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CENTRO STORICO ZONA DEL NAVIGLIO

I.I L CONTRATTO DI QUARTIERE A BOLOGNA

Sulla base dei criteri appena esposti l'ambito nel quale agire è stato in- dividuato nella periferia nord-ovest del territorio comunale e più preci- samente nella zona Lame del quartie- re Navile che, tra l'altro, risul- tava caratterizzata da una specifi ca carenza di alloggi per le fasce di popolazione socialmente più deboli quali anziani, portatori di handi- cap e giovani coppie. In particolare, l'ipotesi di localizzazione del com- parto d'intervento che tra l'altro non prevedeva alcun tipo di variante agli ordinari strumenti di pianifi - cazione territoriali, a seguito an- che di un attento processo di verifi - ca condotto dal Comune di Bologna in collaborazione con i rappresentanti del quartiere Navile, è stata pre- vista nella zona Pescarola-Beverara contrassegnata da elementi puntuali disgregati e dequalifi cati in un con- testo edilizio e sociale già oggetto di consistenti interventi pubblici residenziali e di servizi.

Più nel dettaglio, sull’area già am- piamente urbanizzata attraverso le opere previste nel Piano di Edili- zia Economica Popolare degli anni '70-'80, si ripercuoteva il disagio generato dal degrado di alcuni vec-

chi edifi ci quali, ad esempio, quelli prospicienti la canaletta Ghisilie- ra come il piccolo edifi cio di pro- prietà comunale risalente ai primi anni del XX secolo che, posto a sud in corrispondenza dell’incrocio tra le vie Agucchi e Zanardi, fu adibito fi no all'ultima guerra a lavanderia a servizio dell’Ospedale S. Orsola e l’insediamento dell’antico “Muli- no di Pescarola” che, posto a nord in via della Pescarola, oltre alla vecchia struttura del mulino di pro- prietà privata presentava alcuni edi- fi ci rurali di proprietà comunale. È bene sottolineare come le azioni susseguitesi in detta realtà sin dal 1965, anche per ragioni legate alla non disponibilità delle necessarie risorse economiche, da un lato han- no trascurato alcune importanti te- stimonianze del passato agricolo e proto-industriale e dall’altro hanno procrastinato la completa realizza- zione di previsioni di standard e di servizi. Proprio a causa della man- chevolezza appena sottolineata la zona ha visto innescarsi, con sempre maggiore frequenza, fenomeni di de- grado tanto edilizio quanto, pur in termini più contenuti, sociale e que- sti hanno portato nel corso degli anni

a negative ripercussioni sull'inte- ro contesto. Secondo, ad esempio, le testimonianze degli stessi residenti il quartiere è stato più volte teatro di episodi di malvivenza giovanile, spaccio di droga e occasionalmente di occupazione abusiva.

I "Contratti" agevolando l'accesso a risorse statali, regionali e private hanno costituito un'occasione parti- colarmente importante di integrazio- ne dei fondi comunali già previsti e hanno consentito una più concreta riqualifi cazione/ricucitura del pre- scelto ambito urbano e questo in tem- pi signifi cativamente contenuti.

Tra le problematiche da aff rontare nella zona individuata, oltre alla già citata carenza di alloggi comple- tamente accessibili specifi catamente pensati per le fasce sociali più de- boli, vi era il rischio, conseguen- te all'allontanamento delle giovani coppie dalla famiglia d'origine, di un crescente senso di solitudine ed emarginazione in seno alla sempre più numerosa popolazione di età avanzata ivi presente ed infi ne la mancanza di spazi pubblici, adeguatamente strut- turati ed attrezzati, indispensabili per agevolare l'integrazione sociale e forme di solidarietà popolare.

i.2 - Interventi previsti nel "Contratto"

Il Comune di Bologna, stabilito di partecipare al bando di gara a base dei "Contratti di Quartiere", mise a punto una propria proposta relativa al Quartiere Navile e più precisamen- te alla zona compresa tra via della Selva di Pescarola e via della Beve- rara che era già stata oggetto, nel corso di quegli anni, di attenzioni da parte delle amministrazioni.

