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RALLENTA IL CALO DEGLI INFORTUNI NEL 2006 DATI

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Academic year: 2022

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(1)

45 E’ stato, il 2006, un anno dall’an-

damento infortunistico molto tra- vagliato. Ad un primo trimestre che aveva fatto registrare una inattesa quanto preoccupante crescita del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno prece- dente, faceva seguito un forte ridimensionamento della dinami- ca infortunistica nel trimestre suc- cessivo (-5%) che proseguiva, in misura però molto meno intensa, anche nel terzo trimestre (-0,4%).

Ne risultava un saldo complessi- vo, per i primi nove mesi 2006, pari a -0,8% (va detto che, nello stesso periodo, gli occupati sono cresciuti del 2% circa).

Le prime indicazioni provenienti dai dati degli ultimi mesi dell’an- no mostrano un ulteriore rallenta- mento del calo infortunistico che, sulla base di proiezioni statistiche elaborate per l’intero anno 2006, si dovrebbe attestare su un valore stimato pari a -0,5%.

A N D A M E N T O D E G L I I N F O RT U N I S U L L AV O R O

DATI

©

NUMERO

12

DICEMBRE 2006

I N A I L - R o m a , P i a z z a l e G i u l i o P a s t o r e , 6 - Te l . 0 6 / 5 4 8 7 . 1 Segretaria di Redazione Vitalina Paris - Tel. 06/54872290 - Fax 06/54872603 Spedizione in abbonamento postale - art. 2, comma 20/c, legge 662/1996 - Filiale di Milano Iscrizione al N. 178 del 17/4/2000 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma

Un risultato, di certo non molto soddisfacente (nel 2005 era stato -2,8%), che sintetizza tendenze settoriali articolate: ad una consi- stente flessione in Agricoltura (-4,2%) fa riscontro una sostan- ziale stabilità nell’Industria e

Servizi (-0,1%) e una crescita dello 0,9% per i Dipendenti stata- li. A livello territoriale il calo risul- ta più accentuato nel Mez- zogiorno (1%) che nel resto del Paese.

(Franco D’Amico)

RALLENTA IL CALO DEGLI INFORTUNI NEL 2006

QUESTO MESE:

Direttore Responsabile Marco Stancati Tabelle a cura di Alessandro Salvati

Coordinatore progetto Franco D’Amico Grafici a cura di Vitalina Paris

1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 0

0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

Nord Centro Mezzogiorno Italia

TAV. 1: VARIAZIONI TENDENZIALI PERCEN- TUALI DEGLI OCCUPATI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNO 2006

Fonte ISTAT - Rilevazione Forze di Lavoro

GESTIONE

2005 2006 Var. %

Nord Centro Mezzogiorno Italia Nord Centro Mezzogiorno Italia 2006/2005 INFORTUNI DENUNCIATI PER GESTIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNI EVENTO

2005-2006

Agricoltura 32.698 13.703 19.999 66.400 31.600 12.900 19.100 63.600 -4,2 Industria e Servizi 530.408 164.870 149.736 845.014 528.900 165.300 148.900 843.100 -0,1 Dipendenti Stato 12.197 6.624 9.721 28.542 12.300 6.800 9.700 28.800 +0,9 TOTALE 575.303 185.197 179.456 939.956 572.800 185.000 177.700 935.500 -0,5

Dati aggiornati al 31.10.2006. Il dato annuo 2006 è stimato.

RALLENTA IL CALO DEGLI INFORTUNI NEL 2006

UNA STIMA DEGLI INFORTUNI

IN “NERO”

DA DICEMBRE MENO RUMORE

IN AZIENDA

(2)

DENTRO LA NOTIZIA

46

UNA STIMA DEGLI

INFORTUNI IN “NERO”

E’ noto come gli infortuni nel- l’ambito del lavoro sommerso rappresentino un fenomeno sco- nosciuto alle statistiche ufficiali, data la difficoltà oggettiva di misurare entità non direttamente rilevabili. Spesso tali infortuni non vengono denunciati, soprat- tutto se di modesta gravità; inol- tre il datore di lavoro potrebbe, contestualmente alla denuncia dell’infortunio, procedere alla regolarizzazione del lavoratore entro le 24 ore tramite la Denuncia Nominativa degli Assicurati. A tale proposito, la

“Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavo- ro”, che da alcuni mesi ha con- cluso i lavori, aveva auspicato l’attuazione di una norma che imponesse, per l’edilizia, la comunicazione dell’instaurazio- ne del rapporto di lavoro il gior- no precedente all’instaurazione stessa. Tale disposizione, peral- tro, è stata proprio di recente recepita tra le novità introdotte dall’art. 36 bis della Legge 4 agosto 2006 n. 248 di conver- sione del D.L. n. 223/2006 (Decreto “Bersani”), per far emergere il lavoro sommerso nel settore edile.

