• Non ci sono risultati.

INFORTUNI EUROSTAT: CONFERMATOIL CALO PER L’ITALIA DATI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "INFORTUNI EUROSTAT: CONFERMATOIL CALO PER L’ITALIA DATI"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

41

A N D A M E N T O D E G L I I N F O RT U N I S U L L AV O R O

DATI

©

NUMERO

11

NOVEMBRE 2011

I N A I L - R o m a , P i a z z a l e G i u l i o P a s t o r e , 6 - Te l . 0 6 / 5 4 8 7 . 1 Segretaria di Redazione Vitalina Paris - Tel. 06/54872290 - Fax 06/54872603 Spedizione in abbonamento postale - art. 2, comma 20/c, legge 662/1996 - Filiale di Milano Iscrizione al N. 178 del 17/4/2000 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma

QUESTO MESE:

Direttore Responsabile Antonella Onofri Tabelle a cura di Andrea Bucciarelli

Capo redattore Alessandro Salvati Grafici a cura di Vitalina Paris

Questa newsletter è disponibile nel sito web dell’INAIL all’indirizzo http://www.inail.it alla sezione STATISTICHE

ISSN 2035-5645

INFORTUNI EUROSTAT:

CONFERMATO IL CALO PER L’ITALIA

SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO POPOLAZIONE

E OCCUPAZIONE IN EUROPA

INFORTUNI EUROSTAT: CONFERMATO IL CALO PER L’ITALIA

Gli ultimi dati pubblicati da EURO- STAT, relativi al 2008, confermano per il nostro Paese come il rischio infortunistico continui nella sua ten- denza al ribasso. Analizzando, infatti, i tassi standardizzati di inci- denza infortunistica, l’indice dell’Italia ha registrato nel 2008 un valore pari a 2.362 infortuni per 100.000 occupati, ben al di sotto di quello rilevato per Spagna (4.792), Francia (3.789) e Germania (3.024). Lieve il calo del- l’indice per gli infortuni mortali che passa da 2,5 a 2,4, segnando un -15,9% rispetto al 2006 e dimez- zando il valore del 1998 (pari a 5).

Permangono, tuttavia, le ormai note criticità di armonizzazione delle statistiche infortunistiche europee legate ai livelli di sotto- dichiarazione, all’esclusione an- che parziale dei lavoratori auto- nomi, alla mancata rilevazione degli infortuni stradali da parte di alcuni Stati membri.

Nel 2008 il Regolamento di Attuazione della Commissione europea ha previsto, inoltre, l’in- troduzione della nuova classifica- zione delle attività economiche NACE Rev.2 che ha determinato inevitabilmente un disallineamen- to nelle relative serie storiche.

A causa del mancato invio dei dati da parte di Grecia e Portogallo, infine, EUROSTAT si è riservata di non pubblicare per il 2008 i dati aggregati dell’Unione Europea.

(Alessandro Salvati)

Romania Cipro Lituania LettoniaSlovacchia Bulgaria Slovenia PoloniaUngheria Repubblica Ceca

Estonia Malta 0

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

TAV. 1: CASI MORTALI - TASSI STANDARDIZ- ZATI DI INCIDENZA INFORTUNISTICA PER 100.000 OCCUPATI NEI NUOVI PAESI U.E.

Fonte Eurostat - ANNO 2008

STATI MEMBRI INFORTUNI(*) CASI MORTALI(**)

2006 2007 2008 2006 2007 2008

TASSI STANDARDIZZATI DI INCIDENZA INFORTUNISTICA PER 100.000 OCCUPATI NEI PAESI U.E. 15 - Fonte EUROSTAT - ANNI 2006-2008

Spagna 5.533 4.691 4.792 3,5 2,3 2,6 Francia 4.022 3.975 3.789 3,4 2,2 1,7 Paesi Bassi 2.831 2.971 3.316 1,7 1,8 2,8 Belgio 3.077 3.014 3.025 2,6 2,5 3,2 Germania 3.276 3.125 3.024 2,1 1,8 1,9 Lussemburgo 3.685 3.465 2.891 1,7 N.D. 3,2 Finlandia 3.008 2.758 2.672 1,5 1,3 1,3 Danimarca 2.689 2.755 2.667 2,7 2,6 1,5 Italia 2.812 2.674 2.362 2,9 2,5 2,4 Austria 2.394 2.160 2.266 4,2 3,8 4,3 Regno Unito 1.135 1.085 1.038 1,3 1,3 1,0

Svezia 1.088 997 901 1,5 1,4 1,8

Irlanda 1.272 1.481 819 2,2 1,7 2,7

Portogallo 4.183 4.330 N.D. 5,2 6,3 N.D.

