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Le attività svolte per prevenire e contrastare la dispersione scolastica

Nel documento Gruppo di Lavoro INDIRE: (pagine 97-106)

Al 31 dicembre 2014, solo 41 reti avevano chiuso e terminato la gestione dell’intero progetto

4.4. Gli studenti coinvolti (target prioritario)

4.4.3. Le attività svolte per prevenire e contrastare la dispersione scolastica

Il modulo dell’accoglienza, sebbene obbligatorio, non è stato seguito da tutti i destinatari: 3.449 partecipanti su 47.293, il 7,3%, non l’hanno infatti frequentato. Si può ipotizzare che ciò sia dovuto a un’errata interpretazione degli intenti con i quali questo era stato pensato. Si trattava, infatti, di un modulo di accompagnamento che doveva estendersi a tutta la durata del percorso ed era volto a una condivisione delle finalità degli interventi, a sensibilizzare i destinatari a un’autovalutazione dei propri cambiamenti, a una riflessione sugli ostacoli incontrati, sul proprio percorso di crescita e sul proprio miglioramento; il tutto con il supporto del tutor docente della scuola e di psicologi professionisti. In alcuni casi, al contrario di quanto fino a ora detto, lo svolgimento del modulo si è esaurito nelle prime fasi del percorso ed è stato destinato principalmente ad approfondire la raccolta di informazioni socio-demografiche sui destinatari e alla esclusiva valutazione dei bisogni iniziali senza un monitoraggio

91 dell’evoluzione delle varie specifiche situazioni durante lo svolgimento delle attività; è dunque plausibile che per coloro che sono stati iscritti ai percorsi non dall’inizio, ma in corso d’opera, non sia stato possibile frequentare il modulo dell’accoglienza.

Nei grafici seguenti è riportata la distribuzione della partecipazione dei bambini e degli allievi per tipo di modulo.

Graf. 6 Bambini e allievi destinatari che hanno partecipato ad almeno un modulo per tipo

43.844

29.286

8.023 5.707

3.972 3.699 3.481

2.184 2.009 1.928 1.898 1.698 1.451 536 0

5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 45.000 50.000

92

Graf. 7 Bambini e allievi destinatari stranieri che hanno partecipato ad almeno un modulo per tipo

1.442

936

281

173 167

97 95 70 66 57 55 51 40 15

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600

93 Dai due grafici emerge che si è cercato di coinvolgere i ragazzi soprattutto con una didattica di tipo laboratoriale, spesso sviluppata nell’ottica della verticalità e a classi aperte.

I vari tipi di laboratorio realizzati durante l’esperienza F3 sono stati classificati nelle seguenti categorie:

 laboratorio di attività espressive linguistico-corporee;

 laboratorio di attività artistico-espressive;

 realizzazione di prodotti di informazione e comunicazione;

 laboratorio di attività manuali;

 attività di recupero, riciclaggio e sviluppo sostenibile;

 laboratori di musica,

 laboratorio di lingua inglese;

 attività di mediazione culturale e linguistica per ragazzi di cittadinanza non italiana;

 laboratorio eno-gastronomico;

 scoperta e osservazione del territorio;

 campo-scuola;

 laboratorio di informatica;

 orto e giardinaggio.

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Graf. 8 Classificazione dei moduli laboratorio

I laboratori di attività espressive linguistico-corporee hanno riguardato principalmente esperienze di teatro, di danza, di scrittura creativa e di lettura espressiva, e percorsi museali nei quali i ragazzi si sono cimentati con l’autoritratto.

L’espressione artistica è stata promossa attraverso la fotografia, i laboratori di grafica e di disegno, di realizzazione scenografica, di pittura, di ceramica, di terracotta, di scultura.

Molto apprezzata dai ragazzi la realizzazione di cortometraggi, che a volte li ha portati a partecipare a Festival anche internazionali; altri prodotti di informazione e comunicazione realizzati con l’aiuto degli esperti sono stati siti web, web radio, web tv. La riorganizzazione della biblioteca della scuola come spazio autogestito è stata un’altra impresa molto praticata.

Tra le attività manuali maggiormente proposte ricorrono la realizzazione di costumi, di gioielli e la

95 Molto diffuse le attività di recupero, riciclaggio e sviluppo sostenibile, che comprendono al loro interno lo studio della nuova organizzazione e del nuovo impiego dei beni e degli spazi sottratti alla criminalità organizzata.

In molti percorsi si è deciso di fare delle uscite con i ragazzi, finalizzate alla riscoperta del proprio territorio sotto vari punti di vista: storico, produttivo, paesaggistico e folkloristico.

Gli orti didattici sono stati una delle attività privilegiate, soprattutto per i più piccoli e per la scuola secondaria di primo grado.