Il progetto preliminare che, sele- zionato dalla Regione, fu presen- tato alla Commissione esaminatrice appositamente preposta dal Comita- to per l'Edilizia Residenziale pub- blica, venne realizzato dalle Unità Operative interne al Comune (Settore Urbanistica, Settore Politiche So- ciali, Settore Ambiente e Settore La- vori Pubblici) con la collaborazione dell'Ing. Angelo Mingozzi e dunque dello Studio "Ricerca e Progetto - Galassi, Mingozzi e Associati".

In particolare, le Unità Operative interne si occuparono della scelta delle opere da inserire nella pro- posta d'intervento e della relativa progettazione architettonico-strut- turale, mentre, riconosciuta la sua grande esperienza a livello europeo

sia nella ricerca che nella proget- tazione in materia di architettura ecosostenibile, su intercessione del Prof. Gabriele Bollini, fu chiesto all'Ing. Angelo Mingozzi di occupar- si degli aspetti tecnico-scientifi ci da inserire nel "programma sperimen- tale" e dunque della completa predi- sposizione di quest'ultimo indispen- sabile documento.

In estrema sintesi la proposta di "Contratto di Quartiere - Pescarola Beverara" presentata dal Comune di Bologna prevedeva:

• il recupero di un edifi cio di pro- prietà comunale, denominato "A1 – ex offi cina del fabbro" in via della Selva di Pescarola n°46, nel quale ricavare quattro monolocali per an- ziani autosuffi cienti ognuno dei qua- li direttamente collegato ad uno dei quattro alloggi su due piani ri- servati a giovani coppie con prole (intervento n°1);

• il recupero di un edifi cio di pro- prietà comunale, denominato "B1 – ex casa colonica" in via della Selva di Pescarola n°48, nel quale rica- vare quattro alloggi per coppie di genitori anziani con fi glio grave- mente disabile oltre alla centra- le termica a servizio dello stesso

immobile e del predetto edifi cio A1 (intervento n°2);

• il recupero di un edifi cio di pro- prietà comunale, denominato "D – ex lavanderia pubblica" in via Zanar- di n°226, da destinare a sede per una associazione assistenziale e di supporto sociale (intervento n°3); • il recupero di un edifi cio di pro-

prietà comunale risalente ai primi anni del secolo scorso, denomina- to "E – ex scuola" in via della Beverara n°220, nel quale ricavare otto alloggi per casi sociali con emergenza abitativa ed un monolo- cale da destinare ad un obiettore di coscienza responsabile del pri- mo soccorso in caso di necessità, in particolare nelle ore notturne (intervento n°4);

• i parcheggi, le sistemazioni a ver- de e i collegamenti aff erenti ai sum- menzionati immobili A1 e B1 (inter- vento n°5);

• la realizzazione di un percorso ci- clo-pedonale lungo la canaletta Ghisiliera utile a mettere in col- legamento il Mulino di Pescarola e l’edifi cio D (intervento n°6);

• il recupero a carico dei proprietari privati dell'edifi cio C1a, compreso nel perimetro del piano urbanisti-

co, nel quale ricavare tre apparta- menti e due laboratori artigianali (intervento n°7);

• il recupero a carico dei proprieta- ri privati dell'edifi cio C1b, com- preso nel perimetro del piano urba- nistico, nel quale ricavare quattro alloggi (intervento n°8);

• il completamento delle opere di ur- banizzazione del PEEP Agucchi - Za- nardi con l’ampliamento della piaz- za esistente verso via Zanardi in corrispondenza dell’ingresso pedo- nale del centro per anziani Pizzoli (intervento n°9A);

