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2005/2006 Argomenti delle lezioni sulle Serie di Fourier tenute dalla prof

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Academic year: 2021

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(1)

Complementi di Analisi Matematica, A.A. 2005/2006

Argomenti delle lezioni sulle Serie di Fourier tenute dalla prof. G. Stefani

Riferimenti bibliografici

[1] Weinberger H.F. A first course in PDE Dover publications, INC

[2] Giaquinta M. Modica G. Note di metodi matematici per l’ingegneria informatica. Pitagora editrice.

[3] Mugelli F. Metodi Matematici per l’Ingegneria dell’Informazione, appunti in rete

[4] Poggiolini L. Complementi di Analisi Matematica, note integrative in rete Gli argomenti svolti in queste lezioni si trovano in [2]; in [1] si trovano le proprieta’

e le uguaglianze riguardanti specificamente le serie di Fourier e serie di Fourier generalizzate. Per prodotti hermitiani o scalari, gli spazi di Hilbert e le serie di Fourier si veda anche [3]. Prerequisiti alle lezioni si trovano in [4]

Gioved`ı 10/11 - Polinomi trigonometrici

Definizione di funzione armonica (o segnale sinusoidale o funzione circolare) di pulsazione ω come soluzione dell’equazione differenziale

¨

x + ω2x = 0.

Quindi

x(t) = a cos(ωt) + b sin(ωt) = A cos(ωt + ϕ), dove

a. A =

a2+ b2 si chiama ampiezza

b. ϕ `e tale che exp(iϕ) = (a− ib)/A e si chiama fase

c. T = 2π/ω `e il periodo della funzione e 1/T = ω/(2π) `e la frequenza

Con notazioni complesse si ha per una funzione reale armonica di pulsazione ω x(t) = c exp(−iωt) + ¯cexp(iωt)

Esercizi

1. Trovare la relazione fra (a, b)∈ R2 e c∈ C

2. Trovare la relazione fra (A, ϕ)∈ R+× [0, 2π) (o R+× (−π, π]) e c ∈ C 3. Disegnare i grafici di funzioni armoniche di pulsazione ω = 1, 2, 1/2, 3, 1/3, ...

(2)

4. Dimostrare che l’insieme delle funzioni armoniche reali di pulsazione ω `e uno spazio vettoriale reale di dimensione uguale a 2

Pi`u in generale: si definisce funzione armonica di pulsazione ω z(t) = c exp(−iωt) + d exp(iωt), c, d ∈ C Polinomio trigonometrico di periodo T 6= 0 e grado n P (t) =

Xn k=−n

ckexp(ikωt) = Xn

k=0

(akcos(kωt)+bksin(kωt) , ck, ak, bk ∈ C , ω = 2π/T.

• c0 = a0 si dice componente continua di P

• c−1exp(−iωt) + c1exp(iωt) = a1cos(ωt) + b1sin(ωt) si dice componente fon- damentale di P

• c−kexp(−ikωt) + ckexp(ikωt) = akcos(kωt) + bksin(kωt) , k > 1, si dice k-sima armonica di P

• ˜P = (c−n, .., c0, .., cn) si dice lo spettro di P Esercizi

1. Trovare la relazione fra ck, k =−n, . . . , n, e ak, bk, k = 0, . . . , n,

2. Verificare che P `e a valori reali se e solo se c−k = ¯ck, ∀k, equivalentemente ak, bk∈ R.

3. Verificare che P `e una funzione periodica di periodo T .

4. Verificare che se c−kexp(−ikωkt) + ckexp(ikωkt) = akcos(kωt) + bksin(kωt) `e periodica di periodo T, allora ωk ∈ Z.

Luned`ı 14/11

Posto FnT l’insieme dei polinomi trigonometrici complessi (reali) di periodo T, si dimostra

1. FnT `e uno spazio vettoriale di dimensione complessa (reale) 2n + 1 2. < P, Q >= 1

T Z T

0

P (t) ¯Q(t)dt = 1 T

Z T /2

−T/2

P (t) ¯Q(t)dt definisce un prodotto hermitiano (scalare) suFnT, per la definizione di prodotto hermitiano (scalare), vedi anche [3]

3. < P, Q >=< ˜P , ˜Q >= prodotto hermitiano (scalare) canonico in Cn in (Rn.)

