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Il secondo studio di caso esamina lo SPRAR “Casa Nostos” di Capannori, provincia di Lucca. L‟ente gestore della struttura è la “Cooperativa Odissea”, la quale fa parte del Consorzio di Cooperative “SO&Co”.

La Cooperativa Sociale Odissea nasce alla fine del 2007, dal progetto comune di alcuni giovani, italiani e non, di rispondere al “problema” dell‟immigrazione in modo positivo e fruttuoso e per valorizzare le proprie competenze, divenendo imprenditori di se stessi. In particolare Odissea è stato il primo soggetto gestore della Provincia di Lucca per l‟accoglienza dei profughi provenienti dal Nord-Africa a seguito delle situazioni di guerra connesse alla cosiddetta “Primavera araba” (2011). Ed oggi collabora con le prefetture di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara per l‟accoglienza dei profughi in situazione di emergenza189.

Al primo semestre del 2017 “Casa Nostos” ha accolto 12 minori, i quali provengono prevalentemente da Gambia, Costa D‟Avorio, Guinea Conakry e hanno un età compresa tra i 16 e i 18 anni. Lo SPRAR accoglie attualmente 6 minori richiedenti asilo.

Tra i minori accolti fin ora nello SPRAR di Capannori:

- 8 sono in attesa di convocazione da parte della commissione territoriale ;

- 1 riconoscimento dello status di rifugiato:

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- 1 diniego;

- 2 hanno ricevuto protezione umanitaria.

L‟equipe multidisciplinare è composta da: 1 coordinatore con esperienza nel campo delle comunità educative per minori; 2 educatori professionali; 1 operatore legale; 1 mediatore linguistico- culturale. Gli operatori sono coinvolti in due riunioni al mese, di cui una con gli stessi minori; mentre la supervisione esterna è effettuata una volta al mese.

Rispetto ai dati di monitoraggio della Banca Dati del Sistema Centrale SPRAR, i MSNA di “Casa Nostos” hanno usufruito di numerosi servizi previsti dal PEI (Tabella 9).

Tabella 9 : Dati monitoraggio SPRAR “Casa Nostos” dal 1.01.2016 al 30.06.17

Servizio Numero Beneficiari

Assistenza Sanitaria 12

Iscrizione Servizio Sanitario Nazionale 12

Assistenza sociale, pratiche amministrative 12

Prima alfabetizzazione 12

Attività Multiculturali 12

Animazione per Ragazzi 12

Attività di Socializzazione 12

Gite e conoscenza del territorio 12

Laboratori 12

Inserimento scolastico, Dopo Scuola ( scuola superiore e corsi formazione )

4

Inserimento scolastico, scuola dell’obbligo (scuola media)

4

Mediazione Linguistico/Culturale in ambito alloggiativo

12

Mediazione Linguistico/Culturale in ambito sanitario

12

Orientamento e informazione legale- Commissione

12

Servizi per alloggio- Accoglienza 0

Servizi per inserimento lavorativo- accompagnamento

0

Servizi per inserimento lavorativo, borse lavoro, tirocini formativi

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Fonte: Banca Dati Sistema SPRAR.

6.2 La teoria del programma.

I MSNA di “Casa Nostos” giungono tutti tramite segnalazione del Servizio Centrale SPRAR. Nel momento in cui il minore è condotto nella Struttura, viene registrato all‟interno della Banca Dati per essere censito. La firma del Patto di accoglienza e la sottoscrizione del regolamento viene effettuata all‟ingresso, alla presenza di un mediatore culturale che possa far comprendere all‟ospite il contenuto della documentazione.

Il primo colloquio conoscitivo viene effettuato dal mediatore. Per lo SPRAR “Casa Nostos” questo è il momento più importante per la presa in carico, perché solo offrendo grande importanza al primo colloquio si è in grado di costruire un progetto ad hoc per il minore.