Grecia 1.611 N.D. N.D. 3,8 N.D. N.D.

UE - 15 3.093 2.859 N.D. 2,4 2,1 N.D

(*) Infortuni con assenza dal lavoro di almeno 4 giorni, esclusi infortuni in itinere

(**) Esclusi infortuni in itinere e quelli dovuti a incidenti stradali e a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto nel corso del lavoro 10,0

9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0

(2)

DENTRO LA NOTIZIA

POPOLAZIONE E OCCUPAZIONE IN EUROPA

42

A differenza di quanto succede per i dati sugli infortuni, aggior- nati da EUROSTAT al 2008 per consentire il necessario consoli- damento, quelli relativi alla popo- lazione e al mercato del lavoro sono più recenti; lo scorso giu- gno, infatti, sono stati diffusi quel- li relativi al 2010.

Stando alle stime effettuate dall’Ufficio di statistica, la popo- lazione complessiva dei 27 Paesi dell’Unione Europea ammonta a 502,5 milioni di abitanti. L’au- mento rispetto al 2009 è stato pari a 1,4 milioni, determinato in parte dal saldo naturale positivo (circa 500mila unità), in parte dal saldo migratorio anch’esso positi- vo (circa 900mila abitanti).

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, i dati diffusi provengono dall’Indagine sulle forze lavoro (EU Labour Force Survey) e sono relati- vi all’occupazione nazionale dei singoli Paesi stimata conteggiando le persone residenti occupate che sono state retribuite per il lavoro svolto nella settimana di riferimento della rilevazione, anche se tempo- raneamente assenti dallo stesso. Si tratta di oltre 220 milioni di lavora- tori, per il 54,6% uomini, diminuiti nel complesso dello 0,5% rispetto al 2009. Il tasso di occupazione è stato del 64,2%, con una forte dis- crepanza a livello di genere (11,9%): 70,1% quello degli uomi- ni e 58,2% quello delle donne. Da questo punto di vista l’Italia è ben al di sotto della media europea: il

tasso di occupazione nel comples- so è pari al 56,9% (46,1% e 67,7%

rispettivamente il femminile e il maschile) con un “gender gap”

pari al 21,6% .

Il ricorso al part-time, inoltre, è una pratica diffusa soprattutto per le donne: raggiunge infatti il

31,9%, contro l’8,7% degli uomi- ni. Il confronto con il 2000 è molto interessante soprattutto per il nostro Paese, perché evidenzia che il ricorso a questa tipologia contrattuale è quasi raddoppiata nell’ultimo decennio.

(Liana Veronico)

TAV. 2: OCCUPAZIONE PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA IN ITALIA E NELL’UNIONE EUROPEA - ANNO 2010

Industria 25,4%

Agricoltura 5,2%

Servizi 69,4%

U.E. - 27

Industria 28,8%

Agricoltura 3,7%

Servizi 67,5%

ITALIA

PAESI TOTALE UOMINI DONNE GENDER GAP

2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010

TASSO DI OCCUPAZIONE IN ALCUNI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA PER SESSO E GENDER GAP ANNI 2000 E 2010

U.E. - 27 62,2 64,2 70,8 70,1 53,7 58,2 17,1 11,9

di cui:

Spagna 56,3 58,6 71,2 64,7 41,3 52,3 29,9 12,4

Austria 68,5 71,7 77,3 77,1 59,6 66,4 17,7 10,7

Francia 62,1 64,0 69,2 68,3 55,2 59,9 14,0 8,4

Germania 65,6 71,1 72,9 76,0 58,1 66,1 14,8 9,9

Finlandia 67,2 68,1 70,1 69,4 64,2 66,9 5,9 2,5

Danimarca 76,3 73,4 80,8 75,8 71,6 71,1 9,2 4,7

Italia 53,7 56,9 68,0 67,7 39,6 46,1 28,4 21,6

Svezia 73,0 72,7 75,1 75,1 70,9 70,3 4,2 4,8

Regno Unito 71,2 69,5 77,8 74,5 64,7 64,6 13,1 9,9

Irlanda 65,2 60,0 76,3 63,9 53,9 56,0 22,4 7,9

Portogallo 68,4 65,6 76,5 70,1 60,5 61,1 16,0 9,0

Grecia 56,5 59,6 71,5 70,9 41,7 48,1 29,8 22,8

Fonte: Eurostat

(3)

APPUNTI PROFESSIONALI

43

SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA

E LA SALUTE SUL LAVORO

TAV. 3: LOGO DELLA CAMPAGNA “AMBIENTI DI LAVORO SANI E SICURI” 2010-2011 (materiale: http://osha.europa.eu/it/campaigns/hw2010/)

HEALTHY WORKPLACES

GOOD FOR YOU. GOOD FOR BUSINESS.

A EUROPEAN CAMPAIGN ON SAFE MAINTENANCE

http://hw.osha.europa.eu

TE-81-07-131-EN-P

Dal 24 al 28 ottobre scorso si è svolta in tutta Europa, con una serie di eventi, convegni ed ini- ziative di sensibilizzazione, la Settimana europea per la sicu- rezza e la salute sul lavoro.

Focus principale la “manuten- zione sicura” già tema della campagna 2010-2011 di

“Ambienti di lavoro sani e sicu- ri” organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e conclusasi il 22 e 23 novembre a Bilbao. L’esigenza di promuo- vere la sicurezza nella manu- tenzione (conservazione in piena efficienza funzionale di attrezzature, impianti, mezzi di trasporto, ecc.) nasce dall’ele- vata rischiosità di tale attività.

Trasversale a tutti i settori, espone chi la pratica a molte- plici rischi di varia natura (fisi- ci, chimici, biologici, ecc.) ed è spesso svolta nei cosiddetti

“ambienti confinati”. Il rischio d’infortunio cresce poi per tutte le categorie dei lavoratori in caso di inadeguata (o addirittu- ra assente) manutenzione. I dati

di EUROSTAT raccolti in alcuni Paesi (tra cui l’Italia) indicano che circa il 15-20% di tutti gli infortuni sul lavoro e il 10-15 % dei decessi si sono verificati durante l’esecuzione di opera- zioni di manutenzione. Studi scientifici indicherebbero come anche le malattie professionali (ad esempio asbestosi, tumori, ipoacusie e disturbi muscolo- scheletrici) siano particolar- mente diffuse fra i lavoratori impegnati in tali attività.

Secondo dati rilevati in Francia e Spagna, circa il 6% della popolazione attiva svolge com- piti di manutenzione con netta prevalenza di lavoratori maschi 30-49enni; un’inchiesta france- se indica inoltre che la manu- tenzione è l’attività industriale più subappaltata. L’Agenzia propone al riguardo il rispetto di cinque regole fondamentali:

pianificare, rendere sicura la zona di lavoro, usare attrezza- ture idonee, lavorare secondo la pianificazione, effettuare controlli finali.

(Andrea Bucciarelli)

RAMI/SETTORI DI ATTIVITÀ % INFORTUNI % CASI MORTALI

IN COMPLESSO

INFORTUNI SUL LAVORO CONNESSI ALLA MANUTENZIONE DENUNCIATI ALL’INAIL, INCIDENZA PERCENTUALE SUL TOTALE - MEDIA QUINQUENNIO 2006-2010 (*)

Agricoltura 7,4% 5,9%

Industria 15,4% 13,4%

di cui: - Fabbricazione mezzi di trasporto 18,7% 12,9%

- Meccanica 17,4% 21,7%

- Metallurgica 14,9% 19,0%

Servizi15,5% 11,1%

di cui: - Servizi alle imprese 28,3% 16,6%

- Alberghi e ristoranti 16,3% 8,5%

TOTALE 14,8% 11,7%

(*) rilevazione sui casi in occasione di lavoro e codificati Esaw/3 (variabile “tipo di lavoro”)

(4)

TIPOLITOGRAFIA INAIL - MILANO

44

L’OSSERVATORIO STATISTICO

a cura di Adelina Brusco

LA PRODUZIONE INAIL

GLI INDENNIZZI PER INFORTUNIO

INDENNITÀ PER INABILITÀ TEMPORANEA (1)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE Settembre 2010 38.037 3.656 41.693 Settembre 2011 36.633 3.450 40.083

Variazione % -3,69 -5,63 -3,86

Ott. 2009 - Set. 2010 470.949 41.566 512.515 Ott. 2010 - Set. 2011 448.327 39.022 487.349

Variazione % -4,80 -6,12 -4,91

(1)Per data di definizione.