• la rifunzionalizzazione del cosid- detto “Cubo”, struttura in disuso di proprietà comunale realizzata assieme al PEEP Pescarola e ogget- to anche di occupazioni abusive, da destinare a laboratorio teatrale per ragazzi (intervento n°9B);

• la sistemazione, utile al comple- tamento dello specifi co e già pre- visto disegno di riorganizzazione funzionale, di un'area a verde tra via delle Borre e via di Bertalia (intervento n°9C);

• la creazione, previo esproprio, di un parco pubblico fra il PEEP di via Marco Polo e l'ex scuola di via della Beverara, anch'esso indispen-

sabile per la piena riqualifi cazione dell'area (intervento n°9D);

• il completamento, previo esproprio, dell'area verde in corrispondenza dell’accesso pedonale a Villa Tamba, sede di organizzazioni non lucrati- ve di utilità sociale e della Prote- zione Civile (intervento n°9E); • la realizzazione delle piste cicla-

bili previste dal P.R.G. nei trat- ti di via Agucchi e di via Benazza (interventi n°9F e n°9G).

Da precisare che gli interventi sui quattro edifi ci di proprietà comunale sono consistiti nella loro comple- ta demolizione e ricostruzione, ge- neralmente nel rispetto dei sedimi e delle sagome di ingombro ed eventual- mente con modesti incrementi delle superfi ci utili (comunque mantenuti entro il 10% circa).

Per tutti gli edifi ci vennero previ- ste soluzioni costruttive sperimen- tali, sia edili che impiantistiche, fi nalizzate ad ottenere nella futura gestione degli immobili il massimo risparmio energetico nonché il re- cupero ed il riutilizzo delle acque, dette scelte comportarono l'utilizzo di materiali speciali ed il ricorso a soluzioni impiantistiche per quei tempi innovative.

i.3 - Dal bando al Protocollo d'intesa

A seguito del Decreto n°238 del 22 ottobre 1997 con il quale il Ministro dei Lavori Pubblici, in veste di Pre- sidente del Comitato dell'Edilizia Residenziale (CER), ha approvato il Bando di gara, pubblicato sulla G.U. n°24 del 30 gennaio 1998, relativo al fi nanziamento di interventi sperimen- tali nel settore dell’edilizia sov- venzionata da realizzarsi nell’ambi- to di programmi di recupero urbano denominati “Contratti di quartiere”, il Comune di Bologna, come già sot- tolineato, decise di mettere a punto un proprio progetto.

La proposta di "Contratto" relati- va al Quartiere Navile zona Pescaro- la-Beverara, predisposta all'interno delle Unità Operative urbanistiche e tecniche dello stesso Comune che, vi- sto il carico di lavoro e la specifi - cità dei temi sperimentali aff rontati, si avvalse già nelle fasi prelimi- nari della collaborazione/consulen- za dell'Ing. Angelo Mingozzi e dello Studio "Ricerca e Progetto - Galassi, Mingozzi e Associati", venne appro- vata dal Consiglio Comunale di Bolo- gna con delibera n° 135 del 25 maggio 1998. Nella medesima occasione ven-

ne decisa anche la realizzazione di opere infrastrutturali ed interventi residenziali e non del valore com- plessivo di Lire 1.680.000.000 (pari ad Euro 867.648,26) da fi nanziare ri- correndo alle risorse comunali.

La presentazione della domanda di partecipazione al Bando di gara per l’assegnazione dei fondi statali, venne presentata alla Regione Emi- lia-Romagna dal Sindaco del Comune di Bologna Walter Vitali con nota del 25 giugno 1998 prot. n°102794 e at- traverso la stessa nota venne nomi- nato il Responsabile del "Contratto di Quartiere" nella persona del Dott. Arch. Andrea Mari.

La Regione selezionò, approvandola, la suddetta richiesta e la trasmi- se con propria nota del 01 settem- bre 1998 prot. n°22969, al Ministe- ro dei Lavori Pubblici, Segretariato Generale del CER (Segretariato che a partire dal 19 gennaio 2000 assunse la nuova denominazione di “Direzione generale delle aree urbane e dell’e- dilizia residenziale”).

