S a c . M i c h e l e R u a .
P . S. I Sigg. D ire tto ri sono n v ita ti a dai1 le ttu ra d ella p re se n te ai Confratelli n ella p rim a Conferenza che si fa rà in Gennaio del nuovo anno
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—INIZIAMENTO DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI DON BOSCO.
(N. 5)
C a ris s im i F ig liu o li in G. C.
Sono persuaso che all’amore grande, che portaste e portate tu tto ra al venerato nostro Fondatore e Padre Don Giovanni Bosco, tornerà gradito il sapere che l’altro ieri, in Torino, fu iniziata la
Causa eli sua Beatificazione.
Nei due anni e mezzo ormai trascorsi dalla sua morte, moltissimi furono i favori, che i devoti fedeli attestarono aver ricevuti da Dio per sua intercessione, dei quali i t r i
bunali ecclesiastici a suo tempo porteranno competente giudizio. Or le relazioni di grazie e di guarigioni, a giu
dizio umano, anche miracolose, congiunte alla fama eli santità che va ogni giorno crescendo, il vivo desiderio ma
nifestato eziandio da uomini gravi che si elesse principio alla Causa di sua Beatificazione m’indussero a fare pratiche in proposito presso l’Ordinario eli Torino, l’Eminentissimo Sig.
Card. Gaetano Alimonda, nostro Veneratissimo Arcivescovo.
A voce e per iscritto gli feci pertanto umile domanda, se giudicasse opportuno addivenire alla costruzione del pro
cesso diocesano sulla vita, virtù e miracoli del Servo eli Dio ; e l’anno scorso con me si unirono ezianelio tu tti i com
ponenti il Capitolo generale radunato a Yalsalice. L'Emi
nentissimo Principe eli S. Chiesa non si mostrò alieno dal- l’aderire alla nostra domanda; ma, stante il breve inter
vallo trascorso dalla sua morte, giudicò conveniente inter
pellarne i Vescovi delle due provincie di Torino e eli Vercelli, che sul principio dello scorso Maggio si raccolsero presso di lui per affari eli alto rilievo. Il giorno otto eli detto mese i 20 Vescovi, radunati nel Palazzo Arcivescovile, conven
nero ad
unanimità
sulla convenienza di elare principio al43
-processo diocesano, e parecchi di loro fecero altissim i e- logi del Servo di Dio; da quel giorno il Cardinale risolse di soddisfare al comune desiderio, col dare cominciamento alla Causa.
Questi fa tti succedevano nell’ assenza da Torino di me e del confratello D. Giovanni B onetti, particolarm ente in caricato della Causa. Giunti a casa per a ssiste re alla so
lennità di M aria Ausiliatrice, tra sfe rita q u e st’ anno al 3 dell’andante Giugno. La Divina Provvidenza dispose che il giorno stesso di d etta fe s ta , m entre un’im m ensa calca di fedeli traev a al Santuario in Valdocco a piè della Madonna, si facessero gli a tti prelim inari pel processo di Beatifica
zione del suo devotissimo Servo, onde aH’indomani, vigilia del
Corpus Domini,
si poteva già tenere la prim a Sessione del tribunale eletto daU’Em inentissim o Cardinale, alla quale presiedeva Egli in persona (1). La circostanza del m ese di Maggio, della festa di M aria A usiliatrice, e del m ese del Sacro Cuore di Gesù, la quale accompagnò questi a tti, ci fa scorgere una speciale benevolenza del cielo e ci ècaparra che la Causa sa rà per riu scire felicemente.
E qui giudico cosa superflua farvi rilevare l’ im portanza e la g ra v ità del negozio, che ora, p er ragione di tale p ro cesso, abbiamo tra mano ; imperocché, oltre alle serie preoc
cupazioni che questo ci apporta, a niuno di voi può sfu g gire che la su a buona riu scita, m entre to rn erà della m ag gior gloria di Dio e di splendore alla Chiesa Cattolica, gioverà p u r grandem ente alla salvezza delle anim e, spe
cialm ente della povera g io v e n tù , campo prediletto del no
stro Fondatore, e a noi tu tti s a rà di forte stimolo alla propria santificazione.
