 5 6 4 ,2 8 5 ; Ferro crudo Bes- semer 3 5 1 .2 4 0 ; Ferro crudo Thomas 2 2 7 1 .2 9 3 ; Ferro crudo per fonderie 6 4 0 .0 0 1 . La produzione totale di ferro crudo nel 1 8 9 3 fu dunque di ton nellate 4 ,8 2 6 ,8 1 9 di fronte a tonnellate 4 ,7 9 3 ,0 0 3 nel 1 8 9 2 .
La produzione totale della Germania ha quindi progredito nel 1 8 9 3 di 3 5 ,8 1 6 tonnellate, ossia se gnò un aumento di 0 .7 0 per cento, dovuto in mas sima parte alla lavorazione del terzo trimestre e ca gionalo dalle conferenze tenute per la riorganizzazione del sindacato dei laminatoi germanici, e la creazione dell’ufficio della vendita unica per tutti gli alti forni germanici. Questi negoziati non esercitarono alcuna influenza sul mercato e sulle officine dell’Alta Sle sia. Durante il primo semestre si era constatata una certa attività, che si è considerevolmente rallentata durante il secondo, di modo che l’aumento della produzione degli alti forni dell’AIta—Slesia, nel 189 3 , non si è elevato che a 3 1 0 9 tonnellate, ossia 0 .6 5 per cento. La partecipazione della Slesia alla produ zione totale cadde al disotto del 10 per cento, ossia a 9 .7 7 per cento.
LA CASSA « A M ALE FED ELI I1F0RTUMI DEGLI OPERAI SOL LAVORO I« ITALIA
Anche nel 1 8 9 2 perdurarono le cause che furono fin qui d’ostacolo allo sviluppo della Cassa, nè può prevedersi il tempo in cui verranno a dileguarsi. Le spese al contrario furono in aumento, onde è da prevedersi, che i prossimi bilanci, non modificandosi la situazione, saranno anche meno fortunati degli anni precedenti.
Nel 1892 vennero emesse 3 1 5 5 polizze, cjoè 2 5 8 in più dell’anno precedente; quelle individuali au mentarono di 1 1 8 e quelle collettive di 1 4 0 .
Gli operai assicurati ascesero a 1 2 3 ,4 7 0 , coll’au mento di 8 7 6 8 , ossia del 7 ,6 4 per cento sui prece dente esercizio, nel quale l’ aumento era asceso al 1 0 ,7 8 per cento.
Le indennità assicurate pel caso di morte ammon tarono a lire 1 2 8 ,2 9 2 ,0 5 7 calcolate in 8 5 ,0 0 0 lire, al netto d’ imposta di ricchezza mobile, ossia circa 5 0 0 0 lire in più dello scorso anno, attesi i nuovi investimenti di capitali.
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L ’ E C O N O M I S T A
22 aprile 1894
Nell’emissione delle polizze si è adunque conti nuato a progredire, ma a piccoli passi.
Quanto alle polizze in corso, occorre premettere che nel 4 8 9 2 si trovò necessario di modificare il sistema seguito sin qui per il computo, togliendo dalle polizze in corso al 34. dicembre, oltre le estinte, anche quelle emesse nell’ anno, ma con decorrenza dal gennaio successivo, mentre prima si indicava soltanto la differenza tra il totale delle emesse e quello delle estinte.
In un allegato al bilancio si dà la serie completa delle polizze in corso alla fine d’ogni anno, corretta secondo il nuovo metodo.
Al 31 dicembre 4 8 9 2 si avevano così in corso 2 8 3 0 polizze per 4 1 2 ,4 8 3 operai e lire 4 6 0 ,4 4 1 .6 2 di premio annuo presunto; in confronto all’ anno precedente si hanno 4 3 9 polizze, 3 0 3 3 operai e lire 6 6 1 7 .4 3 di premio in più. Riguardo al numero degli operai assicurati, si trova sempre prima la sede di Milano con 4 7 ,3 3 7 , cioè 2 3 3 6 d’ aumento ; segue Torino con 2 3 ,3 6 2 , ossia 1742 in più ; Ge nova perde 2 4 7 2 operai, scendendo così a 4 3 ,8 0 4 , e ciò quasi esclusivamente per effetto della chiusura di un grande stabilimento assicurato ; Venezia in vece aumenta di 6 3 3 , giungendo a 6 2 4 9 ; Siena acquista 1 9 1 3 operai e sale a 5 2 0 2 ; Palermo, al contrario, ne perde 4 6 5 9 , riducendosi a 4 9 8 0 ; così pure Roma discende a 436 1 , cioè 4 1 3 di meno; Bologna raddoppia i suoi assicurati, portandoli a 3 9 9 0 , coll’ aumento relativamente assai considerevole di 2 0 8 7 ; Napoli ne aggiunge 4 7 7 , arrivando a 4 6 9 3 ; infine Cagliari pure acquista altri 465 operai, che portano a 1307 il totale de’suoi assicurati. La dimi nuzione verificatasi nelle tre sedi di Genova, Pa lermo e Roma ha dunque eliso quasi metà del- 1' aumento ottenuto negli altri sette compartimenti, malgrado che a Genova ed a Roma sia cresciuto il numero delle polizze, comprendenti però un minor numero di operai.
