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PUNTI DEBOLEZZA AD

1. Case study: Sextantio, albergo diffuso

1.7. Aspetti normat

Un progetto di recupero e di ridestinazione ricettiva è stato reso possibile anche grazie alla positiva sinergia col sistema politico locale: la Società

Sextantio S.p.A in accordo con il Comune ed il Parco Nazionale del Gran

Sasso e Monti della Laga hanno sottoscritto da subito una vera e propria 'Carta dei Valori'94 dove, si legge che Walter Mazzitti -Presidente del Parco

Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga-, Tonino D’Aloisio -Sindaco del Comune di Santo Stefano di Sessanio- e Daniele Elow Kihlgren -Amministratore unico della Soc. Sexantio s.r.l.-95: ESPRIMONO “il

94http://www.gransassolagapark.it/pdf/Carta.Stefano.pdf Carta dei valori di Santo Stefano di Sessanio. Santo Stefano di Sessanio, 7 agosto 2002

95 Ognuno, per quanto di propria competenza, si impegna a: rimuovere i detrattori della qualità architettonica ed ambientale presenti in Santo Stefano di Sessanio e nel suo circondario; impedire ogni azione che possa pregiudicare e/o alterare l’autenticità e le qualità del singolo immobile, del tessuto urbano nel suo insieme e del contesto naturale; riqualificare gli ambiti circostanti l’edificato riconoscendo nella integrazione tra spazio antropico e contesto naturale una peculiarità di alto valore per il Parco Nazionale del Gran Sassoe Monti della Laga e il comune di Santo Stefano di Sessanio; tutelare e promuovere la conoscenza dell’eccezionale paesaggio agrario nell’area circostante l’insediamento di Santo Stefano di Sessanio; conservare e promuovere le caratteristiche forme di insediamento rurale sparse nel territorio come le “condole” o le grotte sub-urbane adibite alla conservazione delle derrate alimentari;

promuovere la conoscenza di Santo Stefano di Sessanio quale luogo rappresentativo

riconoscimento dell’alto valore dell’insediamento di Santo Stefano di Sessanio e del suo territorio, quale testimonianza autentica di una singolare condizione di conservazione di valori storici, architettonici, antropologici ed ambientali”, RIAFFERMANO “l’impegno alla tutela di tali valori consapevoli che gli stessi costituiscano patrimonio culturale della collettività e presupposto per uno sviluppo turistico compatibile di Santo Stefano di Sessanio e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”, DICHIARANO “la volontà che l’abitato di Santo Stefano di Sessanio ed il suo contesto continuino ad essere testimoni delle trascorse vicende umane e protagonisti di uno sviluppo compatibile con i principi di rigorosa tutela e conservazione dell’ambiente culturale della collettività e presupposto per uno sviluppo turistico compatibile”.

Ma il virtuosismo di S. Stefano si spinge ben oltre, infatti D. Kihlgren sin dall'inizio del progetto ha fermamente sostenuto l'importanza dell'inibizione totale del nuovo costruito in contesti unici come quello in esame. Egli ha più volte fatto richiesta ai Comuni che conservano nei loro territori borghi storici con rilevanza storico-paesaggistica di dichiarare l'inedificabilità di nuove costruzioni su tali aree, sostiene che l'inedificabilità è l’unica soluzione per impedire che altre significative porzioni delle zone appenniniche del centro e del sud Italia vengano irrimediabilmente deturpate e perdute. La sua non è solo un’istanza di tipo culturale, egli pensa che nel cosiddetto ‘Patrimonio storico minore’ ci sia una risorsa in chiave turistica ed economica di notevole importanza. Ma solo a patto di lasciarsi alle spalle certe modalità d’intervento e muovendosi in direzione di una reale valorizzazione di quei territori. E la chiave di volta è il recupero del costruito storico, ponendo attenzione, caso per caso, all’identità del

Sasso e Monti della Laga; avviare e/o sostenere iniziative finalizzate ad uno sviluppo turistico sensibile alla qualità ed autenticità diffusa di Santo Stefano di Sessanio e del Parco Nazionale e Monti della Laga; promuovere e sostenere ogni azione rispettosa dei principi espressi dalla “Carta dei Valori”; impedire ogni azione contraria ai principi espressi dalla “Carta dei Valori”; ispirare, da parte del Comune di Santo Stefano di Sessanio i propri strumenti urbanistici generali ed attuativi ai principi della Carta dei Valori.

luogo.

Oggi finalmente possiamo affermare che D. K. è riuscito anche in questo intento, a fine Ottobre 2013 il Consiglio comunale ha adottato un Documento programmatico che dispone l’inedificabilità96 di alcune aree di pregio (circa 500.000 m2) a ridosso del centro storico di S. Stefano. “Le

suddette aree, -si legge in una nota- erano destinate in precedenza dal piano regolatore a ospitare insediamenti edilizi e servizi, ma grazie alla scelta del consiglio ora saranno salvaguardate. La scelta del consiglio comunale dimostra che, con la dovuta lungimiranza, è possibile utilizzare il tradizionale strumento del piano regolatore anche per usi innovativi come il contenimento del consumo di suolo e la tutela dei contesti di pregio, storico, paesaggistico e rurale.”

Sempre nel 2013 si raggiunge un altro importante traguardo: il 30 luglio 2013 il Consiglio regionale d'Abruzzo approva con verbale n. 157/7 (pubblicata nel BURA -bollettino ufficiale regione Abruzzo- il 21 Agosto 2013, n. 79 Speciale ed entrata in vigore il 22 Agosto 2013) una legge sugli alberghi diffusi: L.R 9 Agosto 2013, n. 2297 “Recupero e restauro dei borghi

antichi e centri storici minori nella Regione Abruzzo attraverso la valorizzazione del modello abruzzese di ospitalità diffusa”. Disciplina

dell'albergo diffuso. Fino ad oggi l'albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio faceva parte, data la mancanza di una legislazione, della categoria “Affitta Camere” e l'Agenzia del territorio contava sei appartamenti di sua proprietà con un numero di posti letto variabile: uno da 11 pax, uno da 8 pax, tre da 5 pax, ed infine uno da 2 pax.

96 http://www.abruzzo24ore.tv/news/A-Santo-Stefano-stop-a-cemento-e-consumo-di- suolo-il-plauso-dell-Istituo-nazionale-di-urbanistica/130926.htm Art. “A Santo Stefano

stop a cemento e consumo di suolo, il plauso dell'Istituto nazionale di urbanistica”, 5

Dicembre 2013

97 http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/2013/lr13022.htm Legge regionale 9 Agosto 2013 n. 22 Disciplina dell'albergo diffuso.

2. Considerazioni sulla replicabilità del modello Albergo diffudo