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ALTRI PIANI E PROGETTI

Nel documento PROVINCIA di SONDRIO RAPPORTO AMBIENTALE (pagine 120-125)

3 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE STABILITI A LIVELLO INTERNAZIONALE E RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI E PROGRAMMI INTERNAZIONALE E RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI E PROGRAMMI

3.14 ALTRI PIANI E PROGETTI

3.14.1 Piano di Sviluppo della Rete Elettrica Nazionale 2020 di Terna SpA

In linea con gli obiettivi di Piano, gli interventi di sviluppo di Terna Spa possono essere classificati in:

• interventi che contribuiscono alla decarbonizzazione, volti ad aumentare e agevolare la penetrazione della generazione da fonte rinnovabile nel sistema

• interventi per favorire l’efficienza dei mercati, volti a garantire una maggiore integrazione del mercato italiano con quelli esteri e a ridurre le congestioni interne allo stesso sistema elettrico italiano

• interventi di incremento sicurezza e resilienza, volti a garantire un miglioramento della sicurezza e dell’affidabilità di alimentazione dei carichi

• interventi per la sostenibilità così come declinata nel documento Piano di Sviluppo 2020.

Le principali indicazioni di interesse per la provincia di Sondrio sono reperibili nell’elaborato “Avanzamento Piani di Sviluppo Precedenti”, che evidenzia gli interventi in atto e quelli in previsione per il prossimo futuro in Valtellina e Valchiavenna.

Per quanto riguarda le ipotesi in studio, sono citate le seguenti azioni:

“2.1 Interventi di rinforzo rete interna AAT/AT per incremento capacità di trasporto frontiera Nord

Al fine di massimizzare l’incremento di capacità di trasporto conseguibile attraverso l’integrazione nella RTN di progetti di interconnessione con l’estero, sono allo studio opportuni interventi di rinforzo sulla rete AAT/AT. In esito a tali studi, eventuali interventi di potenziamento della RTN potranno essere programmati in coordinamento con i TSO confinanti.

2.2 Razionalizzazione dei sistemi elettrici della Valchiavenna

Nell’ambito del Comitato di Sorveglianza istituito presso il Ministero delle Attività Produttive (oggi Ministero dello Sviluppo Economico) per il monitoraggio della realizzazione delle attività di razionalizzazione correlate all’elettrodotto di interconnessione “San Fiorano–Robbia”, in aggiunta all’intervento che interessa l’area della media Valtellina, proseguono anche le analisi di sviluppo della rete di trasmissione nella Valchiavenna potenzialmente interessata da una nuova interconnessione con la Svizzera”.

Fra le principali opere di sviluppo della RTN già in corso di realizzazione è citato con il codice 106-P l’“Interramento parziale della linea a 220 kV T.225 “Glorenza - Tirano der. Premadio” e quello delle linee a 220 kV L01 “Premadio - Ric. Sud Milano” e L03 “Premadio - Grosio”, il cui termine è previsto entro il 2022.

In data 13 novembre 2009 con delibera comunale Nr.35 è stato peraltro approvato il Protocollo d’Intesa con il comune di Valdidentro per l’intervento in questione, che prevede la rimozione della derivazione rigida dell’impianto di Premadio sulla direttrice 220 kV Glorenza – Villa di Tirano, rivedendo l’assetto delle direttrici di trasmissione sottese alla stessa stazione di Premadio. Sono anche previste attività di adeguamento di tale impianto al fine di garantire una maggiore flessibilità di esercizio.

È invece iniziato già nel 2014, ma non risulta ancora concluso, l’iter di approvazione per la realizzazione della Stazione 380 kV di Mese (127 –P), in Valchiavenna, e dei raccordi alla rete limitrofa (EL-332).

L’esistente stazione 220/132 kV di Mese è interessata dalle potenze importate dalla Svizzera attraverso il collegamento 220 kV Mese – Gorduno nonché dalle produzioni del nucleo idroelettrico della Valchiavenna.

La stazione è poi connessa all’area di carico del comasco attraverso due lunghe arterie a 132 kV che, nei periodi di alta idraulicità, devono essere esercite al limite delle proprie capacità.

Al fine, pertanto, di incrementare i margini di sicurezza e la necessaria flessibilità dell’esercizio della rete, si prevede di realizzare una nuova stazione elettrica 380 kV in prossimità dell’attuale stazione Mese che sarà collegata in entra – esce alla linea 380 kV “Bulciago – Soazza” e alla rete afferente all’esistente stazione.

L’intervento di sviluppo “112-P Razionalizzazione Valtellina e Valcamonica” risulta poi in fase di concertazione: in base a quanto stabilito nell’Accordo di Programma (AdP) firmato presso il Ministero dello Sviluppo Economico – allora Ministero delle Attività Produttive – in data 24 giugno 2003, a valle del completamento degli interventi relativi alla “Fase A” della razionalizzazione in Valcamonica e Alta Valtellina, conseguente alla realizzazione dell’elettrodotto “S. Fiorano – Robbia”, si procederà nella cosiddetta “Fase B” della razionalizzazione, con interessamento soprattutto del territorio della Media Valtellina.

