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Analisi dei report del Ministero del lavoro sui contratti depositati ex art.14 d

La contrattazione decentrata

2. Analisi dei report del Ministero del lavoro sui contratti depositati ex art.14 d

zione aggiuntiva rispetto a quella prevista dal CCNL o dalla legge (34,1%), mentre il welfare aziendale è regolato in tre accordi su dieci.

Relativamente al settore del Credito ordinario, le tematiche maggiormente ricorrenti nella contrattazione decentrata intervenuta nel periodo considerato (ottobre 2021 – ottobre 2022) attengono – come evidenziato nelle schede allegate al presente capitolo – ai premi di risultato, al welfare, al lavoro agile, nonché alla “gestione” delle riorga-nizzazioni, ristrutturazioni, operazioni societarie che continuano ad interessare nu-merose imprese/gruppi bancari.

Le osservazioni svolte finora e la varietà di fonti statistiche, ciascuna con le proprie specificità, rendono evidente la complessità a svolgere un’analisi della contrattazione unicamente sul piano quantitativo. Nonostante ciò, la misurazione quantitativa riesce a dare una visione di sintesi molto efficace, per cui sono molto utili le ricerche che, anche occupandosi di un solo singolo aspetto della tematica trattata, riescono a fornire un quadro puntuale della situazione.

D’altra parte, non meno importante risulta la valutazione sul piano qualitativo, in quanto permette di individuare meglio le tendenze, l’evoluzione delle problematiche organizzative e i bisogni e le priorità delle persone.

Per ciò che riguarda i dati relativi ai contratti che prevedono misure di welfare azien-dale, se si prende in considerazione al mese di dicembre di ogni anno il rapporto tra il numero dei contratti che le prevedono ed il dato dei rispettivi contratti attivi, si osser-va che la percentuale è in crescita dal 53% del 2019, al 57% del 2020, al 59% del 2021 e al parziale a ottobre 2022 del 60%.

Un riscontro positivo e crescente di interesse da parte della contrattazione per questa misura che sembra trovare maggior consenso proprio in questa difficile fase economi-ca e sociale.

La suddivisione tra premi aziendali e territoriali, prendendo a riferimento i dati del mese di dicembre di ogni anno, evidenzia una tendenza in crescita dei contratti azien-dali e di conseguenza un calo dei contratti territoriali; in termini di rapporto rispetto ai contratti attivi totali i contratti aziendali sono al 77% nel 2019 e 2020, salgono al 79%

nel 2021 e registrano un parziale di ottobre 2022 dell’87%.

In termini di dimensione di impresa, le percentuali dei contratti sottoscritti (sul totale depositati) restano sostanzialmente stabili negli anni presi a riferimento: per le classi dimensionali aziendali che vanno da un numero di lavoratori inferiore a 50, tra 50 e 99, e superiore a 100, le percentuali medie negli anni presi a riferimento si attestano rispettivamente al 52, al 15 e al 33%.

Possiamo quindi rilevare che complessivamente i contratti nelle aziende sotto i 100 dipendenti sono una percentuale media del 67% del totale dei contratti sottoscritti, che mette in luce il ruolo della contrattazione decentrata anche in questa fascia dimensio-nale di imprese di minore dimensione.

Dai dati disponibili al mese di dicembre di ciascun anno relativi al numero dei lavo-ratori coperti dalla contrattazione dei premi di risultato possiamo rilevare che questi raggiungono un numero che oscilla negli anni tra i 3,4 mln e i 3,7 mln di lavoratori, con un netto distacco tra il numero di lavoratori coinvolti da contrattazione a livello aziendale, in media circa l’87% del totale, e quello a livello territoriale, il restante 13%;

da evidenziare comunque che il dato dei lavoratori beneficiari della contrattazione territoriale, che in genere interessa le piccole imprese, è in crescita negli anni dal 10%

del 2019 al 25% di ottobre 2022.

Il picco relativo al numero dei lavoratori coperti dalla contrattazione decentrata regi-strato a dicembre 2019 è di 3.738.354 lavoratori. Pur con le dovute cautele, prendendo a riferimento il dato rilevato dall’INPS per ciò che riguarda il lavoro dichiarato dai datori di lavoro nei flussi UNIEMENS, circa 13 mln lavoratori, si può ricavare che il 29% dei lavoratori ha avuto la copertura dei premi di risultato detassati, oggetto di contrattazione aziendale o territoriale.

