3. GLI ALLEVAMENTI DA LATTE: STRUTTURA E PRODUZION
3.1. La struttura degli allevamenti da latte
3.1.3. Secondo l’indagine Istat sulle consistenze
L’Istat conduce semestralmente l’indagine campionaria sulle consistenze del bestiame per determinare il numero di capi presenti negli allevamenti di aziende agricole, una al 1° dicembre e l’altra al 1° giugno. La prima è più completa e basata su un campione più ampio, indaga su tutte le specie di ani- mali fornendo anche i dati regionali; la seconda, ridotta rispetto alla prima, fornisce soltanto i dati nazionali escludendo gli ovi-caprini. Alla data del pre- sente rapporto non sono ancora disponibili i dati dell’indagine Istat sulle con- sistenze al 1° dicembre 2018 per cui l’analisi di questa fonte sarà limitata all’aggiornamento con i dati dell’indagine del 1° giugno e a richiamare in sin- tesi i risultati dell’indagine al 1° dicembre 2017, già pubblicati nella prece- dente edizione di questo rapporto.
Il patrimonio bovino da latte italiano a metà del 2018 è stimato dall’Istat pari a 1,639 milioni di capi, con un decremento di circa 38 mila capi rispetto alla stessa data del 2017 che va ad aggiungersi ai 150 mila capi persi tra il 1° giugno 2014 e il 1° giugno 2016. Rispetto alle rilevazioni al 1° dicembre, i dati di metà anno sembrano indicare delle variazioni amplificate sia in dimi- nuzione che in aumento (tab. 3.7); queste differenze possono essere giustifi- cate sia dal periodo di rilevazione che dalla diversa numerosità campionaria. Tuttavia i dati di giugno 2018 indicano che anche per quest’anno dobbiamo aspettarci una contrazione della nostra zootecnia da latte e probabilmente di intensità simile se non superiore a quella del 2017. La variazione media annua degli ultimi dieci anni calcolata con i dati di giugno è superiore a quella cal- colata a dicembre 2017 e il calo medio degli ultimi 5 anni evidenzia un’acce- lerazione nell’ultimo periodo.
Il patrimonio di bufale al 1° giugno 2018 guadagna ancora 3,5 punti per- centuali rispetto all’anno prima, quando era avanzato un altro +7,5%, raggiun- gendo la quota di 266 mila capi che rappresenta un nuovo massimo storico. Secondo i dati di metà anno, negli ultimi dieci anni il patrimonio delle bufale sarebbe cresciuto ad una media del 4,7% all’anno con un incremento totale di circa 100 mila capi; ma, anche se nei primi anni del decennio in corso si sia registrato un andamento altalenante con forti incrementi e un successivo crollo, negli ultimi cinque anni il numero delle bufale è ancora in crescita ad un tasso medio annuo del 4,1%, pari ad un incremento assoluto di circa 50 mila capi. Ancora una volta i dati dell’indagine del 1° giugno sembrano am- plificare le tendenze, questa volta espansive, dell’allevamento bufalino ita- liano rispetto ai dati dell’indagine di fine anno. Sulla base di queste stime pos- siamo prevedere che la crescita delle consistenze di questi capi sarà confer- mata anche per il 2018, certamente favorita dalle buone performance di mer-
cato dei prodotti bufalini sia in Italia che all’estero. Il prezzo del latte di bufala è cresciuto negli anni recenti a seguito delle aumentate richieste provenienti dai caseifici: è quindi prevedibile un rafforzamento di questo tipo di alleva- mento anche in futuro, soprattutto nell’area della Dop della mozzarella.
Non ci sono dati disponibili per le consistenze di pecore da latte nel 2018 di fonte Istat, pertanto possiamo evidenziare come al 1° dicembre 2017 esse raggiungevano con 5.130 mila unità un nuovo livello minimo a seguito di una flessione dell’1,5% rispetto all’anno prima; in dieci anni il gregge ovino si è ridotto del 7,4%, lo 0,9% di media all’anno, con una perdita di circa 500 mila capi. La ripresa registrata nel 2016, favorita dai prezzi in crescita del 2015, ha fatto poi i conti con la repentina inversione di mercato avvenuta nel corso del 2016 e che si è subito ripercossa sul livello delle consistenze.
Tab. 3.7 - Capi da latte al 1° dicembre e al 1° giugno (.000 capi) in Italia: 2000- 2018
Anni Vacche da latte Bufale Pecore da latte Capre totali Capre che hanno figliato 2000* 1.772 124 4.434 760 624 2010* 1.599 233 4.732 755 - 2007 1.839 186 5.617 786 620 2008 1.831 187 5.542 802 632 2009 1.878 220 5.508 804 632 2010 1.746 245 5.416 824 647 2011 1.755 237 5.469 798 638 2012 1.871 212 5.302 735 576 2013 1.862 241 5.247 797 623 2014 1.831 238 5.142 739 595 2015 1.826 230 5.137 750 589 2016 1.822 239 5.206 795 620 2017 1.791 249 5.130 764 583 2018** 1.639 266 Var.% 2018/17** -2,3 3,5 Var.% 2017/16 -1,7 4,3 -1,5 -3,9 -6,0 Var.% media 2013-18** -2,2 4,1 Var.% media 2012-17 -0,9 3,3 -0,7 0,8 0,2 Var.% media 2008-18** -1,2 4,7 Var.% media 2007-17 -0,3 3,0 -0,9 -0,3 -0,6 * Dati censuari.
** Dati al 1° giugno 2018 e variazioni calcolate rispetto ai dati al 1° giugno degli anni pre- cedenti.
Fonte: Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati Istat, Indagini sulle consistenze al 1° dicembre e al 1° giugno.
Il comparto caprino da latte, valutato analizzando le consistenze di capre che hanno figliato, consisteva di 583 mila capi all’ultima data disponibile del 1° dicembre 2017; con il susseguirsi di fasi di contrazione e di espansione, nell’ultimo anno si assisteva ad una flessione del loro numero del 6% e delle capre totali del 3,9% che le collocava entrambe su valori bassi. Pertanto il tasso medio di variazione degli ultimi dieci anni era negativo, peggiore per le capre che hanno figliato, diminuite dello 0,6% medio all’anno, rispetto alle capre totali, ridotte ad una media dello 0,3% all’anno. Questo fenomeno sem- bra in contrasto con l’andamento delle quantità di latte di capra raccolte presso le aziende agricole dai caseifici che invece nello stesso periodo risultano in aumento. Il calo del 2017, comunque, avviene contestualmente ad una certa diminuzione dei prezzi alla stalla del latte di capra, che si osserva anche nel corso del 2018.
L’Istat non rende fruibili i dati regionali sulle consistenze al 1° giugno, pertanto, per l’analisi del patrimonio a livello locale si rimanda al precedente rapporto 2017 dove sono state analizzate le ultime informazioni a disposi- zione.