Piattaforme logistiche
4.1 Le modificazioni dello scenario globale e gli effetti sui sistemi di imprese e sul territorio milanesi
Nonostante i numerosi elementi di indeterminatezza presenti nel contesto interna-zionale, è possibile effettuare una valutazione delle principali trasformazioni che stan-no emergendo nella struttura del sistema mondiale e con i quali la Camera di Com-mercio di Milano dovrà confrontarsi.
Appaiono particolarmente rilevanti le seguenti variabili:
• andamenti futuri dell’economia internazionale e dei processi di globalizzazione si stanno presentando con caratteristiche contrastanti, segnalando mutamenti strut-turali e non soltanto congiunstrut-turali.
• La sovracapacità produttiva che si è verificata con le numerose e recenti innova-zioni tecnologiche in moltissimi settori industriali e nei servizi dovrà fare i conti con un potere di acquisto non adeguato e ripartito in modo poco equilibrato al-l’interno dei diversi Paesi e tra Paesi avanzati e in via di sviluppo. Ciò porterà a ral-lentare e/o ritardare la ripresa economica mondiale, in particolare negli Stati Uni-ti, in Europa e in Giappone.
Le tensioni internazionali, che sono emerse negli ultimi due anni in seno ai Paesi dell’OCSE e con Russia e Cina, sono state esasperate dal conflitto con l’Iraq e dal-le politiche divergenti suldal-le gestioni future del Paese.
Queste divergenze sono il preludio a lunghi e complessi negoziati che avranno luo-go per la ridefinizione delle reluo-gole del funzionamento del sistema economico e litico globale e del ruolo che sarà esercitato dalle principali aree economiche e po-litiche.
Il regime delle Organizzazioni Internazionali e Multilaterali e le dinamiche di in-tegrazione sopranazionali continentali, come quella dell’Unione Europea,
mo-78 79
Internazionalizzazione e Nuovi Mer cati
79
strano in questo periodo la loro fragilità. Le prospettive di concludere positivamente XX
nel 2004 i negoziati commerciali di Doha nei servizi e in agricoltura si presenta-no incerti a causa delle tensioni politiche in atto (e future, si presume a medio ter-mine).
• In particolare, le conseguenze della guerra all’Iraq stanno determinando profondi mutamenti geopolitici e geoeconomici, sia nell’area stessa, sia nei rapporti tra le prin-cipali potenze mondiali – Stati Uniti, Europa, Russia, Cina, Giappone e con i Pae-si arabo-mussulmani.
Si sta delineando una fase di maggiore competizione internazionale per l’esercizio di influenze significative sul mercato delle materie prime energetiche e nei Paesi dell’area, con ripercussioni differenziate sulle prospettive economiche di business per le imprese delle principali aree del mondo.
Tra le minacce è ipotizzabile un crescendo di iniziative da parte delle reti terrori-stiche fondamentaliste, sia contro i regimi mussulmani filo-occidentali, sia contro l’Occidente stesso.
• Con l’allargamento ad otto Paesi del Centro e dell’Est Europa si prospetteranno am-pie opportunità alle imprese dell’Unione Europea, per quelle italiane e, in parti-colare, lombarde e milanesi. Il Mercato Unico Paneuropeo rappresenterà la più va-sta area integrata del mondo industrializzato, coinvolgendo circa mezzo miliardo di consumatori, di lavoratori e di risparmiatori, in uno spazio economico unico, composto in prospettiva da 31 Paesi.
L’Unione Europea nei prossimi anni (oltre all’estensione ad Oriente) è interessata da intense dinamiche interne non del tutto univoche. Il processo di costruzione federale si sta scontrando con posizioni favorevoli ad un’Europa con forti poteri degli Stati Membri e con impostazioni divergenti a proposito della politica estera e di difesa dell’UE. Un’Europa “a geometria variabile” sarà probabilmente l’esito del-la composizione di questi interessi divergenti.
Si consoliderà, tuttavia, il processo di integrazione “funzionale” dell’Unione Europea attraverso il rafforzamento di alcune importanti politiche settoriali comuni (con-correnza, ricerca, tecnologia, fisco etc.).
• Contestualmente l’Italia si sta indirizzando verso un sistema istituzionale decen-trato e federale, sia pure in mezzo a incertezze e contrasti, producendo un forte im-patto sul sistema locale di imprese e sul sistema territoriale milanese. Il livello lo-cale (regionale, provinciale, comunale) assumerà quindi una rilevanza crescente, in linea con evoluzioni analoghe e con i processi di “glocalizzazione” delle diver-se realtà.
