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Animal Spirits e influenza nei cicli economici: due possibili spiegazioni

Capitolo 2 – Ciclo Economico e Animal Spirits

2.2 Animal Spirits e influenza nei cicli economici: due possibili spiegazioni

Gli animal spirits sono spesso indicati come una causa dei cicli economici. L’idea che gli animal spirits guidino il ciclo economico è stata al centro delle dinamiche macroeconomiche descritte da Keynes38. Questi animal spirits sono definiti come ondate di ottimismo e di pessimismo che investono investitori e consumatori, e avendo proprietà autorealizzantesi, influenzano la produzione e gli investimenti39.

Prima di tutto, grazie ad uno studio di De Grauwe, cerchiamo di analizzare e di comprendere in che modo gli animal spirits possano influenzare i cicli economici.

De Grauwe nella sua analisi fa riferimento ad un modello macroeconomico comportamentale. Questo modello è caratterizzato da un modello standard di domanda aggregata e di offerta aggregata, aggiungendo la regola di Taylor40. La caratteristica del modello è che gli agenti usano regole semplici, euristiche, per prevedere il futuro. Queste regole sono soggette a un meccanismo di apprendimento adattivo, cioè gli agenti selezionano endogenamente le regole di previsione che hanno avuto una performance più alta in passato. Questo meccanismo di selezione agisce come dispositivo disciplinare sul tipo di regole che sono accettabili e dal

38 De Grauwe P., (2014), p. 473. 39 Ibidem, p. 474.

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momento che gli agenti usano euristiche diverse si ottiene eterogeneità, creando quindi cicli economici endogeni.

Prima di iniziare l’analisi è importante chiarire il significato di gap produttivo che viene considerato da De Grauwe e quindi si definisce gap produttivo la differenza tra il GDP effettivo e quello potenziale.

La Figura 2.2 ci mostra, basandosi su simulazioni e considerando un intervallo di tempo di 50 periodi41, il gap produttivo presente nel modello comportamentale, dato uno shock stocastico, e si può osservare che i movimenti ciclici sono molto pronunciati42.

La Figura 2.3 invece mostra la varibiale chiamata animal spirits, che rappresenta l’evoluzione delle probabilità che gli agenti prevedono. Quando la curva raggiunge +1 tutti gli agenti stanno prevedendo un gap produttivo positivo; quando la curva raggiunge 0 tutti gli agenti stanno invece prevedendo un gap negativo della produzione. Quindi la curva può essere interpretata come il grado di ottimismo e di pessimismo degli agenti, i quali fanno previsioni sul gap produttivo.

41 Ivi, p. 479.

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Combinando le informazioni delle precedenti figure si può vedere che il modello genera ondate endogene di ottimismo e di pessimismo. Durante i periodi dominati dall’ottimismo si ha una crescita della produzione sopra la media e durante quelli dominati dal pessimismo il tasso di crescita della produzione è sotto la media. Queste ondate di ottimismo e di pessimismo, che sono imprevedibili, si susseguono alternativamente ossia i periodi ottimisti sono seguiti da periodi pessimisti creando appunto delle fluttuazioni cicliche.

Questi cicli generati endogenamente sono resi possibili da un meccanismo autorealizzantesi che può essere descritto come segue. Una serie di shocks casuali crea la possibilità che una delle due regole di previsione43, ad esempio quella estrapolativa, porti ad un’utilità elevata cioè ad un errore quadratico medio di previsione minore (MSFE, in inglese mean squared forecast errore), e questo attrae gli agenti che stanno usando la regola fondamentale. Se accade che l’estrapolazione, che ha successo, è un’estrapolazione di un gap positivo allora più agenti inizieranno ad estrapolare un gap produttivo positivo. L’ “effetto-contagio” quindi porta ad un

43 Gli agenti si presume utilizzino delle regole semplici (euristiche) per prevedere il futuro della produzione e dell’inflazione. Si assume due tipi di regole previsionali. Una è chiamata “fondamentalista”, secondo la quale gli agenti stimano un valore stazionario del gap produttivo, normalmente a 0. L’altra è chiamata “estrapolativa”, secondo la quale gli agenti estrapolano nel futuro il gap produttivo osservato precedentemente. (P. De Grauwe, 2014, p. 6).

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uso crescente dell’estrapolazione positiva del gap produttivo. L’ottimismo quindi si autorealizza e si crea un’espansione.

A questo punto ci può essere un’inversione di tendenza attraverso due meccanismi. Il primo riguarda la presenza di uno shock stocastico negativo che può innescare l’inversione. Il secondo invece riguarda la reazione della banca centrale che applica la regola di Taylor44.

Durante un’espansione il gap produttivo diventa positivo e l’inflazione va oltre il proprio obiettivo. Ciò porta la banca centrale ad aumentare il tasso di interesse, mettendo così in moto un movimento inverso nel gap produttivo e nell’inflazione. Questa dinamica tende ad impattare sull’MSFE della previsione estrapolativa ottimista. Le previsioni fondamentaliste potrebbero tornare di nuovo attraenti, ma è ugualmente possibile che l’estrapolazione pessimista diventi attraente e quindi di nuovo di moda. Dunque l’economia va nella direzione opposta.