Concluso il primo colloquio, si procede ad un periodo di osservazione del minore di circa 15 giorni per riuscire a riscontrare le sue doti e deficit. La costituzione del PEI avviene al termine del periodo di osservazione da parte di tutta l‟equipe multidisciplinare.

Ogni PEI è articolato in diversi percorsi:

1. Percorso legale;

2. Percorso linguistico-scolastico; 3. Percorso sanitario;

4. Percorso di integrazione sociale e conoscenza del territorio; 5. Percorso ludico.

Accesso magazzino vestiario/oggetti di consumo/ pocket money

12

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1. Se il minore proviene da un Centro Fami si richiede direttamente il permesso di soggiorno, altrimenti si procede all‟ apertura della tutela con segnalazione ai Servizi Sociali. Il percorso legale viene attivato attraverso un lavoro di rete con la Questura, il Tribunale per i Minorenni, il Comune e la Prefettura.

2. Ogni ragazzo segue un corso di italiano delle durata di 12 ore settimanali con un‟insegnate della Cooperativa. Dopo aver raggiunto il livelli base, il minore è iscritto alla scuola statale. 3. Il percorso sanitario è attivato tramite con iscrizione al

Servizio Sanitario Nazionale per operare principalmente con il medico di base e la ASL. I ragazzi tengono dei colloqui periodici con la Neuropsichiatria per avere un supporto psicologico. Su questo tipo di percorso sono state riscontrate delle difficoltà nella organizzazione del lavoro di rete che non incentiva il corretto funzionamento dell‟accoglienza.

4. “Casa Nostos” riconosce l‟importanza del volontariato attivo dei minori: tramite il volontariato i ragazzi si fanno conoscere dalla comunità e riescono a stringere delle sane relazioni. 5. Il percorso ludico prevede la partecipazione dei minori a

laboratori ricreativi organizzati dalla Cooperativa e/o privati e la convezione con la scuola calcio “Lammari”.

I percorsi individuati dal PEI sono periodicamente sottoposti a monitoraggio da tutta l‟equipe, al fine di riscontrare le competenze acquisite e favorire le aspettative dei minori.

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Raggiunto un buon livello di capacità e abilità è possibile intraprendere due percorsi:

- Iscrizione alla scuola statale, per i minori di diciotto anni

- Percorso di inserimento lavorativo e formativo, per i neomaggiorenni. In questo caso lo SPRAR prende contatto con le Agenzie Formative o iscrive il ragazzo a corsi di formazione organizzati dalla Regione o dalla Provincia.

Prima di concludere il programma, comincia una fase di distaccamento e preparazione ad un nuovo collocamento: l‟obiettivo del SPRAR “Casa Nostos” è quello di trasferire gli ex minori nello SPRAR adulti, gestito dalla stessa cooperativa. La finalità dello SPRAR di Capannori è quindi quella di preparare i ragazzi al sistema di accoglienza integrata previsto per gli adulti, in quanto risulta

abbastanza difficile raggiungere l‟accoglienza integrata e

l‟autonomia dopo essere usciti dal Sistema di Protezione per minori. L‟output del programma è pertanto stato raggiunto in tutti i suoi casi.

6.3 I cambiamenti osservati.

Nell‟analisi degli outcome sono stati esaminati, anche in questo

caso, gli elementi che hanno contribuito o che contribuiscono alla realizzazione dell‟obiettivo del programma.

La costituzione del PEI all‟interno del programma, consente agli operatori del sistema SPRAR di operare per obiettivi specifici rispetto ai diversi percorsi individuati.

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Come mostra il grafico (Figura 11), è stata individuata la presenza di

outcome in momenti specifiche aree del funzionamento del

programma.

Di seguito sono chiaramente descritti gli outcome rilevati all‟interno dello SPRAR “Casa Nostos.

Figura 11: Rappresentazione delle aree di presenza degli outcome all’interno del funzionamento dello SPRAR “Casa Nostos”.

Influenza ragazzi Influenza Cooperativa Influenza legislatori Influenza operatori Influenza volontari e/o altre istituzioni

Connessione incerta Zona di presenza outcome Zona di crisi del programma

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Primo outcome: Istituzione di un operatore notturno.

Agenti di cambiamento: La Coop. Odissea ha scelto di predisporre, all‟interno dello SPRAR, la figura di un operatore notturno esterno all‟equipe professionale. La scelta è ricaduta su un ex ospite di “Casa Nostos” , che ha sempre adottato un comportamento ligio durante tutto il percorso di accoglienza

Mezzo: questo intervento è stato reso possibile grazie ad una

Delibera Regionale190 sulla sperimentazione dei gruppi

appartamento in autonomia , la quale riconosce la possibilità di dotarsi di personale non professionale per la realizzazione degli obiettivi dei programmi.

Effetti generati: questa scelta ha consentito di accrescere il rispetto nei confronti degli operatori da parte dei ragazzi, in quanto l‟operatore notturno funge da “custode” e deve assicurare il corretto rispetto del regolamento e non può autorizzare l‟esercizio di nessun comportamento al di fuori di esso. Inoltre, questo tipo di scelta, ha spronato i ragazzi ad assumere comportamenti più corretti.

Secondo outcome: Maggiore attenzione al vissuto dei ragazzi.

Agenti di cambiamento: su iniziativa dell‟equipe è nata l‟esigenza di attuare prese in carico più adatte al superiore interesse del minore e formulare dei progetti più adatti alle loro esigenze e caratteristiche.

190 Delibera n.316 del 27-03-2017: Progetti sperimentali per l'accoglienza in appartamenti ad alta autonomia di minori e neo maggiorenni: proroga dei progetti previsti dalle deliberazioni di Giunta regionale n. 795/2016 e n. 879/2016 e approvazione dell'Avviso per manifestazioni di interesse ai fini della valutazione di nuove progettualità.

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Mezzo: attraverso una maggiore attenzione al primo colloquio, gli operatori sono riusciti a comprendere meglio il vissuto dei minori.

Effetti generati: si è costituito un rapporto di maggiore fiducia e collaborazione tra i ragazzi e gli operatori ed è stato reso possibile attuare progetti di maggio successo.

Terzo outcome: Collaborazione con le scuole superiori e adesione ai corsi di formazione.

Agenti di cambiamento: Lo SPRAR ha deciso di investire maggiormente nel percorso scolastico e formativo dei ragazzi.

Mezzo: i minori sono stati iscritti a corsi di formazione organizzati dalla Regione Toscana (Corsi drop-out191) ed è stato attivato un sostegno pomeridiano, offerto dalle scuole superiori, per colmare le lacune didattiche dei minori.

Effetti generati: i ragazzi sono diventati più ambiziosi perché è accresciuto il loro desiderio di integrarsi per riuscire a scalare la classe sociale.

Quarto outcome: Aumento gite sul territorio.

Attori di cambiamento: Su esigenza dei ragazzi, “Casa Nostos” ha deciso di migliorare il loro percorso di integrazione e di conoscenza del territorio.

Mezzo: lo SPRAR ha aderito a soggiorni estivi organizzati dalla Provincia.

191

http://www.regione.toscana.it/-/por-fse-2014-2020-finanziamenti-per-corsi-rivolti-a-drop- out-2016.

128

Effetti generati: i minori hanno aumentato la conoscenza del territorio che li ospita e hanno stretto amicizia con altri ragazzi.

Quinto outcome: Costituzione di relazioni sociali esterne allo SPRAR.

Agenti di cambiamento: gli operatori e i ragazzi si sono impegnati nella ricerca di sane relazioni al di fuori dello SPRAR.

Mezzo: i ragazzi sono stati coinvolti in attività di volontariato.

