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Analisi della versione in tedesco della delibera

15.4.1 Leggibilità e comprensibilità del testo

Secondo l’analisi della leggibilità condotta da “Lesix”, anche il testo in tedesco è di difficile lettura (valore pari a 35). Le criticità maggiori sono rilevate al livello della sintassi e delle costruzioni nominali.

Lessico e morfosintassi

Come nel testo italiano anche la versione in tedesco presenta molti vocaboli appartenenti al lessico giuridico e amministrativo:

Vormund (tutore)

Elterliche Verantwortung (responsabilità genitoriale) Sorgeberechtigt (che ha potestà genitoriale)

Befreiung (esonero) Unterlassung (omissione) Aufschiebung (rinvio)

Tra questi vi sono due vocaboli che non vengono attestati né dalla banca dati Bistro, né dal dizionario della lingua tedesca ‘Duden’ e che sono stati creati appositamente per trovare un adeguato equivalente traduttivo dei termini italiani:

Kinderbetreuungsdienst (servizio educativo per l‘infanzia) Impfdokumente (documentazione vaccinale)

Impfpflicht (obbligo vaccinale)

Da notare la presenza di calchi di formule stereotipate dell’italiano burocratico:

operative Hinweise (indicazioni operative) formale Antrag (formale richiesta)

in der Prämisse angegeben (indicata in premessa)

Si possono considerare calchi anche le seguenti denominazioni:

Ministerium für Gesundheit Ministerium für Bildung Unterlagen zur Impfpflicht

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specificazione attraverso preposizioni, senza ricorrere alla costruzione di parole composte che risulterebbe più idiomatica per la lingua tedesca (Gesundheitsministerium, Bildungsministerium, Impfpflichtsunterlagen).

Infine, si riscontra anche nel testo tedesco un ampio uso di nominalizzazioni presenti anche nel testo in italiano:

ʻDie Unterlagen über die Durchführung der Impfungen oder die Befreiung, die Unterlassung

oder die Aufschiebung derselben oder die Vorlage des formellen Impfantrages.ʼ

ʻHinterlegung der oben genannten Unterlagen zur Impfpflicht.ʼ ʻDie Hinterlegung der in der Prämisse angegebenen Impfdokumente.ʼ Sintassi

Dal punto di vista sintattico il testo presenta le medesime criticità sollevate per il testo italiano, ovvero frasi troppo lunghe e incassate fra loro. La stessa guida per la scrittura amministrativa

Bürgernahe Verwaltungssprache (2002, p. 25) invita a evitare la costruzione di frasi incassate

fra loro dove ogni proposizione veicola informazioni diverse:

ʻ[…] Bei Schachtelsätzen muss der Leser oder die Leserin die Aufmerksamkeit gleichzeitig auf

viele Satzteile richten, die für sich alleine keine sinnvolle Aussage enthalten. Besser verständlich sind gleich lange Teilsätze, die vollständige und sinnvolle Aussagen enthalten. Teilsätze, die vielschichtige Sachverhalte gleichzeitig darstellen, sind schwer verständlich.ʼ

La presenza nel testo tedesco di frasi complesse sia per la loro organizzazione sintattica, che per la densità di informazioni, è da attribuire all’influenza della struttura contorta del testo in italiano. Il primo paragrafo della delibera scritta in tedesco è composto da un lungo periodo strutturato da una frase principale, da cui dipendono due subordinate oggettive di I e II grado e nella quale le teste verbali (sottolineato) sono separate dai loro dipendenti (arancione) da una lunga catena di modificatori nominali (blu) o modificatori preposizionali (verde):

ʻDas Gesetzesdekret Nr. 73 vom 7. Juni 2017, umgewandelt mit Gesetz Nr. 119 vom 31. Juli

2017, sieht im Artikel 3-bis vor, dass die Leiter der Einrichtungen des nationalen Bildungssystems und die Verantwortlichen der Kleinkindbetreuungsdienste, der regionalen Berufsbildungszentren und der privaten nicht gleichberechtigten Schulen, die Eltern, die die elterliche Verantwortung ausüben, die Vormunde oder die sorgeberechtigten Personen Minderjähriger, einladen, innerhalb 10. Juli die Unterlagen über die Durchführung der Impfungen oder die Befreiung, die Unterlassung oder die Aufschiebung derselben oder die Vorlage des formellen Impfantrages beim Sanitätsbetriebzu hinterlegen.ʼ

Questa costruzione sintattica rispecchia completamente quella del primo paragrafo del testo italiano e indica una certa dipendenza nell’organizzazione sintattica dei paragrafi in tedesco rispetto al testo in italiano. Questa dipendenza è in parte dovuta alla necessità di redigere i testi in maniera speculare, dall’altra dalla volontà del traduttore inesperto di non volersi allontanare troppo dal testo di legge d’origine stravolgendone l’organizzazione sintattica. È interessante notare come nel dispositivo il traduttore ripeta due volte il verbo performativo ‘beschließt’:

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Secondo le regole della Satzbau della lingua tedesca, il verbo finito ‘beschließt’ si trova in seconda posizione subito dopo il Vorfeld ‘Dies Vorausgeschickt’. Tuttavia, il verbo viene ripetuto anche successivamente per redigere i due testi in maniera speculare e senza tenere conto di creare una frase grammaticalmente scorretta.

Contenuto informativo

Dal punto di vista dell’organizzazione delle informazioni, ritroviamo nel testo in tedesco le medesime criticità rilevate per l’italiano, ovvero informazioni che si ripetono inutilmente nel testo, informazioni non necessarie nell’ ambito della comunicazione tra amministrazione e cittadini. I periodi che compongono i paragrafi hanno una densità informativa molto alta e sono mal organizzati, in quanto intrecciano riferimenti normativi con le informazioni di carattere operativo (a chi si rivolge la delibera, cosa prevede), per cui è necessario rileggere più volte un paragrafo per estrapolarne il senso generale.

15.4.2 Conclusioni

Durante l’analisi della versione italiana della delibera si è fatto notare che i paragrafi che compongono il testo sono vere e proprie trascrizioni di porzioni di un testo di legge. Questo aspetto influenza molto la leggibilità e la comprensibilità della traduzione della delibera in tedesco, che ripresenta le medesime caratteristiche del testo italiano (nominalizzazioni, lessico giuridico-amministrativo, densità informativa elevata, ripetizione delle informazioni, periodi lunghi e incassati e locuzioni stereotipate). Molto probabilmente, il traduttore inesperto che si è occupato di tradurre la delibera dall’italiano al tedesco non si è voluto volontariamente allontanare dal testo di origine per paura di stravolgerne il senso o anche la validità normativa. Questo approccio alla traduzione fa sì che anche la delibera in tedesco sia molto complessa da leggere (Lesix pari a 35) e da comprendere. Infine, la redazione speculare dei due testi determina la ripetizione del verbo performativo nel dispositivo, che risulta così grammaticalmente sbagliato.

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16. Analisi di una circolare

In questo capitolo verrà analizzato il testo di una circolare. Le circolari rappresentano tipologie di testo usate soprattutto in ambito burocratico per svolgere diverse funzioni: impartire degli ordini, dare delle informazioni oppure trasmettere delle disposizioni ai dipendenti di una organizzazione. In ambito amministrativo le circolari vengono usate per la comunicazione interna, per far ‘circolare’ tra i dipendenti disposizioni sull’interpretazione delle leggi o informazioni di carattere operativo. La circolare presa in esame è stata diffusa per volontà dell’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler ed è diretta a tutte le amministrazioni e comuni della Provincia di Bolzano che amministrano beni di uso civico. Lo scopo operativo della circolare è quello di informare i dipendenti amministrativi riguardo la gestione del bilancio e l’introduzione di modifiche nei documenti contabili. Trattandosi di un testo scritto per la comunicazione interna all’amministrazione, ci si aspetta di trovare un testo complesso da comprendere soprattutto per i riferimenti a pratiche o a un insieme di conoscenze interne all’amministrazione che sono sconosciute ai non addetti ai lavori.

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Una prima lettura del testo della circolare ha evidenziato molti aspetti già segnalati nell’analisi dei testi precedenti. Anche in questo testo ci troviamo di fronte alla formulazione dell’oggetto tale da non permettere l’immediata comprensione dell’obiettivo operativo della circolare. L’oggetto è formulato ricorrendo a una frase molto lunga, non sufficientemente esplicita e che non è altro che la trasposizione di uno stralcio di un testo normativo all’interno della circolare. Solo nell’oggetto della circolare si presentano molte delle caratteristiche dei testi ‘burocratici’: parole astratte e troppo generiche, stile nominale (entrate derivanti da pagamenti diretti) e locuzioni arcaiche (nonché) (Guida alla redazione degli atti amministrativi:2011, p. 24). Come nell’oggetto, anche lungo il testo si ripresentano queste caratteristiche; si è notata però una certa facilità a seguire lo sviluppo logico del testo, che a una prima lettura sembra seguire una progressione informativa lineare. A una prima lettura si nota anche una buona gestione dei riferimenti normativi, il cui contenuto viene spiegato in modo chiaro ed essenziale e in modo tale da non affaticare e ostacolare troppo la lettura del testo.

16.1 Leggibilità del testo

L’analisi linguistica svolta dal software READ.IT ci ridà un testo piuttosto complesso nel quale le difficoltà più grandi si riscontrano al livello sintattico. Come illustrato in figura 14, il READ.IT Base del testo è molto alto, pari al 98%, tuttavia l’indice Gulpease non è altrettanto elevato (43.5), per cui il testo della circolare è di difficile comprensione per lettori con un livello di istruzione elementare o media, mentre non presenta particolari difficoltà per lettori con licenza superiore.

Fig. 14 Risultato del calcolo globale della leggibilità della circolare.

Ciò nonostante non è possibile affermare che dal punto di vista degli indicatori di leggibilità tradizionali (lunghezza delle parole e lunghezza delle frasi) questo testo non possa essere ulteriormente modificato, soprattutto per diminuire la lunghezza di frasi dalla densità informativa alta e che contengono informazioni ridondanti o formulazioni pleonastiche. Per quanto riguarda il profilo lessicale del testo, il livello di difficoltà è mediamente difficile (62%); il testo risulta infatti avere una percentuale di parole appartenenti al VdB (67,2%) leggermente più bassa di quella prevista per i testi di facile leggibilità (74,8%), mentre presenta un valore di densità lessicale basso, in linea con i testi di facile lettura.45 Il READ.IT Sintattico ha una percentuale molto elevata (100%), tuttavia da questo punto di vista il testo della circolare contiene molti meno elementi di complessità rispetto ai testi precedentemente analizzati. Se si osservano i fattori tenuti in considerazione da READ.IT per la misurazione della complessità sintattica, notiamo che il testo non presenta le difficoltà già incontrate precedentemente riguardanti la presenza di un numero elevato di proposizioni subordinate, catene di subordinazione molto lunghe e un numero elevato di dipendenti per testa verbale. Dal punto di

45 Ricordiamo che la densità lessicale viene misurata in base al rapporto tra parole semanticamente vuote e parole ‘piene’. Un testo con un indice di densità lessicale basso, è un testo che contiene poche parole semanticamente vuote, quali congiunzioni, preposizioni, ecc. e generalmente poco complesso.

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vista di questi tre fattori, la circolare risulta un testo di semplice lettura. Le difficoltà sintattiche riguardano altri fattori, quali un numero elevato di parole per proposizione, la distanza tra teste verbali e i loro dipendenti e infine la presenza di strutture nominali complesse. I valori rilevati da READ.IT descrivono un testo piuttosto lineare dal punto di vista sintattico, per la prevalenza di proposizioni principali rispetto alle subordinate e perché le proposizioni subordinate non sono lunghe e incassate fra loro. Dall’altra parte però, la presenza di strutture nominali complesse descrive un testo che fa ricorso a catene di modificatori nominali, che inevitabilmente allontanano le teste verbali dai loro dipendenti. Dal punto di vista morfosintattico è interessante notare che il testo presenta una percentuale di sostantivi bassa (25,9%), conforme con la percentuale di sostantivi prevista per i testi di facile lettura. La percentuale bassa di sostantivi utilizzato nel testo ci suggerisce una circolare che non fa spesso ricorso alla nominalizzazione, come spesso accade nei testi burocratici.

