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Definizione e classificazione dei centri di costo

2.2 Il calcolo del costo pieno di prodotto: il sistema dei centri di costo

2.2.1 Definizione e classificazione dei centri di costo

Lo scopo del presente capitolo è quello di determinare il costo di prodotto, per cui l’oggetto di calcolo finale è appunto il prodotto. Per tale motivo i centri di costo verranno considerati uno strumento utile per l’allocazione dei costi e saranno definiti oggetti di calcolo intermedi. Tuttavia è doveroso precisare che, a seconda degli scopi conoscitivi, i centri di costo stessi potrebbero essere oggetti di calcolo finali. Un ulteriore chiarimento riguarda il tipo di costi che richiedono l’attuazione di un sistema per la loro allocazione; si è visto, infatti, come l’imputazione dei costi variabili e dei costi fissi speciali non causi particolari problemi. Pertanto, si fa ricorso al sistema dei centri di costo per ripartire tutti quei costi che non possono essere attribuiti al prodotto secondo criteri di specialità, cioè i costi comuni. Un centro di costo è definibile come un’unità aziendale (un reparto, un ufficio,…), alla quale riferire i costi dei fattori produttivi in essa impiegati, che si prefigge di raggiungere la massima efficienza nell’utilizzo delle risorse di cui dispone. La suddivisione del complesso aziendale in centri di costo serve per raccogliere in questi aggregati intermedi i componenti negativi di reddito che ad essi si riferiscono e imputarli successivamente ai prodotti. Affinché tale operazione sia il più razionale possibile i centri di costo dovrebbero essere contraddistinti dalla seguenti caratteristiche:

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 omogeneità delle attività che vengono svolte all’interno di un centro al fine di determinare un’unica unità di misura dell’output;

 omogeneità dei fattori produttivi che vengono utilizzati nello svolgimento dell’attività;

 i costi sostenuti in un centro di costo devono essere di importo rilevante, in quanto la creazione di un centro caratterizzato da costi di importo limitato non migliorerebbe la qualità delle informazioni richieste dalla direzione. 10

In alcuni casi un centro di costo può coincidere con un centro di responsabilità, il quale è definito dall’area di influenza di ciascun responsabile. Si procede alla definizione di centri di costo nei quali è identificabile un unico responsabile nel caso in cui si vogliano valutare le prestazioni del management. Tuttavia, è opportuno precisare che non sempre un centro di costo è un centro di responsabilità e viceversa.

Nel suddividere l’azienda in centri di costo è necessario contemperare due esigenze contrastanti. Da una parte si cerca di ridurre al minimo il numero dei centri, in modo da limitare il fenomeno della comunanza dei costi, la quale crea difficoltà nella misurazione e allocazione degli stessi. Infatti, maggiore è l’ampiezza di un centro, maggiori saranno i componenti negativi di reddito ad esso attribuibili in modo esclusivo (i costi speciali). Ulteriore vantaggio che deriva dal limitare il numero dei centri è connesso ai minori oneri di contabilizzazione. Dall’altra parte si tende a suddividere l’azienda in tanti centri di costo di piccole dimensioni, in modo che le attività che vengono svolte al loro interno siano omogenee. Ciò consente di identificare un’unica unità di misura dell’output, che facilita l’attribuzione dei costi.

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Sull’argomento BUBBIO ALBERTO in Analisi dei costi e gestione d'impresa, Guerrini Scientifica, Milano, (1994) pag. 102 afferma: «le sezioni o centri di costo devono essere individuate cercando di rispettare questi accorgimenti:

 si devono ricercare le relazioni di causalità tra la risorsa produttiva consumata (il singolo elemento di costo), lo scopo per il quale questa è stata consumata e il luogo (l’unità organizzativa) nel quale è stata consumata,

 le singole sezioni devono essere raggruppate in attività fra loro omogenee in termini di scopi per i quali vengono svolte,

 le singole sezioni devono essere caratterizzate da prestazioni identificabili in modo chiaro, anche se possono essere prestazioni di diversi centri di varia natura,

 le prestazioni della singola sezione o del centro devono essere esprimibili mediante parametri espressione del livello di attività svolto dal centro (unità di prestazione o unità d’opera);…».

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«Volendo qui fornire un’indicazione generale - da verificare caso per caso in relazione alla natura dei processi attuati e alle particolari esigenze conoscitive – l’individuazione dei centri di costo dovrebbe essere spinta fino al punto in cui la creazione di ulteriori livelli di disaggregazione non incide, in modo sostanziale, sulle informazioni di costo che si ricavano dal sistema di misurazione»11.

I centri di costo possono essere distinti seguendo due differenti approcci; seguendo un criterio gerarchico oppure funzionale. La classificazione gerarchica distingue i centri in:

 intermedi: i costi attribuiti a questi centri vengono successivamente imputati ad altri centri di costo;

 finali: i costi attribuiti a questi centri vengono successivamente imputati alle produzioni.

La classificazione funzionale, invece, distingue i centri in:

 produttivi o principali: sono i centri direttamente legati all’ottenimento del bene o servizio, cioè quelli in cui avviene la trasformazione delle materie prime in prodotto finito, o dove si svolge l’attività per l’erogazione del servizio. «In una logica di creazione del valore aziendale potremmo dire che i centri principali creano valore direttamente riconoscibile dal cliente (in pratica il cliente è in grado di valutare e giudicare i risultati delle attività principali)»12.

 ausiliari: sono i centri che supportano il processo produttivo principale erogando a favore di questo beni o servizi intermedi. I servizi forniti da questi centri sono misurabili, ad esempio attraverso il numero di interventi di manutenzione;

 comuni o di struttura: sono i centri che erogano servizi generali al fine di supportare sia l’attività svolta nei centri produttivi che in quelli ausiliari (ad esempio l’ufficio amministrativo, l’ufficio commerciale,..). I servizi forniti da questi centri non sono legati direttamente al processo di trasformazione e non sono misurabili.

11ANTONELLI V. & D’ALESSIO R. (2006), “Sistemi di determinazione dei costi: il full costing. Il full costing a base

multipla”, Contabilità finanza e controllo, Il sole 24 ore Pirola, Milano, 4/2006, pp. 336-346.

12BARTOLI FURIO (2004), Il controllo di gestione nelle piccole e medie imprese. Dalla contabilità analitica al

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Poiché i centri di costo ausiliari e comuni svolgono attività di supporto essi sono definiti centri di servizio. Talvolta ci sono dei costi che non vanno imputati a nessuno dei centri appena descritti, ad esempio le spese per le pulizie, per i quali si creano dei centri di costo fittizi chiamati centri virtuali.

Da ultimo è opportuno osservare che la classificazione funzionale appena esposta potrebbe essere interpretata secondo il criterio gerarchico. A tal proposito si nota che i centri di costo produttivi e quelli virtuali sono sempre centri finali, pertanto i costi in essi sostenuti vanno imputati alle produzioni13; mentre centri intermedi sono solo quelli ausiliari e comuni. Tuttavia i centri di costo comuni possono essere anche centri finali. Le relazioni, sia di tipo gerarchico che funzionale, che legano i centri di costo vengono definite nel cosiddetto piano dei centri di costo, il quale permette di effettuare, in un primo momento, la localizzazione dei costi e successivamente i ribaltamenti tra i vari centri, fino ad arrivare all’imputazione dei costi al prodotto.