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3.4 I Centri di seconda accoglienza

3.4.1. L‟accoglienza integrata nello SPRAR

Il minore che ha presentato domanda di protezione internazionale è

accolto all‟interno della rete SPRAR. E‟ compito degli enti locali predisporre a livello territoriale la presenza dei Centri: al 1° Aprile 2017 sono ben 544 gli Enti Locali territoriali titolari di un progetto SPRAR, di cui 480 a carico dei Comuni; questo aspetto ci conferma quanto sia rilevante il ruolo del welfare locale nella gestione dell‟accoglienza (Tabella 6).

Rispetto ai più recenti numeri della Banca dati del Servizio Centrale SPRAR, il Ministero dell‟Interno ha finanziato 25.743 posti di cui 2.007 per MSNA (Tabella 6).

Tabella 6: Composizione di base della rete SPRAR al 1 Aprile 2017

PROGETTI 638 499 ordinari

95 per minori non accompagnati 44 per persone con disagio mentale

ENTI LOCALI TITOLARI

DI PROGETTO 544

480 Comuni 21 Province 14 Unioni di Comuni 4 Comunità Montane

25 Altri Enti (ambiti territoriali e sociali, consorzi intercomunali, società della salute)

Oltre 1.000 comuni coinvolti in totale

POSTI FINANZIATI 25.743

23.144 ordinari

2.007 per minori non accompagnati 592 per persone con disagio mentale o disabilità

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Nel primo quadrimestre del 2017, la prima regione ad offrire il maggior numero dei posti finanziati per MSNA è la Sicilia (554) a cui seguono l‟Emilia Romagna (289), la Calabria (200) e la Puglia (232) (Tabella 7).

Tabella 7: Composizione di base della rete SPRAR al livello regionale. Dati al 1 Aprile 2017

REGIONE TOTALE con posti aggiuntivi di cui per disagio mentale o disabilità fisica di cui minori non accompagnati numero enti locali titolari di progetto numero progetti ABRUZZO 286 0 0 7 7 BASILICATA 550 0 87 17 18 CALABRIA 2.972 85 200 87 96 CAMPANIA 1.731 0 79 42 43 EMILIA ROMAGNA 1.297 13 289 22 32

FRIULI VENEZIA GIULIA 398 20 9 9 10

LAZIO 4.150 26 79 37 42 LIGURIA 522 0 57 9 10 LOMBARDIA 1.580 13 115 41 46 MARCHE 787 13 25 19 23 MOLISE 526 0 39 15 15 PIEMONTE 1.334 6 76 27 30 PUGLIA 2.576 119 232 74 88 SARDEGNA 208 0 0 9 9 SICILIA 4.536 234 554 80 107 TOSCANA 1.043 52 75 21 26

TRENTINO ALTO ADIGE 149 0 17 1 2

UMBRIA 444 11 33 11 15

VENETO 654 0 41 16 19

TOTALI 25.743 592 2.007 544 638

Fonte: Banca dati Servizio Centrale SPRAR.

L‟idea di accoglienza dello SPRAR segue l‟approccio dell‟accoglienza “integrata”, secondo il quale gli interventi materiali di base (esempio vitto e alloggio), sono contestuali a servizi volti a favorire l‟acquisizione di strumenti per l‟autonomia. Per essere seguito, tale approccio è importante il ruolo degli operatori che si devono porsi sempre in una posizione di ascolto, per la lettura di bisogni molteplici e specifici dei minori accolti.

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“Lo SPRAR ha come obiettivo principale la (ri)conquista dell‟autonomia individuale dei richiedenti/titolari di protezione internazionale e umanitaria accolti, intesa come una loro effettiva emancipazione dal bisogno di ricevere assistenza in questi termini si parla di “accoglienza emancipante”, così come più in generale in materia di servizi sociali - si fa riferimento al concetto di empowerment, inteso come un processo individuale e organizzato, attraverso il quale le singole persone possono ricostruire le proprie capacità di scelta e di progettazione e riacquistare la percezione del proprio valore, delle proprie potenzialità e opportunità”158.

I servizi garantiti nei progetti territoriali dello SPRAR possono essere raggruppati in nove differenti aree159:

1. mediazione linguistica e interculturale; 2. accoglienza materiale;

3. orientamento e accesso ai servizi del territorio; 4. formazione e riqualificazione professionale;

5. orientamento e accompagnamento all‟inserimento lavorativo; 6. orientamento e accompagnamento all‟inserimento abitativo; 7. orientamento e accompagnamento all‟inserimento sociale; 8. orientamento e accompagnamento legale;

9. tutela psico-socio-sanitaria.