E’ evidente, quindi, che allo stato attuale le dimensioni del fenome-

no possono essere stimate solo per via indiretta: l’ISTAT, ad esempio, valuta per il 2003 un tasso di irregolarità pari al 13,4% a livello nazionale, per un numero di lavoratori “in nero” di 3.238.000 unità.

Su tali basi l’INAIL, applicando ai lavoratori irregolari dei vari settori di attività i rispettivi tassi di frequenza infortunistica, ha stimato un numero di infortuni

con diritto a indennizzo pari a circa 113mila unità. Il numero di infortuni sale a 180mila se si considera il rapporto tra casi indennizzati e casi denunciati e, includendo anche gli infortuni in itinere, ad almeno 200mila unità come stima, sicuramente approssimata per difetto, degli infortuni occorsi a lavoratori irregolari.

(Liana Veronico)

RIPARTIZIONE

GEOGRAFICA AGRICOLTURA INDUSTRIA di cui: Costruzioni SERVIZI TOTALE TASSO DI IRREGOLARITÀ DELLE UNITÀ DI LAVORO (*) PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E SETTORE DI ATTIVITÀ (FONTE ISTAT) - ANNO 2003

Nord-Ovest 20,8 2,4 3,9 10,9 8,3

Nord-Est 25,9 2,5 3,7 11,6 9,3

Centro 28,4 7,2 12,3 13,3 12,3

Mezzogiorno 41,1 20,6 27,0 20,9 22,8

ITALIA 32,9 7,1 12,5 14,5 13,4

(*) Incidenza percentuale delle unità di lavoro irregolari sul totale delle unità di lavoro.

Agricoltura Industria Servizi Totale

0 5 10 15 20 25 30 35

1992 1998 2003

TAV. 2: TASSO DI IRREGOLARITÀ DELLE UNITÀ DI LAVORO PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMI- CA (FONTE ISTAT) - ANNI 1992, 1998, 2003

(3)

47 difformità di interpretazione tra

gli addetti ai lavori. Purtroppo si sconta la mancanza di un allega- to tecnico al D.Lgs. 195/2006 e ciò rende necessario revisionare la normativa di buona tecnica finora utilizzata per il rumore in ambiente di lavoro (UNI 9432/2002). L’INAIL è presente

all’interno della Commissione Acustica dell’UNI con un ruolo fortemente attivo per la stesura della nuova norma che, vista la complessità e la novità della materia, difficilmente vedrà la luce prima del secondo semestre 2007.

(Stefano Casini)

APPUNTI PROFESSIONALI

DA DICEMBRE MENO RUMORE IN AZIENDA

Dal 15 dicembre 2006 è entrato in vigore il D.Lgs. 195/2006 che recepisce la Direttiva Europea 2003/10/CE sull’esposizione dei lavoratori al rumore. La nuova normativa introduce una serie di importanti innovazioni sulla pre- venzione di un fattore di rischio che, come noto, rappresenta la prima causa di malattia profes- sionale in Italia e la seconda in Europa.

In primo luogo, il limite di esposi- zione giornaliera al rumore scen- de da 90 ad 87 dBA e, cosa ancora più importante, questo limite tiene conto dell’attenuazio- ne prodotta dai dispositivi di pro- tezione individuale (DPI) dell’udi- to indossati dal lavoratore.

Inoltre, sarà possibile ricavare i valori di esposizione mediante campionatura e si dovrà tener conto delle incertezze associate alla misura; il livello di picco del rumore impulsivo verrà misurato con la curva di ponderazione C e non più in lineare; le zone rumo- rose da segnalare e/o perimetra- re scendono da 90 ad 85 dBA.

Infine, la valutazione del rumore dovrà tenere conto anche delle possibili interazioni con vibrazio- ni o sostanze ototossiche.

Alcuni di questi aspetti, partico- larmente innovativi (ci riferiamo soprattutto all’esposizione con DPI indossati, alla campionatura ed all’incertezza di misura) non trovano ad oggi un adeguato background tecnico-normativo di supporto, ingenerando dubbi e

DISPOSIZIONI PREVISTE Vecchia normativa Nuova normativa

(D.Lgs. 277/1991) (D.Lgs. 195/2006) PRINCIPALI DIFFERENZE TRA VECCHIA E NUOVA NORMATIVA SUL RUMORE

Periodicità minima valutazione del rumore NO 4 anni

Valutazione interazione del rumore con vibrazioni

e sostanze ototossiche NO SI

Aree da segnalare/perimetrare 90 dBA 85 dBA

Fornitura DPI uditivi da parte del datore di lavoro 85 dBA 80 dBA

Obbligo da parte dei lavoratori di indossare i DPI uditivi 90 dBA 85 dBA

Formazione all’uso dei DPI uditivi 85 dBA 80 dBA

Misura del livello di picco dBlin dBC

Valore limite di esposizione 90 dBA (senza DPI) 87 dBA (con DPI)

