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C AULONIA S AN M ARCO NORD EST

Fig 22 Centocamere Agorà emporica Fornace rettangolare nella zona sud-occidentale dell’area

II. 2 1 R ESTI DI OFFICINA PER TERRECOTTE ARCHITETTONICHE

VI.2. C AULONIA S AN M ARCO NORD EST

Fig. 67. Caulonia. La sovrapposizione degli edifici nell’area di San Marco nord-est (da Gira-Luberto cds).

CAMPAGNE DI SCAVO

Dal 2003; Università degli Studi di Firenze (L. Lepore) in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Calabria.

TIPO DI CONTESTO

Resti di attività metallurgica

METODO DI INDAGINE

Scavo stratigrafico

TOPOGRAFIA

Ubicato sulla costa, all’estremità nord-orientale della città antica e del Parco Archeologico di Monasterace Marina.

DATAZIONE

Seconda metà VII sec. a.C.; IV-III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Lepore-Turi (a cura di) 2010; Lepore-Luberto-Turi 2013, p. 71; Luberto 2015, p. 127.

INQUADRAMENTO GENERALE

Dall’area di San Marco nord-est, ubicata sulla costa nella zona nord-orientale del perimetro urbano, provengono tracce di frequentazione a partire dalla metà dell’VIII sec. a.C., mentre un’occupazione stabile è documentata dalla metà del VII sec. a.C. e fino a tutto il II sec. a.C. Le

indagini sul campo hanno permesso di identificare alcuni edifici sovrapposti, di cui non è stata ricostruita la planimetria completa poiché non sono stati esplorati in tutta la loro estensione. Tra quelli più antichi vi è la cosiddetta “Casa di Clete”, di cui sono state riconosciute due fasi, una alto-arcaica e l’altra tardo-arcaica. Al primo quarto del V sec. a.C. risale la “Casa del Personaggio Grottesco” (che prende il nome dalla matrice di una statuetta rinvenuta al suo interno), ristrutturata alla metà del IV sec. a.C., quando il cortile viene suddiviso in due ambienti. L’edificio più recente dell’area, in uso dal III a tutto il II sec. a.C., non sembra avere funzioni residenziali come gli altri, ma è stato interpretato dagli studiosi come un edificio pubblico a vocazione commerciale.

Nell’area le prime tracce di attività metallurgica risalgono alla seconda metà del VII sec. a.C. e sono state rinvenute in connessione con l’edificio della fase alto-arcaica, altri elementi provengono dalla struttura ellenistica.

VI.2.1RESTI DI OFFICINA METALLURGICA

UBICAZIONE

In connessione con l’edificio alto-arcaico.

STRUTTURE

Piccolo crogiolo e forno a camino.

REPERTI MOBILI

Scorie di ferro e bronzo.

DATAZIONE

Seconda metà del VII sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Lepore-Luberto 2013; Luberto 2015.

VI.2.2RESTI DI OFFICINA METALLURGICA

UBICAZIONE

Angolo nord-occidentale del vano 4 dell’edificio di età ellenistica.

STRUTTURE

Nell’area dell’edificio ellenistico è stata rinvenuta una macina a tramoggia che, secondo gli scavatori, potrebbe essere stata utilizzata, oltre che per la macinazione dei cereali, anche per la polverizzazione dei minerali.

REPERTI MOBILI

Dall’area provengono frammenti informi di piombo e scorie di metalli riferibili ad attività di forgia e di riduzione.

DATAZIONE

IV-III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Lepore-Luberto 2013; Luberto 2015.

VI.3.CAULONIA.SANTUARIO DI PUNTA STILO

Fig. 68. Caulonia. Impianti metallurgici nel santuario di Punta Stilo (da Parra 2010). CAMPAGNE DI SCAVO

2006/2008; Scuola Normale Superiore di Pisa (M.C. Parra) in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Calabria.

TIPO DI CONTESTO

Impianti metallurgici

METODO DI INDAGINE

Scavo Stratigrafico

TOPOGRAFIA

Ubicato sulla costa, all’estremità centro- orientale della città antica.

