Lo scavo La scatola
ANTONELLA MILANO
167 l’agopuntura quale dispositivo urbano: eco-boulevard 169 il progetto urbano contemporaneo del boulvard
170 la complessità urbana come fattore determinante del progetto urbano 171 la flessibilità del progetto aperto
JOSè ADRIAO
181 il progetto dello spazio urbano contemporaneo INAKI ZOILO (PROAP)
194 la città contemporanea e il progetto dei sui spazi
SEI DISPOSITIVI FORMANTI LO SPAZIO APERTO CONTEMPORANEO
207 Dialettica vuoto-pieno 245 Lavoro nel vuoto
La misura, la densità e l’ordine geometrico
“ E’ possibile che fra edificio e strada vi sia un rapporto relativamente indipendente e che le regole di parallelismo e ripetizione non siano necessariamente universali? Nell’architettura urbana, promiscuità significa rompere la sfera del rispetto (la distanza) di ciascun edificio ed invaderla con quella di un altro. (…) Criteri diversi sul gioco delle distanze variate possono creare ordine o disordine. E possono creare promiscuità, che sarebbe poi una via di mezzo: un ordine confuso, una forma consapevole, ma non del tutto evidente, capace di cambiamenti”7.
Il tema della misura e soprattutto della densità, che compare già nel titolo della ricerca, rappresenta l’altro tema centrale che fa da sfondo al lavoro svolto. Il tema generale della misura è visto come parametro analitico principale per i progetti di spazio aperto che nella densità trova lo strumento più completo e complesso.
Partendo dal concetto di Luogo indagato nella prima parte del libro, si incontra il tema della misura quale strumento e parametro di qualità spaziale e ambientale che si declina nei concetti di distanza e densità. I due temi sono intesi non soltanto come meri parametri quantitativi e numerici, che poco direbbero della qualità spaziale urbana, ma come parametri qualitativi.
Nelle Conversazioni questi temi ritornano in maniera varia e individuano possibilità progettuali in una vasta gamma di possibili declinazioni. Campo Baeza ad esempio attraverso la sua visione pura ed archetipa dell’architettura mette l’uomo e la sua percezione dello spazio e del paesaggio al centro del discorso proporzionale, che attraverso l’uso della geometria della griglia trova la misura e quindi il controllo progettuale delle forme.
Per Arruda invece il problema della misura si sente maggiormente negli spazi dilatati delle periferie in cui il progetto deve cercare di restituire qualità attraverso un’attenzione alla misura e proporzione delle sue parti. Se si guarda invece al lavoro di Ecosistema Urbano più contemporaneo ed attento alle più recenti tendenze si può osservare come i temi di misura e densità si traducano sempre in considerazioni sociali di ricerca di complessità e mescolanza urbana quali soluzioni progettuali in contesti periferici e privi di identità.
All’interno della parte conclusiva dei “Dispositivi” questo tema trova larga applicazione nelle differenti analisi che portano a far emergere all’interno dei casi studio rapporti proporzionali, geometrie e misure ordinatrici e soprattutto lavori di densificazione del vuoto. è questo il caso dell’ultimo dispositivo individuato, chiamato proprio “Densificazione”, che nell’accumulazione, disposizione e assemblaggio di elementi architettonici all’interno dello spazio vuoto trova la sua regola compositiva.
LE FORME DELLO SPAZIO APERTO
IL LUOGO
131 La misura creatrice di luoghi: distanza e densità
SEI CONVERSAZIONI SUL VUOTO
ALBERTO CAMPO BAEZA
151 il vuoto e la composizione dello spazio architettonico MIGUEL ARRUDA
188 il suolo urbano: praca d. diogo de menezes 189 lo scavo: centro cultural do bom sucesso
191 la disposizione: biblioteca municipal de vila franca de xira
SEI DISPOSITIVI FORMANTI LO SPAZIO APERTO CONTEMPORANEO
207 Dialettica vuoto-pieno Disposizione
Recinzione Porosità
245 Lavoro nel vuoto Superficialità piana
Superficialità profonda (deep surface) Densificazione
Sei letture trasversali possibili
La disposizione
“Dicesi in architettura dell’ordine che dà l’architetto ai particolari ed all’insieme dell’edificio.
Vitruvio fa della disposizione una delle cinque parti dell’architettura. Sembra che questo vocabolo corrispondesse presso i Romani a ciò che noi chiameremmo distribuzione[...]
Noi prediamo qui la parla disposizione in un senso più generale e più teorico[...] Disporre un edificio, è aver riguardo tanto all’esterno che all’interno, a tutto quanto esige la situazione del luogo, l’esposizione, il bisogno, gli usi, il carattere, il decoro, i principi dell’arte, le regole del gusto.
Disporre un edificio non è altro che combinare nel miglior ordine possibile, od in maniera di accoppiare l’utile al dilettevole, tutte le stanze, sale, gallerie, appartamenti, di cui risulta l’insieme d’un interno qualunque.
La disposizione, nel senso lato attribuito dall’uso a questa parla, comprende realmente quasi tutte le parti dell’architettura.”8
Questo itinerario interessa il tema generale della Disposizione, che nella sua etimologia latina “dispositiònem” traducibile come ordine e distribuzione, rappresenta un tema centrale dell’architettura in generale ed un approccio specifico circa la conformazione del vuoto che ricorre in maniera costante nella ricerca.
Si può infatti rintracciare nell’azione sul vuoto, chiamata “Costruzione e Relazione” nel primo capitolo, l’abito teorico da cui parte questo tipo di azione progettuale che vede il proporzionato e ordinato posizionamento di pesi e misure all’interno del vuoto quale matrice compositiva.
Questo tipo di azione, che porta ad un vuoto contenitore di pieni disposti in maniera indipendente l’uno dall’altro, trova la sua applicazione spaziale ed urbana nella categorie dell’Accumulazione Aperta e della Distanza, indagati nell’ambito della trattazione sullo Spazio.
Il tema della disposizione quindi porta con s altri concetti come quelli di posizione, misura, relazione a distanza che si possono ritrovare nel capitolo sul Luogo, in cui le qualità proporzionali delle posizioni e delle distanze tra le parti rappresentano regole compositive principali.
All›interno delle Conversazioni trova grande interesse l›approccio di Miguel Arruda nel progetto per la Biblioteca Municipal a Vila Franca de Xira, in cui il lavoro sulla disposizione dell›edificio e la sua conformazione definiscono uno spazio urbano pubblico che si apre al fiume Tago.
All’interno della parte applicativa dei Dispositivi, questo tema trova una sua specifica trattazione con l›individuazione del primo dispositivo chiamato proprio Disposizione all’interno del quale trovano spazio due casi studio che, in modi molto differenti, evidenziano il tema della Disposizione come strumento elementare per la composizione dialettica tra vuoto e pieno.
LE FORME DELLO SPAZIO APERTO
IL VUOTO