• Non ci sono risultati.

L AOS Q UARTIERE ARTIGIANALE

Fig 22 Centocamere Agorà emporica Fornace rettangolare nella zona sud-occidentale dell’area

II. 2 1 R ESTI DI OFFICINA PER TERRECOTTE ARCHITETTONICHE

VII.1. L AOS Q UARTIERE ARTIGIANALE

Fig. 70. Laos. Il Quartiere artigianale. A) resti dell’officina; b) pianta e sezione della fornace 1058 (da Munzi Santoriello 2009 e Greco-Guzzo 1978).

CAMPAGNE DI SCAVO

1975- 1986; Soprintendenza Archeologica della Calabria (E. Greco).

TIPO DI CONTESTO

Quartiere artigianale

METODO DI INDAGINE

Scavo stratigrafico

TOPOGRAFIA

Ubicato all’estremità sud-orientale dell’impianto urbano antico.

DATAZIONE

Primi decenni del III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Greco-Guzzo 1978; Luppino 1995; Donzelli 1996; Greco- La Torre 1999; Munzi Santoriello 2009.

INQUADRAMENTO GENERALE

Lo scavo fu effettuato nel 1975 all’interno di una trincea di m 16 x 4 orientata NE/SO, al fine di verificare la continuità di un asse stradale E/O, ubicato all’estremità meridionale dell’impianto urbano. Le ricerche attestarono la presenza di questa strada e misero in luce, sul lato S della trincea, un unico ambiente di un edificio adibito ad attività artigianali composto certamente da più vani, come suggerisce la presenza di monconi di muri la cui lunghezza si sviluppa oltre i limiti del saggio. Tuttavia, nelle aree limitrofe a questa soprattutto più a monte, il ritrovamento negli strati di abbandono di numerosi indicatori di produzione (scarti di cottura, distanziatori e matrici di statuette) ha convinto gli studiosi che non si trattasse di un edificio isolato ma che esso appartenesse ad un più ampio quartiere artigianale, posto nel settore sud-orientale dell’abitato antico.

a b

VII.1.1OFFICINA CERAMICA

UBICAZIONE

Estremità orientale dell’isolato.

STRUTTURE

L’officina è un edificio, orientato N/S, composto da più vani non messi in luce completamente, di cui quello meglio indagato è di forma rettangolare (7A; m 10,4 x 2,80). Gli zoccoli dei muri, di cui resta una sola assise, sono realizzati con ciottoli fluviali e presentano un diverso spessore: quelli perimetrali misurano circa m 0,80, mentre i tramezzi hanno una larghezza di circa m 0,50. All’interno insistono due fornaci (FR1058, FR 1060) che non funzionarono contemporaneamente, poiché la più antica (FR1060) fu sostituita dall’altra dopo essere stata abbandonata.

Fornaci

Fornace (FR1058)

Misure: Ø m 1,30, H max m 0,12, pilastrino centrale Ø m 0,20; praefurnium largh. m 0,35-0,40, lungh. m 0,85-0,90.

Fornace a pianta circolare con pilastrino centrale orientata N/S e aperta a S, utilizzata per la cottura di ceramica a vernice nera e di uso comune; si conserva il praefurnium e la parte inferiore della camera di combustione; è stata rinvenuta completamente coperta dal crollo delle pareti e della copertura. Il pilastrino centrale è costituito da piccoli pani d’argilla di forma circolare, ricoperti da una colata d’argilla di protezione Le pareti interne della camera di combustione e del praefurnium sono in argilla, mentre il pavimento è in terra battuta. All’interno della fornace è stata recuperata una patera intera della serie 2283 insieme ad altri frammenti di ceramica a vernice nera, ceramica comune e distanziatori.

Fornace (FR1060)

Di questa fornace, di cui non è possibile definire con esattezza le dimensioni, approssimativamente simili a quelle della precedente, resta solo il fondo in terra battuta ricoperto di cenere che permette di delineare una pianta piriforme. Probabilmente fu sostituita dalla fornace FR1058 dopo essere stata distrutta.

REPERTI MOBILI

In prossimità delle fornaci è stata rinvenuta una piccola fossa di scarico (FS1062) che presentava sul fondo un sottile strato di argilla verde molto fine, riempita con materiale ceramico e ossa animali.

Su tutta la superficie dell’area è stata raccolta una grande quantità di materiale (soprattutto ceramica a vernice nera, comune e da fuoco, tra cui anche scarti di vasi mal cotti), proveniente dagli strati di abbandono ma soprattutto dall’area intorno alla seconda fornace, che mostra un indice di frammentarietà poco elevato, dovuto alla presenza di esemplari interi o quasi. Tra gli scarti di cottura si segnalano coppe a vernice nera della serie 2671 e coppette della serie 2780, vasi di ceramica comune quali brocche, ciotole, situle e mortai con bordo a mandorla; è attestata inoltre una discreta quantità di sostegni di fornace (137 individui) di forme differenti (cilindrici, troncoconici, a campana e ad anello), alcuni dei quali presentano lettere iscritte.