DATAZIONE

Inizi VI sec. a.C.; fine V-IV sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Parra 2001-2001, 2010a, 2010b; Scarci 2014.

INQUADRAMENTO GENERALE

Nell’area del santuario sono state individuate le tracce di due impianti produttivi per la lavorazione dei metalli, costituite da resti di lavorazione e fosse bruciate utilizzate per la riduzione dei metalli. Il primo, databile grazie alla ceramica alla prima metà VI sec. a.C., è ubicato in prossimità del tempio dorico, mentre l’altro, attivo dal V al IV sec. a.C., si trova a sud del grande altare meridionale. Questi impianti furono utilizzati sia per la realizzazione di oggetti votivi che di elementi in metallo per la costruzione edilizia. Purtroppo, a parte le fosse di forgia e i reperti mobili, non sono state rinvenute strutture fisse che permettano di ricostruire gli spazi di lavoro.

VI.3.1RESTI DI OFFICINA METALLURGICA

UBICAZIONE

Ubicata a ridosso del tempio dorico.

STRUTTURE

Fossa di forgia.

REPERTI MOBILI

In prossimità delle fosse sono stati rinvenuti scorie/gocce di fusione, ma anche una matrice di fusione e una grande quantità di oggetti destinati alla rifusione, oltre che numerosi ex-voto costituiti da statuette e forse anche armi.

DATAZIONE

Prima metà del VI sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Parra 2010, pp. 107, 108.

VI.3.2OFFICINA METALLURGICA

UBICAZIONE

Ubicata a sud del grande altare meridionale.

STRUTTURE

Fosse di forgia.

REPERTI MOBILI

In prossimità di una fossa sono stati rinvenuti un frammento di tuyère, scorie e gocce di fusione. Interessante è la presenza di una matrice costituita da un canale di colata a tre coni per la realizzazione di punte di freccia. Le analisi archeometriche delle punte di freccia rinvenute nel santuario hanno dimostrato che si tratta di oggetti votivi, dal momento che la lega di metallo con cui erano fabbricate (composta da rame, stagno e argento) rendeva gli esemplari molto teneri impedendone un utilizzo pratico.

DATAZIONE

V-IV sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

Parra 2010, pp. 107, 108; Parra 2012, pp. 33-34; Olivito-Sorrentino 2010, pp. 139-140; Scarci 2014, p. 87.

VII.LAOS

Fig. 69. Laos. a) Ubicazione del centro antico; b) Ubicazione delle aree artigianali: 1) quartiere artigianale, 2) Casa con la fornace (da Greco- La Torre 1999).

Nel sito dell’antica Laos le due aree a vocazione produttiva sono integrate nella maglia urbana regolare, una nella parte sud-orientale e l’altra in quella nord-occidentale. Si tratta di due contesti con caratteristiche e funzioni differenti poiché il primo è parte di un vero e proprio quartiere artigianale per la produzione ceramica, mentre il secondo è costituito da un’officina annessa ad un’abitazione privata, denominata dagli studiosi la “Casa con la fornace”.

Il quartiere ceramico, la cui attività è fissata nei primi decenni del III sec. a.C., è situato a mezza costa, lungo uno degli ultimi assi stradali E/O perpendicolari alla principale arteria del centro antico, che lo attraversa interamente in senso N/S. Gli scavi hanno permesso di mettere in luce una piccola porzione dell’intera area artigianale, che solo con le indagini future potrà essere meglio definita.

La “Casa con la fornace” è inserita in uno degli stretti isolati settentrionali dell’area urbana e presenta una planimetria composta da ambienti disposti intorno a un cortile centrale, dove lo spazio legato alle attività produttive risulta ascrivibile all’ultima fase di vita della struttura, databile tra il secondo e il terzo quarto del III sec. a.C. Secondo gli studiosi la produzione di tale impianto non era indirizzata alla vendita, ma a soddisfare il fabbisogno del nucleo familiare che occupava l’abitazione.

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