Se si guarda all’Azione F3 nel suo complesso e ai giudizi dati dal Gruppo di Direzione e Coordinamento delle reti si può fare un bilancio positivo delle attività svolte. La partecipazione alle attività è stata attiva e interessata soprattutto nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione; gli allievi più grandi della scuola secondaria di secondo grado a volte hanno avuto difficoltà a cogliere in pieno la mission del progetto e quando nei moduli non si sono previste attività laboratoriali specifiche fortemente caratterizzanti il percorso di indirizzo scelto nella scuola di appartenenza questi sono stati giudicati come etichettanti e ad personam. In altri casi, invece, è stato apprezzato il contesto non valutativo e informale dei moduli dei percorsi, durante i quali è stato possibile esplorare il proprio vissuto da condividere con i pari, attraverso esperienze ludiche e spazi aperti alla discussione.

Alcuni ritengono che gli interventi rivolti ai ragazzi di cittadinanza non italiana e ai Rom siano stati tra i più efficaci, quando si è puntato non solo sui bisogni educativi, ma anche su quelli affettivi e relazionali, nella convinzione che nessuno apprende se non si sente riconosciuto. Il riconoscimento è passato anche attraverso l’uso della narrazione e del portfolio, nel quale i ragazzi hanno raccontato la storia dei propri sforzi, i propri progressi e si sono sentiti protagonisti del proprio lavoro. Nel caso specifico dei ragazzi Rom, il primo passo della legittimazione è stato socializzare e sensibilizzare le famiglie sia presso la scuola sia presso i campi nei quali vivono.

Per poter ricreare un contatto con i drop out, molti sostengono sia necessario intervenire attraverso le associazioni presenti nel territorio e gli educatori professionali, prestando maggiore attenzione alla formazione professionale, rispetto alla prospettiva del rientro nel percorso d’istruzione che è troppo difficile da realizzare. Inoltre occorre prestare fede a quanto loro promesso per non creare un senso di vuoto, di scoraggiamento e per non deluderli; i problemi organizzativi dei progetti, i corsi professionali non attivati dalle regioni spesso hanno allontanato i drop out per l’ennesima volta.

Problemi insormontabili per la realizzazione dei progetti si sono rivelati essere i trasporti e la logistica soprattutto quando si è cercato di favorire gli scambi di allievi tra scuole dislocate in diverse realtà territoriali anche all’interno di una stessa municipalità.

96 4.4.4. Le famiglie dei destinatari

La condizione socio-economica della famiglia di provenienza dei bambini e degli allievi destinatari dei moduli è stata ricostruita prendendo in considerazione l’informazione sulla posizione nel mercato del lavoro dei genitori e il loro titolo di studio, che sono state rispettivamente ricodificate nelle variabili

“reddito” e “titolo di studio in macro categorie”. La nuova variabile REDDITO si declina nelle categorie: “senza reddito”, “reddito da lavoro dipendente o da pensione”, “reddito da lavoro autonomo”, “informazione mancante”; la variabile TITOLO DI STUDIO IN MACRO CATEGORIE, nelle categorie: “non espletamento dell’obbligo di istruzione”, “espletamento dell’obbligo di istruzione”, “titolo di studio medio-alto”, “titolo di studio alto”, “informazione mancante”.

Tab. 2 Categorie delle variabili POSIZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO e REDDITO Categorie della variabile POSIZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO

Ricodifica nelle categorie della variabile REDDITO In cassa integrazione Reddito da lavoro dipendente o da

pensione Occupato alle dipendenze pubbliche con contratto di lavoro a tempo

determinato /a progetto Reddito da lavoro dipendente o da pensione

Occupato alle dipendenze pubbliche con contratto a tempo indeterminato

Reddito da lavoro dipendente o da pensione

Occupato alle dipendenze private con contratto a tempo determinato/a

progetto Reddito da lavoro dipendente o da

pensione

Occupato alle dipendenze private con contratto a tempo indeterminato Reddito da lavoro dipendente o da pensione

Pensionato/a

Reddito da lavoro dipendente o da pensione

Lavoratore autonomo Reddito da lavoro autonomo

Imprenditore/libero professionista Reddito da lavoro autonomo In cerca di prima occupazione da meno di 6 mesi Senza reddito

In cerca di prima occupazione da 6-11 mesi Senza reddito In cerca di prima occupazione da 12-23 mesi Senza reddito In cerca di prima occupazione da oltre 24 mesi Senza reddito In cerca di nuova occupazione da meno di 6 mesi Senza reddito In cerca di nuova occupazione da 6-11 mesi Senza reddito In cerca di nuova occupazione da 12-23 mesi Senza reddito In cerca di nuova occupazione da oltre 24 mesi Senza reddito

In mobilità Senza reddito

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Tab. 3 Categorie delle variabili TITOLO DI STUDIO e TITOLO DI STUDIO IN MACRO CATEGORIE

Categorie della variabile TITOLO DI STUDIO Ricodifica nelle categorie della variabile TITOLO DI STUDIO IN MACRO CATEGORIE