Effetti generati: è migliorato il percorso di integrazione dei ragazzi e lo SPRAR è riuscito a farsi conoscere positivamente dalla comunità.

Sesto outcome: Coinvolgimento comunità.

Agenti di cambiamento: Lo SPRAR ha cercato di migliorare il lavoro di rete con il Volontariato (anche non organizzato).

Mezzo: all‟interno dei progetti dei ragazzi sono stati coinvolti degli operatori volontari.

Effetti generati: è aumentato il numero delle risorse umane e materiali da investire nel percorso di accoglienza dei ragazzi

Tra le aree individuate del PEI, negli obiettivi specifici del programma è stata riscontrato un ostacolo all‟interno del percorso sanitario: gli operatori dello SPRAR hanno dichiarato di lavorare difficilmente con la rete sanitaria a causa della poco chiara organizzazione dell‟ASL con cui collabora.

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6.4 Considerazioni valutative.

Analizzando il funzionamento dello SPRAR Toscano, si denota come il programma sia organizzato, principalmente, in funzione del protagonismo attivo dei minori. Già dalla presa in carico, si esalta l‟unicità di ogni ragazzo all‟interno del sistema; tale atteggiamento è desumibile dalla grande importanza che gli operatori attribuiscono al primo colloquio per ricostruire la storia di ogni minore. Avviare una presa in carico “formalizzata” riduce la possibilità di creare un rapporto di sinergia e fiducia tra i MSNA e l‟equipe dello SPRAR; diversamente, concentrandosi maggiormente sul primo colloquio col minore, è possibile orientare, in modo più idoneo, la programmazione di ogni PEI. L‟ ascolto del minore ritrova la sua perfetta applicazione all‟interno di “Casa Nosotos”, dove ogni minore palesa ogni aspirazione e ogni perplessità durante il suo sviluppo. Ascoltare il minore favorisce un maggiore coinvolgimento e interesse nelle attività organizzate dal Centro: ogni ragazzo si impegna in tutte le aree individuate dal PEI non perché indotto dal programma, ma perché mira a migliorare il suo percorso di crescita. L‟importanza dell‟ascolto si protrae durante tutto il periodo dell‟accoglienza, motivo che ha spinto lo SPRAR di Capannori ad organizzare delle riunioni con i ragazzi per discutere insieme circa lo svolgimento del programma. Il coinvolgimento del minore è così reso possibile non attraverso la sola adesione alle attività organizzate dallo SPRAR, ma anche in funzione di ciò che il minore vuole progettare con gli operatori. Attraverso questo approccio si favorisce il sorgere più rapido di un clima di familiarità tra i minori e gli operatori. La disponibilità affettiva e professionale offerta dagli operatori è correttamente equilibrata, al fine di non far insorgere nei

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minori comportamenti di “prevaricazione dei ruoli”: riuscire a trovare un operatore notturno, distinto dall‟equipe professionale, ha reso possibile gestire il rapporto dicotomico empatia- distanza che garantisce il rispetto degli operatori della struttura da parte dei ragazzi.

La scelta di impiegare i ragazzi in attività di volontariato è la rappresentazione di come è importante coinvolgere attivamente il minore nella rete integrata. Le prestazioni offerte al MSNA spesso sono intese come servizi di assistenza e accoglienza che come opportunità reale di crescita del ragazzo. Nella maggior parte dei casi sono i ragazzi ad essere percettori di un‟assistenza di volontari, invertire i ruoli e far sentire i ragazzi utili e importanti è un‟opportunità per stringere anche sane relazioni all‟interno della comunità.

Elemento di incertezza organizzativa è stato riscontrato all‟interno della rete dei servizi sanitari: una confusa organizzazione da parte delle istituzioni sanitarie influenza anche il corretto funzionamento del programma, in quanto gli operatori del Centro si trovano spesso disorientati nel seguire le corrette prassi in campo sanitario.

