Il caso aziendale: Itinera Servizi alle Imprese S.r.l.
3. Adeguatezza del tempo dedicato agli argomenti 4 Adeguatezza delle dispense/ materiali didattic
5. Metodi didattici: Docente: ……… 1) Competenza 2) Chiarezza espositiva 3) Puntualità 4) Disponibilità Docente: ………... 1) Competenza 2) Chiarezza espositiva 3) Puntualità 4) Disponibilità 6. Aspetti logistici: 1) Aula
2) Laboratori/attrezzature (se utilizzati) 3) Organizzazione del corso
Commenti e/o suggerimenti
Quali argomenti gradirebbe approfondire? Indichi due aspetti che considera migliorabili:
3.3.7 Chiusura del progetto e rendicontazione finale
Arrivati alla fine del progetto, l’ATI ha inviato la rendicontazione consuntiva in data 15/12/17. In questo caso, però, non tutte le attività previste in fase di inserimento progettuale sono state rendicontate, in quanto non realizzate, oppure perché erogate integralmente ma a conclusione non rispettavano alcuni criteri fondamentali per
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l’ammissione alla rendicontazione finale: i partecipanti effettivi al termine dell’attività formativa dovevano essere almeno il 70% di quelli previsti (per partecipanti effettivi erano intesi gli iscritti che avevano frequentato almeno il 70% delle ore previste dall’attività); altra condizione necessaria per l’inserimento dell’attività in rendicontazione era la presenza di almeno 4 iscritti e 2 ore erogate. L’assenza di tali condizioni ha comportato per i soggetti attuatori la decurtazione dal contributo il costo di quelle attività. Pur nel concreto state erogate più ore, nell’effettivo le ore rendicontate per il progetto PPS-UP sono state complessivamente 2789 ore (760 ore erogate da Ranstad- ex Obiettivo Lavoro Formazione- e 2029 ore da Itinera).
Prima della fase di presentazione e verifica del rendiconto da parte del Fondo Fon.coop (andata a buon fine con il rilascio del saldo dovuto), il documento di rendicontazione è stato obbligatoriamente certificato da un revisore dei conti esterno incaricato da Itinera. La certificazione è stata rilasciata in data 15/12/17 dichiarando il rendiconto finale inerente al piano formativo includendone la cifra del costo totale del piano effettivamente pagato e attestando, inoltre, la corretta imputazione dei costi alle voci di spesa indicati, la verifica effettuata sulla documentazione contabile e amministrativa coerenti con i dati inseriti nella piattaforma GIFCOOP e il controllo dei registri preventivamente vidimati come le regole del manuale di gestione prevedevano.
Ricordiamo che per il rendiconto consuntivo erano ammessi scostamenti massimi del 30% rispetto al preventivo.
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Conclusioni
Per concludere, appare qui adeguato mettere in luce come l’efficacia della formazione non si misuri solo con il coinvolgimento di un numero significativo di dipendenti o con il loro gradimento della formazione.
Quest'ultima è infatti data anche dalla sua capacità di favorire percorsi di miglioramento, agevolando la strada verso processi di cambiamento organizzativo. Per raggiungere traguardi in termini di fatturato e di gradimento della propria clientela, la formazione deve rappresentare uno strumento in grado di rafforzare professionalmente il personale interessato, garantendo al singolo migliori opportunità di carriera sia dentro che fuori l’organizzazione e, per tale ragione, la motivazione verso la formazione non è un aspetto da sottovalutare, poiché la percezione che i dipendenti hanno della formazione è un fattore decisivo di successo.
Se il singolo vede nel processo di formazione un’occasione utile a migliorare non semplicemente le proprie capacità, bensì anche ad adeguarsi ai cambiamenti in corso, ciò si delineerà come un notevole contributo al miglioramento generale e complessivo dell’azienda.
Per tali motivi è opportuno che il processo formativo si sviluppi secondo alcuni criteri chiari e trasparenti, in modo tale da favorire una partecipazione più ampia e consapevole a tutte le sue molteplici fasi.
Compito peculiare della formazione è oltremodo quello di essere promotrice dello sviluppo della flessibilità, da intendersi come capacità di porre in essere comportamenti organizzativi più articolati e tali da rendere il singolo capace di saper lavorare con stili e professionalità del tutto differenti – e talvolta persino opposti – rispetto ai propri. La valorizzazione di tali capacità professionali permette di ottenere risultati o prodotti in grado di diversificarsi per:
Capacità di dare soluzioni sempre nuove a problemi pre-esistenti;
Attitudine ad individuare non solo nuove problematiche, bensì anche le relative soluzioni;
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Capacità di adattarsi a nuovi scenari e nuove visioni posti in essere dai mercati internazionali.
In tale ottica, dunque, la formazione professionale non è intesa come mera trasmissione e acquisizione di contenuti precostituiti, bensì come continua ricerca e produzione di soluzioni innovative ai problemi imprenditoriali professionali.
Oggi la formazione mirante all’apprendimento adattivo è affiancata dalla formazione che ha come obiettivo l’apprendimento generativo e la valorizzazione delle innovazioni riguardanti le attività lavorative.
Si delinea così la figura del formatore professionale che deve curare e dirigere la ricerca, l’indagine e la sperimentazione aziendale.
Egli può fornire, a chi ne fa richiesta, gli strumenti necessari non solo per identificare e riconoscere i problemi di inadeguatezza che contraddistinguono l'organico, bensì anche per individuarne ed isolarne le cause e poterli risolvere, formando in tal modo il nuovo dipendente dell'impresa.
Tra le caratteristiche degli ambienti di lavoro che sollecitano la professionalizzazione, osserviamo che essi rendono i lavoratori in grado di entrare in contatto con i clienti e partecipi della produzione e dell’andamento economico dell’azienda, agevolando in tal modo la comunicazione tra i vari livelli dell'organico esaltando non solo la competizione del singolo, bensì la collaborazione dello stesso, che si avverte quindi come parte integrante di un gruppo ben preparato.
I dati raccolti nell'analisi del Caso Itinera testimoniano che, laddove la cornice imprenditoriale e regionale ha cooperato per un'adeguata formazione dell'organico, il personale si è dimostrato ricettivo e in grado di soddisfare le esigenze e gli obiettivi prefissati dell'impresa stessa.
Alla luce di ciò, vale la pena concludere evidenziando come i finanziamenti Fon.Coop abbiano dato maggiori opportunità di accesso alle risorse per la formazione per le piccole e piccolissime imprese, valorizzando in tal modo l’esperienza di quelle medie e grandi.
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Infatti, fino a quel momento, laddove queste ultime pianificavano annualmente la formazione dei loro dipendenti, spesso sperimentando modelli innovativi di formazione associando i tempi del lavoro con quelli della formazione, le piccole e le piccolissime imprese non beneficiavano in maniera analoga di questi “vantaggi”, avendo meno risorse a disposizione e, soprattutto, meno tempo da dedicare allo studio di questi processi, limitandosi ad una formazione standardizzata e realizzata, spesso, per rispondere esclusivamente ad obblighi legislativi.
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