DATAZIONE

Primi decenni del III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Greco – Guzzo 1978; Luppino 1995; Munzi Santoriello 2009.

VII.2.LAOS.LA CASA CON LA FORNACE

Fig. 71. Laos. La casa con la fornace (da Greco-Guzzo 1978). CAMPAGNE DI SCAVO

1980; 1990; Soprintendenza Archeologica della Calabria (E. Greco).

TIPO DI CONTESTO

Officina

METODO DI INDAGINE

Scavo stratigrafico

TOPOGRAFIA

Ubicato a nord-ovest dell’impianto urbano.

DATAZIONE

Secondo- terzo quarto del III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Greco- La Torre 1999; Munzi Santoriello 2009.

INQUADRAMENTO GENERALE

La casa con la fornace è una struttura a destinazione privata che si estende nel quarto isolato nord- occidentale dell’abitato, definito dall’incrocio di uno stenopos E/O con la grande plateia N/S che

attraversa tutto lo spazio dell’abitato definito dalle mura. I vari rifacimenti in antico e il cattivo stato di conservazione dovuto alle attività agricole moderne non ha reso semplice la lettura complessiva dell’edificio e la sovrapposizione delle diverse fasi. La creazione di uno spazio destinato ad attività artigianali nella zona nord-occidentale dell’impianto abitativo sembrerebbe appartenente all’ultima fase di vita dell’abitazione, datata tra il secondo e il terzo quarto del III sec. a.C.

VII.2.1OFFICINA CERAMICA

UBICAZIONE

Ubicata a nord-est dell’impianto urbano.

STRUTTURE

L’edificio è costituito da una serie di ambienti di varie dimensioni disposti intorno a un cortile centrale aperto. La fronte della casa dove è collocato l’ingresso principale si affaccia sulla plateia, mentre il lato posteriore è messo in comunicazione con un ampio hortus.

L’impianto produttivo si trova nella parte nord-occidentale dell’abitazione, dove un ambiente rettangolare, pavimentato con lastre di conglomerato, ospita una grande fornace. I vani adiacenti, di cui non è stata individuata la specifica funzione, sono stati interpretati come stanze di servizio; in quella più piccola sono stati rinvenuti un pithos interrato e una canaletta in terracotta, utilizzata per convogliare i liquidi verso lo stenopos.

Fornace

Misure: camera di combustione Ø m 1,70, H max m 0,20; praefurnium largh. m 0,50, lungh. m 0,80.

Fornace a pianta circolare con probabile pilastrino centrale e muretti perimetrali in mattoni crudi; è stata rinvenuta completamente ricoperta dal crollo della volta.Della struttura si conservanno il praefurnium e la parte inferiore della camera di combustione; delle pareti restano due assise di mattoni, mentre manca del tutto il rivestimento interno.

REPERTI MOBILI

All’interno della fornace non sono stati trovati materiali utili per definire con esattezza il tipo di produzione; tuttavia, dai livelli di abbandono dell’edificio provengono numerosi frammenti ceramici stracotti e sostegni di fornace la cui analisi futura potrà arricchire la documentazione relativa a questo contesto, fornendo notizie necessarie per una più esaustiva interpretazione dell’impianto.

DATAZIONE

Secondo- terzo quarto del III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Donzelli 1996, pp. 11-12; Givigliano 2002; Greco 1981b; Greco 1987; Greco 1990b; Greco 1996; Greco- Guzzo 1978; Greco- La Torre 1999; Lattanzi 1987; Laos I; Laos II; Laos III; La Torre 2007; Luppino 1995; Sabbione- Schenal Pileggi 2007; Munzi Santoriello 2009.

VIII.VELIA

Fig. 72. Velia. Ubicazione delle aree con impianti artigianali: 1) quartiere est; 2) quartiere ovest; 3) Valle della Fiumarella (rielaborata da Gassner-D’Angiolillo 2017).

Fino a pochi anni fa le notizie riguardanti la presenza di aree artigianali nel centro antico di Velia si limitavano ad un’unica officina, scoperta negli anni Venti del secolo scorso, ubicata in una zona periurbana ad E della cinta fortificata (valle della Fiumarella, fig. 72, n. 3), e di una fornace rinvenuta dal Soprintendente W. Joawnnosky negli anni Ottanta nel quartiere occidentale della città, mai pubblicata. Oggi, grazie alle ricerche condotte dall’Università di Vienna, basate soprattutto su prospezioni di superficie, sono stati individuati altri impianti a vocazione produttiva sia nella zona periferica della valle della Fiumarella che nei quartieri est (fig. 72, n. 1) e ovest del centro antico (fig. 72, n. 2).