Si è constato che il valore di questi animal spirits, misurato dai movimenti nella frazione degli agenti ottimisti, influenza le fluttuazioni del gap produttivo. Infatti il coefficiente di correlazione, nelle Figure 2.2 e 2.3, tra la frazione degli ottimisti e il gap produttivo è 0.86. Questo valore della correlazione ci porta a dire che gli animal spirits crescono rapidamente, qualora la produzione si trovi ad un livello positivo, e diminuiscono rapidamente, qualora la produzione si muova verso un livello più basso. Ciò si può notare guardando le due Figure precedenti in quanto l’andamento, nel tempo, della produzione e degli animal spirits ha un andamento appunto autocorrelato.

È inoltre interessante vedere cosa succede alla correlazione tra la produzione e gli animal spirits qualora cambi il valore di alcuni parametri. I parametri che saranno presi in considerazione sono due e riguardano l’intensità della scelta della regola di previsione e la memoria che gli

44 La regola di Taylor è una regola elaborata nel 1993 dall’economista statunitense J.B. Taylor, che indica come la banca centrale dovrebbe far variare il tasso di interesse nominale in risposta a shock che provochino lo scostamento del PIL reale e del tasso di inflazione dai loro valori obiettivo. (da http://www.treccani.it/enciclopedia/regola-di-taylor_(Dizionario_di_Economia_e_Finanza)/ ).

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agenti possiedono quando calcolano la performance delle proprie previsioni. Questa analisi di sensitività permette di rilevare in quali condizioni possono sorgere gli animal spirits.

Riguardo al primo, l’intensità della scelta della regola, la Figura 2.4 mostra la correlazione tra il gap produttivo e gli animal spirits per valori crescenti del parametro. Si può notare che quando il parametro è zero (cioè il meccanismo di passaggio da una regola all’altra è puramente stocastico) la correlazione è zero. Ciò vuol dire che in una situazione in cui gli agenti decidono in modo puramente casuale, ossia non reagiscono alla performance delle proprie regole di previsione, non ci sono onde sistematiche di ottimismo e di pessimismo che possono influenzare il ciclo economico. Quando il parametro aumenta, la correlazione aumenta vistosamente. Quindi in una situazione in cui gli agenti imparano dai propri errori, gli animal spirits si rivelano.

Dunque si ha bisogno di un livello minimo di razionalità, nel senso di volontà di imparare, affinchè gli animal spirits emergano e influenzino il ciclo economico.

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Riguardo al secondo, la capacità di ricordare degli agenti, la Figura 2.5 mostra la correlazione tra il gap produttivo e gli animal spirits per valori crescenti del parametro memoria. Si può vedere che quando il parametro è uguale a 1 la correlazione è zero. In questo caso gli agenti attribuiscono lo stesso peso a tutte le osservazioni passate, ossia quando gli agenti possiedono una memoria infinita essi non dimenticano niente. Quindi gli animal spirits non si rivelano. Dunque si ha bisogno di qualche dimenticanza, cioè una limitazione cognitiva, per generare gli animal spirits. Ma il grado di dimenticanza non deve essere alto perchè per valori al di sotto di 0.98 la correlazione tra produzione e animal spirits è abbastanza alta.

Questo e il precedente risultato ci portano ad un’interessante visione ovvero che gli animal spirits emergono quando gli agenti si comportano razionalmente, nel senso di buona volontà di imparare dai propri errori, e quando incontrano limitazioni cognitive; e non emergono in un mondo di super-razionalità né di irrazionalità.

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Un’altra possibile spiegazione sull’influenza degli animal spirits nei cicli economici ci viene da una ricerca di Rhys Bidder, economista al Dipartimento di Ricerca Economica della banca centrale di San Francisco, e di Matthew Smith, professore presso il Dipartimento di Economia all’Università di New York. Per questa analisi facciamo riferimento ad un articolo in FRBSF Economic Letter del 17 Febbraio 2015, intitolato “Animal Spirits and Business Cycles”. Nel 2012 Bidder e Smith hanno proposto una nuova spiegazione riguardo le fluttuazioni del ciclo economico, basata sul cambiamento del livello di rischio nel tempo e sull’incertezza delle persone riguardo a come funziona il mondo. Questo studio ha offerto ai ricercatori una spiegazione, alternativa al comportamento irrazionale, sul perché le oscillazioni nel clima di fiducia dei consumatori sembrano guidare il ciclo economico.

L’economia è colpita da molti fattori come le innovazioni tecnologiche, le variazioni nei prezzi delle materie prime e gli stimoli politici, ma è anche colpita dalle variazioni nel clima di fiducia dei consumatori, ossia gli animal spirits, che causano gli alti e i bassi nei cicli economici. Bidder e Smith, al fine di riuscire a spiegare questo concetto nebuloso, hanno mostrato come i cambiamenti nella variabilità dell’economia, combinati all’incertezza delle persone, possano generare un fenomeno come gli animal spirits e possano quindi guidare i cicli economici; hanno mostrato infatti che una forma di animal spirits può derivare dal comportamento razionale quando l’incertezza annebbia ciò che altrimenti è una visione standard dell’economia.

