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Gli allevamenti censiti dall’AIA

Nel documento L'industria di trasformazione (pagine 62-69)

3. GLI ALLEVAMENTI DA LATTE: STRUTTURA E PRODUZION

3.1. La struttura degli allevamenti da latte

3.1.4. Gli allevamenti censiti dall’AIA

A fine 2018 non sono ancora disponibili dati di sintesi sull’attività dei Con- trolli Funzionali svolta dall’Associazione Italiana Allevatori (AIA) per conto del MiPAAFT tra la fine del 2017 e i primi nove mesi del 2018, pertanto anche

per questa fonte ci limitiamo a presentare le informazioni definitive4 pubbli-

cate on line sul Bollettino dei Controlli della Produttività del Latte per le atti- vità che vanno dal 1 ottobre 2016 al 30 settembre 2017.

Gli allevamenti censiti nel 2017 dall’AIA attraverso le organizzazioni as- sociate erano 16.625, il 4,5% in meno di quelli dell’anno precedente, e rap- presentavano all’incirca il 38% del totale degli allevamenti bovini registrati in BDN al 30 novembre 2017 ad orientamento produttivo “latte” e “misto” (tab. 3.8). Il numero delle vacche controllate ad essi afferenti era di circa 1,365 milioni, che risulterebbe dell’1,6% inferiore al quello fornito per il 2016. Que- sto valore è il risultato della somma di tutte le vacche controllate nelle diverse regioni e porta al suo interno un’anomalia riscontrata nel dato della regione Sicilia, dove i capi controllati erano 9,5 mila contro i 29,6 mila dell’anno pre-

4. Nella precedente edizione di questo rapporto sono stati utilizzati per il 2017 i dati di fonte AIA non ancora definitivi, pertanto riproponiamo l’analisi di questa fonte per il 2017 utiliz- zando ora i dati definitivi pubblicati sul Bollettino dei Controlli della Produttività del Latte del 2017.

cedente, che trovava giustificazione nel numero delle lattazioni superiori a 200 giorni, passate da oltre 18 mila del 2016 a sole 37, e nelle lattazioni totali chiuse nell’anno scese da 27.536 a sole 1.511. Gli allevamenti della regione erano 584, il 25,2% in meno rispetto al 2016: riducendosi decisamente meno del numero di vacche portano la dimensione media delle stalle controllate di questa regione da 38 a 16 vacche/stalla. Questi nuovi valori indicano seri pro- blemi intervenuti nelle fasi di rilevazione dei controlli per la Sicilia nell’anno esaminato e non possono essere utilizzati per il confronto con i valori prece- denti e nella formazione del dato nazionale; l’analisi quindi si basa sui 16.041 allevamenti residenti nelle altre regioni, scesi del 3,5% rispetto all’anno prima, per evitare delle conclusioni inappropriate.

Senza la Sicilia, le vacche controllate erano 1,355 milioni, variavano leg- germente (-0,1%) sul 2016 e rimanevano praticamente invariate rispetto a quelle di cinque anni fa. Se si considera che questo dato è la somma delle vacche presenti in tutto il periodo considerato (1 ottobre 2016 - 30 settembre 2017), di quelle uscite e di quelle entrate in stalla, possiamo ipotizzare che sovrastimi la dimensione della mandria controllata di un 20-25%; tenendo Tab. 3.8 - Situazione dei controlli sulla produzione del latte vaccino in Italia: 2007- 2017 N. alleva- menti N. capi Capi/ alleva- mento Lattazioni chiuse nell'anno: sup. 200 gg Produzione media per vacca (kg) % grassi % pro- teine 2007 21.483 1.336.689 62 829.975 8.484 3,68 3,30 2008 20.970 1.337.872 64 838.369 8.579 3,67 3,32 2009 20.606 1.344.733 65 838.341 8.423 3,67 3,34 2010 20.208 1.363.556 67 837.633 8.435 3,69 3,33 2011 19.865 1.387.679 70 854.590 8.474 3,70 3,33 2012 19.329 1.391.766 72 868.393 8.546 3,70 3,34 2013 18.644 1.359.440 73 851.717 8.611 3,74 3,33 2014 18.036 1.341.365 74 835.490 8.637 3,73 3,31 2015 17.959 1.369.952 76 837.999 8.756 3,71 3,29 2016 17.402 1.386.275 80 864.246 8.844 3,74 3,30 2017 16.625 1.364.606 84,5** 839.290 9.033** 3,78 3,33 Var.% 2017/16* -3,5 -0,1 3,5 -1,0 1,7 1,1 0,9 Var.% 2016/15* -2,8 1,5 4,5 3,3 1,0 0,8 0,3 Var.% media 2007-17* -2,3 0,4 2,8 0,4 0,6 0,3 0,1 Var.% media 2012-17* -2,6 0,0 2,7 -0,2 1,0 0,4 -0,1

* Le variazioni sono calcolate escludendo i dati della Sicilia.

** Dato ottenuto escludendo la Sicilia.

conto di questa correzione si può affermare che l’attività dei controlli interes- sava una quota tra il 61% e il 65% del patrimonio nazionale di lattifere. Quindi l’universo AIA comprende aziende di maggiori dimensioni, alle quali fa capo la maggior parte della produzione nazionale di latte; il numero medio di vac- che controllate per stalla nel 2017 era in ulteriore aumento e passava da 81,6 a 84,5 in un solo anno. Inoltre, la lieve flessione del numero di vacche control- late rispetto al concomitante decremento del 2,2% del numero di vacche da latte nazionali di fonte Istat, tolta la Sicilia, si traduceva in un maggior peso delle stalle associate all’interno della zootecnia da latte italiana.

La produzione media per lattazione nel periodo analizzato registrava una crescita consistente raggiungendo i 9.033 kg, ossia 152 kg in più sul 2016, mostrando un’accelerazione rispetto al passato quando ha registrato + 212 kg tra il 2014 e il 2016 e soltanto + 84 kg tra il 2012 e il 2014, sempre escludendo dal confronto la Sicilia. Il guadagno così marcato della produttività negli anni più recenti potrebbe essere attribuito in parte alle condizioni climatiche, ma anche ai buoni prezzi del latte che congiuntamente ai bassi prezzi della mate- ria prima avevano stimolato gli allevatori, oramai liberi da vincoli produttivi, a spingere sulle quantità di latte. L’incremento medio delle rese per vacca del 2016 e 2017 era stato accompagnato anche da un aumento del contenuto lipi- dico e proteico, saliti in media rispettivamente di 0,04 e di 0,03 grammi per 100 grammi nel 2017 e di 0,03 e 0,01 grammi nel 2016. Malgrado le flessioni del 2014 e del 2015, tendenzialmente tali valori qualitativi del latte erano in aumento nel medio lungo periodo ed in particolare il contenuto lipidico aveva segnato sicuramente il record del nuovo millennio; non è escluso che tale ri- sultato fosse la diretta conseguenza degli incredibili livelli di prezzo raggiunti dal burro e dalla crema di latte a fine 2016 e nel 2017 sui mercati nazionali ed esteri.

Il numero di stalle controllate era in calo in tutte le regioni ma con intensità diversa: scendevano con percentuali superiori, anche a due cifre, al Centro e al Sud e Isole mentre si riducevano con variazioni contenute tra l’1,9% e il 3,9% nelle regioni settentrionali (tab. 3.9). Senza considerare la Sicilia, gli abbandoni numericamente più alti appartenevano alle regioni con il maggior numero di adesioni quali Lombardia (-105) e Trentino A.A. (-88), seguivano con 48 aziende in meno il Veneto, che aveva anche la riduzione percentuale più alta del Nord, e l’Emilia Romagna. I numeri delle aziende perse nelle re- gioni del Centro-Sud erano comunque più importanti perché andavano a ri- durre una base già esigua: perdeva 41 aziende controllate la Puglia, 33 la Cam- pania che riduceva a 137 l’esiguo numero di quelle aderenti, e ancora Lazio, Abruzzo, Basilicata e Calabria con defezioni superiori a 20.

che controllate: al primo posto il Lazio che ne perdeva 5,1 mila, seguivano Calabria con altre mille e Abruzzo, Sardegna e Basilicata con riduzioni supe- riori ai 500 capi. Non si assisteva soltanto all’abbandono delle piccole aziende ma in diversi casi questi capi appartenevano a stalle considerate medio grandi: ad esempio nel Lazio, in Umbria e in Sardegna la media dei capi persi per azienda uscita dai controlli era rispettivamente 204, 110 e 94.

In tutte le regioni settentrionali, ad eccezione di Veneto e Liguria, le vac- che controllate aumentavano ma è stato il Piemonte ad accaparrarsi la quota maggiore con 4,2 mila capi in più, seguito dalla Lombardia, +2,6 mila capi, e Tab. 3.9 - Ripartizione per regione degli allevamenti e delle vacche controllate dall’AIA in Italia nel 2017

Allevamenti controllati Vacche control- late Vacche per stalla* % vacche control- late/totale* Var. % 17/16 stalle Var. % 17/16 vacche Var. % 17/16 vacche per stalla % allev. control- lati/ totale* Valle d'Aosta 810 17.816 22 119,1 -2,8 0,7 3,7 58,3 Piemonte 1.241 129.156 104 86,9 -2,0 3,4 5,4 58,2 Liguria 87 1.394 16 50,5 -2,2 -3,4 -1,4 24,8 Lombardia 3.637 594.748 164 124,2 -2,8 0,4 3,3 50,8 Trentino A.A. 4.534 83.606 18 86,0 -1,9 0,2 2,2 50,1 Veneto 1.189 100.708 85 65,4 -3,9 -1,6 2,4 32,4 Friuli V.G. 485 36.299 75 84,8 -3,4 0,6 4,2 47,4 Emilia R. 1.810 233.768 129 85,3 -2,6 0,9 3,6 48,6 Toscana 68 5.880 86 46,2 -11,7 -2,2 10,6 23,9 Umbria 83 6.407 77 76,0 -4,6 -6,3 -1,9 28,9 Marche 35 2.568 73 23,6 -16,7 -12,9 4,6 20,2 Lazio 215 22.187 103 36,6 -10,4 -18,7 -9,2 14,4 Abruzzo 338 11.323 34 54,4 -8,4 -7,0 1,4 41,9 Molise 168 5.495 33 33,6 -5,1 -2,0 3,2 17,0 Campania 137 8.555 62 10,9 -19,4 -0,5 23,4 4,2 Puglia 663 42.830 65 39,7 -5,8 0,0 6,3 29,6 Basilicata 225 18.302 81 48,4 -11,8 -3,3 9,6 25,7 Calabria 133 9.352 70 28,6 -16,9 -10,3 7,9 6,8 Sicilia 584 9.464 16 8,0 -25,2 -68,0 -57,1 29,7 Sardegna 183 24.748 135 33,9 -4,2 -2,9 1,3 14,0 Italia** 16.625 1.364.606 84 81,0 -3,5 -0,1 3,5 37,7 Nord 13.793 1.197.495 87 98,7 -2,5 0,7 3,3 48,4 Centro 401 37.042 92 40,0 -10,1 -14,0 -4,4 17,9 Sud e Isole 2.431 130.069 65 32,8 -8,8 -2,8 6,7 16,2

* Totale vacche da latte come da indagine Istat sulle consistenze al 1° dicembre 2017, totale aziende come da BDN dell’AZ: somma aziende orientamento “da latte” e orientamento “mi- sto” al 30 novembre 2017.

** Valori medi e variazioni calcolate escludendo il dato della Sicilia.

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati AIA, Istat e BDN dell’AZ.

dall’Emilia Romagna, +2,1 mila capi. Questi incrementi contribuivano a far crescere la dimensione media che raggiungeva le 164 vacche per stalla in Lombardia, 129 in Emilia Romagna e 104 in Piemonte. Nel Lazio le aziende controllate, invece, riducevano considerevolmente la loro dimensione media da 113 a 103 capi per stalla, rimanendo, comunque, la più ampia del Centro- Sud dopo quella della Sardegna.

Il peso degli allevamenti aderenti ai controlli sul totale di quelli registrati nell’anagrafe zootecnica ad orientamento produttivo “latte” o “misto” era co- munque diverso da area ad area: più alto al Nord con il 48,4%, minore al Cen- tro e al Sud (esclusa la Sicilia) dove si collocava intorno al 18% e 16% rispet- tivamente. Sembra quindi emergere un legame tra il grado di specializzazione lattiera dell’allevamento bovino e la propensione delle aziende ad entrare nel sistema dei controlli funzionali. Le regioni che presentavano un buon livello di adesione sia in termini di aziende che, soprattutto, di capi controllati erano il Piemonte (58,2%), la Lombardia (50,8%) e l’Emilia Romagna (48,6%), le più rilevanti per la produzione di latte e da sole detenevano il 41,7% delle stalle e il 70,7% delle lattifere controllate dalle associazioni. Scarsa, rispetto alla media della circoscrizione di appartenenza, era la partecipazione delle aziende del Veneto e della Liguria al Nord, del Lazio al Centro, e della Cam- pania, della Calabria e della Sardegna al Sud e Isole.

Malgrado il numero delle vacche controllate risultasse superiore alla con- sistenza effettiva di un 20-25%, una costante che comunque accomunava tutte le regioni era il fatto che la quota dei capi controllati sul totale stimato dall’Istat appariva comunque decisamente superiore a quella del numero di aziende: in sostanza, risultano interessate dall’azione delle associazioni alle- vatori soprattutto le aziende di dimensioni medio-grandi, anche se questo ri- ferimento dimensionale si concretizzava poi in modo del tutto diverso da re- gione a regione. Le percentuali di vacche controllate sul totale Istat al 1° di- cembre 2017 in tutte le regioni erano vicine o superiori al doppio delle rispet- tive percentuali delle aziende controllate sul totale delle iscritte in BDN, per cui, tenendo conto della sovrastima delle consistenze contenuta nelle vacche controllate, si può affermare che in generale la dimensione delle aziende dell’universo AIA risulti superiore del 70% alla media totale.

Anche la resa media per lattazione presentava nel 2017 evoluzioni diverse in ambito locale anche se sempre in crescita: l’incremento maggiore, sia in termini assoluti che relativi, spettava alla Campania, dove la resa aumentava di 304 kg, seguita dal Lazio con 259 kg, dall’Emilia Romagna con 219 e dall’Umbria, Lombardia, Toscana, Abruzzo e Marche con incrementi tra i 150 e 177 kg/lattazione (tab. 3.10). Le lattazioni chiuse nell’anno, dopo essere au- mentate per due anni consecutivi, nel 2017 erano in contrazione dello 0,5%.

La variazione seguiva da vicino quella delle vacche controllate anche a livello regionale, salvo alcune eccezioni che coinvolgevano prevalentemente realtà marginali. Aumentavano in misura maggiore del numero di vacche controllate o diminuivano meno in Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Marche, ad indicare un miglioramento dei parametri produttivi e riproduttivi, attraverso la diminu- zione dell’intervallo parto-fecondazione; diminuivano in percentuale sensibil- mente maggiore o aumentavano sensibilmente meno in Calabria, Campania, Umbria e Liguria dove si assisteva in media ad un allungamento del periodo di lattazione.

I parametri qualitativi, in aumento nel 2017 a livello generale, presenta- vano, alcune eccezioni e differenze dalla media più o meno marcate in alcune regioni: in controtendenza Umbria e Marche mostravano un tenore lipidico in Tab. 3.10 - Produzione media per vacca e qualità del latte controllato per regione in Italia nel 2017 N. lattazioni chiuse nell'anno totali N. lattazioni chiuse nell'anno sup. 200 gg kg latte per vacca % di grasso % di proteine Var. % 2017/16 n. lattazioni Var. % 2017/16 kg di latte per vacca Valle d'Aosta 14.747 13.095 3.440 3,50 3,31 4,2 0,2 Piemonte 90.686 78.976 8.874 3,76 3,34 4,2 1,5 Liguria 977 836 5.832 3,79 3,41 -10,0 2,6 Lombardia 423.873 368.637 9.754 3,79 3,32 0,0 1,6 Trentino A.A. 63.057 55.791 7.293 4,01 3,44 -0,1 1,4 Veneto 72.753 62.944 8.914 3,78 3,34 -3,2 1,6 Friuli V.G. 26.445 23.003 8.109 3,90 3,35 1,9 1,5 Emilia R. 167.333 145.393 8.980 3,68 3,31 1,8 2,5 Toscana 4.071 3.495 8.794 3,84 3,35 -0,2 1,8 Umbria 4.626 3.771 8.896 3,66 3,25 -2,4 2,0 Marche 1.876 1.541 7.923 3,68 3,33 -10,0 2,0 Lazio 12.839 9.682 9.042 3,70 3,28 -33,9 2,9 Abruzzo 8.080 6.720 7.311 3,72 3,26 -7,3 2,2 Molise 3.895 3.421 6.655 3,70 3,28 0,8 0,1 Campania 5.796 4.967 8.509 3,87 3,34 0,0 3,6 Puglia 28.849 25.239 8.160 3,77 3,39 -2,2 1,0 Basilicata 12.692 10.839 8.792 3,86 3,33 -5,3 1,2 Calabria 6.233 5.385 8.090 3,76 3,37 -15,6 0,6 Sicilia 1.511 37 5.677 3,78 3,41 -94,5 -20,1 Sardegna 17.877 15.518 9.734 3,88 3,31 -2,4 1,3 Italia* 968.216 839.290 9.033 3,78 3,33 -0,5 2,1 Nord 14.747 13.095 3.440 3,50 3,31 4,2 0,2 Centro 90.686 78.976 8.874 3,76 3,34 4,2 1,5 Sud e Isole 977 836 5.832 3,79 3,41 -10,0 2,6

* Valori medi e variazioni calcolate escludendo il dato della Sicilia.

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati AIA, Bollettini dei Controlli della Produttività del Latte.

diminuzione mentre aumentava più della media in Veneto, Liguria, Molise, Campania e Puglia. Tendenzialmente meno variabile è il tenore proteico, in aumento in tutte le regioni, che comunque migliorava più della media in Pie- monte, Liguria, Lombardia e Campania, meno in Valle D’Aosta, Umbria, Abruzzo e Basilicata.

Per quanto riguarda l’evoluzione strutturale delle stalle controllate, analiz- zata nel 2017 senza i dati della Sicilia, si evidenziava che rimaneva pressoché invariata intorno al 45,2% la quota degli allevamenti intermedi, con minimo 31 e massimo 200 vacche, scendeva quella degli allevamenti piccoli, con mas- simo 30 vacche, da 44,5% a 43,8%, e di riflesso aumentava quella dei grandi, oltre 200 vacche, passata in un solo anno dal 10,2 all’11% (fig. 3.1). Diversa la situazione per la distribuzione delle vacche controllate, queste diminuivano in termini relativi in tutte le classi dimensionali fino a 200 vacche a vantaggio esclusivamente della classe con le stalle più grosse: la quota delle vacche con- trollate di proprietà di aziende con più di 200 capi passava nel 2017 dal 45% al 46,8% del totale, mentre dieci anni prima a questa dimensione aziendale era appartenuto soltanto il 33% dei capi soggetti ai controlli funzionali del latte. Fig. 3.1 - Allevamenti controllati e relativo numero di vacche controllate per classe di dimensione in Italia, in percentuale sul totale*: 2007-2017

* Percentuali calcolate escludendo i dati della Sicilia.

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati AIA, Bollettini dei Controlli della Produttività del Latte.

Nel documento L'industria di trasformazione (pagine 62-69)