4. β ={exp(−inωt), .., 1, .., exp(inωt)} e γ = {1, cos(ωt), sin(ωt), .., cos(nωt), sin(nωt)}

sono basi ortonormali

5. ck =< P, exp(ikωt) >= (1/T ) Z T /2

−T/2

P (t)exp(ikωt)dt = (1/T )¯ Z T /2

−T/2

P (t)exp(−ikωt)dt

(3)

6. Uguaglianza dell’energia o identita’ di Parseval: l’energia del polinomio

`e uguale alla somma delle energie delle sue parti continua, fondamentale e armoniche

||P ||2 (= energia del polinomio) = Xn

−n

|ck|2

7. Se m < n allora FmT ⊂ FnT e per ogni P ∈ FnT la minima distanza di P da FmT `e data dalla distanza di P dalla sua proiezione ortogonale su FmT, indicata con Pm

Pm = Xm

−m

ckexp(ikωt), P − Pm = componente ortogonale a FmT

d(P,FmT) =||P − Pm||

Esercizi.

(a) Determinare la componente di P ortogonale aFmT e la distanza d(P,FmT) in funzione delle ck e delle ak, bk

(b) Verificare che d(P,FmT) = min{||P − Q|| : Q ∈ FmT} SPAZI DI HILBERT I

1. Spazio pre-Hilbert come spazio normato in cui la norma `e data tramite un prodotto hermitiano (scalare) ||v||2 =

< v, v >

2. Spazio di Hilbert complesso (reale) = spazio pre-Hilbert completo, equiva- lentemente, spazio di Banach in cui la norma e’ data mediante un prodotto hermitiano (scalare)

3. Esercizio. Dire quali degli spazi normati, contenuti negli esercizi 4.2.1,..,4.2.5.

di [4], sono pre-Hilbert.

Mercoled`ı 16/11

SPAZI DI HILBERT II

1. Definizione di spazio pre-Hilbert, vedi anche [3]

2. Le proprieta’ della norma discendono da quelle del prodotto hermitiano (da verificare come esercizio), in particolare:

3. verificare che, se la norma e’ definita tramite prodotto scalare vale la disugua- glianza di Schwartz, (vedi [3])

4. verificare che dalla disuguglianza di Schwart segue la disuguaglianza triango- lare.

5. Esempi. Tutti gli spazi con prodotto Hermitiano di dimensione finita sono completi e quindi di Hilbert, in particolare Rn,Cn con i prodotti canonici e FnT con il prodotto hermitiano definito lunedi’ 14/11.

(4)

6. Esercizio. Verificare che lo spazio C0([0, T ],C) delle funzioni continue su [0, T ] a valori complessi con il prodotto Hermitiano

< f, g >= (1/T ) Z T

0

f (t)¯g(t) dt

`e pre-Hilbert e non Hilbert sulla successione di funzioni fn(x) =

((2x/T )n se x∈ [0, T/2]

1 se x∈ [T/2, T ]

7. Posto che per le successioni {an}n∈Z le somme parziali della serie associata sono definite come

sn =Pn

−nak,

definiamo lo spazio delle successioni a quadrato sommabile come

`2 ={c : Z → C t.c. P

−∞cn¯cn<∞}

con prodotto scalare < c, d >=

X

−∞

cnd¯n <∞.

Sia en = (.., 0, 1n, 0, .., 0, ..); l’insieme{en: n∈ Z} definisce un sistema orto- normale completo di generatori, cioe’ un insieme di elementi ortonormali tale che ogni elemento in `2 si puo’ scrivere come limite (in `2) di combina- zioni lineari finite degli elementi dell’insieme. La dimostrazione (da fare per esercizio) e’ una diretta conseguenza delle definizioni.

Esercizio. Verificare che `2 e’ di Hilbert, vedi anche l’esercizio 4.2.5 di [4].

