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3° VAutonomia eli ciascun Istituto Salesiano, nego cioè che FOratorio Salesiano di Torino com prenda tu tti gli Istitu ti

Nel documento DI D. BOSCO E DI D. RUA (pagine 126-134)

indicati nell’avviso dell’A gente delle T asse, e che essi abbiano qui u na sede centrale, come dovrebbero avere per legittim are l ’accentram ento di tu tti i loro redditi in Torino. Essi sono al­

tr e tta n ti O ratorii ed Istitu ti, diversi fra loro di nome, di scopo e di carattere. A ppartengono a diversi proprietarii non legati fra loro da nessuno sta tu to di società commerciale; come nessuno di essi costituisce uno stabilim ento in d u striale; m a tu tti sono Case di educazione, rispettivam ente autonom e, che dall’Ora- torio paterno di Torino, donde provengono e non dipendono, ricevono soltanto l ’indirizzo m orale, disciplinare e didattico.

Nella p a rte economica di ciascuno di essi l ’ Oratorio non h a ingerenza. Ciascuno di loro vive di v ita propria, di ele­

m osine e di economie su lla tenue re tta p a g a ta dagli alunni che li freq u en tan o ; e con questi cespiti p ag a le imposte, fra cui prim eggiano le fondiarie che sono isc ritte a nome non già dell’ Oratorio, il quale non esiste legalm ente, m a dei singoli com proprietarii dei terren i e dei fabbricati, dove hanno sede g l’is titu ti. — A prova della m ia asserzione unii gli avvisi delle im poste di ciascuna Casa.

P er vostro confidenziale m aggiore schiarim ento aggiungerò che se talv o lta io vengo in soccorso alle Case, come pu re se talv o lta ricevo qualche soccorso dalle Case, ciò si fa non in v irtù di alcuna legge civile, nè di alcuna convenzione che possa aver forza in faccia alle leggi, m a spontaneam ente, come un individuo qualunque verrebbe in aiuto di altro individuo.

Intanto ho recisam ente contestato le allegazioni del—

l ’A gente quanto a ll’ im porto dei redditi di ciascun Istitu to .

Dim ostrai p a rim en ti che la Commissione Comunale di Torino, che deve giudicare sopra l ’accentram ento fatto dalF A gente, è incom petente, trovandosi gli stabilim enti ac­

cennati dall’ A gente q u asi tu tti fuori di Torino, però fuori della giurisdizione di q uesta Commissione.

Ecco in stìnto il Ricorso da me p resen tato a lla Com­

missione Comunale. Finora non si è ancora ra d u n a ta per decidere, e perciò m entre vi raccomando di prendere norm a, da quanto vi ho detto, sul modo di rispondere qualora foste in terro g ati, vi raccom ando pure di innalzare fervide preghiere' al Signore, affinchè, illum inando i m em bri della Commissione su d d etta ed ispirandoli a sentim enti di equità, ci liberi dalle pretese dell’Agente, che sarebbero p er questo Oratorio u na vera sciagura.

Riponendo sem pre in Dio e nella protezione di M aria A usilia- trice ed anche di D. Bosco la m ia fiducia, cordialm ente vi saluto professandom i sem pre

T orino, 31 D icem bre 1 8 9 1 .

Vostro Aff.mo in G. Cristo Sac.

Mic h e l e Ru a.

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XI. RANDAZZO Collegio Salesiano. — Convittori 39. — Corsi E lem entari e Gin­

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ferrai, Calzoleria, Sartoria . » 20,000 27,800 17. PARMA Collegio Salesiano che conta N.

INVITO AL CAPITOLO GENERALE.

(N . 10)

C a ris s im i D ire tto ri,

Come sapete, si compiono in settem bre prossim o tre anni, dacché fu raccolto a Yalsalice, per la prim a volta, dopo la m orte del venerato nostro P adre D. Bosco, il Capitolo Ge­

nerale, e nelle prossim e vacanze autunnali, secondo che è stabilito dalle nostre Regole al capo YI, a rt. 3° e 4°, si deve nuovam ente radunare. Con q u esta le tte ra intendo di darvene l’avviso ufficiale, affinchè, d’accordo coi Confratelli che si trovano in cotesta Casa, possiate stu d iare quanto si credesse meglio a gloria di Dio, a vantaggio delle anime e della P ia n o stra Società, pel suo consolidamento e svi­

luppo progressivo, ed infine per il profitto spirituale e scientifico de’ suoi membri.

Mentre fin d’ora mi rallegro al pensiero di tro v arm i fra breve in mezzo a coloro che formano il mio braccio p rin ­ cipale e la m ia consolazione, sento il bisogno di raccom an­

d arvi che si voglia consacrare qualche tem po nello studio delle cose che vi parranno opportune pei fini suddetti. Im ­ perocché tu tti dobbiamo preoccuparci di ciò che volle affidarci D. Bosco, se vogliamo sem pre esser chiam ati di Lui figli e discepoli.

Secondo le norme segnate nelle Deliberazioni Dist. I, p arag . I, a rt. 1°, prendono p arte al Capitolo Generale il Ca­

pitolo Superiore, g l’isp etto ri ossia V isitatori, il P rocuratore Generale, i D irettori delle Case ed i M aestri dei novizi. P os­

sono anche in v itarsi i sem plici socii professi laici od eccle­

siastici, quando si tra tta n o argom enti in cui taluno abbia

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perizia speciale, m a questi avranno solo voto consultivo.

Dai luoghi di Missioni estere v e rrà ogni Ispettore od un suo delegato con uno dei D irettori della propria Isp e tto ria o provincia, scelto dall’ isp etto re stesso, d’ intelligenza col R ettor Maggiore.

Secondo le deliberazioni dei precedenti Capitoli, qualche m ese prim a dev’essere da me nominato un Regolatore del Capitolo Generale, affinchè per tempo a lui possano essere m andate le osservazioni e le proposte che ciascuno dei Con­

fratelli av rà a fare, ed io designo e nomino a ta l ufficio il nostro carissim o Confratello D. Francesco Cerruti, Con­

sigliere scolastico della Pia n o stra Società.

P ro cu rate adunque di spedire a lui qualche tempo prim a quanto giudicherete degno di essere preso in considerazione.

Devo qui far no tare che tu tti i Confratelli, potranno fare proposte, epperò raccomando ai D irettori che ne li avvisino, ed a suo tempo ne mandino le osservazioni. Quanto al tem po di spedire al Regolatore le proprie proposte ed os­

servazioni, le Deliberazioni (Distinzione I, a rt. 2.) dicono che si mandino

almeno

due settim ane prim a delF apertura del Capitolo Generale ; io v ’invito a spedirle il più presto pos­

sibile, affinchè si possano ordinare e proporre allo studio delle Commissioni che verranno designate per le varie m a­

terie a tra tta rs i.

Come avete potuto vedere la n o stra P ia Società, bene­

d etta da Dio, ha in questo spazio di tempo allarg ato il campo delle sue operazioni, e penetrò in te rre finora ad essa non conosciute, ed inesplorate. Ma non bisogna che noi dimentichiamo che l ’avversario d’ogni bene vigila sem pre e non desiste dalle m aligne sue im prese anche a danno nostro. Sorge quindi n atu ralm en te in noi la necessità di ten er viva la n o stra fede, per rendere inutili i suoi m alvagi intenti, e provvedere al nostro progresso, assicurando così ogni giorno più la n o stra santificazione. A ciò s a r à mezzo efficace il nuovo Capitolo Generale che si dovrà tenere nel

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tem po che v errà poi con precisione determ inato dal sullo- dato Regolatore.

Sicuram ente l ’opera n o stra che tende alla gloria di Dio, dovrà essere opera tu tta sua, e non conviene che noi ci crediamo capaci di fare qualche cosa di buono da noi soli ; p er la qual cosa vi esorto colle parole dell’apostolo s. Paolo, che opportunam ente mi vengono alla m em oria:

Ut non simus ficlentes in noM-s, sed in Beo

(1).

Perciò preghiam o il Signore delle m isericordie che voglia benedire la n o stra fu tu ra opera di edificazione, ci aiu ti, ci illumini, affinchè colà raccolti in un unico pensiero, lavorando tu tti ad un solo e medesimo intento, possiamo determ inare quanto sa rà p er ridondare a m aggiore su a gloria e a suo tempo rendergli le dovute grazie pe’ suoi doni e la sua amorevole assistenza.

Un’a ltra cosa di m olta im portanza si h a da fare in quel medesimo Capitolo Generale, la quale m erita tu tta la n o stra sollecitudine, ed è la elezione dei membri del Capitolo Su­

periore. Siccome è stabilito dal Regolamento, io ve lo noti­

fico pure fin d’ora ; e vi esorto a procurare di raccogliere il vostro pensiero su quelli che

in Bomino

vi sem brano meglio a d a tti all’ard u a loro m issione, di essere cioè i Su­

periori di tu tta la n o stra P ia Società. E per ottenere m ag­

giori lum i desidero che raccom andiate che si p reg h i da tu tti per questo santo fine.

Secondo il Regolamento per l’elezione dei m em bri del Capitolo Superiore (Delib. Dist. 1, p ar. II, a rt. 7), tu tti i D irettori raduneranno i professi perpetui della loro Casa e insieme con un socio da questi eletto si recheranno alla fu tu ra elezione.

Io spero che lo spirito di D. Bosco ci a ssiste rà , come p er altre occasioni in q u esta specialm ente, e che dal P a ­ radiso, dove speriam o che già si riposi in Dio, si m an ifesterà

(1) II Cor. I,

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sem pre meglio ir a noi, e che dal prossim o Capitolo Generale, come verranno fa tte proposte, riflessi e consigli per il m aggiore sviluppo della n o stra Pia Società, così saranno eletti o rieletti quei m em bri pel Capitolo Superiore, che seguendo le san te e gloriose tradizioni de’ tem pi p a ssati, continueranno ad essere il comune sostegno della Pia So­

c ie tà , ne dilateranno i benefizi, ed a tu tti i Confratelli saranno bell’esempio e guida.

Mentre in q u e sta fau sta occasione posso con sincerità di cuore dirvi che

non cesso gratias agens prò vobis, memoriam vostri faciens in orationibus meis

(1), rac­

comando a tu tti voi di non dim enticare nelle fervide vostre orazioni la povera anim a mia.

S. Francesco di Sales, nostro glorioso titolare, ci ottenga da Dio che regni tr a noi lo spirito di m ansuetudine e di pace, e M aria A usiliatrice ci benedica e ci ottenga dal trono di grazia e di potenza, ove la collocarono i suoi m eriti, di poter corrispondere alla sa n ta n o stra vocazione.

T orino, S o len n ità di S. G iuseppe, 1 8 9 2 .

Nel documento DI D. BOSCO E DI D. RUA (pagine 126-134)