16.2 Comprensibilità del testo

Lessico e morfosintassi

Dal punto di vista del lessico ci troviamo di fronte a un testo non particolarmente complesso, come già evidenziato dall’analisi condotta dal READ.IT Lessicale e come emerso a una prima lettura della circolare. Non si evidenzia infatti il ricorso a termini tecnici o pseudotecnicismi del linguaggio burocratico, quanto una generale tendenza a usare espressioni tipiche del linguaggio burocratico che fa spesso uso di deverbali a suffisso zero (utilizzo dei beni di uso

civico), parole astratte in -zione (distinzione, identificazione) (Lubello:2014, p. 57) e termini

che non sono di uso comune (adibire anziché impiegare). Dal punto di vista morfosintattico invece è stato riscontrato l’uso di elementi propri di un linguaggio burocratico ipertrofico e non sufficientemente esplicito, quali il ricorso a participi presenti con valore verbale (entrate

derivanti, circolare concernente), nominalizzazioni (è indispensabile una distinzione e identificazione dei mezzi finanziari anziché bisogna distinguere e identificare i mezzi finanziari), il ricorso a formulazioni passive per esprimere informazioni di carattere operativo

( le registrazioni contabili devono essere effettuate separatamente, devono essere creati nuovi

capitoli, i sussidi sono da destinare), locuzioni stereotipate (ove necessario), locuzioni arcaiche

(nonché) e connessioni logiche non sufficientemente esplicite (e/o). Anche in questo caso, il rilevamento di elementi morfo-sintattici propri del linguaggio burocratico è da attribuire alla trasposizione all’interno della circolare di porzioni di testo provenienti da testi normativi. È il caso dell’oggetto della circolare, che non è altro che la trascrizione di una parte del riferimento normativo a cui fa riferimento la delibera (Art. 2bis, Legge n.16 del 12 giugno 1980). Ancora più avanti nel primo paragrafo, si ripete il ricorso a questa metodologia, per cui porzioni di testo provenienti da un testo normativo vengono inserite nella circolare senza un minimo sforzo di rielaborazione del contenuto usando un linguaggio non solo più semplice, ma anche più economico e immediato. Esempi di questa operazione di ‘copia/incolla’ sono le frasi: ‘Sussidi

da destinare al finanziamento di iniziative collettive nell’interesse dell’agricoltura’, ‘raccolta di proposte dell’organizzazione locale dei contadini maggiormente rappresentati a livello provinciale’ e ancora ‘La legge provinciale disciplina a quale destinazione devono adibirsi i reditti derivanti da beni di uso civico e le entrate provenienti dalla vendita dei beni stessi’. Con

un minimo lavoro di rielaborazione si sarebbe potuto evitare l’utilizzo di parole non comuni (adibire), lungaggini (sussidi da destinare al finanziamento di anziché sussidi per finanziare) e più generalmente frasi troppo lunghe.

73 Contenuto informativo

Dal punto di vista del contenuto informativo, è da evidenziare come le informazioni non siano espresse in modo sufficientemente esplicito. Questo è dovuto principalmente ai seguenti motivi: una formulazione dell’oggetto non chiara, una formulazione dell’informazione operativa non chiara, il mancato ricorso alla tecnica dell’elencazione. Come già accennato precedentemente anche qui ci troviamo di fronte a una formulazione dell’oggetto generale e soprattutto non coerente con la funzione del testo. Come anche indicato all’interno della Guida agli atti

amministrativi (Ittig-Cnr:2014, p. 45), l’oggetto di un atto amministrativo viene espresso nel

