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CENTRO STORICO ZONA DEL NAVIGLIO

N. Intervento Alloggi Finanziamento S.F [m ]

IV. ANALISI DEL SITO

gni ai quali ha presenziato, è essenzialmente testimonia- to dall'importanza degli in- terventi che, a più riprese, ha deciso di promuovere al preciso scopo di aff rontare e gestire i problemi ambienta- li che di volta in volta gli si presentavano:

• progetto per una edili- zia sostenibile a Bologna (BRICK);

• valutazione di impatto am- bientale di piani e opere (Val.S.I.A);

• attività di informazione, sensibilizzazione ed educa- zione ambientale nelle scuole (Scuolambiente);

• attività in ambito energetico (piano in aggiornamento del Progetto Urban CO2 Reduction; Agenzia risparmio energeti- co "Bologna Energia 2010"); • attività condotte nell'am- bito della qualità dell'aria (rete di monitoraggio "SARA"; attuazione D.M. "Benzene"); • attività condotte sul rumore (Zonizzazione, Piano di Ri- sanamento Acustico, rete di monitoraggio aeroportuale);

• attività condotte in ma- teria di risparmio idri- co, del suolo e sottosuolo (1° Rapporto sullo Stato dell’Ambiente).

Nel contesto di grande fer- mento descritto, tra le su menzionate iniziative messe in campo dall'Amministrazio- ne bolognese, sono state in particolare due a ricopri- re un ruolo centrale nella conduzione della preliminare analisi del sito e succes- sivamente nella defi nizione del progetto di "Contratto di Quartiere" per la città.

Per quanto detto, prima di procedere nella trattazio- ne dell'approfondita disami- na condotta sul contesto nel quale sarebbero state re- alizzate le opere previste all'interno del programma, nel tentativo di comprendere le scelte eff ettuate dai pro- fessionisti incaricati della progettazione e lo spirito che ha mosso gli stessi, ri- sulta importante condurre una sintetica descrizione della Val.S.I.A e del BRICK.

La Val.S.I.A per una maggio- re sostenibilità ambientale nella pianifi cazione urbana La Val.S.I.A, acronimo di "Valutazione degli Studi di Impatto Ambientale per i pia- ni e le opere pubbliche e private nel Comune di Bolo- gna", introdotta dalla Giun- ta Comunale nella prima metà del 1994, è stata una proce- dura sperimentale, inserita nel processo decisionale ur- banistico, avente il duplice scopo, da un lato, di valuta- re quali potessero essere i necessari elementi program- matici di carattere ambien- tale da dover prevedere nel tentativo di muoversi verso l'ambito "sviluppo sosteni- bile" del territorio citta- dino bolognese, dall'altro, di rispondere alla sempre più insistente domanda di condur- re una approfondita analisi ambientale dei piani, delle infrastrutture e in genera- le delle opere pubbliche e private previste all'inter- no dell'allora vigente Piano Regolatore Generale.

Risulta significativo sotto- lineare come l'applicazio- ne del processo di Val.S.I.A abbia condotto, a meno di 6 anni dalla sua presentazione, ad un sostanziale migliora- mento della qualità dei pia- ni attuativi del P.R.G che, risalente al 1985, era stato predisposto sulla base di in- dagini analitiche e valuta- tive dei primi anni '80.

L'aspetto sperimentale che ha essenzialmente caratterizza- to la procedura amministra- tiva in oggetto è consisti- to nel rendere necessaria, a livello comunale, l'applica- zione della V.I.A (Valuta- zione di Impatto Ambientale) non solo in riferimento alle opere, come previsto dalla normativa nazionale, ma an- che e ai piani urbanistici. La Val.S.I.A è stata messa appunto sotto il coordina- mento di G. Capuzzimati e G. Bollini (Comune di Bologna), con la collaborazione dell’I- stituto di Architettura e Ur- banistica della Facoltà di Ingegneria di Bologna.