(1) Gli A tti prelim in ari furono il mio M andato di p ro c u ra di P o stu - lato re d ella C ausa al Sacerdote D. G iovanni B o n etti, la form ale p re se n tazione d ella dom anda pel Processo inform ativo, f a tta dal P o stu la to re al Cardinale e l'in v ito alla p rim a Sessione.
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Ma se pel buon esito di qualsiasi affare è necessario l’intervento eli Dio, questo intervento è indispensabile nella Causa di Beatificazione de’ suoi Servi. Laonde scopo p re cipuo di q u esta m ia è di esortare i Confratelli e gli alunni delle n o stre Case, ad im plorare ogni giorno in pubblico od in privato i lum i dello Spirito Santo e la protezione di M aria A usiliatrice sopra 1’ Em inentissim o Arcivescovo di Torino, sopra il Tribunale da lui eletto a q u est’uopo, sopra il P o stu lato re della Causa, sopra i testim onii chiam ati a deporre, affinchè a ssistiti dal Cielo nulla dicano, nulla fac
ciano, nulla om m ettano in contraddizione ai savii Decreti, em an ati in proposito da S anta Madre Chiesa, e per tal g u isa si venga a conoscere la v erità e a compiere il vo
lere di Dio.
A fine di ottenere q u esta speciale assistenza da Dio, stim o conveniente ordinare che in tu tte le nostre Case, al m attino, p rim a che si esca di Chiesa, si canti, e se il piccol num ero od a ltra circostanza noi perm ette, si reciti l’inno
Veni Creator
col relativoOremus
ed unPater
,Ave
eGloria
in onore dello Spirito Santo; e alla se ra , dove si dà la benedizione col SS. Sacram ento, si cantiYAve maris Stella,
e dove q u esta non h a luogo, si reciti, dopo le o- razioni comumi, u n aSalve Regina
a Maria Ausiliatrice colla g iaculatoria:Maria, Auxilium Christianorum, ora prò nobis.
Affinchè poi e Soci ed allievi prendano viva p a rte a q ueste preghiere, i D irettori si daranno prem ura di inform arli dello scopo, e di eso rtarli di quando in quando lungo l’anno a p ra tic a re eziandio qualche altro atto di pietà, specialm ente fervorose Comunioni, secondo la divozione del proprio cuore.fila se raccom ando la preghiera, molto più caldam ente vi esorto che a q u e sta uniate la pratica della v ir tù , per re n d e rla efficace presso al trono di Dio e della SS. Ver
gine. Sì, miei carissim i Figliuoli, facciamo tu tti vedere che non siamo alunni indegni di un M aestro, del quale la Chiesa
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giudicò di cominciare così presto la Causa di Beatificazione.
Attendiamo ognuno con ardore all’osservanza della Santa Regola, che Egli ci ha dato per santificarci. P ratichiam o con esattezza le v irtù , che formano un buon religioso ; siamo obbedienti p er motivo di fede; siamo casti, perchè la ca
s tità deve essere la gem m a più splendida nella corona dei Salesiani; siamo caritatevoli, p azie n ti, m ansueti verso il prossimo, specialm ente verso la gioventù, che ogni anno il buon Dio così num erosa invia alle n o stre Case. Se poi per riuscire tali ci tocca fare dei sacrifizi, facciamoli ge
nerosam ente, ricordando che il nostro D. Bosco, ad im ita
zione del Divin Salvatore, p er la gloria di Dio e p er la salvezza delle anime, sacrificò ogni giorno se ste sso , fa
cendosi nostro modello e nostro stimolo sino a lla m orte.
Unendo p er ta l modo alla preghiera quotidiana una condotta costantem ente v irtu o sa , noi otterrem o tu tte le grazie, che sono necessarie al buon procedim ento della Causa suddetta, e qualunque ne debba essere l’esito finale, sarem o sem pre lieti di aver cooperato a che si conoscesse e si compiesse la volontà di Dio, che è l ’unico fine a cui tu tti dobbiamo m irare.
Colgo la propizia occasione per raccom andarm i alle vostre orazioni, e pregandovi da Dio e dalla SS. Vergine le più elette benedizioni, godo professarm i di voi tu tti
Torino., 6 Giugno 1896.
Aff. Amico in G-. C.
Sa c. Mi c h e l e Ru a.
N . B I D iretto ri daranno le ttu ra della presente ai C onfratelli, ten en d o apposita Conferenza, poscia la deporranno n ell’A rchivio.
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