• Non ci sono risultati.

3.4. PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA

3.4.8. Martin pescatore Alcedo atthis

3.4.8.1.Distribuzione storica e attuale nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

La situazione storica non è conosciuta. Attualmente, la specie appare rara e indeterminata, con distribuzione molto ristretta: localizzato in pochi tratti dei torrenti Corsalone e Acquacheta (Ceccarelli et al. 2005).

3.4.8.2.Principali minacce per la specie

Nell’area del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi le principali minacce per il Martin pescatore Alcedo atthis risultano: captazione idriche, inquinamento delle acque , artificializzazione dei corsi d’acqua, lavori lungo le aste fluviali (Verdecchia e Agostini 2008).

3.4.8.3. Status di conservazione attuale

La popolazione della specie localmente appare sconosciuta. Sia la consistenza che la distribuzione appaiono influenzate dalla rigidità degli inverni, considerato che si tratta di un parco Nazionale con un altezza media superiore ai 600 m slm. In questo senso, elementi sfavorevoli alla specie, sono le alterazioni ambientali come regimazione ed interventi di ‘sistemazione’ idraulica dei corsi secondari. Diversamente dallo stato di conservazione nazionale, la specie, localmente, ha uno stato di conservazione sconosciuto.

range Sconosciuto, rispetto a tempi storici

Sconosciuto Favorevole

popolazione Sconosciuta Sconosciuto Inadeguato

habitat della specie localmente soggetto a degrado

Inadeguato Inadeguato

complessivo Sconosciuto Inadeguato

BIANCO

3.4.8.4. Indicazioni per la conservazione

Nell’area del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi, le indicazioni per la conservazione del Martin pescatore Alcedo atthis, dovrebbero essere orientate a: monitoraggio costante della locale popolazione nidificante, tutelare le piccole zone umide, gli argini e le scarpate dei fiumi, monitorare la qualità delle acque, assicurare il mantenimento del minimo vitale nei corsi d’acqua soggetti a captazione idrica, mantenere le specie ittiche presenti nei corsi fluviali, calendizzare eventuali opere lungo le aste fluviali, mantenere la vegetazione ripariale (Verdecchia e Agostini 2008).

3.4.9. Picchio nero Dryocopus martius

3.4.9.1. Distribuzione storica e attuale nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

Nel ‘700 la specie era considerata nidificante nelle pinete ravennati (Ginanni 1774) e a inizio ‘800 era elencato fra le specie del casentino (Tramontani 1801). La prima segnalazione nel Parco delle Foreste Casentinesi è del 21/12/2000 con osservazione di un individuo all’interno della Foresta della lama, nel marzo 2003 è stato ascoltato il tipico tambureggiamento ai margini della Riserva di Sasso Fratino (Ceccarelli et al. 2003b). Fino al 2005 la specie era localizzata nella Riserva di Sasso Fratino (Ceccarelli et al. 2005, Ceccarelli et al. in stampa). Tale Riserva e i suoi dintorni, rappresenta l’area del primo insediamento che può aver riguardato almeno una coppia. Anche le osservazioni del 2004 e 2005 sono risultate limitate a quest’area. Nel 2007 e 2008 altre osservazioni sono state riscontrate alla foresta della Lama, alle Grigiore, al Poggio Bertesca; nel versante toscano alcuni contatti hanno riguardato la Riserva della Scodella.

Questa serie di osservazioni fanno presumere la presenza attuale di 4 territori (forse 5) in probabile espansione (Ceccarelli et al. 2007). In ognuno dei 4 probabili territori è stata verificata la presenza di almeno una coppia di maschio e femmina; in 2 territori è stata verificata l’esistenza di zone con nidi vecchi e nuovi (Ceccarelli et al. in stampa). I territori sono distribuiti in una fascia compresa tra 850 e 1200 m slm lungo circa 15 km lineari (dal Passo dei Cerrini al Fosso del Satanasso).

Recenti osservazioni indicano un possibile ampliamento dell’areale verso il versante toscano delle foreste.

L’ambiente frequentato è la fustaia ad abieto-faggeta o dell’abetina pura; gli scavi di alimentazione sono in prevalenza sugli abeti bianchi morti o deperente che risultano frequenti sui crinali secondari o più raramente su faggi morti. I nidi sono posti su faggi di grandi dimensione alti da 16 a 28 m con dm del fusto a 130 cm da terra tra 39 e 70 cm

La presenza del Picchio nero Dryocopus martius nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, rappresenta una importante informazione a livello biogeografico rappresentando l’unico insediamento noto in tutto l’Appennino settentrionale, disgiunto a nord e a sud dalle abituali zone di nidificazione (i siti riproduttivi più vicini si trovano a circa 200 km a nord nelle prealpi venete, a circa 300 km a ovest nelle Alpi Marittime e a circa 300 km a sud nell’Appennino abruzzese), testimoniando un movimento di espansione in atto, probabilmente originario dalle Alpi, poiché la densità della popolazione è più elevata rispetto a quella dell’Appennino meridionale. A questo proposito sulle Alpi, si verificano fenomeni di espansione e movimenti erratici verso zone prealpine collinari e di pianura (Brichetti & Fracasso 2007).

3.4.9.2. Principali minacce per la specie

Nell’area del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi le principali minacce per il Picchio nero Dryocopus martius risultano: taglio di piante morte o deperienti in piedi, governo a ceduo dei boschi, crollo o abbattimento di alberi vetusti o maturi (Verdecchia e Agostini 2008).

3.4.9.3. Status di conservazione attuale

La specie ha recentemente colonizzato il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (dal 2000, prima osservazione ad oggi il numero di coppie è passato da 0 a 4-5), espandendo il suo areale e facendo ben sperare per il suo futuro all’interno del Parco Nazionale stesso. Le vaste estensioni di superficie boscata dovrebbero alla lunga favorire la specie, sebbene un utilizzo oculato di tecniche selvicolturali si rendono necessarie per garantire l’affermazione della specie anche in questa porzione “recente” del suo areale italiano.

fattore Stato stato di conservazione

Parco Nazionale Foreste casentinesi

stato di conservazione

Nazionale

range In aumento Favorevole Favorevole

popolazione 4, forse 5 territori in espansione

Favorevole Inadeguato

habitat della specie Oltre a Riserve integrali, il PFC, offre migliaia di ha di

Nell’area del Parco Nazionale delle Foreste casentinesi, le indicazioni per la conservazione del Picchio nero Dryocopus martius, dovrebbero essere orientate a: tutelare le piante e le formazioni

boschive mature, salvaguardare gli alberi morti e deperienti usati per la nidificazione e l’alimentazione, conservare le fustaie, promuovere l’evoluzione dei cedui in alto fusto (Verdecchia e Agostini 2008).