Successivamente ad una vasta fase pilota di spe- rimentazione del BRICK, che ha interessato numero- si Programmi Integrati e che si è conclusa con un workshop tenutosi il 10 dicembre 1999, sono stati conseguiti, tra gli al- tri, i seguenti risultati tangibili:

Nuove architetture

• serre;

• schermature estive per la radiazione solare; • tetti verdi

Nuove tecnologie

• Impianti centralizzati con caldaie a conden- sazione o allacciamen- to alla rete urbana di teleriscaldamento; • pompe di calore;

• ventilazione meccanica ad integrare la naturale; • vasche di raccolta/stoc-

caggio acque meteoriche

Nuovi strumenti di proget- to per i professionisti

• controllo ombre portate; • verifi ca prestazionale per

i sistemi solari passivi; • controllo qualità d'il-

luminazione naturale

Nuovi spunti per l'aggior- namento quadro normativo

• serre non conteggiate come Superfi cie Utile ai fi ni urbanistici;

• criteri per il riutilizzo dell'acqua piovana nelle cassette dei WC; • certifi cazione dei mate-

riali da costruzione

Nuovi temi sui quali svi- luppare l'analisi del sito

• campi elettromagnetici; • clima e microclima; • emissioni di gas Radon

dal terreno.

Il BRICK per una maggiore so- stenibilità ambientale nella progettazione edilizia

Il BRICK, acronimo di “Build- ing Innovation Regulation Captured on the Keyboard”, presentato nell'aprile del 1998, è stato un progetto, promosso dall'Unità Ambien- tale, che ha rappresentato il primo passo di un percorso volto allo sviluppo di norme prestazionali per la soste- nibilità in edilizia e quin- di alla revisione del Regola- mento Edilizio.

Il progetto in parola, pensato allo scopo di sensibilizzare e stimolare i professioni- sti del settore nello studio di innovativi ma al contem- po concretizzabili interven- ti di carattere ambientale ed energetico, è nato sulla base di specifi ci approfondimenti condotti sulla Val.S.I.A in materia di risparmio dell'e- nergia e ciclo dell'acqua. Nello stesso, oltre alle te- matiche relative all'impatto ambientale, sono stati svi- luppati due nuovi contenuti,

propri della scala edilizia, quali Salute e Benessere. A partire dall'esame dell'al- lora vigente Regolamento Edi- lizio, che secondo l'ipotesi di fondo doveva essere svi- luppato ed integrato ma non stravolto, il lavoro, in fun- zione anche delle esigenze di controllo sui piani di riqua- lifi cazione, è stato struttu- rato in tre aree:

• Salute • Benessere

• Impatto Ambientale

Per ognuno dei suddetti ambi- ti sono state articolate mi- sure e soluzioni atte, per la loro natura sostenibile, ad essere inserite nel nuovo Re- golamento Edilizio e, proprio sulla base di queste è sta- ta condotta la formulazione di nuovi requisiti ovvero la modifi ca di quelli già facenti parte dell'ordinamento bolo- gnese allora in vigore.

Il lavoro è stato sviluppato dall’U.A. in collaborazione con Softech - Energia Tecno- logia Ambiente: R. Pagani, G. Gallo, A. Marucco.

Tab.5 Elenco dei requi- siti di Brick. * indica che la scheda esiste nel regolamento edilizio tipo della Regio- ne Emilia - Romagna e che non ha subito modifi che; tutti gli altri requisiti sono di nuova elabora- zione.

