Pubblica Amministrazione per le Imprese
1.3 L’agire in “rete”
Se questi sono gli obiettivi – “il cosa fare” per accrescere il valore intrinseco del Re-gistro – a prescindere dalla fisicità del servizio (lo sportello) – è altrettanto impor-tante, in una prospettiva di medio periodo, porsi il problema di “come” realizzare le azioni di crescita di valore ora indicate.
Come si è già osservato, la transizione in corso si caratterizza per i processi di de-spazializzazione-rispazializzazione prodotti dalla moltiplicazione dei flussi e dalla crea-zione di reti, che ridefiniscono il significato stesso dello spazio entro cui gli attori si definiscono, e perciò stesso esistono.
Per questa ragione, la definizione degli obiettivi strategici per i prossimi anni deve necessariamente includere una chiara indicazione circa gli obiettivi che la Camera di Commercio intende darsi al fine di ricollocare sé stessa e il sistema delle impre-se che rappreimpre-senta nei diversi spazi nei quali ha luogo la sua attività istituzionale.
Tali spazi possono essere ricondotti a quattro realtà:
Il patrimonio informativo
Il sistema camerale italiano
Rispetto alle altre amministrazioni coinvolte nel processo di e-government, la Camera di Commercio dispone del vantaggio di essere parte di un’organizzazione a rete che si estende su tutto il territorio nazionale e che si compone di 103 Camere di Com-mercio, 19 Unioni Regionali, 16 Centri per il Commercio Estero, un’Unione Nazionale e un’Unione europea (EuroChambres), oltre a 140 Aziende Speciali. Si tratta di una risorsa straordinaria, che sempre più deve essere pensata e impegnata così da poterne sfruttare tutte le potenzialità.
Nei prossimi anni questo sistema sarà fortemente impegnato nel completamento e nella messa a regime dell’anagrafe telematica, ma sarà anche chiamato ad affronta-re una nuova sfida, che è in un certo senso la naturale conseguenza del percorso fin qui compiuto: con la progressiva scomparsa degli sportelli, il Registro Imprese si av-via a diventare un Archivio Nazionale.
Ma per far sì che questo avvenga c’è ancora molto da fare. Oggi vi sono oltre 103 Registri Imprese che fanno riferimento ad oltre 103 Giudici del Registro: nel conte-sto attuale sono inevitabili le diversità di prassi, spesso ereditate dalla precedente ge-stione dei registri presso le cancellerie dei tribunali. La telematica rende urgente com-pletare il processo di omogeneizzazione: mai come oggi è necessario che l’intero si-stema camerale si muova all’unisono.
Tuttavia, col raggiungimento di tale obiettivo e la nascita di un vero e proprio Regi-stro Imprese telematico è ipotizzabile uno scenario del tutto nuovo: a regime, l’u-tente di qualsiasi regione d’Italia potrebbe trasmettere pratiche telematiche in qual-siasi provincia e verificare direttamente – on line – lo ‘stato’ della propria richiesta di iscrizione. Dal punto di vista del mercato è chiaro che l’accentramento delle fun-zioni anagrafiche non potrà che essere positivo. Tale innovazione consentirà a cia-scun operatore di accedere in tempo reale a una vasta mole di informazioni relati-ve a imprese localizzate su tutto il territorio nazionale, contribuendo a una miglio-re conoscenza del mercato, fondamentale per la definizione delle strategie d’impmiglio-re- d’impre-sa.
Da questo punto di vista, la rete delle Camere ha il dovere di raggiungere nel più bre-ve tempo possibile questo risultato che può abre-vere importanti riflessi economici.
In questo nuovo scenario, alla Camera di Milano spetta il compito di contribuire a gui-dare questa transizione, che non deve tradursi in una perdita di rilevanza per le 103 realtà territoriali, ma piuttosto in un percorso di rinnovamento che dovrà prevedere:
• la ridefinizione del rapporto tra le singole Camere di Commercio e l’adeguamen-to dello stesso sistema associativo nazionale;
• la riallocazione delle risorse interne tra la funzione anagrafica e le altre;
• il ripensamento del legame con il territorio locale, ripensamento che comporta una riflessione sul tipo di servizi offerti e sul decentramento delle sedi camerali (si ve-da l’ultimo paragrafo del presente documento).
Primi passi verso un Registro Imprese europeo
Ma non c’è solo l’Italia. Via via che il processo di integrazione europeo avanza, di-venta sempre più importante pensare la rete camerale su scala europea. E anche in questo caso, la Camera di Milano può e deve svolgere fino in fondo il proprio ruo-lo di leadership, diventando capace di essere un soggetto propositivo.
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A partire dalla positiva esperienza costituita dal Club Grandi Camere, la Camera di XX
Milano dovrà cercare di incrementare l’interscambio con il sistema camerale euro-peo, nella prospettiva di porre le basi per la creazione di un efficace Registro Imprese europeo. Si tratta, evidentemente, di un obiettivo ancora lontano, che non solo non potrà essere raggiunto in tempi brevi, ma che probabilmente avrà bisogno di esse-re perseguito con una paziente opera di costruzione dal basso, partendo dal patri-monio già oggi a disposizione di ogni sistema camerale nazionale. Da questo pun-to di vista, i progetti di e-government che vedono attiva la Camera di Milano trami-te la sua Azienda Speciale CedCamera potrebbero rappresentare un importantrami-te la-boratorio di progettazione in grado di fornire soluzioni replicabili anche in un fu-turo Registro Pubblico europeo. La creazione di tale strumento richiederebbe in un primo momento una definizione e standardizzazione non già delle procedure o de-gli aggregati più complessi, bensì delle singole componenti informative in essi con-tenute, sfruttando le opportunità delle tecnologie infotelematiche per renderle fa-cilmente accessibili e scambiabili tra gli Stati, pur continuando a lasciare l’attuazio-ne dei servizi l’attuazio-nei vari Paesi in carico ai diversi soggetti titolari3.
