3. GLI AMBITI DELLA PROGRAMMAZIONE
3.5 AREE DI INTERVENTO SOCIALE E SANITARIO
3.5.5 Area disabilità
I bisogni della persona con disabilità sono complessi, non lineari e non facilmente prevedibili; una loro adeguata risposta richiede una elevata personalizzazione dei percorsL HG XQD IRUWH FDSDFLWj G¶LQWHJUD]LRQH VRFLR-sanitaria, radicata su soluzioni di natura istituzionale, gestionale, professionale e solidaristica.
/¶DPELHQWH UDSSUHVHQWD SRL XQ IDWWRUH LPSRUWDQWH FKH LQIOXHQ]D LQ PRGR GLUHWWDPHQWH
proporzionale il grado di disabilità, imponendo ai servizi di orientarsi verso nuove scelte che vanno dalla rimozione delle cause ambientali (fisiche e relazionali), al ruolo degli operatori (sempre più stimolatori ed accompagnatori di un percorso personalizzato), al ruolo della famiglia partecipe del progetto di vita, al ruolo della stessa Comunità locale, sempre più importante per il progetto di inclusione sociale della persona con disabilità.
Tale approccio deve porsi in linea con la Convenzione ONU per i diritti della persona con disabilità, secondo cui tutte le persone con disabilità hanno diritto ad una vita indipendente, hanno diritto di vedersi rivolgere i servizi necessari a non trasformare la loro disabilità in handicap HTXLQGLKDQQRGLULWWRDOODSHUVRQDOL]]D]LRQHGHOO¶Lntervento socio-sanitario.
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Quinta Commissione consiliare
1HO 9HQHWR XQ¶HVSHULHQ]D RUPDL WUHQWHQQDOH KD SRUWDWR GD XQ ODWR DG XQ IRUWH
PXWDPHQWRGHOO¶DSSURFFLRFXOWXUDOHDOODGLVDELOLWjHGDOO¶DOWURDGXQVLVWHPDGLVHUYL]LH
di rete sociale coerente con il mutamento stesso.
La preVD LQ FDULFR LQ XQ¶RWWLFD GL JOREDOLWj GHOOD SHUVRQD FRVWLWXLVFH O¶HOHPHQWR
fondamentale nella definizione e nella realizzazione di efficaci SURJHWWL G¶LQWHUYHQWR
comporta azioni di informazione, di orientamento, di valutazione, di raccordo con le risorse solidaristiche del territorio, di progettazione condivisa e di accompagnamento della persona e della famiglia per tutto il tempo necessario a raggiungere un sufficiente livello di autonomia e di inclusione sociale.
Rappresentano azioni prioritarie della programmazione regionale:
- potenziare la conoscenza da parte dei medici/pediatri di famiglia dei pazienti con GLVDELOLWjHIDFLOLWDUHO¶LQWHUYHQWR
- DXPHQWDUH OD VSHFLDOL]]D]LRQH H O¶DSSURIRQGLPHQWR GD SDUWH GHJOL VSHFLDOLVWL
(psichiatri, neurologi, psicologi) rispetto alla problematica della disabilità intellettiva;
- migliorare la strutturazione dei processi di valutazione del funzionamento della SHUVRQD H GHL IDWWRUL DPELHQWDOL FKH OD FRQGL]LRQDQR QRQFKp GHOO¶DSSURSULDWH]]D
GHOO¶LQWHUYHQWRIDYRUHQGRO¶DGozione di strumenti comuni tra i diversi soggetti della UHWHHO¶DGR]LRQHGLFULWHULFRQGLYLVLSHUOHSULRULWjGLLQWHUYHQWR
- predisporre percorsi di condivisione e di supporto, anche psicologico, ai genitori nella fase di comunicazione della diagnosi di patologie comportanti disabilità, anche YDORUL]]DQGR O¶HVSHULHQ]D GL JUXSSL GL YRORQWDULDWR FKH DYHQGR SRVLWLYDPHQWH
superato e rielaborato il momento critico, si mettono a disposizione dei servizi socio-sanitari;
- sostenere tutte quelle iniziative che in questi decenni hanno garantito servizi residenziali e semiresidenziali strutturati per i soggetti più gravi, progetti di autonomia e di inserimento lavorativo, peraltro già attivi in molti Comuni, fino DOO¶DFFRJOLHQ]D GD SDUWH GL DVVRFLD]LRQL GL YRORQWDULDWo che organizzano attività legate al tempo libero;
- VRVWHQHUH L SURJHWWL GL ³9LWD LQGLSHQGHQWH´ H GL ³$LXWR SHUVRQDOH SHU OD GLVDELOLWj
JUDYH´SUHYLVWLGDOOD/QHVVPP
Si prevede, inoltre, che le Aziende Sanitarie organizzino i propri servizi in modo da DJHYRODUHO¶DFFHVVLELOLWjGDSDUWHGHOOHSHUVRQHFRQGLVDELOLWjHSURYYHGDQRDFROORFDUHL
servizi specifici in luoghi idonei e facilmente raggiungibili.
