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Secondo l’indagine SPA

Nel documento L'industria di trasformazione (pagine 48-52)

3. GLI ALLEVAMENTI DA LATTE: STRUTTURA E PRODUZION

3.1. La struttura degli allevamenti da latte

3.1.1. Secondo l’indagine SPA

Richiamiamo come inizio proprio i risultati dell’ultima indagine SPA in- fra-censuaria dell’Istat che indica per il 2016 un numero di 51.884 aziende

con vacche da latte, il 27,6% in più rispetto al dato della precedente indagine 2013, superiore persino al dato dell’ultimo censimento del 3,1% (tab. 3.1).

Secondo queste stime il numero delle stalle da latte in soli tre anni sarebbe cresciuto di 11.222 unità, rappresentando una novità rispetto al passato, quando è stato osservato oltre il -19% tra l’indagine 2013 e il censimento 2010 e un -37% tra le ultime due rilevazioni censuarie; in contemporanea, invece, continua la diminuzione delle aziende con capi bovini totali, -12,1% rispetto al 2013, che tra l’altro erano scesi meno di quelli con vacche da latte in pas- sato, circa il 12% tra il 2010 e il 2013 e meno del 29% tra i due censimenti. Quest’ultima evidenza lascia presupporre che, probabilmente, non si tratta di un vero e proprio aumento del numero delle stalle con vacche da latte ma di una riconversione o differente modalità di rilevazione delle informazioni; in primis, nelle precedenti edizioni veniva considerato il soccidante come sog- getto presso il quale rilevare i capi mentre nell’ultima indagine è stato indivi- duato il soccidario, ma altre considerazioni potranno essere fatte osservando l’evoluzione regionale.

Insieme alle strutture aumenta anche il patrimonio delle vacche da latte che, sempre secondo queste stime, avrebbe guadagnato 229 mila bovine (15,1%) in tre anni, mentre nei tre anni precedenti (tra il 2013 e il 2010) aveva Tab. 3.1 - Aziende con allevamenti bovini e con vacche da latte e relativo numero di vacche da latte in Italia: 1990-2016

Aziende con allevamenti Vacche da latte bovini di cui: vacche da latte n. di capi media per azienda

1990* 318.207 206.268 2.641.755 13 2000* 171.994 79.893 1.771.889 22 2003 145.995 65.525 1.713.736 26 2005 142.145 59.261 1.693.628 29 2007 145.282 60.624 1.702.652 28 2010* 124.210 50.337 1.599.442 32 2013 109.417 40.662 1.520.639 37 2016 96.189 51.884 1.749.738 34 Var. % 2016/13 -12,1 27,6 15,1 -9,8 Var. % 2013/10 -11,9 -19,2 -4,9 17,7 Var. % 2016/10 -22,6 3,1 9,4 6,1 Var. % 2016/07 -33,8 -14,4 2,8 20,0 Var.% media 2007-16 -4,5 -1,7 0,3 2,0 * Dati censuari.

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati Istat, Censi- menti dell'agricoltura e Indagini SPA.

perso circa il 5% e il 9,7% tra i due censimenti. Malgrado l’incremento del patrimonio bovino da latte, diminuisce per la prima volta la dimensione media della stalla da latte italiana che si attesta sotto le 34 vacche, con circa 4 capi in meno rispetto al dato dell’ultima rilevazione e appena 2 in più rispetto al dato dell’ultimo censimento.

Le statistiche relative alle altre specie minori mostrano un’evoluzione in linea con gli andamenti passati e con le statistiche di altre fonti (tab. 3.2). Il confronto delle ultime due indagini infra-censuarie mostra un calo del 6%

delle aziende con bufale che segue il -3,3% riscontrato nella rilevazione 2013 rispetto al dato dell’ultimo censimento; quest’ultimo invece evidenziava nel primo decennio del secolo una realtà in espansione. Nel contempo, invece, si conferma la crescita del patrimonio delle bufale (+5,7% rispetto al 2013 e +11,8% rispetto al 2010) con il conseguente ampliamento della dimensione media aziendale. Stesse considerazioni possono essere fatte per gli altri due comparti da latte, ovino e caprino, che presentano nell’ultima indagine ri- spetto a quella precedente aziende in calo di oltre l’8% e capi in aumento, del 5,3% le pecore e del 17% circa le capre. Questi dati, comunque, evidenziano un andamento opposto a quello delle bufale in riferimento all’ultimo censi- mento, mostrando una certa tenuta o lieve recupero del numero delle greggi, che segue la drastica contrazione evidenziata nel primo decennio del 2000 dalle due rilevazioni censuarie.

Per il comparto bovino l’evoluzione regionale tra le ultime due indagini infra-censuarie del decennio in corso mostra delle caratteristiche che proba- bilmente permettono di comprendere i dati pubblicati dall’Istat (tab. 3.3). Tab. 3.2 - Aziende con allevamenti di bufale, pecore e capre e relativi capi in Ita- lia: 1990-2016 Aziende con bufale Bufale n. di capi Aziende con pecore Pecore n. di capi Aziende con capre Capre n. di capi 1990* - - 117.820 8.089.830 57.240 1.146.950 2000* 1.992 124.163 90.947 6.096.823 41.815 759.639 2010* 2.117 232.924 47.202 6.223.106 21.111 754.764 2013 2.047 246.373 54.586 5.968.401 22.894 762.734 2016 1.924 260.355 49.725 6.283.976 21.007 891.933 Var. % 2016/13 -6,0 5,7 -8,9 5,3 -8,2 16,9 Var. % 2013/10 -3,3 5,8 15,6 -4,1 8,4 1,1 Var. % 2016/10 -9,1 11,8 5,3 1,0 -0,5 18,2 Var. % 2016/00 -3,4 109,7 -45,3 3,1 -49,8 17,4 * Dati censuari.

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati Istat, Censi- menti dell'agricoltura e Indagini SPA, e su dati Eurostat, banca dati Agricoltura.

L’incremento del numero delle aziende con vacche da latte si osserva in modo particolare nelle tre regioni centrali meno vocate a tale tipo di produzione – Toscana, Umbria e Marche –, con numeri più che triplicati e dove il numero di lattifere cresce molto meno, traducendosi in una drastica riduzione della dimensione media. Incrementi altrettanto spinti si hanno al sud, in particolare in Calabria e nelle due isole, ma qui in concomitanza e sulla stessa scia cre- scono anche i capi da latte. Certamente non può trattarsi di nuove realtà azien- dali che operano nel settore in quanto le aziende con allevamenti bovini in quest’area geografica non aumentano se non in misura minima in alcune re-

gioni, anzi al centro registrano dei drammatici crolli. È probabile che il feno-

meno della crescita degli allevamenti da latte possa essere collegato a due Tab. 3.3 - Aziende con allevamenti bovini e con vacche da latte e relativo numero di vacche da latte per regione nel 2016

Regione Aziende con allevamenti Var. % 2016/13 Vacche da latte Var. % 2016/13 bovini vacche da di cui:

latte

bovini vacche da di cui: latte

n. di capi media per azienda n. di capi

Piemonte 10.623 3.683 -15,9 22,6 144.312 39 16,2 Valle d'Aosta 1.065 915 24,4 12,1 15.103 17 -3,6 Lombardia 9.298 6.494 -16,7 6,5 514.499 79 -6,7 Liguria 605 441 -21,1 61,5 6.503 15 202,5 Trentino A.A. 9.105 7.887 -8,6 -3,0 94.454 12 11,8 Veneto 8.060 4.577 -16,3 4,4 181.865 40 4,8 Friuli V.G. 1.718 1.237 -10,5 23,1 30.985 25 -20,3 Emilia R. 5.884 4.363 -2,7 37,6 280.919 64 27,3 Toscana 2.488 1.048 -6,8 243,6 20.165 19 87,6 Umbria 1.689 497 -17,1 204,9 10.144 20 33,2 Marche 1.391 431 -46,4 161,2 8.420 20 26,4 Lazio 5.562 2.174 -45,6 -36,1 63.081 29 22,4 Abruzzo 2.815 1.018 -10,2 65,3 21.180 21 62,6 Molise 1.363 1.008 -28,3 2,3 18.878 19 -11,0 Campania 7.056 3.211 -5,9 26,2 49.411 15 8,6 Puglia 3.852 2.864 9,6 51,3 71.085 25 14,1 Basilicata 2.221 1.130 -11,2 36,6 42.955 38 76,2 Calabria 4.392 3.024 11,6 380,8 42.025 14 142,1 Sicilia 8.940 3.474 6,4 120,6 79.406 23 100,4 Sardegna 8.062 2.408 0,2 254,6 54.348 23 461,2 Totale 96.189 51.884 -12,1 27,6 1.749.738 34 15,1 Nord 46.358 29.597 -12,5 10,1 1.268.640 43 4,8 Centro 11.130 4.150 -36,5 2,9 101.810 25 32,9 Sud e Isole 38.701 18.137 -0,6 86,0 379.288 21 62,7

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati Istat, Indagini SPA 2013 e 2016.

motivazioni estranee alle logiche strettamente imprenditoriali. Da una parte, vi è la cessazione del regime delle quote: sono infatti interessate particolar- mente regioni dove è ed era alta la percentuale di bovine non da latte (altre vacche), parte delle quali nel frattempo sono probabilmente diventate tali. A ciò si aggiunge il fatto che, per i contratti di soccida, l’indagine infra-censuaria ha conteggiato le vacche presso il soccidante, e non presso il soccidario come avveniva in precedenza.

Va osservato che il contratto di soccida, a volte, è stato usato come stru- mento per utilizzare diritti a produrre non sfruttati da altri e quindi evitare il super prelievo, anche questo fatto potrebbe aver contribuito a cambiare i ri- sultati delle statistiche. Il calo del numero delle aziende con vacche da latte si osserva soltanto in Trentino A.A. e Lazio, due regioni peraltro molto diverse per tipo di struttura dell’allevamento e dove contemporaneamente aumenta il numero di vacche da latte.

Il nuovo scenario risultante dall’ultima indagine infra-censuaria, comun- que, conferma che le stalle da latte più grosse si trovano sempre nelle due regioni maggiormente vocate: la Lombardia con una dimensione media di 79 lattifere e l’Emilia Romagna con 64 lattifere. Il Trentino A.A., al contrario, detiene il primato del comparto bovino da latte più frammentato, con il più alto numero di stalle e la più piccola dimensione media, pari a 12 vaccine per stalla; seguono per dimensione media più piccola: al nord Liguria e Valle d’Aosta e al sud Calabria e Campania.

Nel documento L'industria di trasformazione (pagine 48-52)