Gioved`ı 17/11 - SERIE DI FOURIER

In quanto segue T = 2π e quindi ω = 1. Sara’ cura dello studente estendere quanto verra’ detto a un generico periodo, mediante la relativa pulsazione. In tutti gli oggetti relativi ad un periodo 2π, verra’ soppresso l’indice riguardante il periodo, ad esempioFn e’ l’insieme dei polinomi trigonometrici di grado n e di periodo 2π.

A. Lo spazio delle funzioni a quadrato sommabile secondo Lebesgue ´e dato dallo spazio vettoriale

L2 := L2([−π, π], C) = {f : [−π, π] → C t.c.

Z π

−π|f(t)|2dt <∞}

con un prodotto hermitiano definito da

< f, g >:= (1/2π) Z π

−π|f(t)¯g(t)|2dt.

L’integrale ´e l’integrale di Lebesgue e due funzioni che coincidono quasi ovunque devono intendersi uguali.

Esercizio. Scrivere esplicitamente la norma ||f||2, indotta dal precedente pro-

(5)

B. Si ricorda che tutte le funzioni integrabili secondo Riemann (in senso genera- lizzato) sono integrabili secondo Lebesgue, quindi tutte le funzioni limitate e integrabili secondo Riemann sono in L2, in particolare sono in L2 tutte le fun- zioni continue, eccetto un numero finito di punti, con discontinuita’ di salto.

Esercizio. Provare che f (t) =|t|−α ∈ L2 se e solo se α < (1/2).

C. Teorema- L2 e’ uno spazio di Hilbert.

Scrivere esplicitamente le disuguaglianze di Schwartz e triangolare in questo caso, vedi anche [3].

D. Poiche’ le funzioni in L2 sono definite su [−π, π] a meno di un insieme di misura nulla, si possono pensare come funzioni definite su tutto R e periodiche.

Identificheremo L2 con lo spazio delle funzioni periodiche a quadrato sommabile su un (qualsiasi) periodo

E. ||f||22 si dice energia di f.

F. Esempi. {fk = exp(ikt), k∈ Z} e’ un sistema ortonormale in L2, cioe’

< fk, fh >= δhk

Fn e’ un sottospazio di dimensione finita di L2.

G. ∀f ∈ L2, definiamo i coefficienti di Fourier di f come ˆfk =< f, fk>, k ∈ Z, fˆk = (1/2π)

Z π

−π

f (t) exp(−ikt)2dt e la proiezione ortogonale di f su Fn come

Sn(f ) = t7→

Xn n

fˆkexp(ikt)

f =˜ { ˆfk}k∈Z e’ detto spettro in frequenza di f.

In maniera analoga a quanto fatto per i polinomi trigonometrici, si definiscono:

la componente continua, la componente principale e le armoniche k- sime per k > 1.

Sn(f ) e’ detto anche polinomio trigonometrico approsimante f.

Esercizi. Tutte le seguenti affermazioni si dimostrano con argomenti puramente algebrici.

(a) Verificare che f − Sn(f ) e’ ortogonale a Fn, basta verificarlo per una base ortonormale diFn.

(b) Verificare che la distanza di f da Fn := min{||f − Q||2 : Q∈ Fn} e’ data da

d(f,Fn) =||f − Sn(f )||2.

Basta usare la decomposizione ortogonale f =Sn(f ) + (f − Sn(f )).

(6)

(c) Verificare che

||f − Sn(f )||22 =||f||22 Xn

−n

| ˆfk|2 > 0 e quindi vale la disuguaglianza di Bessel

||f||22 Xn

−n

| ˆfk|2

H. Teorema. La successione dei polinomi trigonometrici approssimanti converge a f nello spazio L2 :

Sn(f )→ f in L2.

Per la validita’ del teorema e’ essenziale che le funzioni siano a quadrato som- mabile in senso di Lebesgue. Ricordiamo che la convergenza in L2 significa

||f − Sn(f )||2 → 0, Quindi per l’esercizio (c) del punto G segue:

l’uguaglianza dell’energia o identita’ di Parseval: l’energia della funzione `e uguale alla somma della serie delle energie delle sue parti continua, fondamentale e armoniche

||f||22 = X

−∞

| ˆfk|2.