• In effetti, regioni, aree metropolitane e città internazionali – tra cui Milano – so-no sempre più coinvolte in un’accentuata dinamica di concorrenza e collaborazione.
Le città, i sistemi locali economici, in questa fase, costituiscono gli attori
princi-L’Unione Europea
pali della globalizzazione, interconnettendo risorse cruciali lungo network tra no-di funzionali e organismi territoriali, oltre che tra imprese ed enti non economici.
Il “glocale”, l’interconnessione e la congiuntura tra locale e globale, tra attori lo-cali (privati e pubblici) e attori transnazionali, così come le collaborazioni “oriz-zontali” tra “loci” (città, sistemi locali di imprese, regioni etc.) costituiranno una sorta di “infrastruttura” della globalizzazione.
Le conseguenze a medio termine per le imprese e per il territorio della metropoli milanese
L’intrecciarsi dei fattori di mutamento sopra descritti dimostrano di essere molto ar-ticolati, determinando alcuni effetti a catena nell’ambito delle imprese e del territo-rio milanesi.
I principali effetti prevedibili sono:
• Una crescita rilevante della concorrenza e della selezione tra le imprese, sia sui mer-cati internazionali che su quelli locali, “naturali”. Questa situazione si sta verificando non soltanto nelle fasi di perdurante stagnazione/crisi economica, ma si evidenzierà anche in un futuro ciclo di ripresa congiunturale mondiale. L’accentuarsi della com-petitività interaziendale avverrà in mercati a forte espansione come la Cina, la Co-rea del Sud, gli Stati Uniti, così come in mercati ad espansione lenta o in ristagno come l’Unione Europea, o in fase recessiva come il Giappone, o di crescita rallen-tata come il Brasile.
Inoltre, la crescita della competizione globale dovrebbe farsi sentire anche sui mercati “naturali” locali, delle imprese, con una conseguente selezione.
Allo stesso modo, l’allargamento ad Est dell’Unione renderà più rilevanti i fenomeni di concorrenza tra le imprese che si localizzeranno in questa area e le imprese mi-lanesi/lombarde che non si saranno delocalizzate.
È probabile, inoltre, che anche la difficile situazione in Medio Oriente e nel Me-diterraneo orientale e meridionale, successiva alla guerra in Iraq e alla ridefinizio-ne degli equilibri tra le principali potenze, determini la definizioridefinizio-ne di alcuridefinizio-ne ope-razioni economiche con modalità più complesse e competitive.
• Un’altra serie di effetti prevedibili è rappresentata dall’aumento delle prospettive di business per le imprese milanesi/lombarde. I progressi della globalizzazione nei prossimi anni (anche se difficili e talvolta segnati da insuccessi), potrebbero costituire dei vantaggi per le PMI milanesi e lombarde più dinamiche. La “tendenza” alla glo-balizzazione è impegnativa e sostenuta da “driver” molto robusti (tecnologie, finanza, investimenti, consumi etc.). È pur vero che sembra avere esaurito le spinte che ave-vano determinato la sua accelerazione nell’ultimo decennio.
L’allargamento ad oriente dell’Unione Europea costituisce un aspetto positivo che può offrire nuove opportunità di business per l’imprenditorialità milanese e lombarda,
80 81
Internazionalizzazione e Nuovi Mer cati
L’allargamento ad Est
81
per la quale il contenimento dei costi si rivela essere un fattore cruciale a mantenere XX
e/o espandere le quote di mercato a livello globale e nei Paesi di quell’area.
• L’integrazione delle politiche e dei mercati all’interno dell’UE dovrebbe consenti-re, alle aziende milanesi, di accrescere la loro attività esportativa e di collaborazione con le imprese del continente, utilizzando i programmi europei per gli ambiti del-la ricerca e dell’innovazione, delle partnership e degli investimenti (anche in zone extra-europee) che si rivolgono alle PMI.
• L’accentuata concorrenza tra regioni europee e, soprattutto, fra metropoli e città internazionali dell’Unione, rappresenta, in questa fase, una sfida strategica tale da poter attivare le energie necessarie per uno sviluppo di lungo periodo dell’area mi-lanese.