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Vostro Aff.mo Amico

Nel documento DI D. BOSCO E DI D. RUA (pagine 99-104)

S a c . M i c h e l e R u a .

P . S. I Sigg. D ire tto ri sono n v ita ti a dai1 le ttu ra d ella p re se n te ai Confratelli n ella p rim a Conferenza che si fa rà in Gennaio del nuovo anno

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INIZIAMENTO DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI DON BOSCO.

(N. 5)

C a ris s im i F ig liu o li in G. C.

Sono persuaso che all’amore grande, che portaste e portate tu tto ra al venerato nostro Fondatore e Padre Don Giovanni Bosco, tornerà gradito il sapere che l’altro ieri, in Torino, fu iniziata la

Causa eli sua Beatificazione.

Nei due anni e mezzo ormai trascorsi dalla sua morte, moltissimi furono i favori, che i devoti fedeli attestarono aver ricevuti da Dio per sua intercessione, dei quali i t r i­

bunali ecclesiastici a suo tempo porteranno competente giudizio. Or le relazioni di grazie e di guarigioni, a giu­

dizio umano, anche miracolose, congiunte alla fama eli santità che va ogni giorno crescendo, il vivo desiderio ma­

nifestato eziandio da uomini gravi che si elesse principio alla Causa di sua Beatificazione m’indussero a fare pratiche in proposito presso l’Ordinario eli Torino, l’Eminentissimo Sig.

Card. Gaetano Alimonda, nostro Veneratissimo Arcivescovo.

A voce e per iscritto gli feci pertanto umile domanda, se giudicasse opportuno addivenire alla costruzione del pro­

cesso diocesano sulla vita, virtù e miracoli del Servo eli Dio ; e l’anno scorso con me si unirono ezianelio tu tti i com­

ponenti il Capitolo generale radunato a Yalsalice. L'Emi­

nentissimo Principe eli S. Chiesa non si mostrò alieno dal- l’aderire alla nostra domanda; ma, stante il breve inter­

vallo trascorso dalla sua morte, giudicò conveniente inter­

pellarne i Vescovi delle due provincie di Torino e eli Vercelli, che sul principio dello scorso Maggio si raccolsero presso di lui per affari eli alto rilievo. Il giorno otto eli detto mese i 20 Vescovi, radunati nel Palazzo Arcivescovile, conven­

nero ad

unanimità

sulla convenienza di elare principio al

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-processo diocesano, e parecchi di loro fecero altissim i e- logi del Servo di Dio; da quel giorno il Cardinale risolse di soddisfare al comune desiderio, col dare cominciamento alla Causa.

Questi fa tti succedevano nell’ assenza da Torino di me e del confratello D. Giovanni B onetti, particolarm ente in ­ caricato della Causa. Giunti a casa per a ssiste re alla so­

lennità di M aria Ausiliatrice, tra sfe rita q u e st’ anno al 3 dell’andante Giugno. La Divina Provvidenza dispose che il giorno stesso di d etta fe s ta , m entre un’im m ensa calca di fedeli traev a al Santuario in Valdocco a piè della Madonna, si facessero gli a tti prelim inari pel processo di Beatifica­

zione del suo devotissimo Servo, onde aH’indomani, vigilia del

Corpus Domini,

si poteva già tenere la prim a Sessione del tribunale eletto daU’Em inentissim o Cardinale, alla quale presiedeva Egli in persona (1). La circostanza del m ese di Maggio, della festa di M aria A usiliatrice, e del m ese del Sacro Cuore di Gesù, la quale accompagnò questi a tti, ci fa scorgere una speciale benevolenza del cielo e ci è

caparra che la Causa sa rà per riu scire felicemente.

E qui giudico cosa superflua farvi rilevare l’ im portanza e la g ra v ità del negozio, che ora, p er ragione di tale p ro ­ cesso, abbiamo tra mano ; imperocché, oltre alle serie preoc­

cupazioni che questo ci apporta, a niuno di voi può sfu g ­ gire che la su a buona riu scita, m entre to rn erà della m ag ­ gior gloria di Dio e di splendore alla Chiesa Cattolica, gioverà p u r grandem ente alla salvezza delle anim e, spe­

cialm ente della povera g io v e n tù , campo prediletto del no­

stro Fondatore, e a noi tu tti s a rà di forte stimolo alla propria santificazione.