Rapporto con le altre amministrazioni locali e statuali
Il progetto di e-government si fonda sull’idea che la Pubblica Amministrazione del fu-turo – intesa nel suo complesso – sia in grado di operare in rete. Grazie allo scam-bio di dati e notizie tra le amministrazioni in rete, non solo ciascun cittadino/impresa potrà ottenere i servizi in modo semplice e immediato, ma sarà anche possibile rea-lizzare un effettivo sistema di controllo e garanzia. In questo senso, nel processo di definizione di un sistema capace di servire e integrare una realtà socio-economica sempre più sfuggente e mobile la risorsa informativa costituisce un elemento cen-trale a disposizione dell’Amministrazione Pubblica. In questa prospettiva l’attuazione di una strategia di alleanze, mediante la stipulazione di convenzioni e accordi con le Amministrazioni centrali e soprattutto con le Istituzioni di governo locali, acqui-sta non solo una valenza politica in viacqui-sta del riconoscimento di più ampi ruoli e com-petenze per la Camera, ma anche una rilevanza operativa in termini di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.
Guardando ai prossimi anni, è possibile distinguere due diversi livelli di azione.
Il primo livello riguarda la sfera locale. Anche in virtù del proprio rapporto privile-giato con il sistema imprenditoriale e di un’approfondita conoscenza dei fenomeni economici, la Camera si candida a diventare terminale sul territorio delle diverse am-ministrazioni competenti in materia di imprese. In vista di questo obiettivo, occor-re favorioccor-re la cooperazione e la sinergia tra le varie amministrazioni che dovranno sempre di più interagire nelle attività di back-office (provvista dei servizi, interope-rabilità, multiusabilità dei dati), anche attraverso l’interconnessione delle proprie ban-che dati.
L’Ente camerale potrebbe così rappresentare per la propria comunità di riferimen-to un punriferimen-to d’accesso privilegiariferimen-to attraverso cui interfacciarsi con l’intera rete del-la Pubblica Amministrazione4.
Il secondo livello riguarda invece l’avvio di un lavoro di integrazione delle anagrafi su base nazionale. Al momento, infatti, è possibile riconoscere una divisione dei
com-L’e-government
piti che segue la seguente logica: il Comune ha l’anagrafe dei cittadini; la Camera di Commercio l’anagrafe delle imprese; l’Inps (e l’Inail) l’anagrafe dei lavoratori. È chiaro che, per le stesse ragioni sopra ricordate in relazione al valore economico del-l’informazione, è quanto mai importante muoversi nella direzione di una crescente compatibilità dei suddetti archivi, in modo da rendere possibile dei veri e propri per-corsi informativi che aiutino individui, imprese, attori economici a muoversi nel dif-ficile e rarefatto mondo della società contemporanea. Come già è accaduto nel pas-sato, la Camera di Commercio di Milano può costituirsi come soggetto promotore di iniziative sperimentali in questa direzione in vista di una evoluzione più complessiva del sistema.
Intermediari istituzionali e mondo associativo
La quarta area di lavoro concerne i rapporti di partnership con il settore privato, e in particolare con il mondo associativo e con i cosiddetti grandi utenti – notai, com-mercialisti, e altri professionisti – che, in qualità di intermediari istituzionali, han-no svolto, e tuttora svolgohan-no, un ruolo fondamentale di supporto all’implementa-zione dell’anagrafe telematica e alla diffusione delle nuove tecnologie e, in partico-lare, dei dispostivi di firma digitale. Come è noto, infatti, il piccolo e medio im-prenditore per gli adempimenti amministrativi tende ad affidarsi al proprio ragio-niere o al commercialista che tiene la contabilità d’impresa. I professionisti e le as-sociazioni costituiscono quindi un prezioso strumento per veicolare l’impiego del-le tecnologie di sottoscrizione digitadel-le e per diffondere la conoscenza deldel-le nuove pos-sibilità di collegamento telematico con le Camere di Commercio. Questa attività di informazione mediata è di notevole importanza. È infatti attraverso di essa che po-trà svilupparsi, nella piccola e media impresa, la consapevolezza della “prossimità”
delle informazioni detenute dalle Camere di Commercio, oggi facilmente consulta-bili grazie a Internet e alla (sempre più fitta) rete di collegamenti telematici connes-si all’uso della firma digitale.
Proprio per questa ragione, il legame tra la Camera di Milano e queste realtà deve essere rafforzato, sottolineando il reciproco interesse nel far crescere questa allean-za. In questo senso, occorre sviluppare sperimentazioni innovative di interazione, come lo Sportello Virtuale del Commercialista, un insieme di funzioni locali e remote, appoggiate a Internet, che renda semplice l’uso delle SmartCard e di Telemaco come strumenti “di uso corrente” sia per l’invio di pratiche elettroniche alle Camere di Com-mercio (e, in prospettiva, ad altri Enti), sia per lo scambio “sicuro” di dati tra il com-mercialista e il suo cliente.