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4. scelta del mix di vendita: tale decisione può essere scomposta in due scelte

5.1 L’analisi di bilancio

L’analisi di bilancio si propone di comprendere la gestione aziendale attraverso lo studio dei valori inseriti nel bilancio d’esercizio, il quale fornisce una rappresentazione della

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realtà dell’impresa. In quest’ultimo documento vengono riportati i principali fatti aziendali e, per tale motivo, l’analisi dei valori contenuti nel bilancio viene ritenuta un’operazione indispensabile al fine di esprimere un giudizio sull’andamento della gestione. Affinché le informazioni ottenute dall’analisi di bilancio siano in grado di evidenziare eventuali squilibri e, conseguentemente, di indurre i manager a porre in essere delle azioni correttive, è necessario che i valori contenuti nel bilancio corrispondano alla realtà, cioè che siano dati veritieri. Secondo Cantoni:

«l’analisi di bilancio è un’indagine sugli accadimenti d’impresa che trovano riflesso nel bilancio d’esercizio. Essa può essere intesa come un processo che, tramite appropriate procedure ed elaborazioni, consente di pervenire ad una migliore comprensione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda oggetto di analisi. Tale indagine rappresenta quindi uno strumento informativo, sulla base del quale elaborare ipotesi tese ad approfondire l’analisi della gestione, al fine di giungere all’espressione di un giudizio sull’azienda o su particolari aspetti della stessa»2.

Da quanto appena riportato ne deriva che la gestione aziendale, nonostante si presenti in modo unitario, può essere esaminata sotto tre diversi aspetti tra loro correlati:

 aspetto economico: il quale si focalizza sull’andamento dei costi e dei ricavi e, di conseguenza, del reddito derivante dalla differenza degli stessi. Un’impresa raggiunge l’equilibrio economico nel momento in cui i ricavi generati dalla vendita riescono a produrre una remunerazione adeguata per i fattori produttivi investiti nell’attività aziendale. In altre parole, è necessario che i ricavi riescano, non solo a coprire i costi sostenuti, ma anche a remunerare il capitale apportato dai soci;

 aspetto finanziario: il quale analizza i flussi monetari in entrata e in uscita e le relazioni esistenti tra i fabbisogni di capitale e le relative forme di finanziamento;

 aspetto patrimoniale: che esamina le relazioni tra fonti e impieghi, cioè tra finanziamenti ed investimenti.

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CANTONI EMILIANO (2007), La capacità segnaletica degli indici di bilancio: riscontri empirici in condizioni di

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«Gestione economica, gestione patrimoniale e gestione finanziaria sono tre aspetti inscindibili dell’unica realtà d’impresa, nella quale le disponibilità finanziarie che provengono dalle fonti di finanziamento sono investite in attività patrimoniali (capitale fisso e capitale circolante) necessarie per sviluppare il processo produttivo e distributivo dei prodotti al fine di pervenire, attraverso la contrapposizione dei ricavi e dei costi, al conseguimento del profitto»3.

Considerando l’aspetto economico della gestione si è in grado di valutarne la redditività, cioè la capacità di remunerare il capitale investito; se invece si analizza la gestione sotto il profilo finanziario è possibile stabilire il grado di liquidità dell’azienda, cioè la capacità di affrontare i propri impegni finanziari ed infine, se si considera l’aspetto patrimoniale della gestione si valuta la solidità aziendale, cioè la sua capacità di perdurare nel tempo. Per svolgere l’analisi di bilancio è opportuno servirsi di alcuni indicatori, i quali consentono di esprimere dei giudizi relativi alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Tali indicatori, chiamati indici di bilancio o ratios, vengono calcolati mediante il rapporto tra valori desunti dal bilancio d’esercizio riclassificato4. L’analisi di bilancio viene svolta attraverso il calcolo degli indici e non considerando i valori assoluti contenuti nel conto economico e nello stato patrimoniale riclassificati, in quanto gli indici hanno la capacità di trasformare i valori assoluti in valori relativi, permettendo in tal modo di effettuare dei confronti sia nel tempo, che con le imprese concorrenti. A tal proposito è doveroso sottolineare che, affinché gli indici assumano significato, è necessario che siano inseriti all’interno di analisi comparative, in quanto il dato in sé non fornisce alcuna informazione. Per la costruzione degli indici di bilancio è necessario che i valori posti al numeratore e al denominatore siano omogenei, cioè devono riferirsi al medesimo arco temporale e devono essere calcolati seguendo la stessa logica di valutazione. Inoltre, qualora si ponga a confronto un valore contenuto nel conto economico con un valore dello stato patrimoniale, sarebbe opportuno, per quest’ultimo dato, determinarne il valore medio tra il dato all’inizio del periodo e quello alla fine. Tuttavia, ciò non sempre è possibile perché alcune volte il calcolo del valore medio

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FACCHINETTI IMERIO (2006), Analisi di bilancio: metodologie, procedure e casi di analisi per margini, indici e

flussi, Il Sole 24 Ore, Milano, pag. 5. 4

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risulta complesso, pertanto, in questi casi, si tende ad utilizzare il dato di fine periodo, che è un valore puntuale influenzato dalle particolari condizioni di quel momento. Come si è già detto, gli indici di bilancio consentono di effettuare due tipi di confronto:

 confronto nel tempo: che paragona gli indici determinati considerando bilanci di diversi esercizi della medesima azienda, al fine di analizzare l’andamento della gestione nel tempo. In altre parole si effettua un confronto con la gestione passata;

 confronto nello spazio: che pone a confronto indici ricavati da bilanci di aziende diverse, ma appartenenti allo stesso settore, al fine di cogliere le differenze rispetto alla concorrenza.

Gli indici possono essere calcolati prendendo in considerazione la gestione passata oppure possono riguardare la programmazione della gestione futura. Nel primo caso si parla di analisi storica o consuntiva, in quanto la costruzione degli indici avviene considerando valori relativi alla gestione che si è già compiuta e serve per comprendere l’attuale situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Nel secondo caso, invece, si parla di analisi prospettica, il cui scopo è quello di formulare gli obiettivi da raggiungere nel futuro, mira, cioè, a formulare delle previsioni sul valore che dovrebbero assumere gli indici nel breve e nel lungo termine.

«L’analisi di bilancio è utile, dunque, per giudicare il passato dell’azienda ed altresì per programmare il suo futuro. In altre parole, essa ha una funzione storica: poiché permette l’interpretazione del bilancio, quindi la comprensione da esso sottesa; inoltre ha una funzione prospettica: poiché fornisce la base per la progettazione della gestione futura»5.

L’analisi di bilancio viene svolta, come si è detto, attraverso differenti tipi di indici, che possono essere così suddivisi:

 quozienti di composizione: rapportano un valore con il rispettivo totale, sia esso appartenente allo stato patrimoniale o al conto economico;

 quozienti di contrapposizione: confrontano valori appartenenti a sezioni opposte dello stato patrimoniale o del conto economico;

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CARAMIELLO CARLO (1993), Indici di bilancio: strumenti per l'analisi della gestione aziendale, Giuffrè, Milano, pag. 4.

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 quozienti operativi: sono dati dal rapporto tra un valore inserito nel conto economico ed uno appartenente allo stato patrimoniale.