La Commissione esaminatrice di cui all’art.5 del Bando di gara, istitu- ita con D.M. n°1362 del 16 settembre 1998, esaminò le 77 proposte perve- nute formulando successivamente le

proprie valutazioni e classifi cando, in via provvisoria, la proposta del Comune di Bologna al nono posto della relativa graduatoria.

La scelta defi nitiva delle proposte da ammettere a fi nanziamento, di perti- nenza del Comitato esecutivo del CER, venne operata in occasione della ri- unione n°94 del 29 gennaio 1999 e la graduatoria defi nitiva, dato il ritiro del Comune di Palermo, vide la pro- posta del Comune di Bologna, cui era stato riconosciuto un fi nanziamento di Lire 3.869.508.228 (pari ad Euro 1.998.434,22), all'ottavo posto.

I risultati della selezione vennero resi esecutivi con Decreto del Se- gretario Generale del CER n°191 del 25 febbraio 1999, registrato all’Uf- fi cio centrale del Bilancio del Mini- stero dei Lavori Pubblici in data 26 febbraio 1999. Successivamente detto Decreto venne affi sso nel periodo dal 01 al 30 Aprile 1999 all’albo degli atti uffi ciali del Ministero.

Secondo quanto previsto nel Decreto n°1026 del 05 agosto 1999 il termi- ne ultimo per la sottoscrizione del protocollo d'intesa era fi ssato al 30 novembre 1999 ma era prevista la pos- sibilità di prorogare detta scadenza fi no al limite del 30 aprile 2000.

La Regione Emilia-Romagna con de- liberazione del Consiglio Regionale n°1356 del 15 febbraio 2000 stabilì di partecipare economicamente alla realizzazione degli interventi pre- visti dal "Contratto di Quartiere" e stanziò fondi per un importo, pari a quello già reso disponibile dal Comu- ne di Bologna, di Lire 1.680.000.000 (Euro 867.648,26).

Gli interventi previsti nel "Contrat- to di Quartiere" che riguardavano edifi ci di proprietà privata era sta- bilito fossero attuati da operatori privati mediante proprie risorse fi - nanziarie per un ammontare complessi- vo previsto pari a Lire 1.600.000.000 circa (Euro 826.331,04), in partico- lare i rapporti con il soggetto at- tuatore privato erano stati oggetto di convenzione urbanistica stipulata in data 12 aprile 1999, ai rogiti del notaio Dott. Carlo Vico, Rep. 83623, fascicolo 16665.

Il Comune di Bologna approvò con de- libera Giunta Comunale n°351 del 13 aprile 2000 P.G. 52777/2000 il proget- to defi nitivo sperimentale di edilizia sovvenzionata da realizzare nell’am- bito del "Contratto di Quartiere" come pure l’intervento di edilizia residenziale fi nanziato con risorse

comunali. Con la stessa delibera ven- ne infi ne individuato il Responsabile del procedimento nella persona del Dott. Ing. Marco Lambertini, funzio- nario inquadrato nell’U.O. Edilizia pubblica del Comune di Bologna.

Il Protocollo d’intesa con il Mini- stero venne stipulato in data 27 apri- le 2000 a fi rma dei Signori Giancarlo Storto e Carlo Monaco, rispettiva- mente Direttore generale delle aree urbane e dell’edilizia residenziale, per il Ministero dei Lavori Pubblici, ed Assessore all’Urbanistica ed alla Casa del Comune di Bologna. Allega- ta al suddetto Protocollo d’intesa era presente una tabella riassuntiva delle risorse fi nanziarie occorrenti per la realizzazione del "Contratto di Quartiere" e della loro riparti- zione tra i diversi soggetti fi nan- ziatori. Complessivamente le risorse necessarie risultarono pari a Lire 8.829.508.228 (Euro 4.560.060,44), di cui Lire 3.869.508.228 (Euro 1.998.434,22) a carico del Ministe- ro dei LL.PP., Lire 1.680.000.000 (Euro 867.648,26) a carico del Co- mune, Lire 1.680.000.000 (Euro 867.648,26) a carico della Regione e Lire 1.600.000.000 (Euro 826.331,04) a carico dei privati.

