• Non ci sono risultati.

28 ARM XXVI/2: 638

2.5. Le strategie di sussistenza nella regione della grande ansa dell’Eufrate

2.5.2. Le strategie di sussistenza nella regione della grande ansa dell’Eufrate in epoca antica

2.5.2.2. L’allevamento caprovino

Valutati i limiti ambientali cui la produzione agricola era soggetta, l’allevamento caprovino costituiva, probabilmente, il perno dell’economia di sussistenza nella regione della grande ansa dell’Eufrate. Le analisi zooarcheologiche effettuate sui resti faunistici in contesti relativi al III e al II millennio a.C. nei siti della valle settentrionale dell’Eufrate siriano, confermano come pecore e capre fossero, tra le specie identificate, le più allevate. Ben il 75% dei resti animali provenienti dal sito di Tell es-Sweyhat appartenevano a caprovini217 Nel sito di Halawa Tell A le ossa di ovini e caprini costituivano, rispettivamente il 52% e il 30% dei resti faunistici raccolti218, ed anche a Selenkahiye la maggior parte delle ossa animali identificate a apparteneva a caprovini219.

Gli alimenti derivati dall’allevamento caprovino, quali carne, latte e prodotti caseari, consentivano un valido apporto nutritivo, che poteva essere integrato con cereali (che, viste le condizioni ambientali, non sempre garantiti) e legumi. Inoltre, gli stessi animali fornivano lana, pellame, corno e osso con cui era possibile fabbricare vestiti, tende,

216 Riguardo al commercio di vino da Karkemiš a Mari cf. Conclusioni.

217 Weber 1997: 135. Non viene fornita distinzione tra le due specie.

218 Orthmann 1989: 117.

89 tappeti e altri utensili220.

E’ probabile che gli schemi della pastorizia antica ricalcassero, grosso modo, quelli della transumanza tradizionale221. Nei primi mesi primaverili, quando i plateau si ricoprivano da un nuovo manto erboso, pecore e capre erano condotte al pascolo nella steppa, lontano dai centri abitati222. D’estate, con la fine delle precipitazioni piovose e l’inizio dell’arsura, quando la presenza di acqua sugli altipiani iniziava a scarseggiare, il pascolo si spostava in zone prossime al corso dell’Eufrate e verso le aree al di sopra dell’isoieta, così che le greggi potessero abbeverarsi durante i mesi più caldi223. Questo permetteva ai pascoli di rigenerarsi progressivamente tra una stagione e l’altra224.

E’ inoltre probabile che, durante i mesi invernali, quando i campi lasciati a maggese a ridosso degli abitati e i pascoli nella steppa non erano disponibili o inagibili, le greggi venissero tenute nei pressi degli insediamenti e foraggiate con parte dell’orzo immagazzinato225.

L’importanza che l’attività pastorale assunse nel contesto economico della grande ansa dell’Eufrate, ebbe un notevole impatto sulla struttura e l’organizzazione sociale delle comunità dell’area, e, più

220 Danti 2000: 63-64.

221 Cf. § 2.5.1.

222 Danti e Zettler 1998: 213.

223 Leybourne, Jaubert e Tutwiler 1993b: 3-6.

224 Ibidem.

225 Danti e Zettler 1998: 213; le analisi condotte sullo sterco caprovino presso Tell es-Sweyath hanno dimostrato come l’orzo venisse a volte utilizzato come mangime per il bestiame (Miller 1997a: 102–103).

90

in generale, su gran parte delle entità politiche siriane coeve226.

Attorno alla metà degli anni Sessanta del secolo scorso, Rowton elaborò i concetti di dimorphic state e di enclosed nomadism come modelli socio-politici particolarmente adatti a descrivere le relazioni tra i grandi stati regionali del Bronzo Medio, e principalmente lo stato di Mari, e le comunità semi-nomadi nei loro territorio227. Tali modelli furono ripresi anche da Matthews per tentare di ricostruire l’organizzazione della pratica dell’allevamento caprovino attraverso i testi di Mari228. Il modello originariamente espresso dal ‘dimorphic chiefdom’ o ‘dimorphic state’ descriveva la coesistenza all’interno della medesima entità politica di gruppi di allevatori semi-nomadi organizzati in strutture tribali e gruppi di agricoltori sedentari e urbanizzati.229 Secondo Rowton tali autorità statali i gruppi tribali dediti alla transumanza orizzontale, si muovevano stagionalmente con le greggi tra le steppe e le aree fertili, eludendo i controlli da parte delle autorità statali, violando talvolta i confini territoriali e generando fenomeni di conflittualità tra loro e le comunità dei sedentari230. Questi spostamenti transumanti circoscritti in un determinato ambito spaziale stavano alla base del concetto di nomadismo inclusivo o semi-nomadismo231.

Attualmente la visione dicotomica di Rowton è stata superata da

226 Fleming 2004; Porter 2012. 227 Rowton 1974. 228 Matthews 1978. 229 Rowton 1976: 17-31. 230 Rowton 1973a. 231 Rowton 1966 e 1974.

91

studi successivi, i quali hanno confermato quanto i gruppi tribali fossero decisamente più coinvolti all’interno delle realtà statali232.

Pertanto, l’attuale accezione “zona dimorfica” è comunemente utilizzata per definire un’area caratterizzata da strategie di sussistenza miste, fondata su agricoltura e sull’allevamento caprovino, fenomeno che si verifica quando, all’interno del medesimo territorio vengono scelte specifiche strategie di sussistenza in momenti diversi dell'anno, determinate dai cambiamenti climatici stagionali.

La regione della grande ansa dell’Eufrate e del suo entroterra costituito da steppa semi-arida è da intendersi come dimorfica perché la popolazione agro-pastorale si concentrava nelle terre ad uso agricolo durante le estati asciutte ed era più dispersa nei pascoli e nella steppa durante gli inverni e le primavere; ne conseguivano quindi gruppi che stagionalmente si separavano e si riunivano in nuclei familiari e gentilizi allargati.

0 25 Km

Fig. 2.1

Immagine satellitare della regione della grande ansa dell’Eufrate (© DigitalGlobe 2014)

Karkemiš Shiyukh Tahtani Amarna Ahmar Qara Qûzâq Sweyhat Hadidi Munbaqa Habuba Kabira Qannas Emar Halawa Tuttul N 0 10 50 Km Fig. 2.2

Modello DEM della regione della grande ansa dell’Eufrate con distribuzione degli insediamenti principali nel Bronzo Medio.

GIS by F.Cioè

10 m 10 km

Piana alluvionale

Plateau della

Shamiya Plateau della

Jezirah Eufrate Alveo maggiore Terrazzo epoca classica Alveo di piena Terrazzi pleistocenici Terrazzo olocenico

Terrazzo pleistocenico Terrazzo età del bronzo

Paleoalveo

Fig. 2.3

Sezione schematica dei terrazzi della valle dell’Eufrate nel tratto della grande ansa

Fig. 2.4

Fig. 2.5

Grafici pluviomentrici della decade compresa tra 1989 – 1999 dei dati raccolti nelle stazioni metereologiche di Birecik, Jarblus e Membej. (Rielaborazione tramite FAOCLIM 2.0)

Fig. 2.6

Grafici pluviomentrici della decade compresa tra 1989 – 1999 dei dati raccolti nelle stazioni metereologiche di El Khafseh, Bailaneh e Raqqa (Rielaborazione tramite FAOCLIM 2.0).

Fig. 2.7

99

C

APITOLO

T

ERZO

I

PRODROMI DELL

ETÀ DEL BRONZO MEDIO

.

3.1. La “seconda rivoluzione urbana” in Mesopotamia