testo con lo scopo di indicare le funzioni concrete dell’atto stesso. Proprio perché l’oggetto deve esprimere ‘cosa’ concretamente si vuole comunicare attraverso l’atto amministrativo, è bene evitare formulazioni troppo lunghe e generiche. In questo caso, la circolare mostra un oggetto espresso in modo troppo generico attraverso il ricorso allo stile nominale e di difficile comprensione per la presenza di una lunga catena di modificatori nominali. Ancora più importante da sottolineare è però l’incoerenza tra quanto espresso dall’oggetto e la vera funzione della circolare. Ci troviamo di fronte a una circolare che ha una funzione sia informativa che regolativa: da una parte si vuole informare che i pagamenti provenienti dall’Unione Europea si distinguono da altri tipi di pagamenti. Dall’altra si vuole ordinare di separare i due tipi di pagamento nei documenti contabili. Né l’informazione ‘comunicativa’ né quella operativa sono espresse dall’oggetto della circolare, che al contrario, sembra voler dare informazioni operative su ‘come’ utilizzare i sussidi provenienti dall’Unione Europea.

Le informazioni operative della circolare sono relegate in fondo negli ultimi due paragrafi. Da notare come nel primo paragrafo non venga data evidenza all’informazione principale, che si trova in fondo al paragrafo e che contiene una nominalizzazione e la postposizione del verbo reggente ‘una netta distinzione ed identificazione di questi mezzi finanziari da tutti gli altri

contributi è quindi indispensabile.’ Nel secondo paragrafo invece si sarebbe potuto esplicitare

l’informazione operativa attraverso un elenco puntato dei nuovi capitoli da introdurre nei documenti contabili e una formulazione dell’informazione operativa attraverso il verbo alla forma attiva: ‘per questo motivo bisogna inserire dei nuovi capitoli all’interno di documenti

contabili’.

Per quel che riguarda invece l’organizzazione delle informazioni, già a una prima lettura si è notata una lineare progressione del testo da informazioni di carattere generale a informazioni più particolari. Se si analizza il contenuto informativo dei paragrafi del testo si può vedere che il primo è stato dedicato a spiegare il contenuto dei riferimenti normativi che hanno determinato la disposizione trasmessa dalla circolare, mentre gli ultimi due paragrafi contengono le informazioni operative e più particolari. Il primo paragrafo tuttavia si sarebbe dovuto suddividere ulteriormente in due paragrafi distinti, per separare anche visivamente due unità informative diverse. All’interno del primo paragrafo vengono date due informazioni fondamentali: a) che la legge n.16 del 1980 prevede dei sussidi provenienti dall’Unione Europea per lo sviluppo delle zone rurali e le tipologie di sussidi, b) che i pagamenti provenienti dalla Unione Europea devono essere gestiti dall’amministrazione e non dall’organizzazione locale dei contadini. Queste due informazioni dovrebbero essere contenute in due paragrafi più brevi e distinti visivamente per far corrispondere l’unità informativa con l’unità testuale.

La successione lineare e logica delle informazioni avviene in maniera esplicita attraverso l’uso di connettivi causali, riprese pronominali che collegano logicamente sia i paragrafi del testo che le frasi contenute all’interno dei singoli paragrafi e il testo risulta piuttosto coeso e coerente.

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16.3 Conclusioni

La circolare concernente i beni d’uso civico emessa dalla Provincia di Bolzano informa tutti i dipendenti della necessità di distinguere in bilancio le entrate provenienti dall’Unione Europea da quelle provenienti dall’utilizzo di beni di uso civico. Le informazioni operative sono formulate attraverso una forma linguistica implicita (uso di forme passive, postposizione della proposizione principale) e da un’organizzazione delle informazioni non ottimale (collocazione a fine paragrafo delle informazioni principali). Le informazioni operative potrebbero essere rese più chiare ricorrendo alla tecnica dell’elencazione nell’ultimo paragrafo, a più punti fermi per diminuire il carico informativo delle frasi e alla forma attiva dei verbi. Il testo si caratterizza tuttavia per una buona coesione testuale: l’utilizzo di connettivi logici e riprese pronominali nel testo permettere di seguire lo sviluppo del discorso e rendono piuttosto accessibile una circolare dalle caratteristiche formali (lessicali e sintattiche) che non sono proprie di testi chiari e comprensibili.