Rappresentano, inoltre, obiettivi strategici della programmazione regionale:
- O¶LQGLYLGXD]LRQH GL SHUFRUVL ULDELOLWDWLYL SHU WXWWH OH IDVFH G¶HWj H GL SDWRORJLD FKH
DEELDQRFRPHRELHWWLYRILQDOHO¶DXWRQRPLDO¶LQFOXVLRQHVRFLDOHHODSDUWHFLSD]LRQH
attiva del disabile nel suo contesto di vita, così da evitare un ricorso eccessivo alle strutture socio-sanitarie;
- OD JDUDQ]LD GHO GLULWWR DOO¶HGXFD]LRQH H DOO¶LVWUX]LRQH FRQ OD SUHGLVSRVL]LRQH GL
progetti educativi individuali, ponendo attenzione:
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Quinta Commissione consiliare
- DOO¶LQGLYLGXD]LRQH GHL FULWHUL SHU O¶DVVHJQD]LRQH GHOO¶RSHUDWRUH SHU O¶DVVLVWHQ]D
personale agli alunni in situazione di handicap, in un percorso di condivisione tra neuropsichiatria infantile, servizio disabilità e scuole;
- alla definizione di protocolli di collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale per la gestione dei casi con doppia diagnosi (disabilità e disturbo psichiatrico);
- alla progettazione, negli ultimi anni del percorso scolastico, di occasioni G¶LQWHJUD]LRQH FRO PRQGR GHO ODYRUR DWWUDYHUVR stage o percorsi di alternanza scuola-lavoro, strutturati in sinergia tra scuola, Servizio di Inserimento Lavorativo (SIL) e con le cooperative sociali, per favorire la conoscenza precoce dei casi che potrebbero trovare una collocazione lavorativa, evitando loro periodi di attesa che potrebbero compromettere le competenze acquisite;
- la piena applicaziRQH GHOOD / Q VXOO¶LQVHULPHQWR PLUDWR H IRQGDWR VXOOD
valutazione accurata delle risorse degli attori coinvolti (azienda, mansione lavorativa e persona da inserire). Ciò richiede la responsabilizzazione ed il coinvolgimento di tutte le associazionL G¶LPSUHVD SXEEOLFKH H SULYDWH DIILQFKp YHQJDQR JDUDQWLWH DOOH
SHUVRQH GLVDELOL SDUL GLJQLWj H SDUL RSSRUWXQLWj QHOO¶DFFHVVR DO ODYRUR FRQGL]LRQH
primaria per sviluppare progetti di vita autonomi ed indipendenti;
- O¶DWWLYD]LRQHDOLYHOORVSHULPHQWDOHGL un centro di ascolto e sostegno alle famiglie con bambini disabili per garantire alle stesse un supporto nelle responsabilità, XQ¶DGHJXDWDIRUPD]LRQHLQIRUPD]LRQHYHGHQGRULFRQRVFLXWRHYDORUL]]DWRLOSURSULR
ruolo di risorsa sociale. Il centro di ascolto dovrebbe collaborare con i servizi del territorio e con i reparti di neonatologia e pediatria, per contribuire alla realizzazione di interventi finalizzati ad una presa in carico precoce, globale e continuativa delle famiglie e delle persone disabili;
- il consolidamento dei Centri diurni quali punti fondamentali della rete dei servizi. A IURQWHSHUzGHOO¶LQFUHPHQWRGHOODGRPDQGDGLLQVHULPHQWRHODQHFHVVLWjGLJDUDQWLUH
la sostenibilità del sistema, si dovranno ricercare modalità organizzative e gestionali flessibili, rivolte soprattutto a persone con marcata gravità. Per persone con profili di lieve o media gravità andranno, invece, ricercate soluzioni alternative quali O¶LQWHJUD]LRQH VRFLDOH LQ DPELHQWH ODYRUDWLYR JLj SRVLWLYDPHQWH VSHULPHQWDWH LQ
alcunH UHDOWj GHO 9HQHWR ,QROWUH DQGUj YDOXWDWD O¶RSSRUWXQLWj GL SUHYHGHUH LGRQHL
centri diurni zonali per adolescenti e giovani autistici per i quali, dopo la scuola GHOO¶REEOLJRQRQVLFRQILJXUDXQDDGHJXDWDFROORFD]LRQH
- il potenziamento delle azioni preventive che consentano di sviluppare al massimo le risorse insite nella persona con disabilità e nella sua famiglia, elaborando progetti di vita più soddisfacenti, verso una maggiore autonomia. Si tratta di interventi educativi rivolti soprattutto a gruppi di persone con disabilità e familiari che utilizzano metodologie innovative e sviluppano un partenariato tra famiglie e servizi;
- il potenziamento della rete residenziale per le persone con disabilità, nelle varie tipologie previste dalla L.R. n.22/2002 (comunità alloggio, appartamento protetto, casa famiglia per disabili, ecc.), perseguendo obiettivi di sostenibilità gestionale, anche attraverso modalità diverse: dalla costituzione di Fondi solidarizzati alimentati dai Comuni (già attivati positivamente in numerose Aziende ULSS), a donazioni liberali, ad erogazioni di fondazioni bancarie. Ciò presuppone una
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gestione il più possibile unificata e solidaristica, con specifici accordi di programma tra Aziende ULSS e Comuni;
- la definizione di reti clinico-assisten]LDOL SHU TXHOOH SDWRORJLH GHOO¶DUHD GHOOD
disabilità, caratterizzate da ampia complessità assistenziale (es. sclerosi multipla, autismo, ecc.) o che richiedono un elevato grado di tutela sanitaria, prevedendo il coinvolgimento delle strutture accreditate, la definizione di idonei standard RUJDQL]]DWLYL OD IRUPXOD]LRQH GL OLQHH JXLGD ILQDOL]]DWH DOO¶DSSURSULDWH]]D GHOOD
SUHVDLQFDULFRO¶HYHQWXDOHFUHD]LRQHGLUHJLVWULUHJLRQDOLVSHFLILFLGLSDWRORJLD7DOL
interventi trovano nei servizi socio-sanitari ed assistenziali quella continuità GHOO¶DVVLVWHQ]D FKH TXDOLILFD LO PRGHOOR YHQHWR VRFLR-sanitario e che spesso segue O¶LQWHUYHQWRVDQLWDULR