16.4.1 Leggibilità e comprensibilità del testo
Il lettore di leggibilità ‘Lesix’ ci ridà un testo molto difficile da leggere, con un indice pari a 29. La versione in tedesco della circolare ripresenta gli aspetti riguardanti la forma linguistica e il contenuto informativo già sollevati durante l’analisi del testo in italiano. Si ripetono l’utilizzo di forme passive, il ricorso a frasi molto lunghe e la medesima disposizione e organizzazione delle informazioni. È interessante osservare come nelle due versioni non solo si riscontrano le stesse caratteristiche proprie dello stile burocratico, ma che tali caratteristiche occorrono nelle stesse porzioni di testo. Per fare un esempio, abbiamo precedentemente fatto notare come nel testo italiano l’oggetto della circolare sia particolarmente complesso da leggere. Questo a causa di una formulazione dell’oggetto attraverso una frase lunga, che fa uso dello stile nominale e dal fatto che l’oggetto non sia altro che la trasposizione del testo normativo cui la circolare fa riferimento. Tutte queste caratteristiche si ritrovano nella versione tedesca dell’oggetto della circolare. Il ricorso allo stile nominale è rappresentato dall’utilizzo di una vera e propria ‘Substantivskette’ (catena di sostantivi) formata da ben dieci sostantivi (sottolineati):
ʻVerwendung von Einnahmen aus der Gewährung von Direktzahlungen im Rahmen von
Stützungsregelungen der Gemeinsamen Agrarpolitik sowie von Prämien für die Förderung der ländlichen Entwicklung.ʼ
Anche nella versione tedesca si ripresenta dunque una lunghissima catena di modificatori preposizionali che impediscono la comprensione dell’oggetto e ne aumentano la densità informativa. Sempre a questo riguardo, ricordiamo che anche le linee guida tedesche per la scrittura di atti amministrativi consigliano di evitare una concatenazione troppo lunga di sostantivi, che possono susseguirsi fino a un massimo di quattro parole (Bundesverwaltungsamt:2002, p. 19).
Proseguendo dall’oggetto della circolare al terzo paragrafo del testo, notiamo che viene mantenuto il ricorso a sostantivi astratti con suffisso in -ung (Identifizierung, Trennung) per esprimere l’informazione più importante di tipo operativo. Questa informazione dovrebbe essere espressa nel modo più esplicito e concreto possibile ricorrendo a forme verbali (identifizieren, trennen), ma questo non avviene né nella versione in italiano né nella versione
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in tedesco. Tale informazione operativa (cioè che i dipendenti devono differenziare tra diverse modalità di pagamento) è espressa in una proposizione che contiene una lunga Verbalklammer (testo sottolineato):
ʻEine klare Identifizierung und eine klare Trennung ist vor allem für die sogenannte ʻ30%
Berechnung für die Landwirtschaftʼ gemäß Artikel 3, Absatz 2, Buchstabe c) des Landesgesetzes Nr. 16/80 unerlässlich.ʼ
Da un punto di vista della leggibilità del testo, la frase risulterebbe più leggibile facendo ricorso ad abbreviazioni per esprimere il riferimento normativo, che riducono la lunghezza della
Verbalklammer e rendono la frase anche visivamente più sintetica e concisa:
ʻEine klare Identifizierung und eine klare Trennung ist vor allem für die sogenannte ‘30%
Berechnung für die Landwirtschaft’ unerlässlich (Art.3, §2, c des Landesgesetzes Nr. 16/80). ʼ
Come già anticipato, il testo in tedesco presenta forme verbali al passivo esattamente come nel testo italiano, risultando altrettanto indiretto nella modalità di esprimere le informazioni, contorto e ‘legnoso’46:
a quale destinazione devono adibirsi - wie die Zuweisung der Erträge zu erfolgen hat è stato introdotto - wurde eingefügt
è stata prevista - wurde vorgesehen
questi sussidi sono da destinare - diese Geldmittel sind […] zuzuweisen devono essere effettuate - müssen erfasst werden
Da notare l’utilizzo della formula haben + zu + verbo all’infinito, tipicamente usata nei testi normativi tedeschi per esprimere disposizioni. Questo tipo di formulazione è una delle più forti nella lingua tedesca per esprimere comandi, ordini e dovrebbe essere evitata negli scritti amministrativi, in quanto troppo autoritaria; si ha l’impressione che lo Stato parli ai suoi sudditi anziché ai propri cittadini o collaboratori (Bundesverwaltungsamt:2002, p. 39).