I. Diremo quindi che f ∈ L2 e’ sviluppabile in serie di Fourier e scriveremo f (t) =

X

−∞

fˆkexp(ikt) in L2

Esercizio Riflettere su cosa vuol dire la precedente uguaglianza.

J. La legge f ∈ L2 7→ ˜f = { ˆfk}k∈Z ∈ `2 definisce una applicazione lineare iniettiva che rispetta i prodotti hermitiani, cioe’ si ottiene lo stesso risultato facendo il prodotto scalare < f, g > o < ˜f , ˜g > nei rispettivi spazi.

Teorema. La precedente applicazione e’ suriettiva.

Esercizio Riflettere su cosa vuol dire che la precedente applicazione e’ suriettiva, verificando che la successione ˜f definita da

fˆk =

(0 se k ≤ 0

1/k se k ≥ 1

appartiene a `2, considerando la corrispondente funzione f ∈ L2 e valutando che se l’uguaglianza fosse vera per ogni t e non quasi ovunque, si avrebbe f (0) =∞.

Criteri di convergenza

(7)

1. Si dice che una funzione e’ C1a tratti se, su ogni intervallo limitato, f e f0 sono continue eccetto al piu’ un numero finito di punti e le eventuali discontinuita’

sono di salto.

Se f e’ C1 a tratti si chiama regolarizzata di f la funzione ˜f che coincide con f nei punti di continuita’ e, nei punti di discontinuita’, prende, come valore, il punto medio del salto.

Se f e’ periodica e C1 a tratti, allora la sua serie di Fourier converge puntualmente alla regolarizzata ¯f di f .

2. Se f e’ periodica e C1 su R allora la sua serie di Fourier converge uniformemente a f.

3. Il seguente criterio non e’ stato esposto a lezione, ma solo verificato sull’onda triangolare.

Se f e’ periodica e continua su R e la sua derivata ha al piu’ discon- tinuita’ di salto in numero finito in ogni periodo, allora la sua serie di Fourier converge uniformemente a f.

Luned`ı 21/11

Esercizi - Regole di calcolo. Alcune di queste regole sono state enunciate e parzialmente dimostrate a lezione. Si richiede che lo studente sappia come verificarle.

1. Se f e’ a valori reali e dispari, la sua serie di Fourier e’ di soli seni ed e’ data da

2X

k≥1

ϕksin(kt), ϕk=< f, sin(kt) > .

Basta scrivere ogni armonica mediante seni e coseni e usare le proprieta’ di f nei riguardi dell’integrazione

2. Se f e’ a valori reali e pari, la sua serie di Fourier e’ di soli coseni ed e’ data

da fˆ0+ 2X

k≥1

ϕkcos(kt) ϕk =< f, cos(kt) >

Basta scrivere ogni armonica mediante seni e coseni e usare le proprieta’ di f nei riguardi dell’integrazione.

3. Una traslazione nel tempo si traduce in un cambiamento di fase per ogni armonica, cioe’ definendo g mediante g(t) = f (t− ϕ) si ottiene, applicando le definizioni,

ˆ

gk = exp(−ikϕ) ˆfk.

Scrivere ogni armonica di g tramite ampiezza e fase delle armoniche di f.

4. Se f e f0 hanno serie di Fourier (ad esempio f ∈ C1) fˆ0k= ik ˆfk.

Basta applicare la definizione di ˆf0k e integrare per parti.

Calcolare inoltre ogni armonica di f0, a partire dalla corrispondente armonica di f, in termini di seni e coseni supponendo f a valori reali.

Esercizi svolti a lezione.

(8)

1. Calcolo della serie di Fourier dell’onda quadra

f (x) =

(1 se x∈ (−π, 0)

−1 se x∈ (0, π).