Il modello di Bidder e Smith è nuovo ma contiene anche molte caratteristiche comuni al funzionamento dell’economia ovvero le famiglie riscuotono salari lavorando per le aziende e decidono quanto risparmiare e quanto consumare delle proprie entrate; le aziende producono beni acquistati dalle famiglie e investono nell’economia; l’economia cresce attraverso l’accumulazione del capitale e attraverso i miglioramenti nella tecnologia; in qualsiasi periodo il PIL è determinato dal capitale investito dal paese, dalla capacità di utilizzazione, dall’offerta del lavoro e dal livello della tecnologia.Ma è importante nel loro modello il fatto che le famiglie

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temono che il proprio modello di riferimento sia sbagliato. Infatti il mondo che Bidder e Smith creano non segue quello standard nel senso che le persone hanno paure personali e quindi si comportano come se il mondo fosse guidato da un modello con uno scenario più sfavorevole. Il modello con scenario più sfavorevole mostra una minore crescita e fluttuazioni più grandi rispetto a quello di riferimento, catturando così una visione pessimista del mondo. Perciò questo pessimismo varia con il livello di volatilità: quando la volatilità è alta, il pessimismo delle persone è più intenso; quando la volatilità è bassa, il pessimismo viene attenuato.

La Figura che segue cattura questa idea usando delle curve a campana stilizzate. L’asse orizzontale mostra quanto grandi sono i cambiamenti e l’area sotto la curva mostra la probabilità relativa.

La Figura 2.6 mostra, nel riquadro A, la probabilità relativa dei cambiamenti casuali della tecnologia in futuro e, nel riquadro B, la probabilità dei cambiamenti futuri della volatilità.

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Le curve blu rappresentano ciò che il modello standard dice alle persone di pensare e questo non varia col tempo. Se le persone credono al proprio modello standard allora queste probabilità dovrebbero guidare i loro comportamenti.

Le curve rosse e verdi invece rappresentano i modelli con scenari più sfavorevoli, dai quali le persone si devono tutelare. Queste curve variano col tempo e dipendono dal livello esistente di volatilità: la curva rossa ricorre quando la volatilità è alta e la curva verde quando è bassa. Dunque quando le persone temono che la propria visione del mondo potrebbe essere sbagliata, queste si comportano come se fossero guidate da queste probabilità.

Lo spostamento della curva blu verso sinistra nel riquadro A e verso destra nel riquadro B aumenta il pessimismo delle persone: una tecnologia attesa più bassa induce una crescita minore, una volatilità attesa più alta implica un’economia meno stabile.

Uno spostamento maggiore verso la curva rossa mostra che il pessimismo è molto più intenso quando l’economia è più rischiosa.

Queste fluttuazioni nel clima di fiducia sono alla base del comportamento che porta ai cicli economici dopo cambiamenti inaspettati nella volatilità. Ciò è possibile vederlo dalla precedente Figura 2.6: se le persone dubitano del proprio modello, un aumento significativo della volatilità ha un effetto più grande rispetto a se le persone credono pienamente nel proprio modello perché sono informate dalle curve rosse invece che da quelle blu; se invece credono pienamente nel proprio modello, questo effetto potrebbe essere assente perché loro avrebbero comunque in mente le curve blu e quindi la loro reazione potrebbe essere attenuata.

Bidder e Smith mostrano come i movimenti indotti dalla volatilità possono portare a fluttuazioni importanti nell’economia. Questi cicli economici sarebbero però inspiegabili se i ricercatori ignorano la possibilità che le persone possono dubitare del proprio modello.

Per concludere, l’interazione della volatilità con l’incertezza porta ad un fenomeno che potrebbe essere interpretato come animal spirits, un concetto che ha una lunga storia nell’economia e

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che razionalizza la credenza comune che le fluttuazioni del clima di fiducia sono elementi chiave dell'economia.

2.3 Conclusioni

Il ciclo economico è un alternarsi continuo di fasi favorevoli e sfavorevoli dell’economia, grazie alle quali si può carpire dei segnali riguardo l’andamento delle variabili macroeconomiche. Questo fenomeno delle fluttuazioni cicliche ha portato nel tempo alla formazione di varie teorie, tra le quali si ricordano le teorie esogene e quelle endogene, che differiscono dagli shocks, rispettivamente esterni e interni, che influenzano l’economia.

Una possibile causa dei cicli economici sono gli animal spirits, definiti come ondate di ottimismo e di pessimismo degli agenti e come oscillazioni nel clima di fiducia dei consumatori. Si può concludere che la presenza degli animal spirits e cioè della irrazionalità degli agenti economici può essere un elemento cardine dell’andamento del sistema economico e inoltre ha portato a sviluppare modelli macroeconomici, che possono spiegare come può influire questa irrazionalità nell’andamento economico e come si può agire a livello di politica monetaria.

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