Nel complesso le buone risorse umane (operatori e volontari) e materiali (esempio corsi di formazione e gite organizzate dalla Regione e dalla Provincia) e un clima di accoglienza diffuso nel

welfare locale, permettono quotidianamente a “Casa Nostos” di

accogliere e formare realmente i MSNA, oltre che gestirne il fenomeno. I minori accolti sono entusiasti del programma di accoglienza e manifestano la volontà di investire nel loro futuro per rimanere vicino alla comunità che li ospita. L‟idea di poter vivere in un contesto così positivo potrebbe indurre il minore a creare

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dipendenze rispetto alla rete dei servizi in cui è inserito (specie se al termine del programma i minori sono automaticamente trasferiti in un SPRAR per adulti); tuttavia, pensare di poter raggiungere la piena accoglienza e integrazione all‟uscita dal programma minori risulta, alla Cooperativa Odissea e gli operatori dello SPRAR , un obiettivo utopico: solo mantenendo il minori nel circuito dell‟accoglienza integrata, dopo la maggiore età, il funzionamento del programma SPRAR per i MSNA può considerarsi efficace.

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Considerazioni conclusive

Attraverso l‟analisi degli otucome dei due studi di caso si

conferma quanto la complessità rappresentata dalla governance dell‟accoglienza dei sistemi SPRAR per i MSNA sia fortemente influenzata dalle caratteristiche contestuali in cui ogni Centro opera. Nonostante vi siano delle linee guida dettate dal Sistema Centrale, si intravedono piccole sfaccettature nella gestione di ogni SPRAR che rendono unico non solo il percorso di accoglienza di ogni minore, ma anche il modello di gestione adottato da ogni Centro.

Nonostante siano stati presi in considerazione due SPRAR dalle caratteristiche molto simili, sono state riscontrate delle differenze (difficilmente captabili da una analisi approssimativa). Grosso modo, infatti, i due Centri sono conformi agli orientamenti del Sistema Centrale, ma l‟approccio dell‟accoglienza di ciascuno è differente.

Sul piano orizzontale sono state individuate delle differenze circa il processo di accoglienza operato dai due Centri dal momento in cui il minore arriva nello SPRAR fino alla sua uscita dal programma. Le principali differenze riguardano: le procedure di segnalazione per l‟inserimento dei minori, il momento della firma del Patto di accoglienza rispetto alla presa in carico del ragazzo, l‟attenzione al primo colloquio e la modalità di presa in carico da parte dell‟equipe. Di seguito sono meglio raffigurate le differenze dal punto di vista orizzontale (Tabella 10).

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Il Golfo Casa Nostos

Segnalazione tramite Servizio Centrale o

Servivi Sociali (MSNA e MSNARA)

Segnalazione tramite Servizio Centrale

(Solo MSNARA) Comunicazione esterna

(Istituzioni territoriali) e interna (Fondazione) dell’arrivo del

minore

Comunicazione esterna (Istituzioni territoriali) dell’arrivo del minore Primo colloquio con: Mediatore,

Responsabile Struttura e Responsabile Ente Comunale

Primo colloquio con Mediatore Firma del Patto di Accoglienza

dopo primo colloquio

Firma del Patto di accoglienza prima del primo colloquio Presa in carico con riunione di

equipe per individuazione di operatore di riferimento

Presa in carico da parte di tutta l’equipe

Compiuti i 18 anni: sottoscrizione del PTI con proroga di accoglienza di 6 mesi, solo per i

ragazzi meritevoli.