Elenco dei requisiti di Brick

Requisiti che investono l’ambito del Piano particolareggiato. • Ombreggiamento delle superfi ci adibite a parcheggio (RC6.6)

• Tetti verdi (verde pensile sui parcheggi interrati) (RC6.5)

Requisiti attinenti al progetto edilizio: area salute e benessere • Protezione dalle infi ltrazioni di radon (RC3.1.3)

• Regolazione del livello di illuminamento naturale negli ambienti interni (RC3.9) (*)

• Controllo della pressione sonora (RC5.1) (*)

• Illuminazione naturale negli ambienti abitativi (RC3.8)

• Ventilazione meccanica degli ambienti interni (RC3.12)

• Utilizzo di materiali che non rilasciano sostanze volatili nocive (RC.3.1.1)

• Utilizzo di materiali che non rilasciano polveri nocive (RC 3.1.2)

• Riduzione dei campi elettromagnetici interni (RC3.17)

• Smaltimento dei gas di combustione (RC3.2) (*)

• Controllo della temperatura di uscita dei fumi (RC3.3) (*)

• Temperatura dell’aria interna (RC3.10) (*)

• Temperatura superfi ciale (RC3.11) (*)

• Umidità relativa (RC3.13) (*)

• Velocità e temperatura dell’aria interna (RC3.15)

• Regolazione e controllo dei sistemi di climatizzazione (RC3.16)

Requisiti attinenti al progetto edilizio: area impatto ambientale • Tetti verdi (RC6.5)

• Controllo della radiazione solare dalle superfi ci vetrate durante i mesi estivi (RC6.7)

• Facilitazione della selezione dei rifi uti all’origine (RC3.18)

Requisiti attinenti al progetto edilizio: area impatto ambientale - risparmio energetico • Contabilizzazione dei consumi di energia per acqua calda, riscaldamento, condizionamento (RC6.4)

• Adozione di regolazioni termostatiche sugli elementi di diff usione di calore (RC6.4.1)

• Riduzione dei consumi dei combustibili fossili (CG, energie rinnovabili,..) (RC6.1)

• Serre (RC6.8)

• Adozione di sistemi integrati di controllo dei consumi energetici (RC6.4.2)

Requisiti attinenti al progetto edilizio: area impatto ambientale - risparmio idrico

• Raccolta delle acque meteoriche e riutilizzo per irrigazione o lavaggio delle aree di pertinenza (RC3.6.1)

• Contabilizzazione dei consumi di acqua potabile (RC3.4.1)

• Installazione di dispositivi per la regolazione del fl usso nei wc (RC3.5.1)

Il principale strumento per la progettazione ecososteni- bile degli interventi edilizi Le su menzionate iniziative note con il nome di Val.S.I.A e di BRICK, messe in campo dal Comune di Bologna nell'in- tento generale di promuove- re nuove e più effi caci forme di sostenibilità all'inter- no del proprio territorio e specifi catamente pensate, ri- spettivamente, come strumento per la valutazione d'impatto ambientale di piani e ope- re (pianifi cazione urbana) e come esperienza "pilota" nel- lo studio di nuovi requisiti da inserire nel Regolamento Edilizio (pianifi cazione edi- lizia), sin dalle prime fasi del "Contratto di Quartie- re", sono state applicate per la valutazione del contesto d'intervento così da poterne individuare le potenzialità e i fattori condizionanti la progettazione.

L'approfondita analisi del sito è stata condotta, ove possibile, su due distinti livelli:

• la scala di organismo urbano che, comprendendo l'inte- ro territorio oggetto della proposta di "Contratto" e risultando per questo mol- to vasta, ha visto raramen- te l'attivazione di indagi- ni con rifl essi diretti sui progetti immobiliari;

• la scala di organismo edi- lizio-insediativo i cui ap- profondimenti, interessando le singole aree d'interven- to, hanno avuto una diretta infl uenza sulle proposte re- lative ai singoli progetti. Il suddetto studio, che ha preceduto la fase esecutiva del programma di sperimenta- zione relativo alla proposta "Pescarola-Beverara" e che ha funto da principale guida per un più valido approccio alla progettazione ecosostenibi- le degli interventi edili, è stata condotta prendendo qua- li riferimenti il Manuale di Val.S.I.A e il BRICK.