La versione del testo tedesca si presenta altrettanto ipertrofica come quella italiana, in quanto ripete l’utilizzo di riempitivi (Füllworter) come bei Bedarf (ove necessario), der sogenannte (il cosiddetto). Dal punto di vista sintattico il testo in tedesco presenta la stessa suddivisione in frasi del testo italiano, per cui un periodo nella versione in italiano corrisponde a un periodo nel testo tedesco. Questo porta inevitabilmente ad avere anche in tedesco un testo composto da frasi con una densità informativa molto alta e soprattutto complesse dal punto di vista sintattico: anche nel testo tedesco abbiamo una prevalenza della subordinazione rispetto alla coordinazione.
Dal punto di vista dell’organizzazione delle informazioni, il testo tedesco segue fedelmente l’ordine seguito dal testo italiano, non solo nella gerarchia informativa, ma anche nel collegare le informazioni tra di loro. Nelle medesime porzioni di testo si fa ricorso a deittici e pronomi dimostrativi presenti anche nella versione italiana:
dapprima menzionata – zuvor genannten questa categoria – diese Kategorie per questo motivo – aus diesem Grund
L’analisi della versione tedesca ha inoltre riscontrato l’utilizzo di alcuni termini tecnici che non corrispondono con quelli validati dalla banca dati Bistro. Tali termini sono:
Termini presenti nella circolare Termini validati da ‘Bistro’ Corrispondente termine in italiano
Verabschiedung Erlass Emanazione
Vorhaben Maßnahme Misura
46 É la stessa guida alla scrittura amministrativa “Bürgernahe Verwaltungssprache – Ein Arbeitsbuchˮ del Bundesverwaltungsamt tedesco a usare l’aggettivo ‘legnoso’ per testi amministrativi che abusino nell’utilizzo della forma passiva del verbo: “Zu viele passivische Wendungen wirken hölzern” (p. 41).
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Vorgabe Vorschrift Normativa
Verwendungszwecke Zweckbindung Vincolo di destinazione 16.4.2 Conclusioni
Per concludere ci troviamo di fronte a una versione in tedesco della circolare generalmente non chiara. I motivi che ostacolano la chiarezza della versione in tedesco corrispondono con quelli che abbiamo affrontato per la versione in italiano: ricorso allo stile nominale, abuso dei verbi alla forma passiva, periodi lunghi e soprattutto non ben organizzati dal punto di vista sintattico. A questo si aggiunge una formulazione dell’oggetto contorta e soprattutto non sintetica dell’argomento principale del testo. Vengono inoltre mantenute espressioni vuote (Floskeln) contenute nel testo in italiano (ove necessario, il cosiddetto). La versione in tedesco segue in tutto e per tutto la strutturazione sintattica della versione in italiano, per cui un periodo in italiano viene fatto corrispondere a un periodo in tedesco, con una conseguente complessità sintattica e densità informativa anche del testo tedesco. Nonostante si riscontrino anche nella versione in tedesco molte caratteristiche morfosintattiche che rendono il testo a volte inutilmente complesso e piuttosto complicato, la ripresa di connettivi testuali rende la versione in tedesco piuttosto coesa e legata dal punto di vista logico. Si riscontrano infine vocaboli tecnici non validati dalla banca dati terminologica ‘Bistro’ che dovrebbero essere rispettati in tutti gli atti amministrativi bilingui.
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17. Analisi di una ordinanza
Le ordinanze sono provvedimenti amministrativi emanati da un organo monocratico della pubblica amministrazione (il prefetto o il sindaco), allo scopo di imporre su un singolo soggetto o sulla collettività un determinato comportamento. Nel seguente capitolo viene analizzata l’ordinanza emessa dal sindaco della città di Bolzano riguardo al divieto di portare e consumare alcolici nella manifestazione ‘Bee Festival’ ed è stata scritta originariamente in italiano e poi tradotta in tedesco.
