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NORME ALL’ISPETTORE PER LA VISITA DELLE CASE

Nel documento DI D. BOSCO E DI D. RUA (pagine 120-123)

C a ris s im i n o s tr i Is p e tto ri,

Il Signore, nella su a infinita bontà, si degna di servirsi anche dell’opera dei poveri Salesiani e delle Figlie di Maria A usiliatrice, p e r fare un po’ di bene nella Chiesa. Ogni anno si vanno in modo, direi, m araviglioso moltiplicando

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-le nuove fondazioni degli uni e del-le altre, m entre gli s ta ­ bilim enti prim a fondati si vanno ognor più sviluppando.

Noi dobbiamo ringraziare il Signore di ta n ta su a bontà e degnazione „ ed in pari tem po dobbiamo pu re dal canto nostro fare quanto possiam o pel buon andam ento di tu tte le nostre Case, affinchè abbia a risu lta rn e la gloria di Dio ed il vantaggio delle anim e, al che devono m irare tu tte le nostre aspirazioni e sollecitudini. Penso che tu sii appunto in questi giorni in procinto p er visitare le Case della tu a Isp etto ria; non sa rà fuori di proposito che io ti m e tta so tto cch io alcune cose che m eritano speciale con­

siderazione.

In varie Case si procede con qualche leggerezza nelle pratich e di p ietà: con facilità si dispensa la m editazione, la le ttu ra spirituale, la le ttu ra in refetto rio ; in a ltre non si fa quasi m ai la p reghiera sta b ilita prim a e dopo i p asti ; in a ltre si trascu ra molto facilm ente l’ esercizio mensile della buona m orte o se ne compiono le pratiche molto im p erfettam en te; in altre poi non si fa quasi nessu n a conferenza ai confratelli, come pure si trascu ran o molto fa­

cilm ente i rendiconti. Nelle v o stre visite vegliate ed in­

form atevi bene su questi punti, che hanno grande im portanza pel buon andam ento degl’ individui e delle Case.

A ltro argom ento che deve chiam are tu tta la v o stra a t ­ tenzione è la cura che i D irettori si prendono dei chierici.

So che in alcuni collegi è molto tra s c u ra ta la scuola di teo­

logia e di sacre cerimonie, ed i chierici sono lasciati liberi d ’an d a r dove credono per occuparsi dei loro studi. Voi in si­

ste te perchè le scuole sud d ette si facciano con regolarità e si dia tu tta l ’ im portanza che si m eritan o ; e se potete in qualche modo riuscire ad in tro d u rre la bella usanza, che i chierici facciano studio in comune cogli allievi od almeno tra loro, però sotto qualche fra te rn a assistenza, procurerete un g ra n vantaggio ai chierici ste ssi ed alla Casa cui appar­

tengono.

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Non tra la sc ia te m ai di raccom andare tu tta la riserb a- tezza nel tr a tta r e coi giovani, esam inando se sono m esse ben in p ra tic a le norm e p rescritte.

Anche su lla povertà aprite l’occhio : osservate, non solo come sono ten u te le cam ere, m a se si fanno frequenti viaggi individuali o collettivi senza vera necessità; se si fa fre­

quente uso di v e ttu re pubbliche, quando si potrebbe fare il tra g itto a piedi ; se si tien conto degli abiti. A questo fine fatevi m o stra re nei re g istri delle pensioni la p a rte che r i­

g u a rd a il personale di casa, cioè dei confratelli, p er rilevare con qual frequenza si rinnovano gli abiti per certi individui.

Che se non sono ten u ti con regolarità, in sistete quanto b a sti perchè si facciano le registrazioni a dovere.

Non posso om ettere di raccom andarvi anche di fare qual­

che v isita alla Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si trovano nella v o stra ispettoria, specialm ente quelle Case che non hanno isp e ttrice particolare e che si trovano piuttosto lontane dalla loro C asa-m adre, e che per conseguenza non possono avere che molto rara m en te la v isita delle loro Su­

periore. Nelle vostre visite m e ttete in pratica le norme pre­

scritte nel capo Yf della distinzione 1 delle nostre Deliberazioni.

O sservate quali difficoltà incontrino nel disimpegno dei loro doveri, nelle relazioni che debbono avere colle au to rità civili ed ecclesiastiche, ed aiutatele coi vostri consigli a superarle, riferendovi però sem pre al l e t t o r M aggiore, od ai membri del Capitolo Superiore, a cui possono riferirsi le difficoltà ste sse secondo la loro n a tu ra , ed anche alla Madre Gene­

rale od alle Superiore del loro Capitolo nelle cose che le ri­

guardano. P e r qualche tempo poteva il D irettore Generale delle Suore compiere in gran p a rte queste visite ; m a ora, p er l ’estensione e m oltiplicità delle Case, diviene impossibile ad un solo. Sapete che le Suore, qualche volta durante l ’anno, regolarm ente devono avere il confessore straordinario. Spetta anche a voi, d’accordo col R ettor Maggiore od almeno col loro D irettore Generale, stabilirlo per ciascuna loro C asa,

preferibilm ente scelto fra ’ Sacerdoti Salesiani. Si dovrà per tali Confessori provvedere a tempo dai risp ettiv i Ordinarii le necessarie facoltà, se debbono andare fuori della propria diocesi o se non ne furono già precedentem ente m uniti. Si dovrà pure, ove sia d’uopo, raccom andarli ai parroci o ad a ltri ecclesiastici per la necessaria o sp italità, qualora deb­

bano ferm arsi a prendere refezione o riposare fuori della Co­

m unità Salesiana. Sarà pure necessario d ar loro norm e sul modo di com portarsi colle Suore stesse, ascoltandole pazien­

tem ente in confessione e poco tratten en d o si fuori di confes­

sione, p er conciliarsi così m aggiore confidenza nell'esercizio del Sacro Ministero.

Voi s te s s i, cari Isp e tto ri, procurate di non im piegar troppo tempo nel visitarle ed ascoltarle. Che se si tr a tta di Case di Suore annesse a Case Salesiane, date la m aggior p a rte del vostro tempo e delle vostre cure a q ueste anziché a quelle, in proporzione dell’im portanza e del bisogno delle une e delle altre. Intanto v’invito a p reg are anche voi perchè il Signore m ’illumini a fare una buona scelta del D irettore G enerale delle Figlie di M aria A usiliatrice, che dopo la m orte del compianto D. Bonetti più non ebbero chi lo sostitu isse in tale uffizio.

Eccovi., cari Ispettori, le cose che mi sta v a a cuore di raccom andarvi : sia vostro studio di m e rita rv i colla p ra tic a le benedizioni del Signore sulle vostre visite e fatiche isp e t- toriali. Intanto non vogliate dim enticare nelle vostre pre­

ghiere il

Vostro ajf.mo amico

Nel documento DI D. BOSCO E DI D. RUA (pagine 120-123)