Calcolo della regolarizzata

2. Calcolo della serie di Fourier dell’onda triangolare

f (x) =

(π + x se x∈ [−π, 0]

π− x se x∈ [0, π].

Verifica diretta che la serie di Fourier e’ uniformemente convergente a f.

3. Nucleo di Diriclet di dimensione n e suo uso nel calcolo del polinomio trigo- nometrico approssimante.

4. Calcolo dei coefficienti della soluzione per serie ottenuta dalla separazione delle variabili nel caso della corda vibrante di lunghezza π.

1 Esercizi di preparazione per l’esame

1. Scrivere le serie di Fourier mediante seni e coseni e dare le conseguenti regole di calcolo per i coefficienti, facendo particolare attenzione al caso di funzioni a valori reali.

2. Ricavare le formule relative alle serie di Fourier per un periodo qualsiasi usando la relativa pulsazione.

3. Calcolo della serie di Fourier dell’onda quadra cambiando periodo e valore per le due costanti, ad esempio 0 e 1. Cosa succede se la funzione non e’ dispari?

4. Calcolo della serie di Fourier dell’onda triangolare cambiando periodo e valore massimo della funzione.

5. Calcolare la serie di Fourier della funzione rampa, ottenuta per periodicita’

mediante

f (x) =

(−π − x se x∈ (−π, 0) π− x se x∈ (0, π).

Determinare a quale criterio di convergenza soddisfa. Verificare il criterio calcolando la somma della serie nei multipli di π.

6. Calcolo della serie di Fourier della funzione rampa di periodo 2 , ottenuta per periodicita’ mediante

f (x) =

(−1 − x se x∈ (−1, 0) 1− x se x∈ (0, 1).

Determinare a quale criterio di convergenza soddisfa. Verificare il criterio

(9)

7. Calcolo della serie di Fourier della funzione di periodo 1 , ottenuta per perio- dicita’ mediante

f (x) = x, x∈ (−1, 0)

Determinare a quale criterio di convergenza soddisfa. Verificare il criterio calcolando la somma della serie nei punti x ∈ Z.

8. Sia a ∈ (0, π). Calcolare i polinomi trigonometrici approssimanti, mediante il nucleo di Diriclet, della funzione impulso, ottenuta per periodicita’ mediante

f (x) =

(1 se |x| < a 0 se a < |x| < π.

Verificare, mediante il risultato ottenuto, che la serie di Fourier e’ di soli coseni.

Verificare che soddisfa il criterio n.1 enunciato giovedi’ 17/11/05 e determinare a quale funzione converge puntualmente.

9. Calcolare la serie di Fourier di f (x) = | sin(x)|. Verificare, dal risultato otte- nuto, che la serie converge totalmente e quindi uniformemente. Riconoscere quindi che f soddisfa il criterio n.3 enunciato giovedi’ 17/11/05.

10. Considerare la funzione definita su [0, 1] da f (x) = x(x−1), estenderla a [−1, 1]

in maniera che risulti una funzione dispari, quindi estenderla come funzione periodica a tutto R.

Verificare che tale funzione e’ C1(R).

Calcolare i coefficienti di Fourier di f direttamente e tramite i nuclei di Diri- clet.

Descriverne la componente continua e tutte le armoniche, esprimendole anche mediante ampiezza e fase.

Verificare, mediante il risultato ottenuto, che la serie di Fourier converge to- talmente e quindi uniformemente a f.

Verificare che soddisfa il criterio n.2 enunciato giovedi’ 17/11/05.

11. Sia a ∈ R. Calcolare i polinomi trigonometrici approssimanti, mediante il nucleo di Diriclet, della funzione, ottenuta per periodicita’ mediante

f (x) =

(a se |x| < 1/2 0 se 1/2 <|x| < 1.

Verificare, mediante il risultato ottenuto, che la serie di Fourier e’ di soli coseni.

Verificare che soddisfa il criterio n.1 enunciato giovedi’ 17/11/05 e determinare a quale funzione converge puntualmente. Descriverne la componente continua e tutte le armoniche, esprimendole anche mediante ampiezza e fase.

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