Più nel dettaglio, i fondi messi a disposizione dello Stato erano de- stinati alla realizzazione delle opere relative agli edifi ci A1, D ed E (interventi n°1, n°3 e n°4) e alla costruzione del percorso ciclo-pedo- nale di collegamento tra il Mulino di Pescarola e l’edifi cio D (intervento n°6). Lo stanziamento del Comune di Bologna era utile a coprire le opere previste per l’edifi cio B1 (interven- to n°2), l'esecuzione di parcheggi, aree a verde e collegamenti a ser- vizio degli edifi ci A1 e B1 (inter- vento n°5) ed inoltre gli interventi di completamento di urbanizzazioni, di rifunzionalizzazione e di realiz- zazione di piste ciclabili previste dal vigente Piano Regolatore Gene- rale (interventi n°9A, n°9B, n°9F e n°9G). Le risorse economiche stanzia- te dalla Regione Emilia-Romagna era- no destinate oltre che alla realiz- zazione di nuove aree a verde anche al completamento, previa esproprio, dell'accesso pedonale di Villa Tamba (interventi n°9C, n°9D e n°9E).Infi ne lo stanziamento dei soggetti privati era volto al recupero dei due edifi ci C1a e C1b progettati per ospitare al- loggi e laboratori artigianali (in- terventi n°7 e n°8).

ii.1 - Temi di sperimentazione

Come già accennato, i "Contratti di Quartiere", da predisporre in conte- sti caratterizzati da diff uso degrado edilizio-urbanistico, da marcata ca- renza di servizi, da scarsa coesione sociale e da forte disagio abitativo, sono stati programmi di recupero ur- bano dalla forte valenza sperimenta- le. Essi non hanno rappresentato una nuova strategia d'intervento a ca- rattere strutturale quanto piuttosto un momento per la sperimentazione di inedite forme di approccio alle pro- blematiche connesse all'edilizia re- sidenziale pubblica e questo non solo dal punto di vista costruttivo-tec- nologico ma anche e soprattutto da quello sociale e partecipativo.

Allegate al bando vi erano le “Istru- zioni per la predisposizione dei Con- tratti di Quartiere” che rappresen- tavano un importante riferimento sul quale le Amministrazioni locali po- tevano contare per la corretta pre- sentazione delle proprie proposte. Tra le informazioni contenute nel do- cumento in parola, all'allegato 2, "Guida ai programmi di sperimenta-

zione", venivano indicati ed artico- lati i quattro principali obiettivi da perseguire attraverso gli inter- venti e le attività sperimentali:

Qualità morfologica del complesso

insediativo e/o dell'organismo edi- lizio che, in funzione della acce- zione data alla fi nalità, poteva esse- re conseguita mediante l'attuazione di specifi ci temi di sperimentazione quali la "modifi cazione e qualifi ca- zione dei tessuti consolidati e/o de- gradati", la "conservazione e valo- rizzazione dei tessuti storici", la "modifi cazione con integrazione fun- zionale" e la "qualifi cazione dello spazio urbano".

In considerazione del fatto che nel tendere al suddetto obiettivo si am- biva a defi nire strumenti che, nel corso delle diverse fasi del pro- cesso di recupero, fossero in grado di orientare-controllare la qualità spaziale e che, data la loro effi ca- cia, potessero essere generalizzati e riproposti in altre condizioni en- trando così a far parte di normative tecniche per l'edilizia residenzia- le pubblica, attraverso l'attuazione dei citati temi di sperimentazione si