Questo "innovativo" modo di procedere, che vedeva l'as- sunzione di strumenti di ve- rifi ca quali punti d'appoggio

Gruppo di lavoro

Unità Ambiente del Comune:

Paolo Ferrecchi (Coord.); Lara Dal Pozzo;

Marco Farina; Giovanni Fini; Stefania Gualandi; Leonardo Guarnieri; Ivan Passuti; Cecilia Rondinini; Nicoletta Toff aletti

Ricerca e Progetto-Galas- si, Mingozzi e Associati:

Angelo Mingozzi (Coord.); Marila Balboni;

Sergio Bottiglioni; Marco Bughi; Graziano Carta

nella stesura dell'anali- si del sito, è anch'esso da far rientrare tra le attività sperimentali che il Comune, vuoi per la volontà di attuare la revisione del Regolamento Edilizio o vuoi per la parte- cipazione al gruppo di lavoro UNI su “edilizia eco-compa- tibile”, stava attuando pro- prio in quegli anni.

In particolare la zona Pesca- rola (interventi n°1 e n°2), date morfologia degli immobi- li e peculiarità dell'intor- no, ben si è adattata ad un'a- nalisi del tipo in parola. La fase in oggetto, aff rontata e portata a termine in maniera sinergica da "Ricerca e Pro- getto - Galassi, Mingozzi e Associati" e dall’Unità Am- biente del Comune di Bolo- gna, ha previsto lo studio di una serie di componenti am- bientali scelte ed esaminate secondo quanto riportato nel Manuale di Val.S.I.A e la va- lutazione di attuabilità di interventi sperimentali in funzione dei requisiti sug- geriti nel BRICK.

La struttura dell'indagine condotta può essere schema- tizzata nel seguente modo: • individuazione degli ele-

menti da analizzare (con ri- ferimento alla Val.S.I.A.), • caratterizzazione del sito

(organismo urbano),

• caratterizzazione delle di- verse aree (organismo edi- lizio-insediativo),

• indicazioni progettuali (con riferimento al Brick).

Nello specifi co l'analisi del sito condotta dal gruppo di lavoro ha interessato:

• intorno termoigrometrico – microclima (R&P);

• intorno luminoso (R&P); • valutazione del clima acu-

stico (R&P); • aria (UA);

• ciclo dell’acqua – bilancio idrico (UA);

• suolo, sottosuolo ed acque sotterranee (UA);

• ambiente naturale ed ecosi- stemi (UA);

• paesaggio (UA);

• campi elettromagnetici (UA); • ciclo della materia – rifi u- ti di demolizione (UA).

iv.2 - Aspetti termo igrometrici

L'analisi in oggetto, con- dotta dallo studio "Ricerca e Progetto-Galassi, Mingozzi e Associati", è stata eff ettua- ta tenendo quale riferimento il Manuale di Val.S.I.A.

Elementi da analizzare

Un'approfondita analisi cli- matica, posto che andamento delle temperature, radiazio- ne solare diretta e diff usa, umidità relativa, velocità e direzione del vento infl uenza- no notevolmente il comporta- mento termico degli edifi ci, è stata condotta, e quindi as- sunta, quale aspetto impre- scindibile alla base di una corretta progettazione edile ed impiantistica.

La defi nizione delle relazio- ni energetiche intercorren- ti tra costruito e contesto naturale, in riferimento sia alle preesistenze ambientali del luogo d'intervento che alla possibilità di indur- re delle modifi che al micro- clima attraverso operazioni

sull’intorno, è iniziata con la raccolta dei dati climati- ci disponibili. Questi ulti- mi, come di consueto, in fun- zione del particolare aspetto esaminato, potevano essere riferiti:

• ad un preciso periodo tem- porale di rilevazione;

• ad un anno tipo, defi nito su

base deterministica attra- verso medie matematiche di dati rilevati durante un pe- riodo di osservazione ade- guatamente lungo;

• ad un anno tipo probabile,

defi nito a partire da dati rilevati durante un perio- do di osservazione adegua- tamente lungo e rielaborati con criteri probabilistici. I primi dati reperiti, per la predisposizione di un'accu- rata analisi climatica, han- no riguardato la localizza- zione geografi ca dell’area di intervento:

• latitudine; • longitudine;

• quota sul livello del mare. In seguito, su diff erente base temporale (oraria, giorna-

liera o mensile) a seconda della circostanza, sono sta- ti rintracciati i dati rela- tivi ai seguenti andamenti: • temperatura dell’aria (mas-

sime, minime, medie, escur- sioni termiche);

• pressione parziale del va- pore nell’aria;

• velocità e direzione del vento;

• irradiazione solare diretta e diff usa sul piano orizzon- tale;

• irradianza solare per di- versi orientamenti di una superfi cie.

Tra gli altri importanti ele- menti climatici sui quali è stata condotta un'attenta ri- cerca è possibile menziona- re: l’illuminamento sul pia- no orizzontale, la piovosità, le ore di sole e la torbidità dell’aria.

Reperiti i valori desiderati, qualora ritenuto indispen- sabile, sono stati adattati alla zona oggetto d'indagi- ne. L'operazione in parola, che ha richiesto innanzi- tutto la precisa conoscenza

dell'origine dello specifi co dato climatico (rilevazione da una stazione meteorologi- ca fi sicamente identifi cabile/ analizzabile ovvero elabora- zione di valori "tipo" pecu- liari dell'area), si è resa necessaria nel caso di diver- sa localizzazione geografi ca

del contesto d'intervento o di presenza di elementi am- bientali potenzialmente in-

fl uenzanti la formazione di un microclima caratteristico. Più nel dettaglio, nel primo caso, è stato fatto riferi- mento a quanto indicato nella norma UNI 10349 che, forni- ti i dati climatici conven- zionali per la progettazio- ne e la verifi ca degli edifi ci e degli impianti tecnici nei capoluoghi di provincia, per diff erenti località, propone degli appositi criteri cor- rettivi.

A titolo esemplifi cativo si elencano le variabili che determinano le correzioni di alcuni dati fondamentali. Le formule estese sono indicate sulla citata norma UNI.

Nel calcolare gli adattamenti relativi alla localizzazio- ne geografi ca è stato inoltre considerato il fatto che gli stessi risultano signifi cati- vi solo nel caso in cui la zona di intervento sia “suf- fi cientemente diversa” (per distanza, latitudine o al- tezza sul livello del mare) da quella di riferimento.

Come già sottolineato, nel condurre gli aggiustamenti, è stata anche valutata la pre- senza di elementi dell'am- biente capaci di infl uenzare la formazione di un microcli- ma caratteristico.

L'indagine in parola, nello specifi co, è stata suddivisa nello studio dei macroaspet- ti di seguito sintetizzati:

Dato climatico che

si vuole correggere Dati di riferimento

Variabile su cui è basato il conto

Valori medi mensili della temperatura media giornaliera dell’aria esterna

• Temperatura nella lo- calità di riferimento (Provincia più vicina)

• quota s.l.m.

• gradiente verticale di temperatura (tabulato sulla UNI)

Irradiazione solare giornaliera media men- sile

• Irradiazione solare in due località di rife- rimento (due Provincie più vicine)

• latitudine

Valore medio annua- le della velocità media giornaliera del vento

• Velocità del vento nel- la località di riferi- mento (Provincia più vicina nella medesima regione di vento) • Zona di vento della

località di riferimento (calcolata in funzione dell’altitudine e della distanza dal mare)

• coeffi ciente correttivo (tabulato sulla UNI) che tiene conto del- la zona di vento della località considerata (calcolata in funzione dell’altitudine e della distanza dal mare)

Tab.6 Variabili che de- terminano le cor- rezioni di alcuni dati fondamenta- li. Gli adattamen- ti relativi alla l o c a l i z z a z i o n e geografica, cal- colati, sono si- gnificativi solo se la zona di in- tervento è “suffi- cientemente diver- sa” (per distanza, o latitudine o al- tezza sul livello del mare) da quel- la di riferimento.

Aspetti topografi ci

Tra gli aspetti legati alla topografi a dell’area d'inter- vento che possono portare, interferendo in maniera im- portante con il clima, alla formazione di un vero e pro- prio microclima caratteri- stico, occorre menzionare: • altezza relativa;

• pendenza e orientamento del terreno;

• ostruzioni esterne.

Nelle zone pianeggianti o so- praelevate l’esposizione al vento e alla radiazione so- lare si rivela maggiore ri- spetto a quanto non avvenga nelle zone di fondovalle o alle quote più basse, nelle quali risulta favorito l'ac- cumulo di aria fredda e in- quinata, più densa e più umi- da, di nebbia e di foschia. Queste ultime, ostacolan- do l'irraggiamento solare e il conseguente riscaldamento dell'aria a contatto con il terreno, limitano notevol- mente l'innescarsi dei moti convettivi e dunque delle brezze.

Pendenza e orientamento va- riano le possibilità di so- leggiamento del terreno e le relazioni con i venti domi- nanti.

Relazione con l’acqua

Le grandi masse d’acqua hanno la caratteristica di funge- re da regolatori termici; la forte inerzia da loro garan- tita permette di stabilizzare le temperature dell’aria in prossimità dell'acqua e tale infl uenza tende a diminuire progressivamente allontanan- dosi da quest'ultima.

L’inerzia è uno dei fattori che maggiormente infl uenzano la formazione di brezze lo- cali legate alle giornaliere variazioni di temperatura, tra l'altro, molto utili ed effi caci per il raff rescamento passivo.

La presenza di specchi/corsi d’acqua è un elemento che in- duce, nelle zone limitrofe, aumenti d'umidità.

Anche esigue masse d'acqua, pur con intensità minori, possono condizionare il mi- croclima.

Rapporto con la vegetazione La presenza di vegetazio- ne e di prati, costituendo una valida ostruzione ester- ne all'irraggiamento solare e limitando la quantità di radiazione rifl essa, rappre- senta un indispensabile aiu- to nella regolazione delle temperature.

Le masse arboree, oltre ad essere in grado di modifi care la direzione del vento giun- gendo addirittura, qualora di ingenti dimensioni, a funge- re da barriera nei confronti dello stesso, sono utili nel- la formazione di brezze diur- ne e notturne simili a quelle delle zone costiere.

L'eff etto schermante e l'eva- po-traspirazione della vege- tazione favoriscono dunque il raff rescamento passivo.

La predisposizione di alberi a foglia caduca è particolar- mente raccomandata in quanto può consentire un conteni- mento della radiazione nel- la stagione calda e guadagni solari nel corso di quella fredda.

Aspetti sulla forma urbana Gli aspetti inerenti alla forma urbana che possono mo- difi care il microclima sono: • tipo di forma urbana;

• densità;

• altezza relativa; • tipo di tessuto.

Gli eff etti climatici prodotti dalla forma urbana dipendo- no largamente da come questa infl uenza il soleggiamento; considerevole risulta anche l'azione indotta dalla stes- sa su vento, umidità e capa- cità di accumulare calore. Rilevato come i grandi nuclei insediativi generino abitual- mente condizioni climatiche locali più estreme rispetto a quanto non avvenga nelle zone rurali, è possibile aff erma- re che una maggiore densità urbana produce un microclima più secco caratterizzato da temperature più alte e oscil- lanti (“heat island eff ect”), da meno vento e da un più alto tasso di inquinamento. Il tessuto urbano, infi ne, in- fl uisce notevolmente sulla di- stribuzione del vento.

L'analisi del sito in materia

di aspetti termoigrometrici

e defi nizione del microclima locale è stata dunque condot-

ta, conformemente alla meto- dologia sin qui esposta, ri- spettando le seguenti fasi: • precisa individuazione del

contesto d'intervento

• raccolta dei dati climatici disponibili;

• adattamento dei dati clima- tici in relazione alla lo- calizzazione geografi ca;

• analisi dei signifi cativi