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A una prima lettura del testo emerge che l’ordinanza usa un lessico non particolarmente complesso, ma sicuramente di uso non comune (imbrattamento del suolo pubblico). I periodi non risultano eccessivamente contorti, né incassati fra loro, mentre emergono alcune criticità riguardo la formulazione dell’oggetto e del dispositivo dell’ordinanza. L’oggetto è eccessivamente lungo e non inquadra in maniera sintetica e concisa l’ambito di applicazione dell’ordinanza. Il dispositivo invece è formulato in un unico periodo molto denso di informazioni e nel quale le informazioni non sono organizzate dando priorità a quelle più importanti. Si nota inoltre che lungo il testo vengono ripetute molte informazioni, vengono esplicitate informazioni superflue o che non è necessario comunicare ai cittadini e il testo risulta quindi piuttosto ridondante. Infine, sono state individuate molte lungaggini e termini d’uso non comune che non rendono chiaro e conciso il testo.
17.1 Leggibilità del testo
Secondo quanto emerso dall’analisi svolta da READ.IT, il testo dell’ordinanza è molto difficile da comprendere e ha un valore di READ.IT Base pari al 100%. Se si guarda però il valore indicato dall’indice Gulpease (43,3) il testo è difficile da leggere solo per lettori che hanno una licenza media o elementare, mentre chi possiede un diploma di scuola superiore può leggere e comprendere il testo senza grandi difficoltà.
Le difficoltà maggiori si presentano al livello della sintassi (READ.IT Sintattico pari a 100%), mentre il lessico è mediamente complesso. Nel testo sono infatti presenti pochi vocaboli appartenenti al VdB (67% rispetto alla media di 74,8% dei testi di facile lettura) (Fig. 15) e principalmente di vocaboli appartenenti alla sezione del lessico fondamentale e di alto uso. Ancora una volta READ.IT conferma quanto osservato durante una prima lettura del testo, dove era stata notata la presenza di un lessico non difficile, ma comunque non di uso comune.
Fig. 15 Profilo lessicale dell’ordinanza.
Per quanto riguarda invece la sintassi, READ.IT ci ridà un testo abbastanza lineare con una percentuale di proposizioni coordinate maggiore rispetto alle proposizioni subordinate che sono tuttavia eccessivamente lunghe (41 tokens rispetto a 19 tokens dei testi di facile lettura). READ.IT rileva inoltre la presenza di strutture nominali complesse che hanno nel testo un valore (1,76) ben più alto sia dei testi di facile lettura che dei testi di difficile lettura (1,3). L’ordinanza presenta anche un valore molto alto per quanto riguarda la lunghezza media delle catene di subordinazione (3,7), che è quasi il doppio più elevata del valore previsto per i testi di facile lettura ed è dovuto alla presenza nel testo di proposizioni piuttosto complesse, lunghe e incassate.
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17.2 Comprensibilità del testo
Lessico e morfosintassi
Il lessico dell’ordinanza non contiene parole proprie del linguaggio giuridico o pseudo-tecnicismi amministrativi ed è pertanto piuttosto semplice. Sono state però evidenziate alcune parole dal tono elevato, che non fanno parte del VdB e che possono essere sostituite con vocaboli più semplici e chiari:
inosservanza (violazione) sanzioni pecuniarie (multe) asportare (eliminare) soglia (ingresso)
residui di consumazioni (contenitori di cibi e bevande) circostanti (vicini)
e altre espressioni proprie del linguaggio burocratico:
al fine di (per) ai sensi di (secondo) nell’ambito di (durante)
perimetro delle pertinenze (area di competenza) quanto emerso (quanto accaduto)
le sanzioni di cui al (le sanzioni previste da) il vigente Regolamento
È inoltre presente nel testo una sigla non sciolta ‘visti l’Art. 29 del TUOC’.
Il testo ricorre a numerose nominalizzazioni che lo rendono piuttosto indiretto nel comunicare le informazioni:
sono incaricati dell’esecuzioni del seguente disposto (sono incaricati a eseguire quanto scritto
in questa ordinanza)
Al fine di consentire la conoscenza (per renderlo pubblico)
In caso di inosservanza delle predette disposizioni (se non vengono rispettate queste
disposizioni)
Regolamento comunale per l’applicazione di sanzioni amministrative per violazione di disposizioni contenute nei regolamenti e nelle ordinanze sindacali.
Sintassi
Un aspetto che caratterizza il testo dell’ordinanza è sicuramente la presenza di periodi molto lunghi con un numero medio di dipendenti per testa verbali molto più alto dei testi di facile comprensione. Questo lo si vede nel periodo che compone il secondo paragrafo, dove dal verbo reggente ‘si chiede’ dipendono ben tre proposizioni oggettive implicite:
‘Vista la lettera del Questore di data 24/08 us, nella quale si chiede di voler valutare
l’opportunità di ordinare il divieto di consumare portare e trasportare alcolici e recipienti od oggetti pericolosi […]’.
Un’altra caratteristica è la presenza di lunghe catene di sintagmi preposizionali:
‘Regolamento comunale per l’applicazione di sanzioni amministrative per violazione di
disposizioni contenute nei regolamenti e nelle ordinanze sindacali.’
‘La mancata pulizia da parte dei gestori di pubblici esercizi entro un’ora dalla chiusura dei
medesimi per asportare residui di consumazioni.’
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vengono date ricorrendo a frasi troppo lunghe, quando si potrebbero esprimere usando molte meno parole.
Il contenuto informativo
Gli ostacoli più grandi alla comprensione del testo sono stati evidenziati al livello dell’organizzazione e della formulazione delle informazioni. L’organizzazione delle informazioni sia a livello macro che microtestuale rappresenta la criticità più grande del testo dell’ordinanza. In particolare, si evidenzia una strutturazione dei paragrafi che non da priorità alle informazioni di carattere generale (introdotte dal termine Visto) per far seguire le motivazioni contingenti e particolari (introdotte dal termine Considerato) che motivano la decisione presa dal sindaco. Quest’ordine è completamente stravolto nel testo della delibera, per cui le motivazioni contingenti anticipano quelle di carattere generale. Si è notata inoltre la tendenza del testo ad essere esageratamente esplicito, per cui vengono date informazioni che sovraccaricano inutilmente il carico informativo del testo. Un esempio si trova nel terzo paragrafo nel quale il sindaco dichiara di aver notato come molti giovani siano abituati a portare con sé bevande alcoliche nel luogo dove si svolgono i festival. Risulta superflua la successiva precisazione, per cui viene spiegato che i giovani hanno questa abitudine per poter evitare di pagare a prezzo più caro le bevande alcoliche. Lo stesso si ripete nel paragrafo successivo in cui si precisa inutilmente che i contenitori abbandonati fuori dai festival vengono nascosti dagli stessi ragazzi per poter continuare a bere anche dopo la fine del festival. Altrettanto superflua è l’informazione contenuta nel primo paragrafo, dove viene spiegato che già in precedenza il Questore aveva proposto di vietare il consumo di alcolici e di portare recipienti di vetro nell’area del festival. Questo tipo di informazione è assolutamente superflua nell’ambito della comunicazione con i cittadini, che non facendo parte dell’amministrazione, sono rimasti sempre all’oscuro di questa intenzione del Questore e non c’è nessun motivo per cui debbano diventarne consapevoli.
Nel testo sono state inoltre evidenziate molte informazioni che si ripetono. Vengono ripetute all’interno dell’oggetto le informazioni operative che dovrebbero essere relegate esclusivamente nel dispositivo. Per quanto riguarda l’oggetto del regolamento, si verifica in questo testo quanto descritto da Ilaria Comar (Manuale di scrittura amministrativa, 2003: p. 175), ovvero il fenomeno dell’intertestualità:
‘ […] L’autore spesso condensa nel breve spazio dell’oggetto alcune informazioni in modo da
poterle dare per scontate nel corpo del testo. Nei documenti utilizza dunque formule, per lo più stereotipe, del tipo ‘in oggetto indicato’ o ‘si fa riferimento alla nota in oggetto’, come in questo caso, che gli permettono di risparmiare parole o interi passaggi logici.[…] Questo da un punto di vista comunicativo non è corretto perché si verifica una sorta di cortocircuito: l’oggetto sintetizza il corpo del testo e il corpo del testo rimanda all’oggetto, in un circolo vizioso che non agevola il destinatario ma anzi lo costringe ogni volta a compiere complesse operazioni di ricostruzione del messaggio.’
Anche nel testo dell’ordinanza si presenta il fenomeno dell’intertestualità, per cui l’oggetto del regolamento anziché essere breve e conciso per circoscrivere l’ambito di applicazione del testo, condensa in poche frasi moltissime informazioni. Queste informazioni dovrebbero essere contenute esclusivamente nel dispositivo, mentre l’oggetto dovrebbe sinteticamente indicare l’ambito di applicazione e la disposizione. Una formulazione efficace dell’oggetto potrebbe essere: ‘OGGETTO: Manifestazione ‘Bee Festival’. Divieto di portare alcolici e recipienti pericolosi’ e quindi specificare successivamente nel corpo del testo in quali vie si applica la disposizione, in quale fascia oraria e quali tipi di recipienti sono vietati. Nel corpo del testo
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viene fatto riferimento alle informazioni contenute nell’oggetto tramite le frasi ‘evento in oggetto’, ‘la suddetta manifestazione’ e il nome del festival non viene più menzionato né nel corpo del testo né nel dispositivo. Il non ripetere il nome del festival oggetto dell’ordinanza fa sì che il testo non sia molto coeso al suo interno. Un altro aspetto che impedisce la coesione macro-testuale del testo è l’utilizzo nel preambolo di verbi sempre diversi per introdurre le motivazioni specifiche che hanno determinato la decisione del sindaco: ‘Visto’, ‘Considerato’, ‘Riscontrato’, ‘Rilevato’. A questo proposito si ricorda che la Guida alla scrittura degli atti amministrativi (Ittig: 2011, p. 47) prevede l’uso del participio passato ‘Visto’ nel preambolo, e ‘Considerato’ nella motivazione.
Oltre che informazioni superflue e ripetute, il testo presenta un paragrafo che si può considerare ‘vuoto’ dal punto di vista informativo. Il secondo paragrafo del preambolo fa riferimento a eventi accaduti precedentemente all’edizione del Bee Festival 2018 e ad altri eventi accaduti in altre manifestazioni che si sono svolte a Bolzano. Non viene però specificato cosa sia accaduto e perché sia importante tenerne conto. Viene dato per scontato che i cittadini siano a conoscenza di eventuali incidenti o problematiche emerse in passato, mentre invece sarebbe opportuno specificare brevemente gli eventi a cui si sta facendo riferimento.
17.3 Conclusioni
Il testo della dell’ordinanza può considerarsi un testo di media difficoltà. Anche se il lettore di leggibilità READ.IT riporta un indice di READ.IT Globale molto alto (100%), dall’altra parte secondo l’indice Gulpease il testo è di facile comprensione per chi abbia un diploma di scuola superiore, mentre risulterebbe molto difficile solo per lettori in possesso della sola licenza elementare. Gli aspetti che ostacolano la leggibilità e la comprensione del testo non sono da ricercare nel lessico, quanto nella sintassi, dove READ.IT ha individuato un numero moto elevato di dipendenti per testa verbale, ma soprattutto nell’organizzazione delle informazioni. L’ordine e il tipo di informazioni rendono faticosa la comprensione del testo, viene data poca rilevanza alle informazioni di carattere dispositivo (quando e per cosa si applica l’ordinanza) e vengono date informazioni non rilevanti e superflue per i fini operativi del testo. La ripetizione delle informazioni e il ricorso al fenomeno della intertestualità rendono l’ordinanza generalmente poco coesa e ridondante, mentre l’oggetto è troppo lungo e denso di informazioni e non è efficace nell’individuare l’ambito di applicazione del testo.