Nessun titolo Non espletamento dell’obbligo di istruzione Licenza elementare Non espletamento dell’obbligo di istruzione

Licenza media Espletamento dell’obbligo di istruzione

Superamento del biennio superiore Espletamento dell’obbligo di istruzione Diploma di qualifica (istituto professionale di stato) Titolo di studio medio-alto

Diploma di maturità/diploma di scuola superiore Titolo di studio medio-alto

Laurea I° Livello Titolo di studio alto

Laurea II° Livello Titolo di studio alto

Laurea vecchio ordinamento Titolo di studio alto

Dottorato di ricerca Titolo di studio alto

Laurea magistrale Titolo di studio alto

Informazione mancante Informazione mancante

Non Dichiarato Informazione mancante

Tab. 4 Distribuzione della condizione REDDITO dei genitori dei bambini e degli allievi destinatari degli interventi

Padre Madre

N % N %

Senza reddito 3.473 7,3 19.290 40,8

Reddito da lavoro autonomo 8.187 17,3 1.959 4,1

Reddito da lavoro dipendente o da pensione 11.126 23,5 4.878 10,3

Informazione mancante 24.507 51,8 21.166 44,8

Totale 47.293 100 47.293 100

Tab. 5 Distribuzione della condizione TITOLO DI STUDIO IN MACRO CATEGORIE dei genitori dei bambini e degli allievi destinatari degli interventi

Padre Madre

N % N %

Non espletamento dell’obbligo di istruzione 3.401 7,2 3.505 7,4 Espletamento dell’obbligo di istruzione 13.810 29,2 13.289 28,1

Titolo di studio medio-alto 7.397 15,6 7.953 16,8

Titolo di studio alto 1.626 3,4 1.816 3,8

Informazione mancante 21.059 44,5 20.730 43,8

Totale 47.293 100 47.293 100

Partendo da queste informazioni e dagli stati riportati dai genitori nelle due nuove variabili “reddito” e

“titolo di studio in macro categorie” è stata costruita una tipologia ragionata della condizione socio-economica delle famiglie. La distribuzione della tipologia condizione socio-socio-economica delle famiglie può essere effettuata soltanto in 20.580 casi nei quali i genitori non hanno informazioni mancanti nelle variabili considerate e presenta le seguenti categorie:

98 - famiglie di basso livello socio-economico, famiglie senza reddito che riguarda tutti i ragazzi che hanno entrambi i genitori nello stato “senza reddito” della variabile “reddito”

indipendentemente dal loro stato nella variabile “titolo di studio in macro categorie”;

- famiglie monoreddito da lavoro autonomo, che comprende tutti i ragazzi che hanno un solo genitore con reddito da lavoro autonomo e l’altro nella condizione di “senza reddito”

indipendentemente dal loro titolo di studio;

- famiglie monoreddito da lavoro dipendente o da pensione, che riguarda tutti i ragazzi che hanno un solo genitore con reddito da lavoro dipendente o da pensione e l’altro nella condizione di “senza reddito” indipendentemente dal loro titolo di studio;

- famiglie di livello socio-economico elevato, in cui tutti i ragazzi hanno entrambi i genitori che si trovano in una delle due condizioni “reddito da lavoro autonomo”o “reddito da lavoro dipendente o da pensione” e con un titolo di studio alto;

- famiglie di livello socio-economico medio che riguarda tutti i ragazzi con entrambi i genitori che si trovano in una delle due condizioni “reddito da lavoro autonomo”o “reddito da lavoro dipendente o da pensione” indipendentemente dal titolo di studio, esclusi i casi nei quali entrambi i genitori hanno un titolo di studio alto.

Tab. 6 Distribuzione della condizione socio-economica delle famiglie dei bambini e degli allievi destinatari degli interventi

Condizione socio-economica delle famiglie N %

Famiglie di basso livello socio-economico, famiglie senza reddito 2.554 12,4

Famiglie monoreddito da lavoro autonomo 5.190 25,2

Famiglie monoreddito da lavoro dipendente o da pensione 7.323 35,6 Famiglie di livello socio-economico elevato 644 3,1 Famiglie di Livello socio-economico medio 4.869 23,7

Totale 20.580 100

Se si aggregano le famiglie monoreddito da lavoro autonomo alle famiglie di livello socio-economico medio e le famiglie monoreddito da lavoro dipendente o da pensione alle famiglie di basso livello socio-economico, la nuova distribuzione della condizione socio-economica delle famiglie diventa la seguente.

99 Tab. 7 Distribuzione della condizione socio-economica delle famiglie riaggregata in 3 categorie

Condizione socio-economica delle famiglie riaggregata in 3

categorie N %

Famiglie di basso livello socio-economico, famiglie senza reddito 9.877 48,0 Famiglie di livello socio-economico elevato 644 3,1 Famiglie di Livello socio-economico medio 10.059 48,9

Totale 20.580 100

Nel documento Gruppo di Lavoro INDIRE: (pagine 97-106)