(1) Gli A tti prelim in ari furono il mio M andato di p ro c u ra di P o stu - lato re d ella C ausa al Sacerdote D. G iovanni B o n etti, la form ale p re se n ­ tazione d ella dom anda pel Processo inform ativo, f a tta dal P o stu la to re al Cardinale e l'in v ito alla p rim a Sessione.

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Ma se pel buon esito di qualsiasi affare è necessario l’intervento eli Dio, questo intervento è indispensabile nella Causa di Beatificazione de’ suoi Servi. Laonde scopo p re ­ cipuo di q u esta m ia è di esortare i Confratelli e gli alunni delle n o stre Case, ad im plorare ogni giorno in pubblico od in privato i lum i dello Spirito Santo e la protezione di M aria A usiliatrice sopra 1’ Em inentissim o Arcivescovo di Torino, sopra il Tribunale da lui eletto a q u est’uopo, sopra il P o stu lato re della Causa, sopra i testim onii chiam ati a deporre, affinchè a ssistiti dal Cielo nulla dicano, nulla fac­

ciano, nulla om m ettano in contraddizione ai savii Decreti, em an ati in proposito da S anta Madre Chiesa, e per tal g u isa si venga a conoscere la v erità e a compiere il vo­

lere di Dio.

A fine di ottenere q u esta speciale assistenza da Dio, stim o conveniente ordinare che in tu tte le nostre Case, al m attino, p rim a che si esca di Chiesa, si canti, e se il piccol num ero od a ltra circostanza noi perm ette, si reciti l’inno

Veni Creator

col relativo

Oremus

ed un

Pater

,

Ave

e

Gloria

in onore dello Spirito Santo; e alla se ra , dove si dà la benedizione col SS. Sacram ento, si canti

YAve maris Stella,

e dove q u esta non h a luogo, si reciti, dopo le o- razioni comumi, u n a

Salve Regina

a Maria Ausiliatrice colla g iaculatoria:

Maria, Auxilium Christianorum, ora prò nobis.

Affinchè poi e Soci ed allievi prendano viva p a rte a q ueste preghiere, i D irettori si daranno prem ura di inform arli dello scopo, e di eso rtarli di quando in quando lungo l’anno a p ra tic a re eziandio qualche altro atto di pietà, specialm ente fervorose Comunioni, secondo la divozione del proprio cuore.

fila se raccom ando la preghiera, molto più caldam ente vi esorto che a q u e sta uniate la pratica della v ir tù , per re n d e rla efficace presso al trono di Dio e della SS. Ver­

gine. Sì, miei carissim i Figliuoli, facciamo tu tti vedere che non siamo alunni indegni di un M aestro, del quale la Chiesa

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giudicò di cominciare così presto la Causa di Beatificazione.

Attendiamo ognuno con ardore all’osservanza della Santa Regola, che Egli ci ha dato per santificarci. P ratichiam o con esattezza le v irtù , che formano un buon religioso ; siamo obbedienti p er motivo di fede; siamo casti, perchè la ca­

s tità deve essere la gem m a più splendida nella corona dei Salesiani; siamo caritatevoli, p azie n ti, m ansueti verso il prossimo, specialm ente verso la gioventù, che ogni anno il buon Dio così num erosa invia alle n o stre Case. Se poi per riuscire tali ci tocca fare dei sacrifizi, facciamoli ge­

nerosam ente, ricordando che il nostro D. Bosco, ad im ita­

zione del Divin Salvatore, p er la gloria di Dio e p er la salvezza delle anime, sacrificò ogni giorno se ste sso , fa­

cendosi nostro modello e nostro stimolo sino a lla m orte.

Unendo p er ta l modo alla preghiera quotidiana una condotta costantem ente v irtu o sa , noi otterrem o tu tte le grazie, che sono necessarie al buon procedim ento della Causa suddetta, e qualunque ne debba essere l’esito finale, sarem o sem pre lieti di aver cooperato a che si conoscesse e si compiesse la volontà di Dio, che è l ’unico fine a cui tu tti dobbiamo m irare.

Colgo la propizia occasione per raccom andarm i alle vostre orazioni, e pregandovi da Dio e dalla SS. Vergine le più elette benedizioni, godo professarm i di voi tu tti

Torino., 6 Giugno 1896.

Aff. Amico in G-. C.

Sa c. Mi c h e l e Ru a.

N . B I D iretto ri daranno le ttu ra della presente ai C onfratelli, ten en d o apposita Conferenza, poscia la deporranno n ell’A rchivio.

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CANTO GREGORIANO - TEOLOGIA E CERIMONIE

Nel documento DI D. BOSCO E DI D. RUA (pagine 99-104)