In tale fase si prevede la dismissione dalla RTN di estesi tratti di linee a 220 e 132 kV, a fronte della realizzazione di tre nuove stazioni elettriche a 380 kV che svolgeranno principalmente funzione di raccolta della produzione idroelettrica della Lombardia settentrionale e a fronte della realizzazione di nuove linee a 380 kV, che trasmetteranno la potenza generata verso l’area di carico di Milano.

Figura 3-19: la rete elettrica ad alta tensione della provincia di Sondrio (fonte: CT10)

3.14.2 Azione A.12 del progetto LIFE 14 IPE/IT/018 “Gestire 2020, nature integrated management to 2020”.

Pianificazione degli interventi per la messa in sicurezza di cavi sospesi e linee elettriche in ambiente montano

Relativamente al rischio di collisione ed elettrocuzione derivante dalla presenza di linee elettriche e altri cavi aerei in Lombardia, il Progetto IP GESTIRE 2020 ha proposto l’Azione A12 per migliorare lo stato delle

attuali conoscenze circa questa problematica e per ridurre i casi di mortalità nelle province di Bergamo, Sondrio e Brescia. Un ampio numero di linee elettriche e di cavi sospesi (teleferiche e impianti di risalita per la pratica dello sci) interseca gli habitat montani di diverse specie ornitiche protette dalla Direttiva Uccelli.

Specie quali Gufo reale, Nibbio Bruno, Aquila reale, Fagiano di monte, Francolino di monte e Pernice bianca sono particolarmente esposte a queste cause di rischio.

L’Azione A12 promuove lo sviluppo di un database georeferenziato che classifica la pericolosità delle linee sospese sulla base di alcuni criteri scientifici quali l’habitat attraversato, la presenza di siti riproduttivi delle specie target e casi pregressi di recuperi correlati a questi fattori di minaccia.

Sono state così individuate 4 classi di rischio, distinte in:

 Rischio elevatissimo (2.733,3 Km)

 Rischio elevato (844,6 Km)

 Rischio medio (421,3 Km)

 Rischio basso (3.178,1 Km).

Oltre all’obiettivo di mettere in sicurezza alcune decine di km di linee, il Progetto IP GESTIRE 2020 si propone di introdurre nella prassi ordinaria degli Enti gestori che amministrano i Siti di Rete Natura 2000 queste misure di mitigazione. Questo studio risulta di particolare rilevanza in quanto consentirà di fornire agi Enti preposti alla gestione del territorio uno strumento avanzato di classificazione delle infrastrutture aeree, in modo da poter pianificare e attivare efficaci misure di mitigazione a partire dalle situazioni più critiche e urgenti nei confronti delle specie target selezionate.

Infine, non viene trascurata la componente della sensibilizzazione delle parti interessate che riveste un ruolo particolarmente importante di questa azione preparatoria. Sul totale di 7.177 km di linee considerati nel lavoro citato, gli elettrodotti AT e MT si sviluppano per 6.742 km, pari al 94% del totale dei cavi aerei classificati in base alla loro pericolosità. Sulla base dei criteri di selezione delle linee elettriche e dei cavi sospesi descritti nel capitolo 2 dell’elaborato di Piano (“Metodologia applicata”) sono state distinte 4 tipologie indicanti la priorità di intervento per mitigare gli impatti potenziali nei confronti delle 7 specie target (Gufo reale, Aquila reale, Pellegrino, Nibbio bruno, Fagiano di monte, Francolino di monte e Pernice bianca) come riportato nella seguente tabella di sintesi.

Fra le soluzioni applicabili individuate dal Piano sono citate:

 Apposizione di guaine isolanti sui sostegni delle linee MT a rischio elettrocuzione

 Sperimentazione del kit di isolamento per sezionatori tripolari

 Apposizione di dispositivi di segnalazione (boe o spirali) sulle linee AT e MT a rischio collisione.

Figura 3-20: sintesi del lavoro di classificazione della pericolosità delle infrastrutture aeree nelle province indagate, fra le quali la provincia di Sondrio (Fonte: 3.16.2 AZIONE A.12 DEL PROGETTO LIFE 14 IPE/IT/018

“GESTIRE 2020, NATURE INTEGRATED MANAGEMENT TO 2020)

3.14.3 Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC) e Documento di Azione Regionale sull'Adattamento al Cambiamento Climatico

Nel 2012 Regione Lombardia ha concluso, con il supporto della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la redazione delle Linee Guida per un Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici (PACC).