“Nel prevedere tutti questi servizi è necessario che il percorso di accoglienza e di inclusione sociale della singola persona possa tenere conto della sua complessità (in termini di diritti e di doveri, di

158

Servizio Centrale SPRAR (2015) “Manuale operativo per l‟attivazione e la gestione di servizi di accoglienza integrata in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria”, Roma http://www.meltingpot.org/IMG/pdf/sprar_- _manuale_operativo_2015-2.pdf.

159

Servizio Centrale SPRAR (2016) “I percorsi di inserimento socio-economico nello

SPRAR Metodologie, strategie, strumenti”, Roma http://www.sprar.it/wp-

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aspettative, di caratteristiche personali, di storia, di contesto culturale e politico di provenienza, ecc.) e dei suoi bisogni. Ci si riferisce pertanto a un approccio olistico volto a favorire la presa in carico della singola persona nella sua interezza e nelle sue tante sfaccettature, a partire dall‟identificazione e valorizzazione delle sue risorse individuali”160.

Le linee guida del Sistema Centrale SPRAR, prevedono degli obiettivi specifici per l‟accoglienza dei MSNA; in particolare, oltre a collocare il minore in un luogo sicuro e corrispondere un‟assistenza materiale di base, è necessario garantire:

a) L‟insegnamento base della lingua italiana; b) L‟iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale;

c) La predisposizione del progetto educativo individualizzato (PEI);

d) L‟ inserimento scolastico;

e) L‟attivazione di servizi a sostegno dell‟integrazione socio- lavorativa del minore;

f) Il supporto di mediatori linguistici-culturali; g) L‟orientamento legale;

h) La valutazione delle condizioni di vulnerabilità;

Le attività e i servizi sopramenzionati devono costituire le basi essenziali per poter guidare il minore verso l‟autonomia e garantire la sua integrazione (in tale momento della trattazione ci soffermeremo solo a citarli; sarà rinviata ai capitoli successivi una loro maggiore argomentazione).

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All‟interno dello SPRAR è prevista una equipe multidisciplinare e altamente professionalizzata. La sua composizione varia rispetto alle esigenze di ogni progetto, ma grossomodo è necessario garantire la presenza di: un coordinatore, mediatori culturali, personale ausiliario (cuochi, manutentori, autisti…) assistenti sociali ed educatori161

. È possibile prevedere, inoltre, la presenza di figure professionali più specializzate che sono incluse nel progetto per svolgere un ruolo di consulenza, ma che non operano all‟interno dei Centri. L‟ equipe multidisciplinare deve dotarsi di un personale resiliente, per tale motivo è resa necessaria una supervisione psicologica esterna e periodica che osservi il lavoro di gruppo e aiuti lo stesso nel gestire il carico di lavoro 162.

Ulteriori incontri periodici all‟interno dello SPRAR sono svolti tra l‟Ente gestore e quello attuatore, al fine di svolgere azioni quali: facilitare il coordinamento tra le attività svolte; vigilare sull‟andamento dell‟accoglienza; programmare gli interventi dell‟accoglienza e migliorare gli strumenti messi in atto163

.

Lo strumento gestionale dello SPRAR è il regolamento di accoglienza, che deve essere obbligatoriamente spiegato al minore. Il MSNA al suo ingresso nel Centro firma un patto di accoglienza con l‟Ente territoriale, all‟ interno del quale sono sottoscritti i diritti e i doveri tra le parti contraenti; per tale ragione è necessario assicurarsi che il patto sia compreso dal minore e tradotto nella sua lingua.

161 RAPPORTO ANNUALE SPRAR (2017) “Atlante Sprar 2016”, Roma. Per ulteriori informazioni si rinvia a http://www.sprar.it/wp-content/uploads/2017/06/Atlante-Sprar- 2016-2017-RAPPORTO-leggero.pdf.

162

Ibidem.

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Lo SPRAR attiva la sua accoglienza attraverso la cooperazione dei servizi territoriali, per tale motivo il suo funzionamento deve essere contestualizzato all‟interno di un lavoro di rete che coinvolge gli Enti istituzionali (attraverso una serie di protocolli, accordi e convezioni), le associazioni di volontariato e, quando possibile, la comunità stessa.