Compiuti i 18 anni: avvio fase di distaccamento SPRAR minori per

collocamento SPRAR adulti. Fonte: Rielaborazione personale

Sul piano verticale non sono state riscontrate notevoli differenze sul funzionamento delle attività previste dal PEI; l‟unica differenza è stata rilevata nel fatto che i minori di Capannori sono attivamente coinvolti in attività di volontariato, mentre quelli di Squillace partecipano a manifestazioni di sensibilizzazione con le scuole. Nel primo caso, dunque, si sceglie si far interagire il minore in un contesto comunitario a partire dalle sue caratteristiche individuali; nel secondo caso il minore è coinvolto nel contesto comunitario inserendolo all‟interno di un gruppo. Nel complesso, comunque, entrambi gli SPRAR sono fedeli al modello progettuale individuato dal livello Centrale circa il funzionamento delle attività del PEI.

Procedendo con una lettura multilivello è interessante concentrarsi sui contesti che racchiudono i due casi esaminati. Una prima

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differenza riguarda il contesto meso: sono state riscontrate delle differenze per quanto riguarda l‟organizzazione delle equipe e delle riunioni, in particolare per quanto concerne la frequenza e i soggetti che ne sono coinvolti. Nel caso calabrese sono previste quattro riunioni di equipe mensili (di cui una di auto mutuo aiuto), nel caso toscano sono svolte due riunioni mensili (di cui una con i minori). Ulteriore differenza per quanto riguarda l‟equipe è riscontrabile nella figura dell‟operatore notturno: nello SPRAR di Capannori è un ex ospite dello SPRAR a svolgere questo compito, mentre nello SPRAR di Squillace sono gli operatori professionali.

Sempre per quanto concerne la lettura del contesto, è stata rilevata una differenza sulla composizione del setting delle due strutture: lo SPRAR di calabrese sorge in pieno centro storico del paese di Squillace, motivo che spinge i minori ad uscire frequentemente dalla Struttura. Elemento essenziale nella Struttura de “Il Golfo” è la presenza di una stanza del culto, in quanto gli operatori ritengono importante rispettare la cura della spiritualità dei ragazzi. La struttura ricorda una scuola: spazi grandi, giardino, pian terreno e un gran corridoio che divide le stanze dei ragazzi. Lo SPRAR di Capannori è un appartamento posto al secondo piano di un palazzo non molto distante dal centro e ha delle sembianze più simili ad una casa, in quanto gli spazi sono più piccoli e intimi.

Entrambi gli SPRAR sono perfettamente connessi con la rete dei servizi del welfare locale, infatti gli operatori manifestano un elevato grado di soddisfazione per quanto concerne i rapporti con le istituzioni, i professionisti esterni e la rete di volontariato. L‟unica perplessità riscontrata nel lavoro di rete è stata resa nota dagli operatori dello SPRAR toscano, i quali lamentano una scarsa organizzazione con le strutture sanitarie.

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Dal punto di vista micro, in entrambi i casi i minori hanno stretto rapporti di complicità, fiducia empatia ed affetto con tutta l‟equipe; nonostante lo SPRAR calabrese sperimenti il “tutoraggio” della presa in carico, i minori stringono un buon rapporto non solo con l‟operatore di riferimento ma anche con gli altri.

Infine, per quanto concerne il contesto macro, sono state riscontrate delle differenze sulle risorse messe a disposizione per i due Centri: nel caso calabrese le risorse provengono grosso modo dalla rete di volontariato e da privati, mentre lo SPRAR toscano può avvalersi di un numero di risorse più ampio fornite dalla rete istituzionale.

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Bibliografia

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http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/ Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2016/11/16/Rapporto_protezione_intern azionale_2016.pdf.

BARONE L. (2016) “ L‟accoglienza dei minori stranieri non accompagnati tra norma giuridica e agire sociale”, Key Editore, Milano

BIONDI DAL MONTE F. ,VRENNA M. (2013) in “La governance dell‟immigrazione. Diritti, politiche e competenze”, Il Mulino, Bologna CAPONIO T. (2004), Governo locale e gestione dei flussi migratori in Italia. Verso un modello di governance multilivello, Policy paper CeSPI.

CASONE C. (2017), “Brevi riflessioni in merito alla legge n.47/17 (Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non