Il bilancio consuntivo dell’essercizio 1 8 9 2 si chiude con queste cifre :
A t t i v i t à ... L. 3 ,4 6 0 ,2 1 0 .3 9 P a s s iv ità ... » 3 ,4 5 4 ,1 9 2 .0 8
Rimanenza attiva L. 6,018.31
Il conto rendite e spese si chiude poi cosi : Rendite . . . . . L. 6 9 0 ,6 6 7 .7 3 S p e s e ... *> 6 8 4 ,6 4 9 .4 2
Rimanenza.eome sopra L. 6,01 8 :5 1
Al 31 Dicembre 1 8 9 3 la lunghezza assoluta delle ferrovie italiane era di chilometri 1 4 ,5 0 3 e quella media di esercizio di chilometri 4 4 ,4 3 1 . Al 31 Di cembre 48112 le due lunghezze erano rispettivamente di chilometri 4 3 ,9 8 7 e di 4 3 ,9 0 7 .
I prodotti lordi approssimativi dal 4° Luglio 1893 a tutto dicembre ammontarono a L . 1 2 8 ,7 2 2 ,8 9 5 contro L . 4 3 4 ,0 6 2 ,3 4 4 . Questi prodotti si dividono
fra le varie reti e tronchi ferrociari nelle seguenti proporzioni : Luglio-Dicembre Luglio-Dicembre 1893 1892 Differenza Rete Mediterranea. L . 61,837,769 63,459,848 — 1,622,079 • Adriatica... 54,470,634 58,021,282 — 3,550,648 » Siculo... 4,651,011 4,842,257 - 191,246 Perr. dello Stato eser
citate dalla Società
Veneta ... .572,000 566,207 -1- . 5,793 Ferrovie Sarde (Cotnp.
Reale). 850,972 904,140 - 53,163
Sarde secondarle. . . . 343,756 276,008 -4- 67,748 Ferrovie d iv e rse .... 5,996,753 5,992,699 + 4,154 Totale... L. 128,722,895 134,062,341 - 5,339,446 Nel 1° semestre dell’ esercizio 1 8 9 3 -9 4 le ferrovie italiane in confronto al 4° semestre dell’ esercizio precedente, ebbero un minore introito di L. 5 ,3 3 9 ,4 4 6 .
Il prodotto chilometrico nei due periodi di con fronto è stato il seguente :
Luglio-Dicembre Luglio-Dicembre Rete Mediterranea . . . . L. 1893 11,846 1892 12,355 Differenza — 509 » Adriatica... 9,864 10,814 ___ 950 » Sicula... 4,646 5,572 ___ 926 Ferr.dello Stato esercitate
dalla Scietà Veneta... 4,085 4,044 -1- 41
Ferr. Sarde (Comp. Reale.}
Sarde Secondarie... 664 773 109
Ferrovie diverse... 3,701 3,678 + 23
Media chilom. L. 8,919 9,639 — 720
Lo media chilometrica nel 1 ° semestre dell’eser-cizio 1 8 9 3 -9 4 è diminuita di L . 7 2 0 al chilometro in confronto del 1° semestre 1 8 9 2 -9 3 .
Dal 1° Luglio 1893 a tutto Dicembre sono stati aperti all’ esercizio 1 3 5 chilometri di uuove ferrovie.
La produzione delia lana in Italia
Il seguente prospetto riassume la produzione ed il commercio della lana nel quinquennio 1 8 8 8 -9 2 .
Produzione Importazione Esportazione
ANNI Chilogr. pr ez zo m e d io p e r c h il o g r . Chilogr. P re z zo m e d io p e r c h il o g r . Chilogr. P r e z z o m e d io p e r c h il o g r . 1888.. — ___ 6,631,400 2.60 1,114,300 2.73 1889.. - - 7.580,700 2.99 1,524,000 2 86 1890.. - - 5,282,300 3.29 1,046,400 3.02 1891.. 9,622,846 1.90 5,912.400 2.70 1,047,000 2.67 1892.. 9,957,719 1.81 6,062,000 2.28 1,898,000 2.61
Confrontando fra loro le quantità della lana che si ottennero negli anni 1891 e 189 2 , si rileva che in quest’ ultimo anno si ebbe una produzione mag giore di chilogrammi 3 3 4 ,8 7 3 .
Tale differenza proviene, oltre che da notizie più esatte offerte dai comuni, dalla bontà ed abbondanza dei pascoli. Concorsero principalmente a formare questa maggiore produzione le seguenti provincie: