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Si riportano infine alcune considerazioni sull’importanza dell’area dal punto di vista della migrazione primaverile e post-riproduttiva.

Per quanto riguarda la migrazione pre-riproduttiva (febbraio-maggio) dei rapaci diurni le aree di maggior interesse sono risultate:

1) Corso dell’Adda - Conca di Bormio - imbocco Val Zebrù - Passo Ables - Passo dello Stelvio;

2) Conca di Bormio - Cime Plator - Val Forcola - Val di Fraele;

3) Valle dei Forni;

4) Val Grande - Val di Rezzalo;

5) Passo del Foscagno - Passo d’Eira.

In questi siti sono stati osservate le seguenti specie: Biancone (Circaetus gallicus), Falco di palude (Circus aeroginosus), Albanella reale (Circus cyaneus), Nibbio bruno (Milvus migrans), Nibbio reale (Milvus milvus) con pochi individui/anno (inferiori alla decina per ciascuna specie).

Al contrario, specie quali Poiana (Buteo buteo), Sparviere (Accipiter nisus) e Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) vengono osservati in migrazione primaverile con massimi giornalieri di alcune decine di individui.

Il Nibbio reale è stato osservato prevalentemente in primavera nel settore lombardo del PNS (Oga, Plator, Zebrù, Bormio, Sondalo) ma, in quello trentino, riveste particolare interesse la segnalazione di svernamento di un giovane nel gennaio 2003 poiché rappresenta l’unica segnalazione per un periodo così prolungato a scala provinciale (N. Angeli oss. pers.). Altrettanto interessante la segnalazione ripetuta di un individuo, nel luglio del 1987, in Val de la Mare e Val del Monte (R.

Vender oss. pers.).

La specie è da considerarsi accidentale per la provincia di Trento e la sua presenza limitata a singole e rare apparizioni (Pedrini et al. 2005).

Rimarchevole, data la quota e la latitudine, anche il caso di parziale svernamento di un maschio di Albanella reale nel mese di dicembre 2006 in Val di Rezzalo (SO) dove, complice lo scarso innevamento, l’individuo è stato frequentemente osservato per circa una decina di giorni oltre i 2.000 metri di quota. A pochi giorni da queste prolungate osservazioni, nel gennaio 2007 un maschio della stessa specie veniva recuperato morto a Bormio (SO) sotto un traliccio della Media Tensione.

Di interesse per la località e il periodo anche l’osservazione di uno Smeriglio (Falco columbarius) in caccia di Paridi in una mugheta rada nei pressi delle Torri di Fraele di Valdidentro (SO) nel novembre del 2007 a circa 1.850 metri di quota.

Per quanto riguarda la presenza di Passeriformi, inclusi nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli”, ricordiamo la Tottavilla (Lullula arborea) osservata con 5 individui nell’ottobre del 2007 sul Passo dello Stelvio a 2.750 m di quota (Azzolini & Bassi oss. pers.), il Calandro (Anthus campestris) osservato nei mesi di settembre 2006 e aprile 2008 rispettivamente nelle aree prative di Frontale (1.600 m s.l.m.) e Case Vezzola (2.000 m s.l.m.) in Alta Valtellina.

Infine, in data 28 aprile 2008, un maschio di Ortolano (Emberiza hortulana) è stato osservato in canto all’esterno del Parco Nazionale in loc. Premadio a 1.350 metri di quota (Bassi, Critelli, Motta, Sanetti oss. pers.). L’animale, osservato in un’area contraddistinta da ampie superfici di prati a sfalcio, intercalati da siepi, muretti a secco e incolti di ridotte dimensioni, non è stato più ricontattato nei giorni successivi.

Altre specie di interesse prioritario sono il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), osservato in periodo riproduttivo solo in due località dell’alta Valtellina: a Bormio, loc. Pravasivo (Favaron oss.

pers.) e nella fascia esterna al Parco Nazionale (prati di Oga, Bassi oss. pers).

La presenza del Succiacapre in Alta Valtellina, non può essere esclusa nei pressi dei terrazzamenti termofili di Madonna dei Monti (Valfurva) e di Frontale (Sondalo) nonché nella piana agricola di Bormio.

Un maschio cantore di Re di quaglie (Crex crex) è stato udito il 24 giugno 2006 in un pascolo in via di cespugliamento nei pressi della loc. Baito Mareggi in Val di Peio a una quota compresa tra i 1.850 e i 1.900 m s.l.m (Bassi oss. pers.). Tale altimetria non è usuale per la specie che, al contrario, solitamente frequenta praterie da sfalcio nella fascia compresa tra gli 800 e i 1.400 m di quota sebbene, occasionali presenze di maschi cantori, siano riportate in annate particolari per altre aree del Trentino a quote confrontabili (Volcan in Pedrini et al. 2005).

Il sito in questione, in continuum con la soprastante fascia a prateria alpina e in stretta connessione, nella fascia inferiore, con un’ampia porzione adibita a pascolo, può essere stato frequentato da un individuo non territoriale in transito. E’ noto infatti, in letteratura, che i maschi possano cantare anche nel corso dei propri spostamenti al di fuori del sito riproduttivo. Allo scopo di verificarne la presenza sono stati effettuati nei giorni successivi due ulteriori sopralluoghi che non hanno avuto successo. Le eccezionali condizioni meteorologiche registrate nell’estate 2006 (caratterizzate da una

prolungata siccità), possono aver determinato modifiche sostanziali della struttura dei prati di altri settori in cui la specie è tradizionalmente presente a causa di sfalci anticipati.

L’attività di sfalcio anticipato può determinare l’abbandono di alcuni appezzamenti prativi e condizionare fortemente gli spostamenti nonché la distribuzione degli individui.

Ad esempio, nel 2006, per quanto riguarda la Val di Peio, le eccezionali condizioni meteorologiche hanno costretto gli agricoltori di montagna ad anticipare le date del primo sfalcio di almeno 2 settimane rispetto alla media delle annate precedenti.

Per completare il quadro dell’avifauna prioritaria ai sensi della Direttiva 79/409 CEE nidificante nel Parco Nazionale dello Stelvio si ricorda la presenza del Picchio tridattilo (Picoides tridactylus) nidificante esclusivo del settore altoatesino del Parco.

Riepilogo dello stato di conservazione delle specie ornitiche analizzate nel Parco Nazionale dello Stelvio: classificazione a ‘semaforo’.

Fattore Range Popolazione Habitat della

specie Complessivo Falco pecchiaiolo Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Gipeto Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Aquila reale Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Pellegrino Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Francolino di

monte Favorevole Sconosciuto Favorevole Favorevole

Pernice bianca Cattivo Cattivo Inadeguato Cattivo

Fagiano di monte Favorevole Sconosciuto Favorevole Favorevole

Gallo cedrone Cattivo Cattivo Inadeguato Cattivo

Coturnice Favorevole Sconosciuto Inadeguato Inadeguato

Piviere tortolino Inadeguato Cattivo Inadeguato Cattivo

Gufo reale Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Civetta nana Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Civetta

capogrosso Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Picchio cenerino Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Picchio nero Favorevole Favorevole Favorevole Favorevole

Averla piccola Inadeguato Inadeguato Cattivo Cattivo

La classificazione “ a semaforo” ha evidenziato nel complesso nel Parco Nazionale dello Stelvio, 11 specie con uno stato di conservazione complessivo Favorevole, 4 Cattivo e 1 inadeguato.

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3.3. PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI