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Sistema socio – economico e occupazionale

Nel documento PAT COMUNE DI M ALO (pagine 85-0)

10. E CONOMIA E SOCIETÀ

10.4 Sistema socio – economico e occupazionale

Il sistema economico di una località è non solo costituito dalla consistenza della struttura produttiva complessiva (Unità Locali e addetti) ma anche da un parametro più strettamente correlato alla popolazione come la popolazione attiva che può prendere parte alla forza lavoro.

Il dato relativo alla popolazione attiva (classi d’età comprese tra i 15 ed i 64 anni) e non attiva (classi d’età comprese tra i 0 e 14 e i maggiori di 64 anni), ai censimenti dal 1951 al 2001 in comune di Malo è rappresentato nella seguente tabella.

anno censimento popolazione attiva popolazione non attiva

1951 3825 4508

1961 3545 4474

1971 3543 5444

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE 07P19_W01R01_stato ambiente.doc 85

1981 4779 5770

1991 5423 5774

2001 8558 3691

Figura 10-7. popolazione attiva e non attiva (ns elaborazione fonte ISTAT)

Si nota come fino il 1981 la popolazione attiva sia sempre stata numericamente inferiore a quella non attiva (circa 1000 1500 unità) mentre, al 2001, la situazione oltre ad avere registrato un’inversione di tendenza ha registrato un incremento degli attivi in numero superiore al 50% rispetto ai non attivi. Ciò può voler dire un costante apporto di forza lavoro anche nelle attività produttive locali ed un possibile incontro tra domanda e offerta.

Il numero delle Unità Locali (UL) e degli addetti all’industria e servizi e all’agricoltura riveste un ruolo importante nella verifica dei trends che si sono registrati a cavallo dei censimenti del 1991 e del 2001 volti a capire se il sistema produttivo si mantiene vitale o meno.

Indicatori

Unità Locali agricoltura anno 2001 9

Unità Locali agricoltura anno 1991 15 Unità Locali agricoltura Variaz % 2001/1991 6

Unità Locali industria anno 2001 465

Unità Locali industria anno 1991 442

Unità Locali industria Variaz % 2001/1991 5,2

Unità Locali servizi anno 2001 616

Unità Locali servizi anno 1991 557

Unità Locali servizi Variaz % 2001/1991 10,6

Addetti agricoltura anno 2001 21

Addetti agricoltura anno 1991 32

Addetti agricoltura Variaz % 2001/1991 11

Addetti industria anno 2001 3466

Addetti industria anno 1991 3739

Addetti industria Variaz % 2001/1991 7,3

Addetti servizi anno 2001 2173

Addetti servizi anno 1991 1719

Addetti servizi Variaz % 2001/1991 26,4

Figura 10-8. Imprese, Unità Locali del Lavoro e Addetti per settore (ns elaborazione su dati ISTAT censimenti 1991 e 2001)

Dai dati risulta come il settore agricolo sia in difficoltà sia in termini di Unità Locali (6%) che di addetti (11%) contrariamente a quanto registrato nell’ambito provinciale dove si sono registrati incrementi per entrambi gli indicatori. Diversamente per l’industria, a Malo il trend è in linea con quello provinciale (seppur con minor variazione percentuale – 5% contro 10%) per quanto riguarda il numero di UL mentre registra una importante contrazione dal punto di vista occupazionale. Gli addetti si riducono da 3.739 a 3.466 (7,3%) nonostante nella provincia di Vicenza gli addetti sono aumentati del 6,8%.

Il settore che mostra nel decennio considerato più vivacità è certamente quello dei servizi. A Malo c’è stato un forte incremento delle UL (da 557 a 616 +10,6%) che non è

SETTORE AGRICOLTURA

comunque pari a quello avvenuto in provincia dove la variazione 1991-2001 è stata più marcata (+31%). Sorpassa, invece, il trend provinciale il dato relativo agli addetti ai servizi. Se la provincia ha fatto registrare un balzo in avanti del 25,4%, a Malo la percentuale sale di un punto attestandosi al 26,4% (2173 addetti contro 1719).

Figura 1010-9. confronto tra Unità Locali del Lavoro e Addetti per settore (ns elaborazione su dati ISTAT censimenti 1991 e 2001)

Le tendenze registrate tra i censimenti 1991 e 2001 sono efficacemente sintetizzabili attraverso i grafici soprastanti, nei quali vengono confrontati gli addetti con le unità locali.

Le tabelle confrontano dati a scala differente ma significativi per mettere a confronto valori altrimenti difficilmente confrontabili.

Emerge con chiarezza come nel settore agricoltura un calo delle Unità Locali sia allo stesso modo accompagnato dal fisiologico calo degli addetti, fenomeno che è probabile conseguenza sia di abbandono della pratica agricola ma anche, ed è auspicabile, di una riconversione verso produzioni più specializzate.

Diversamente è avvenuto per il settore dell’industria, dove all’aumento delle Unità Locali non è seguito un aumento degli addetti bensì un calo piuttosto marcato. Questo trend può spiegarsi da un lato in una rifunzionalizzazione di alcuni settori della produzione facenti capo alle strutture grandi e piccole che ha visto perdere una quota di lavoratori, dall’altro dalla nascita di piccola imprenditoria unipersonale che va ad alimentare la quantità di nuove attività.

Il settore dei servizi è quello che ha maggiormente mostrato capacità di crescita (in termini di Unità Locali) e di attrazione di forza lavoro. È ipotizzabile che una quota dei lavoratori “usciti” dall’industria possa essere stata riassorbita dai servizi.

Va considerato che alcune UL non hanno la propria sede principale nel luogo in oggetto ossia non sono “sedi” dal punto di vista giuridico. Di seguito su riporta la situazione di Malo al 2001.

sedi principali UL non sedi % UL non sedi totale UL

Malo 1143 129 11,29 1272

Figura 10-10. sedi Unità Locali del Lavoro (ns elaborazione su dati ISTAT censimento 2001)

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE 07P19_W01R01_stato ambiente.doc 87 10.5 Sistema insediativo

Il Comune di Malo si presenta come un territorio in cui è possibile distinguere in modo netto il consolidato urbanizzato dal territorio agricolo e collinare.

I centri abitati si attestano perlopiù lungo la Sp n.46 senza soluzione di continuità.

Malo e San Tomio (una delle tre frazioni) sono divenuti un’unica realtà urbana dal punto di vista morfologico-insediativo per l’azione di cucitura svolta dalla zona commerciale lungo la Sp n.46.

Si riconoscono altre due frazioni: Case di Malo a nord del capoluogo verso il confine con il comune di San Vito di Leguzzano, che a seguito delle espansioni di Malo con esso forma quasi un’unica entità urbana, e Molina di Malo ad est verso il confine con Thiene, la più lontana dal capoluogo e quella che apparentemente risulta come un’entità urbana autonoma dal punto di vista morfologico.

Il comune di Malo sorge originariamente lungo l’asse Vicenza-Schio-Rovereto fondando le prime basi insediative sulle prime pendici collinari ed estendendosi successivamente verso l’attuale Sp n.46 andando a formare quello che oggi è riconoscibile come centro storico. Quest’ultimo si presenta come un tessuto compatto costituito di piccole strade su cui si affacciano edifici continui e singoli che costituiscono un continuum visivo intervallato in alcune occasioni da aperture verso giardini privati e piazze, racchiuso tra le barriere più significative costituite dalle colline a sud e da largo Trieste e la Sp n. 46 ad est.

Immediatamente a nord del centro storico si sono formate negli anni le prime aree esterne all’area storica con un impianto urbanistico geometricamente delimitato da una viabilità ad angolo retto che contrasta nettamente con l’impianto del nucleo più antico.

Tale espansione primaria si è protesa fino i piedi del colle “Montecio” al cui lato ovest si riconosce una struttura o maglia ortogonale mentre al lato est la trama appare più irregolare. Le più recenti previsioni di espansione sono state sviluppate da un lato con azioni di ricucitura tra i tessuti esistenti, dall’altro con uno sviluppo non sempre ordinato verso est ed oltre la Sp n.46.

Nella collina si possono riconoscere alcuni nuclei rurali ed altri e residenziali.

Generalmente il tessuto edilizio complessivo appare denso ma non completamente saturo per via degli ampi spazi verdi sia nell’area storica che in quella dell’espansione.

Più a nord del colle “Montecio” si è significativamente espanso anche il centro urbano della frazione di Case di Malo che è cresciuta attorno l’originario nucleo storico con maglie stradali in gran parte ortogonali. Le espansioni più recenti interessano una zona immediatamente a sud del centro storico e un’ampia area ed est di via Giovanni XXIII (Sp n.114). La struttura urbana non risulta particolarmente densa e denota allo stesso tempo una buona porosità.

A sud, verso Isola Vicentina, la frazione di San Tomio si è sviluppato attorno al nucleo storico, ad est creando un tessuto più irregolare e ristretto per la presenza del torrente Orolo-Giara e Livergone, ad ovest con maglie più regolari contenute nella loro espansione dalla presenza delle prime pendici collinari. Il tessuto più recente inizia ad interessare le prime pendici collinari. Il tessuto edilizio è denso e mediamente poroso.

Verso Thiene (est) la frazione di Molina, attraversata dalla vecchia Sp n.48, si è sviluppata per successive addizioni attorno il nucleo storico in due modi distinti: a sud della strada provinciale con una trama irregolare che denota una scarsa viabilità di quartiere; a nord della strada provinciale il tessuto è più regolare per la presenza di una viabilità ortogonale. Le più recenti espansioni sono nate in adiacenza al tessuto esistente sia a nord che a sud della Sp n. 48. La densità edilizia non è molto elevata ma il tessuto

appare piuttosto saturo. L’impianto complessivo sembra ben definito a nord dalla nuova viabilità provinciale (Sp n.48).

Figura 10-11. Sistema insediativo del comune di Malo (fonte: ns elaborazione)

10.6 Sistema infrastrutturale

Malo è sorto sul punto d’incontro di due itinerari importanti in ambito locale: la direttrice nord sud (oggi coincidente con la SS 46 del Pasubio ma su percorso più antico) che pone in relazione Vicenza con Rovereto passando per Schio e Pian delle Fugazze;

la direttrice est-ovest che congiunge, tramite Priabona, la valle dell’Agno con la vecchia pedemontana (Bassano, Marostica, Thiene).

In rapporto al sistema Altovicentino, Malo è interessato da forti flussi di traffico a medio e breve raggio ed e nel contempo caratterizzato da una carenza di infrastrutture viarie correttamente gerarchizzate.

Il PTCP della Provincia di Vicenza riporta che la mobilità di persone e merci, su tutto il territorio provinciale è affidato in modo predominante al vettore stradale.

Secondo i dati relativi al censimento della popolazione del 2001 la maggior parte degli spostamenti per motivi di lavoro da Malo verso gli altri comuni avviene sempre con mezzo privato mentre il mezzo pubblico è quasi inutilizzato se non per gli spostamenti interni al comune.

Marano Vicentino

San Tomio Malo

Monte di Malo

Case di Malo

Isola Vicentina

Isola Vicentina

San Vito di Leguzzano Thiene

Molina SP 46.

Cornedo

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE 07P19_W01R01_stato ambiente.doc 89 Nelle tabelle seguenti si riportano gli spostamenti da e verso Malo (con spostamenti maggiori di 10) e suddivisi per le diverse modalità ossia auto, moto, trasporto pubblico, treno, bicicletta, piedi e altri mezzi.

Figura 10-12. Spostamenti sistematici da e verso il Comune di Malo per motivi da lavoro (fonte:

Censimento della popolazione e delle abitazioni. Regione Veneto. Anno 2001. Spostamenti Sistematici)

Come si vede dalla Figura 10-12 la maggior parte degli spostamenti per lavoro avviene da e verso i comuni contermini ossia Isola Vicentina, Marano Vicentino, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano, Schio e Thiene e sempre con l’auto.

Mentre per motivi di studio la maggior parte degli spostamenti avviene verso i comuni di Schio, Thiene, Vicenza e con l’utilizzo del trasposto pubblico (Figura 10-13).

Figura 10-13. Spostamenti sistematici da e verso il Comune di Malo per motivi di studio (fonte:

Censimento della popolazione e delle abitazioni. Regione Veneto. Anno 2001. Spostamenti sistematici)

Attualmente le strategie relative alla mobilità stradale prevedono due opere di grande importanza a livello sovracomunale: la variante alla ex-strada statale 46 (ora SP46) in direzione nord-sud, e la pedemontana in direzione est-ovest con la realizzazione del casello autostradale A differenza della configurazione attuale, che colloca il fitto tessuto produttivo di Malo in affaccio sulla percorrenza principale, si viene delineando uno spostamento dei baricentri di traffico sui poli esterni (Vicenza, Schio, Thiene).

Mentre a livello comunale le maggiori opere di riorganizzazione infrastrutturale riguarda: le rotatorie sulla S.S. Pasubio e sulla Strada Provinciale che insieme ridisegnano l’assetto della circonvallazione nord, la bretella che mette in comunicazione Malo con il casello autostradale di Thiene e il tratto viario che collega la zona produttiva di Molina con la strada provinciale.

10.6.1 La rete ciclabile

Il sistema ciclabile percorre principalmente i percorsi viari del centro storico ed in parte si sviluppa lungo i corsi d’acqua principale e attraversa elementi morfologici che caratterizzano il territorio comunale di Malo. In alcuni tratti presenta un sistema frammentato dovuto alla presenza dell’edificato produttivo e residenziale.

AUTO MOTO TPL TRENO BICICLETTA PIEDI ND TOTALE

Malo Malo 531 8 426 0 137 282 1 1385

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE 07P19_W01R01_stato ambiente.doc 91

Figura 10-14. Rete ciclabile esistente

10.7 Servizi

Il comune di Malo è servito da tre scuole materne una in località Malo, una in località Molina e l’altra in località S. Toma, da quattro scuole primarie localizzate indicativamente nelle principali frazioni del territorio e da una scuola media ubicata nel centro di Malo.

Per quanto riguarda le scuole secondarie principalmente il comune di Malo si appoggia agli istituti presenti nei comuni di Thiene, Schio e Vicenza.

Il territorio comunale è servito da parchi e attrezzature per lo sport di dimensioni differenti dislocate sul territorio all’interno delle singole frazioni. Nelle vicinanze del centro di Malo è presente la collina Montecio destinata a parco urbano e ai confini con il comune di Monte di Malo è presente un ambito destinato a impianti sportivi di base.

Il sistema per la sosta (parcheggi) non appare molto articolato e si limita ad alcune aree variamente sparse.

Il comune di Malo per le attrezzature di grande interesse come Ospedali, Istituti d“istruzione superiore, Università, centri commerciali e grandi strutture di vendita fa riferimento ai grandi centri urbani distribuiti sul territorio del vicentino.

Figura 10-15. Zone per attrezzature pubbliche (fonte: Piano Regolatore Generale)

Provando ad integrare le diverse tipologie di urbanizzato (residenziale storico residenziale recente – produttivo) con alcuni servizi per lo svago ed il tempo libero, con i percorsi verdi presenti e i parchi fluviali derivanti dalle sommità arginali ed annessi, è possibile avere un riscontro sulla qualità dell’offerta ricreativa tra sport tempo libero e sfruttamento della risorsa verde.

Principali parchi e aree per il gioco e lo sport

Principali scuole Legenda

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE 07P19_W01R01_stato ambiente.doc 93

Figura 10-16 Tipologie dell’urbanizzato e servizi

10.8 Rifiuti

Il Piano per la Gestione dei Rifiuti Urbani della Regione Veneto adottato dalla Giunta Regionale del Veneto con Delibera n. 59 del 22 novembre 2004 ha organizzato il territorio in bacini di utenza per la gestione dei rifiuti ed Il comune di Malo rientra all’interno del Bacino VI 2.

Le ipotesi del Piano prevedevano la realizzazione dei seguenti impianti:

- Impianto di incenerimento e un impianto di compostaggio in Comune di Schio (2a linea).

- Discarica (sito da individuarsi) a servizio del suddetto impianto E’ stata realizzata la seconda e la terza linea dell’impianto di incenerimento.

Il Bacino VI 2 conferisce con metodi tradizionali i propri RSU presso l’impianto di Bacino in Comune di Schio smaltendo le eccedenze e le fermate tecniche dell’impianto presso discariche fuori Bacino.

10.8.1 Raccolta differenziata

La normativa in materia di rifiuti, nota con il nome di decreto “Ronchi” D.Lgs.. 22/1997 oggi sostituita dal codice dell’ambiente 152/2006 e modificato con D.Lgs.. n. 4 del 16.01.2008, obbliga tutti i comuni ad impegnarsi attivamente nella raccolta differenziata dei rifiuti.

La raccolta differenziata (finalizzata a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee) svolge un ruolo primario nel sistema di gestione integrata dei rifiuti in quanto consente, da un lato, di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento e, dall'altro, di condizionare in maniera positiva l'intero sistema di gestione.

L’Amministrazione Comunale di Malo ha iniziato la raccolta differenziata nel 2001 ed i risultati sono stati buoni.

Il Comune di Malo esegue la raccolta rifiuti nel seguente modo:

- Frazione umida: sistema domiciliare;

- Rifiuto urbano indifferenziato: domiciliare;

- Rifiuto differenziato carta, plastica e vetro: sistema stradale.

In comune di Malo inoltre è attiva un’ Ecostazione per la raccolta differenziata ubicata in Via Fermi, Zona industriale, dove si possono conferire rifiuti riciclabili, ingombranti e pericolosi e in particolare sfalci e ramaglie, inerti di piccole demolizioni, beni durevoli (frigoriferi, televisori, lavatrici, lavastoviglie, monitor, computer).

Si riporta di seguito i dati relativi alla raccolta differenziata del comune di Malo pubblicati da ARPAV dall’anno 2003 all’anno 2006.

n°abitanti Forsu Verde Vetro Carta Plastica Lattine Multi materiale 2003 12.954 557.120 186.170 166.790 640.520 221.065 800 305.250 2004 13.216 609.170 226.160 429.210 698.160 247.930 60.340 0 2005 13.521 635.120 247.350 434.355 717.410 276.390 67.360 0 2006 13.823 660.940 251.930 441.125 756.980 283.300 66.410 0

Beni

differenziata rifiuto totale % RD 2003 38.486 535.937 6.390 1.599.710 2.658.528 4.258.238 62,43 2004 39.904 552.348 15.903 1.597.610 2.879.125 4.476.735 64,31 2005 35.697 389.424 13.894 1.614.510 2.817.000 4.431.510 63,57 2006 19.035 452.146 13.577 1.649.880 2.945.443 4.595.323 64,1

Figura 10-17. Raccolta differenziata dei rifiuti del Comune di Malo (valori espressi in kg). Anno 2003 – 2006. (fonte ARPAV – Rifiuti)

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE

Figura 10-18 Raccolta differenziata. Anno 2003 – 2006 . (fonte ns elaborazione)

Nei quattro anni analizzati, 2003 – 2006, si è verificato un continuo aumento della produzione dei rifiuti totali, tale aumento va correlato principalmente alla crescita della popolazione residente nel comune nel medesimo periodo.

Tale situazione è rispecchiata anche nella provincia di Vicenza dove gli obiettivi della raccolta differenziata fissati dal Decreti Ronchi ossia 35% per il 2003, e 50% per il 2004 sono stati ampiamente raggiunti:

- il bacino VI – 3, che aveva già superato la soglia del 50% di RD nel ’99 (con il 61,1%), ha mantenuto negli anni la sua posizione dominante nella classifica provinciale;

- il bacino VI – 5 ha superato la soglia del 50% (con il 57,57%) nel 2001 ed ha continuato a mantenere le percentuali raggiunte;

- il bacino VI – 2 (dove si trova anche il comune di Malo) ha varcato la soglia del 50% nel 2003 (con il 54,19%), attestandosi nel 2004 al 57,86%;

- il bacino VI – 1 dal 2002 sfiora il 50%, attestandosi oltre il 48%;

- il bacino VI – 4 rimane a percentuale del 10 – 12%.

Il comune di Malo per lo smaltimento rifiuti secchi non riciclabili, trovandosi all’interno del bacino VI2, si appoggia all’inceneritore di Schio un impianto”a tecnologia complessa”, per l’incenerimento, anche di rifiuti ospedalieri, con recupero del calore e produzione di energia elettrica. Mentre per tutti gli altri rifiuti prodotti sono smaltiti in impianti di altri bacini di riferimento.

È importante sottolineare che il PTCP di Vicenza segnala l’urgenza di dare avvio alle procedure di ampliamento dell’inceneritore di Schio e della realizzazione di una nuova discarica provinciale. Senza tali interventi la situazione provinciale nello smaltimento rifiuti potrebbe già entrare in crisi da quest’anno.

10.9 Energia

Il problema energetico è una delle priorità dei paesi dell’Unione Europea: è necessario ridurre il consumo di energia, di cui ne viene constatato l’aumento ogni anno, e migliorare la performance energetica degli edifici significa contribuire alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e ai relativi costi energetici in linea con gli impegni assunti dal protocollo di Kyoto.

Dagli studi effettuati dalla Commissione Europea, il settore dei trasporti e quello dell’industria assorbono grandi quote di energia, ma gli edifici sono ancora più energivori, assorbono il 40% circa dei consumi energetici europei, tenendo in considerazione l’illuminazione, il riscaldamento, gli impianti di condizionamento d’aria e l’acqua calda nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro e nelle strutture ricreative. Inoltre gli edifici richiedono consumi crescenti di pari passo con il miglioramento del tenore di vita, che si traduce nel maggior uso degli impianti di condizionamento d’aria e di riscaldamento.

Secondo il rapporto dell’ARPAV “A proposito di …. Energia” la Regione Veneto è caratterizzata da una produzione di energia elettrica che per la maggior parte proviene da centrali termoelettriche ed in parte idroelettriche. In Regione vengono prodotti (nell’anno 2005) i due terzi dell’energia richiesta (20.600 GWh rispetto ai circa 30.400 GWh).

Il fabbisogno energetico per la provincia di Vicenza è assicurato principalmente da quattro principali fonti: energia elettrica, gas metano, prodotti petroliferi e combustibili solidi. Queste fonti soddisfano quasi la totalità della richiesta energetica, in quanto alle altre fonti come carbone, fonti rinnovabili (calore solare, fotovoltaico ecc.) attualmente è riservato un ruolo del tutto trascurabile.

Secondo i dati del PTCP della Provincia di Vicenza il consumo di energia elettrica è andato aumentando. Nella Tabella seguente sono riportati i consumi finali di energia elettrica per la provincia di Vicenza per il periodo 1997 al 2005, suddivisi nelle principali quattro destinazioni finali.

I valori evidenziano per tutti i settori, ad eccezione dell’agricoltura, un aumento costante del consumo dell’energia elettrica.

Figura 10-19. Destinazione dei consumi finali di energia elettrica in provincia di Vicenza (fonte:

PTCP della Provincia di Vicenza)

Per quanto riguarda i consumi di gas metano continua ad aumentare in modo particolarmente sostenuto a livello nazionale mentre a livello comunale, a Malo, l’impiego di gas metano nell’industria è andato leggermente diminuendo.

COMUNE SETTORE 2000 2001 2002 2003 2004 2005

MALO Industria 30,6 m3/anno 29,2

PAT MALO – VAS STATO AMBIENTE 07P19_W01R01_stato ambiente.doc 97 Figura 10-20. Consumi di gas metano per il comune di Malo (fonte: quadro conoscitivo. Regione

Veneto)

Il comune di Malo con delibera n° 35 del 31/07/2007 ha individuazione le zone non metanizzate ai fini dell’agevolazione per il gasolio e per il gpl utilizzati come combustibili per il riscaldamento.

Come si vede dalla figura successiva le aree non metanizzate sono principalmente quelle agricole e della zona collinare.

Figura 10-21. Individuazione delle zone non servite dalla rete di gas metano (fonte: Delibera comunale n° 35 del 31/07/2007)

Nel territorio comunale le fonti di energia utilizzate sono principalmente quelle tradizionali ma è fondamentale l’apertura verso le fonti rinnovabili che possono essere l’energia idroelettrica, l’energia eolica, le biomasse, i residui zootecnici e coltivazioni energetiche, l’energia solare e l’energia geotermica.

Affidarsi alle fonti alternative, superando le difficoltà legate ai maggiori costi di

Affidarsi alle fonti alternative, superando le difficoltà legate ai maggiori costi di

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