Il dato di ottobre 2022 è sicuramente incoraggiante con 3.658.457 lavoratori interessati, il più alto dato finora registrato in questo mese negli anni precedenti (il report ministe-riale del corrispondente mese del 2021 rilevava 3.398.865 lavoratori interessati).

Il valore economico medio, negli anni presi in considerazione, del premio contrattato si attesta a circa 1.300 euro, ed anche in questo caso si registra un netto distacco tra il valore per gli accordi aziendali, circa 1.600 euro, e quello territoriale, circa 600 euro.

Dai report del Ministero del lavoro, nel periodo preso in considerazione, emerge quin-di un quadro che potremmo sintetizzare in questo modo:

la contrattazione si fa soprattutto a livello aziendale, sia in termini di numero di accor-di sottoscritti (meaccor-dia 80%), sia in termini accor-di lavoratori beneficiari (meaccor-dia 84%);

riguar-da in particolare le imprese del settore dei servizi (media più del 60%), ed è concen-trata nel nord del Paese (media 77%);

il numero dei lavoratori che è coperto dalla contrattazione dei premi di risultato di livello aziendale o territoriale è estremamente significativo, tra 3,4 e 3,7 milioni nel triennio 2019-2021;

si registrano un dimezzamento del numero dei contratti sottoscritti nell’anno più cri-tico della pandemia, il 2020, e successivamente una buona ripresa.

Il numero dei lavoratori coinvolti è rimasto comunque considerevole anche durante la pandemia;

rimane l’incognita dei prossimi mesi, perché alle incertezze legate alla evoluzione del-la pandemia si sommano le molteplici criticità derivate dal conflitto in Ucraina e dai rincari delle materie prime e dei prezzi al consumo;

la contrattazione a livello territoriale coinvolge un numero di lavoratori in crescita;

i valori del premio concordato sono di rilievo visto che per la grande maggioranza dei lavoratori esso consiste nel valore di circa una mensilità che gode di una condizione di vantaggio fiscale;

il numero degli accordi che prevedono misure di welfare, con piani dedicati ovvero attraverso la conversione del premio retributivo, è in crescita, e rappresenta uno degli elementi significativi di novità degli ultimi anni e una qualitativa evoluzione della contrattazione decentrata, oltre che maggiori benefici fiscali e contributivi per lavora-tori e imprese;

i contratti si concentrano soprattutto su obiettivi di produttività (75-80%) e redditività di impresa (60-65%). Il 10-12% prevedono un piano di partecipazione. Sarà importan-te nel proseguo analizzare questi e altri elementi compresi quelli che hanno benefici contributivi;

Questa prima analisi dei contratti decentrati depositati al Ministero del Lavoro, mette in luce quindi la straordinaria importanza della contrattazione aziendale e territoriale dei premi di risultato e del welfare.

In questa prospettiva gli accordi decentrati hanno un risvolto economico importante per i lavoratori, ma anche sul piano delle misure di welfare che consentono di dare risposte alle diverse esigenze personali e familiari dei lavoratori.

La contrattazione decentrata ha incontrato, e può nuovamente trovare, difficoltà nelle situazioni di incertezza, ma sta ritrovando nuovo slancio e può dare un importante contributo, in particolare in questa fase economica e sociale.

Alla luce del modificato ed instabile contesto economico che vede straordinari impe-gni sul piano delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR e della necessità di promuovere la crescita della produttività e la qualità del lavoro, si ravvisa la necessità di una valutazione complessiva a riguardo del quadro normativo a sostegno della contrattazione collettiva, e in particolare di quella decentrata, e di interventi finalizza-ti ad aumentare il numero dei lavoratori che ne possono beneficiare, anche attraverso la leva fiscale tra cui la riduzione della tassazione sui premi di risultato.

Risulta quindi importante avviare un confronto tra CNEL e Ministero del Lavoro che consenta una analisi completa dei dati che emergono dai Report ministeriali e più in generale operare una lettura condivisa delle possibili modifiche e miglioramenti al quadro normativo, creando una collaborazione strutturata anche con le Parti Sociali.

3. Salute e sicurezza sul lavoro nella contrattazione decentrata