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Aspetti positivi e controindicazioni

I. COMPLESSITÀ DEL SISTEMA ODIERNO:

5.3 Aspetti positivi e controindicazioni

La proposta mira a garantire in primo luogo una semplificazione della disciplina tributaria mediante l’eliminazione degli ammortamenti, i quali inevitabilmente richiedono la tenuta di scritture contabili complesse e richiedono l’esecuzione di calcoli per la determinazione del valore di ciascun bene ammortizzabile per ciascun periodo di imposta. Occorre poi ulteriormente rilevare che il periodo di ammortamento di determinati beni non risulta più coerente con la reale vita utile degli stessi essendo il decreto che la disciplina risalente al 1988207, se si pensa all’evoluzione tecnologica che si è verificata negli ultimi 30 anni è evidente come l’obsolescenza dei beni sia divenuta sempre più celere.

207 Decreto Min. 31/12/1988.

Come già accennato un ulteriore obiettivo perseguito dalla riforma consiste nell’incentivazione degli investimenti attraverso la garanzia della immediata deducibilità delle spese sostenute. Si ritiene che il Governo potrebbe comunque modulare la percentuale di deducibilità degli investimenti e delle spese laddove non si ritenesse opportuno garantirla per l’intera spesa sostenuta (limiti alla deducibilità dei costi sono infatti ad oggi presenti nel nostro ordinamento). Ciò consentirebbe di modulare la disciplina fiscale in ragione della fase del ciclo economico in cui ci si trova ma, d’altro canto, si reputa un valore da perseguire il fatto di assicurare una certa stabilità della disciplina tributaria al fine di garantire prevedibilità al trattamento fiscale degli investimenti ed in generale delle attività.

Molti autori hanno tuttavia osservato come l’eliminazione, o comunque la riduzione, dei vincoli alla deduzione dei costi sostenuti implicherebbe una perdita di gettito per l’Erario.208

Un ulteriore vantaggio della proposta sarebbe quello di migliorare la compliance alla normativa e ciò anche grazia al fatto che i flussi di cassa sono elementi facilmente determinabili oltre che scarsamente controvertibili. L’amministrazione finanziaria dispone di dati sufficienti all’accertamento dei flussi verificatisi (potenzialmente potrebbe essere incentivato anche l’uso di conti qualificati) e ciò dovrebbe rappresentare un disincentivo all’evasione fiscale. Anche l’incremento del numero delle liquidazioni dell’imposta (quattro o dodici in ragion d’anno) dovrebbe garantire un disincentivo all’evasione facendo percepire l’adempimento dell’obbligazione

208 (Tra gli altri) F. GHISELLI, La Cash Flow Tax e il mito fallace delle semplificazioni ad ogni costo, Ilsole24Ore, 13 agosto 2020.

Ma anche D. VIRGILLITO, Cash Flow Tax: c’è da preoccuparsi? IPSOA Quotidiano, 15 settembre 2020.

tributaria al contribuente quale un costo relativo alla attività correlato all’andamento dei flussi di cassa e non richiedendo complesse pianificazioni finanziarie come avviene nel caso del pagamento dell’imposta in due rate più il saldo (che comunque è contestuale alla prima rata dell’anno successivo).209

L’aumento del numero delle liquidazioni dovrebbe inoltre stabilizzare le entrate tributarie evitando che l’erario veda periodi di picco e periodi di carenza di risorse. La macchina pubblica necessita infatti di risorse continue per poter operare e la presenza di flussi altalenanti implica una più complessa pianificazione.210

Tale osservazione non è accettata da tutti, vi è chi osserva che crisi di liquidità dello Stato si manifesterebbero, in situazioni di crisi, anche applicando il regime di Cash Flow Tax e che, al contrario, in periodi di stabilità il sistema attuale risulta meglio rodato e garantisce, previa un’adeguata pianificazione finanziaria ed una corretta gestione delle risorse, di sostenere le spese pubbliche.

Un rischio che è stato sottolineato è legato al fatto che, poiché la fatturazione non implica necessariamente che il flusso di cassa si manifesti contestualmente, potrebbero risultare necessari ulteriori adempimenti al fine di rilevare il reddito liquido; una limitazione all’uso del contante potrebbe risultare opportuna così da poter rilevare i flussi in entrata ed in uscita dai conti correnti bancari mediante documentazione rilasciata dallo stesso istituto di credito.

L’eventuale creazione di nuovi adempimenti contabili rischierebbe di complicare le formalità necessarie e dunque di realizzare l’opposto

209 AGENZIA DELLE ENTRATE, Audizione del Direttore dell’Agenzia delle entrate Avv. Ernesto Maria Ruffini, 14 settembre 2020.

210 F. GHISELLI, La Cash Flow Tax e il mito fallace delle semplificazioni ad ogni costo, Ilsole24Ore, 13 agosto 2020.

dell’obiettivo perseguito soprattutto se si considera che tali adempimenti dovrebbero essere posti in essere con una frequenza di gran lunga superiore rispetto al passato. Per taluni anche solamente il fatto che il conteggio degli acconti andrebbe effettuato con cadenza mensile o trimestrale implica la vanificazione di qualunque finalità di semplificazione.211

Si osserva che l’introduzione dell’imposta per gradi rischierebbe di far venir meno la neutralità della disciplina fiscale costringendo alcuni contribuenti ad assumere una forma giuridica piuttosto che un'altra al fine di beneficiare del trattamento fiscale più favorevole; è pur vero che si tratterebbe di una disciplina transitoria e che dunque, se l’implementazione non richiedesse tempi eccessivi, potrebbe non creare problemi di rilievo.

Vi è in dottrina chi ritiene che la lesione del principio di capacità contributiva si manifesterebbe solo in circostanze eccezionali (per esempio la crisi economica generata dalla pandemia di Covid19) e che dunque sarebbe risolvibile mediante misure speciali varate ad hoc:

quali per esempio misure dilatorie o la sospensione degli adempimenti e che in condizioni fisiologiche le difficoltà si risolverebbero meramente mediante una corretta gestione finanziaria.

Si è ipotizzato che l’introduzione d’urgenza della riforma, lungi dal perseguire obiettivi di semplificazione, sia funzionale a garantire all’Erario un gettito adeguato per il periodo di imposta 2021, altrimenti l’acconto di giugno, basandosi sul reddito realizzato nel 2020, che si stima essere mediamente meno elevato degli anni precedenti a causa del noto periodo di chiusure generalizzate verificatosi, comporterebbe una grave perdita di risorse; perdita che sarebbe scongiurata ove

211 D. VIRGILLITO, Cash Flow Tax: c’è da preoccuparsi? IPSOA Quotidiano, 15 settembre 2020.

l’imposta venisse versata per cassa sulla base dei flussi realizzati nel corso del anno in corso. È pur vero che, per quanto celere possa essere la stesura e l’implementazione della riforma, difficilmente questa sarebbe realizzabile prima del secondo semestre dell’anno in corso e dunque tale finalità sottesa alla proposta del Direttore Ruffini deve essere ridimensionata.