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Disciplina applicabile alle persone fisiche

I. COMPLESSITÀ DEL SISTEMA ODIERNO:

4. U LTERIORI PROPOSTE IN MERITO E DIFFERENZE RISPETTO ALLA

4.1 Proposta di riforma del sistema fiscale del 1977 del

4.1.2 Disciplina applicabile alle persone fisiche

Come si era anticipato la Cash Flow Tax proposta da W. E. Simon è una imposta sui consumi, ed in particolare, una imposta che prende in considerazione il totale delle entrate di un soggetto passivo di imposta a cui occorre sommare le donazioni ricevute e il ricavato dalle vendite di beni. Al risultato così ottenuto occorre poi dedurre il valore del risparmio realizzato dal medesimo soggetto.

È tuttavia opportuna una precisazione, non tutto il risparmio sarebbe idoneo ad essere dedotto dalla base imponibile ma solo quello che viene effettuato per mezzo dei c.d. qualified account.

Per qualified account si intendono banche e istituti finanziari che sono stati così contrassegnati e che hanno il compito di certificare le

148 Cfr. Cap. introduttivo.

149 DEPARTMENT OF TRESURY, Blueprint for Basic Tax Reform, cit. P. 113.

operazioni di deposito e di prelievo di valore da parte dei contribuenti.

È irrilevante in cosa vengano investiti tali risparmi (azioni; conti di deposito; obbligazioni ecc.). Quanto depositato in tali conti qualificati non è soggetto a tassazione, né al momento del deposito, né nel caso in cui gli stessi dovessero produrre redditi di capitali. In altre parole, i dividendi delle azioni, gli interessi delle obbligazioni o quelli pagati sulle somme depositate presso conti di deposito, fin tanto che dovessero rimanere depositati all’interno di un qualified account non contribuirebbero a formare la base imponibile. Saranno invece assoggettati a tassazione nel momento in cui dovessero fuoriuscire da tali conti al fine di impiegarli per finalità di consumo. In altre parole ciò che avviene è sostanzialmente una posticipazione della imposta su quei redditi. Potenzialmente l’imposta potrebbe anche non essere mai dovuta se non si procede mai alla distrazione di dette somme dai conti summenzionati.

In seguito ad una operazione, per esempio una cessione di azioni detenute tramite un qualified account, se l’importo così percepito dovesse essere impiegato a fini di consumi (per esempio acquistando una macchina o un mobile per la casa) il ricavato dalla vendita (nell’esempio delle azioni) sarebbe sottoposto a tassazione, ma se al contrario il ricavato dovesse essere nuovamente investito in azioni od in un’altra operazione esercitabile presso un qualified account, l’importo non contribuirebbe a formare la base imponibile.

In alternativa un contribuente potrebbe veicolare il proprio risparmio verso soggetti diversi rispetto ai qualified account. Non potrebbe tuttavia in tal modo beneficiare della deduzione dalla base imponibile del risparmio e dunque tale valore contribuirebbe a formare il proprio reddito ma, al contrario di quanto detto prima, i redditi prodotti dal capitale investito sarebbero esenti da imposta indipendentemente dall’impiego che ne venga fatto.

L’imposta verrebbe pertanto anticipata al momento dell’investimento150.

Il deposito in conti correnti, che per definizione non sono strumenti di investimento, non dovrebbero dar diritto a deduzione dalla base imponibile delle relative somme. Si tratta infatti semplicemente di somme destinate al consumo ed in attesa di essere consumate. Del pari i prelievi da conti correnti non incrementerebbe la base imponibile avendovi già concorso precedentemente all’atto della percezione delle relative somme. Per questa ragione i conti correnti non dovrebbero essere considerati qualified account.151

La famiglia, secondo il documento rilasciato dal Dipartimento del Tesoro statunitense, dovrebbe essere trattata come un soggetto unitario e ciò perché, in una imposta sui consumi, se così non fosse, si renderebbe necessario individuare quali risorse sono state consumate da ciascun membro, operazione senz’altro non agevole e che risulta in contrasto con la continua ricerca della massima semplicità posta in essere da chi persegue questo modello di tassazione. Si propone ulteriormente di individuare dei correttivi che tengano conto del numero dei componenti della famiglia ai fini della individuazione della corretta aliquota applicabile.

Le donazioni, come precedentemente accennato, seguirebbero una disciplina peculiare: il donante avrebbe la possibilità di dedurre il valore della donazione medesima, la quale, invece, contribuirebbe a formare il reddito del donatario. Quest’ultima regola troverebbe applicazione solo a condizione che il donante sia un soggetto passivo di imposta, sicché, a titolo di esempio, un dono di un genitore nei confronti di un figlio ancora nella casa genitoriale non sarebbe tassabile nei confronti di

150 DEPARTMENT OF TRESURY, Blueprint for Basic Tax Reform, cit. P. 115.

151 DEPARTMENT OF TRESURY, Blueprint for Basic Tax Reform, cit. P. 122.

quest’ultimo e non sarebbe deducibile dal genitore. Nel momento in cui il figlio dovesse uscire dalla casa familiare, la sua dotazione iniziale di risorse, eventualmente fornitagli dai genitori, sarebbe considerata a tutti gli effetti una donazione.

La medesima logica è applicabile anche nei confronti delle donazioni ad enti caritatevoli, la deduzione non darebbe diritto a deduzione e non sarebbe imponibile nei confronti del donatario, ciò da un lato perché si reputa che le donazioni nei confronti di tali enti non sono necessariamente costituite da denaro e ciò non renderebbe agevole a quest’ultimo di disporrei dei mezzi per far fronte all’imposta, dall’altro perché si individuano i beneficiari della donazione nella collettività che fruisce dei servizi dell’ente caritatevole e non l’ente stesso, rendendo pertanto inopportuno far ricadere l’imposta su tale ente.

I consumi destinati all’acquisto di beni di durata pluriennale verrebbero tassati integralmente nell’anno di acquisto. Si osserva che il costo di un bene durevole riflette l’insieme dei benefici che l’acquirente ritiene di poter trarre dal medesimo e quindi il valore totale del consumo dello stesso152 e, pertanto, l’inclusione del valore del bene nella base imponibile relativa all’anno di acquisto dello stesso costituirebbe una imposta anticipata sui consumi che saranno posti in essere negli esercizi futuri.

Ciò tuttavia risulta coerente rispetto ai principi di una Cash Flow Tax che, naturalmente, applicando il principio di cassa presuppone che l’imposta sia applicata nell’esercizio in cui si verifica il flusso od il deflusso finanziario, indipendentemente dall’esercizio di competenza dello stesso.

152 DEPARTMENT OF TRESURY, Blueprint for Basic Tax Reform, cit. P. 122.

Nel caso in cui un contribuente dovesse contrarre un mutuo il trattamento fiscale dello stesso sarebbe differente a seconda del fatto che la controparte contrattuale sia un qualified account o meno.

Nel primo caso l’importo ricevuto a titolo di mutuo contribuirebbe alla formazione della base imponibile del mutuatario salvo poi la possibilità di dedurre, con la periodicità determinata dal principio di cassa, le somme restituite e gli interessi versati.

Nel caso invece in cui il mutuo dovesse essere stato contratto al di fuori di un qualified account, le somme ricevute non concorrerebbero a formare la base imponibile ma, specularmente, non sarebbe possibile dedurre dalla base imponibile i versamenti effettuati a titolo di restituzione del capitale e gli interessi.

4.1.3 Disciplina applicabile ai redditi derivanti da attività di