Ott2010 Nov2010 Dic2010 Gen2011 Feb2011 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011

0 500 1000 1500 2000 2500 3000

TAV. 5: INDENNIZZI IN CAPITALE PER MESE DI EROGAZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Ott2010 Nov2010 Dic2010 Gen2011 Feb2011 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011

0 300 600 900

TAV. 6: RENDITE DIRETTE PER MESE DI COSTITUZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Ott2010 Nov2010 Dic2010 Gen2011 Feb2011 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011

0 40 80 120 160

TAV. 7: RENDITE A SUPERSTITI PER MESE DI COSTITUZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

INDENNIZZI IN CAPITALE PER MENOMAZIONE PERMANENTE (DANNO BIOLOGICO) (2)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Settembre 2010 2.694 381 3.075

Settembre 2011 2.566 340 2.906

Variazione % -4,75 -10,76 -5,50

Ott. 2009 - Set. 2010 29.286 4.171 33.457 Ott. 2010 - Set. 2011 28.602 3.950 32.552

Variazione % -2,34 -5,30 -2,70

(2)Per data di erogazione.

RENDITE PER INABILITÀ/MENOMAZIONE PERMANENTE (3)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Settembre 2010 715 113 828

Settembre 2011 671 101 772

Variazione % -6,15 -10,62 -6,76

Ott. 2009 - Set. 2010 7.878 1.146 9.024 Ott. 2010 - Set. 2011 7.671 1.207 8.878

Variazione % -2,63 5,32 -1,62

(3)Per data di costituzione della rendita.

RENDITE A SUPERSTITI (4)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Settembre 2010 125 17 142

Settembre 2011 124 15 139

Variazione % -0,80 -11,76 -2,11

Ott. 2009 - Set. 2010 1.505 206 1.711 Ott. 2010 - Set. 2011 1.501 194 1.695

Variazione % -0,27 -5,83 -0,94

(4)Per data di costituzione delle rendite (vedovi, orfani, ecc.).

Ott2010 Nov2010 Dic2010 Gen2011 Feb2010 Mar2011 Apr2011 Mag2011 Giu2011 Lug2011 Ago2011 Set2011

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000

TAV. 4: INDENNITÀ DI TEMPORANEA PER MESE DI DEFINIZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Riferimenti

Documenti correlati

A tale proposito, uno studio della Consulenza Statistico Attuariale ha messo in evidenza la rischiosi- tà del lavoro notturno misurata attraverso il rapporto tra gli infor-

Gli infortuni mortali sono stati cin- que (tre sul luogo di lavoro e due in itinere), contro i sette rilevati del 2009, e sono avvenuti tutti nella pesca, settore nel quale negli

100 denunce di infortunio 91 sono avvenuti in occasione di lavoro (9 in itinere) nel caso degli uomini contro gli 81 (19 in itinere) delle donne.. Per i casi mortali le

In particolare, gli infortuni occorsi ai lavoratori notturni che prendono servizio alle 22 ammontano a circa 3.200 casi e avvengono maggiormente (42%) nelle prime due ore del turno

per quelli in itinere (-0,8%), che come noto, non sono strettamen- te correlati al rischio della speci- fica attività; per i casi mortali il calo risulta sostenuto per entram- be

Gli infortuni in occasione di lavo- ro che avvengono in Agricoltura e che si attestano nel 2007 a circa 56.000 casi denunciati evidenzia- no, quali fasi o tipologie di lavo-

Spesso tali infortuni non vengono denunciati, soprat- tutto se di modesta gravità; inol- tre il datore di lavoro potrebbe, contestualmente alla denuncia dell’infortunio, procedere

Tra le malattie tabellate è sempre la “ipoacusia e sordità” al primo posto anche se la sua incidenza, 40% circa nel 2004, è costante- mente in flessione (10 anni prima