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WITTGENSTEIN E IL NEOPOSITIVISMO prof. Andrea Bongiovanni

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Academic year: 2021

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WITTGENSTEIN E IL NEOPOSITIVISMO prof. Andrea Bongiovanni

PREMESSA

Maxwell (1831-1879): modello ondulatorio dei fenomeni elettromagnetici → luce costituita da onde elettromagnetiche  campo;

ma onde = vibrazioni delle particelle di un mezzo → etere

→ Einstein (1879-1955) ≡ curvatura spazio-tempo  non più necessaria l'azione a distanza (quindi neanche l'etere) per spiegare la gravità.

Necessità della fondazione di una nuova epistemologia < 1) geometrie non euclidee  in discussione la tesi kantiana del carattere sintetico a priori della geometria euclidea e dei principi della fisica costruita su di essa; 2) abbandono da parte di Einstein della teoria dell'etere  attenersi ai soli dati osservabili; 3) meccanica quantistica  in discussione il determinismo (e quindi il principio di causa ed effetto) < principio di indeterminazione di Heisenberg.

WITTGENSTEIN (1889-1951): IL TRACTATUS

Problema del Tractatus logico-philosophicus (1921): demarcazione = definire l'ambito del conoscibile distinguendolo dall'inconoscibile = motivo kantiano; ma per Wittgenstein ≡ conoscenza: linguaggio  conoscibile = ciò che può essere detto, ciò di cui si può parlare.

Corrispondenza linguaggio/mondo = nomi/oggetti: non ulteriormente scomponibili, semplici → degli oggetti possibile solo una definizione ostensiva, indicandoli mentre ne pronuncio il nome.

Connessione nomi nelle proposizioni semplici/connessione oggetti negli stati di cose (= fatti) → insieme dei fatti = mondo  linguaggio = immagine logica del mondo.

Proposizioni semplici = descrizioni di fatti  loro verità o falsità < osservazione dei fatti stessi; mentre proposizioni complesse = connessioni tra proposizioni semplici stabilite dal soggetto conoscente → modelli della realtà, schemi interpretativi.

Proposizioni complesse = funzioni di verità [ossia la loro verità dipende da] delle proposizioni semplici che le compongono (a loro volta confrontabili con i fatti); la loro verità dipende anche dagli operatori logici che le connettono. Es.: “Giovanni scrive o disegna” vera se fa almeno una delle due cose; “Giovanni scrive e disegna” vera se Giovanni fa entrambe.

Studio operatori logici nelle proposizioni complesse → tavole di verità  tutte le possibili connessioni tra proposizioni semplici  valore di verità delle proposizioni complesse.

Tautologie e contraddizioni = proposizioni puramente logiche, il cui valore di verità resta sempre immutato ( proposizioni necessarie) → tautologie = principi logici (“piove o non piove” = terzo escluso), sempre vere; non parlano della realtà

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ma del linguaggio stesso → metaproposizioni, vere indipendentemente dai fatti  necessità propria solo dell'ambito logico, non della natura o esperienza:

empiricamente posso constatare verità o falsità solo di fatti atomici (→

proposizioni semplici); induzione ≠ certezza [→ Hume].

Impossibile descrivere il mondo come totalità [→ Kant]  linguaggio = immagine logica del mondo, ma impossibile dire se nel complesso è vera o falsa.

Criterio di demarcazione scienza/non scienza [dicibile/indicibile] ≡ teorie scientifiche = quelle da cui è possibile ricavare proposizioni elementari confrontabili con l'esperienza, e quindi di cui posso affermare la verità o falsità [=

criterio di sensatezza]; altre teorie = né vere né false, ma insensate, prive di contenuto (→ neopositivismo).

Distinzione senso/verità di una proposizione ≡ senso: “accordo o non accordo con le possibilità dell'esistenza e non esistenza dei fatti atomici” [sensata se può essere messa a confronto coi fatti]; sua verità o falsità: “accordo o disaccordo del suo senso con la realtà”.

Filosofia = critica del linguaggio → maggior parte delle questioni filosofiche né vere né false, ma insensate.

Fuori dall'ambito conoscitivo (dal linguaggio) non solo la metafisica ma anche l'etica, la ricerca di senso del mondo, tutte questioni “indicibili”

→ mistico: “tutto ciò che non si può dire” → “dicibile” = linguaggio scientifico, che però neanche sfiora “i nostri problemi vitali”: “se pure tutte le possibili domande della scienza ricevessero una risposta, i problemi della nostra vita non sarebbero neppure sfiorati”, Tractatus proposizione 6.52).

NEOPOSITIVISMO

1) come per i positivisti, filosofia = riflessione sul metodo scientifico [epistemologia]; 2) diversamente dai positivisti, negato alla scienza valore di verità assoluta  neopositivismo = neoempirismo → Hume: distinzione relazione di idee (verità di ragione)/materia (verità) di fatto; logica = tautologie (principi).

Principio di verificazione ≡ sensate le proposizioni in linea di principio verificabili empiricamente  sensate le scienze empiriche/metafisica insensata.

Positivisti dell'800: rifiuto delle questioini metafisiche perché insolubili/neopositivisti: perché prive di senso, in quanto male impostate ≡ (Carnap) o 1) perché usano termini privi di riferimento empirico (“cosa in sé”,

“assoluto”, “non-io”); o 2) perché combinati in modo sintatticamente scorretto (“Cesare è un numero primo”).

Carnap (1891-1970) ≡ metafisica = manifestazione di uno stato d'animo, sentimento, come l'arte, ma espresso in modo inadeguato → metafisici = artisti senza talento, musicisti senza capacità musicali (salvato Nietzsche, perché sceglie il linguaggio poetico).

Filosofia = analisi del linguaggio scientifico, unico dotato di senso.

IL “SECONDO” WITTGENSTEIN

Nelle Ricerche filosofiche (1953) ≡ significato del linguaggio ≠ riferimento ai fatti, ma all'uso  significato del nome < uso che se ne fa all'interno di un “gioco

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linguistico”, con regole convenzionali (i giochi linguistici a loro volta sono ricondotti alle “forme di vita”)  recupero del linguaggio comune → filosofia analitica, come analisi e chiarificazione del linguaggio comune.

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