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I clienti di un Archivio

4.1 Storia e struttura dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee

4.1.3 Gli anni di Wladimiro Dorigo (1972-1983)

La crisi si protrae fino al 1973, quando persino la Mostra del Cinema viene interrotta. È l'anno della nuova riforma, messa in atti con la Legge del 26 luglio 1973 n.438 che modifica l'ordinamento giuridico del 38, seguendo il presupposto di una nuova biennale democraticamente organizzata . Il nuovo statuto entra in vigore nel 1974 e le modifiche introdotte dalle Leggi 13 giugno 1977, n.324, 18 dicembre 1980, n.866, e 26 luglio 1984, n.414, hanno portato la Biennale ad essere suddivisa in cinque unità organiche: l'Ufficio Attività di Istituto, l'Ufficio Affari Amministrativi, l'Ufficio Affari generali e Istituzionali, l'Ufficio stampa Pubblicità e Pubbliche Relazioni e l'ASAC. Gli organi dell'Ente sono il Preidente, il Consiglio Direttivo e il Collegio Sindacale.

181Si veda, in appendice, a pp. 239-247, l'intervento di Wladimiro Dorigo durante il

Al Presidente spetta la legale rappresentanza dell'Ente,

Il Consiglio direttivo, l'organo deliberante, è composto da 19 membri di nomina locale o sindacale, che ha il compito di nominare il Presidente e di stabilire le discipline di attività dell'ente con una pianificazione quadriennale, nomina il Segretario Generale e i Direttori di settore, e organizza le mostre all'estero. È il Presidente a convocare e a presiedere il Consiglio.

Al consiglio viene affiancato un Comitato direttivo composto dal Presidente e da due membri del consiglio per gestire gli eventi in collaborazione con il segretario generale, che risulta il più alto funzionario in grado, a cui fanno capo le cinque unità organiche degli Affari generali e istituzionali, dell'ufficio stampa, delle pubblicità e pubbliche relazioni, dell'attività dell'Istituto, dell'ASAC e degli Affari amministrativi.

Il Collegio sindacale, nominato con decreto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, controlla gli atti amministrativi e finanziari dell'ente, redigendo ogni anno una relazione in materia.

Il Presidente scelto è Carlo Ripa di Meana.

È in questi anni che viene decisa la riorganizzazione dell'Archivio182, che con la nuova riforma aveva assunto il nome di Archivio Storico delle Arti Contemporanee. La riorganizzazione viene conclusa nel 1976 sotto la direzione di Wladimiro Dorigo, divenuto Conservatore nel 1973, che manterrà la nomina per dieci anni e segnerà l'âge d'or183 dell'ASAC, che

arriverà sotto di lui a possedere il più ricco fondo librario sulle arti contemporanee di quegli anni in Italia, e che diventerà un centro propulsore di iniziative culturali che vedranno la partecipazione dei più importanti nomi del panorama culturale internazionale, invitati a scrivere per l'Annuario dell'anno in corso, che diventerà un importante strumento di documentazione delle attività della Biennale. Il nuovo Archivio, che si struttura in Biblioteca, Collezione Periodici, Mediateca, Fototeca, Cineteca, Raccolta documentaria, Fondo Artistico e Archivio Storico, permette la 182Si veda, in appendce, la presentazione del progetto di riordino redatta dal

Conservatore Wladimiro Dorigo e rivolta al Segretario Generale, pp.248-250.

183Si veda, in appendice, la Sintesi numerica dell'attività dell'ASAC dal 1979 al 1981, pp. 266-269, e il documento Relazione sullo sviluppo patrimoniale e spaziale dell'ASAC, p. 275-276 .

consultazione della totalità dei documenti, che in quegli anni cominciano ad essere informatizzati ed inseriti in innovativi database accessibili al pubblico.

Con la legge n.438 del 1973 l'ASAC assume compiti di ideazione, promozione e organizzazione di attività culturali di carattere permanente. La nuova sede che ospita l'archivio, inaugurata il 1° settembre 1975 è Ca' Corner della Regina184, appartenuta alla Regina Cornaro e donata alla Biennale alla Cassa di Risparmio, restaurata e predisposta ad accogliere il nuovo importante centro di documentazione, sotto i consigli e le richieste fatta alla Fondazione da parte del Conservatore Dorigo . All'interno di Ca' Corner esistono 74 posti nella sala lettura, un laboratorio aggiornato per gli audiovisivi, uno per il microfilm e uno fotografico, una sala aperta al pubblico per la fruizione del materiale multimediale in cuffia per un massimo di 8 utenti.