Comunicazione all’organo di vigilanza superamento 90 dBA SI NO

Registro degli esposti SI (esposti oltre 90 dBA) NO

TAV. 3: PRINCIPALI MALATTIE PROFESSIONALI RICONOSCIUTE IN ITALIA E NELLA U.E. - ANNO EVENTO 2004

Sindrome del tunnel carpale 6,7%

Ipoacusia e sordità da rumore

37,1%

Tumori 8,6%

Malattie dell'apparato respiratorio

14,9%

Malattie della pelle 9,3%

Altre e indeterminate 6,8%

Malattie dell'apparato osteo-articolare 16,6%

ITALIA

Sindrome del tunnel carpale 10,8%

Tendinopatie 22,8%

Placche pleuriche 2,9%

Epicondiliti 21,9%

Malattie della pelle 12,2%

Altre e indeterminate 7,2%

Ipoacusia e sordità da rumore

22,2%

UNIONE EUROPEA

(4)

L’OSSERVATORIO STATISTICO

a cura di Adelina Brusco

CASI AVVENUTI

INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI (1)

LA PRODUZIONE INAIL

48

CASI MORTALI PER INFORTUNIO (2)

PERIODI INFORTUNI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Ottobre 2005 88 14 102

Ottobre 2006 92 11 103

Variazione % 4,55 -21,43 0,98

Nov. 2004 - Ott. 2005 1.145 136 1.281 Nov. 2005 -Ott. 2006 1.103 121 1.224

Variazione % -3,67 -11,03 -4,45

(2) Per data dell’infortunio. Dati stimati; sono esclusi i casi definiti negativamente entro 180 giorni dall’evento.

Ottobre 2005 73.462 5.878 79.340 7,41 2.134 107 2.241

Ottobre 2006 76.523 5.905 82.428 7,16 2.367 138 2.505

Variazione % 4,17 0,46 3,89 - 10,92 28,97 11,78

Nov. 2004 - Ott. 2005 847.051 66.859 913.910 7,32 24.535 1.225 25.760 Nov. 2005 -Ott. 2006 844.380 64.343 908.723 7,08 24.502 1.383 25.885

Variazione % -0,32 -3,76 -0,57 - -0,13 12,89 0,49

(1) Dati stimati.

TIPOLITOGRAFIA INAIL - MILANO

PERIODI INFORTUNI MALATTIE PROFESSIONALI

Industria Agricoltura TOTALE % Agric. Industria Agricoltura TOTALE

e Servizi su TOTALE e Servizi

RENDITE DIRETTE COSTITUITE PER INFORTUNIO (3)

CASI DI INFORTUNIO INDENNIZZATI PER INABILITÀ TEMPORANEA (4)

PERIODI INFORTUNI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Ottobre 2005 49.256 4.987 54.243

Ottobre 2006 52.432 5.129 57.561

Variazione % 6,45 2,85 6,12

Nov. 2004 - Ott. 2005 585.870 56.470 642.340 Nov. 2005 - Ott. 2006 581.766 53.612 635.378

Variazione % -0,70 -5,06 -1,08

(4) Per data di definizione.

Ottobre 2005 68 14 82 17,07 596 76 672 11,31

Ottobre 2006 43 7 50 14,00 585 84 669 12,56

Variazione % -36,76 -50,00 -39,02 - -1,85 10,53 -0,45 -

Nov. 2004 - Ott. 2005 887 110 997 11,03 6.843 892 7.735 11,53 Nov. 2005 -Ott. 2006 536 64 600 10,67 6.870 868 7.738 11,22 Variazione % -39,57 -41,82 -39,82 - 0,39 -2,69 0,04 - (3) Per data di costituzione.

PERIODI REGIME TESTO UNICO REGIME DANNO BIOLOGICO

Industria Agricoltura TOTALE % Agric. Industria Agricoltura TOTALE % Agric.

e Servizi su TOTALE e Servizi su TOTALE

Nov2005 Dic2005 Gen2006 Feb2006 Mar2006 Apr2006 Mag2006 Giu2006 Lug2006 Ago2006 Set2006 Ott2006

0 20 40 60 80 100 120

TAV. 4: CASI MORTALI PER DATA EVENTO

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Nov2005 Dic2005 Gen2006 Feb2006 Mar2006 Apr2006 Mag2006 Giug2006 Lug2006 Ago2006 Set2006 Ott2006

0 10000 20000 30000 40000 50000 60000

TAV. 5: CASI INDENNIZZATI PER DATA DI DEFINIZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

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