Nel corso del 2013 e 2014 è stata elaborata, in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC) in coerenza con le raccomandazioni delle istituzioni europee e in armonia con la parallela Strategia Nazionale italiana approvata con decreto direttoriale Nr. 86/2015.

La strategia ha definito il ruolo degli stakeholder istituzionali regionali attraverso specifici meccanismi di consultazione interna a Regione Lombardia, ha approfondito e aggiornato le basi climatiche (cambiamenti climatici passati e in atto; Variabilità climatica e cambiamenti climatici futuri ) a livello regionale, ha condotto valutazioni quantitative sugli impatti settoriali (meta-analisi della bibliografia scientifica) e l’analisi delle vulnerabilità al cambiamento climatico negli otto settori chiave considerati, ha stabilito per ciascuno dei settori interessati dagli effetti del cambiamento climatico la relazione funzionale tra impatti, obiettivi generali di adattamento e specifiche misure, tenendo in considerazione il quadro complessivo delle politiche e degli interventi settoriali e intersettoriali già in atto o in programma da parte dell’amministrazione regionale.

A partire dalla Strategia - che traccia le linee di indirizzo per "adattarsi" agli impatti del cambiamento climatico nel territorio - sono stati avviati nel 2015 i lavori per l'elaborazione del "Documento di Azione Regionale sull'Adattamento al Cambiamento Climatico" approvato con dgr Nr. 6028 del 19/12/2016 al fine

di individuare gli ambiti prioritari in cui intervenire rispondendo alle esigenze della programmazione di settore.

Il Documento di azione rappresenta un importante strumento di governance che da un lato riconosce e definisce gli ambiti prioritari rispetto agli effetti prodotti dal clima sul nostro territorio, e dall'altro individua gli interventi per ridurre al minimo i rischi e gli impatti sulla popolazione, sui materiali e le risorse naturali e per aumentare la resilienza della società, dell'economia e dell'ambiente.

Sono state individuate circa 30 misure per gli ambiti prioritari individuati della Salute umana e qualità dell'aria, difesa del suolo e del territorio, gestione e qualità delle acque, agricoltura e biodiversità, turismo e sport.

Il Documento evidenzia nel Prospetto delle Azioni Integrate per l’Adattamento anche quelle concernenti la biodiversità, fra cui la Nr. 2, che si riporta integralmente vista l’elevata attinenza con i temi trattati.

Biodiv.1 – Rafforzare l’introduzione sistematica del Deflusso Minimo Vitale (DMV) nei piani e nelle pratiche di gestione per garantire le esigenze funzionali degli ecosistemi fluviali.

Biodiv.2 - Regolare la pressione venatoria su specie chiave in considerazione dell’aggravamento delle condizioni vitali per tali specie apportate dal cambiamento climatico.

Obiettivi specifici.

Identificare le specie e habitat più vulnerabili alle implicazioni del mutamento del clima

Garantire la salvaguarda delle specie e gli habitat più vulnerabili ai cambiamenti climatici e le aree rappresentative in termini di biologia della conservazione

Alcune specie attualmente soggette a prelievo venatorio versano in stato di conservazione sfavorevole a scala regionale e, talvolta, nazionale. Tra di esse, ve ne sono alcune severamente minacciate dai cambiamenti climatici, sia direttamente che indirettamente (per effetto delle variazioni sull'habitat e sui pattern di interazione interspecifica indotti dal cambiamento climatico).

Si raccomanda quindi di rimodulare la pressione venatoria su queste specie, con particolare urgenza per quelle maggiormente minacciate dagli effetti dei cambiamenti climatici, sulla base dei cambiamenti già avvenuti che degli scenari futuri.

In particolare sono da segnalare:

Pernice Bianca Fagiano di monte Lepre variabile Camoscio

Attori di riferimento. Direzioni Generali regionali coinvolte, associazioni di categoria Evoluzione auspicabile e orizzonti temporali.

L’azione richiede implementazione dal brevissimo periodo. Le valutazioni andranno aggiornate periodicamente a seguito di periodi di verifica dell’andamento delle popolazioni e degli scenari di impatto climatico. Per la pernice bianca (Lagopus muta), specie particolarmente vulnerabile e soggetta a calo e contrazione di areale in diverse aree alpine, sarebbe auspicabile al momento la completa sospensione del prelievo.

Biodiv.3 - Azioni per la biodiversità su ambienti chiave Obiettivi specifici.

Garantire la salvaguarda delle specie e gli habitat più vulnerabili ai cambiamenti climatici e le aree rappresentative in termini di biologia della conservazione

Garantire il buono stato di salute degli ecosistemi boschivi e la loro capacità di fornire servizi multifunzionali

Assicurare l’interconnessione ecologica progressiva tra reti di biotopi per consentire i movimenti di migrazione e diffusione dovuti ai cambiamenti climatici

Nel documento PROVINCIA di SONDRIO RAPPORTO AMBIENTALE (pagine 120-125)