I dipendenti passano da otto a venti più cinque collaboratori, e Dorigo ipotizza di riprendere la pubblicazione di la «Biennale di Venezia. Rassegna delle arti contemporanee» e del « Bolletino dell'ASAC» .185

Nel 1973 cominciano anche svariati programmi di ricerche storiche, che si realizzano nel catalogo Edizioni della Biennale di Venezia 1895-1973186 ,

nel volume Lineamenti bibliografici essenziali della Biennale di Venezia187

e in Leggi e Decreti concernenti la Biennale di Venezia 1929-1973.

I vincitori delle varie Biennali vengono contattati per inviare le loro opere da esporre all'interno di Ca' Corner della Regina, al fine di soddisfare anche l'obiettivo museale dell'Ente.

L'art.1 della Legge 26 luglio 1973, n.483, recita tra gli obiettivi dell'ente la “circolazione del patrimonio conservativo”, l'ASAC quindi non ha più solo la funzione di conservazione e documentazione, diventa centro di selezione, di elaborazione e di pubblicazione188 del patrimonio della Biennale.

184Si veda, in appendice, il Discorso del Conservatore Wladimiro Dorigo per l'Inaugurazione dell'Archivio ASAC a Ca' Corner della Regina, pp.256-262. 185 Cfr. La Biennale di Venezia, L'Archivio Storico delle Arti Contemporanee a Ca'

Corner della Regina, La Biennale, Venezia 1976 p. 18.

186 Cfr. Archivio Storico Delle Arti Contemporanee, Edizioni della Biennale di Venezia

(1895-1973) : Venezia città del libro, Venezia 1973.

187 Cfr. W. Dorigo, Lineamenti bibliografici generali sulla Biennale di Venezia, Archivio storico delle arti contemporanee, Venezia 1975 .

Nella presentazione del libello L'Archivio storico delle Arti contemporanee

a Ca' Corner della Regina, Carlo Ripa di Meana definisce l'istituto come il

perno dell'intera vita della nuova Biennale189, anticipando l'ipotesi del progetto sfumato del “Museo nuova Biennale”. I beni conservati all'interno dell'ASAC sono la parte più cospicua del patrimonio della Biennale.

Segue la tabella con la situazione delle collezioni dell'Archivio Storico delle Arti contemporanee dopo il riordino del 1976

Nel 1977 abbiamo la prima mostra storico documentaria, messa in piedi grazie ai documenti contenuti all'ASAC, a cura di Giandomenico Romanelli: Ottant'anni di allestimenti alla Biennale. Il Presidente Carlo Ripa di Meana è costretto a dar le dimissioni per le forti polemiche che seguono il tema per l'Esposizione di arti visive, L'Arte sovietica del

dissenso, anche se formalmente rimane in carica sino all'anno successivo.

Segue la direzione Galasso, che, con Maurizio Scaparro al Settore teatro, comincia, nel 1980, la fortunata connessione tra Biennale e il Carnevale di Venezia190. Per una settimana Venezia brilla in tutti i suoi teatri aperti giorno e notte, con manifestazione continue tra palcoscenici e campielli. È l'anno del famosissimo Teatro del Mondo di Aldo Rossi, un vero e proprio teatro costruito su una piattaforma galleggiante e ormeggiato a Punta della Dogana, che poteva accogliere fino a quattrocento spettatori.

p.21.

189 Cfr. Ibidem, p.5.

Sotto tale direzione la Biennale ritrova la sua identità storica, regolarizza le entrate statali e rafforza la sua credibilità internazionale.191

Anche negli anni d'oro non mancano i problemi, il personale è troppo ridotto rispetto alle esigenze di un istituto così ricco e innovativo192, dagli uffici nonostante i solleciti del Conservatore i materiali non arrivano con le giuste tempistiche193, i costi sono tanti rispetto alla somma che viene destinata all'Archivio, e in poco tempo il progetto di database si arena per assenza di risorse.

Nel 1983 la situazione di degrado e di abbandono da parte del governo centrale della Biennale in cui verte l'Archivio portano Wladimiro Dorigo a chiedere le dimissioni

4.1.4 Da Wladimiro Dorigo ai giorni nostri. Tra abbandono e