Il fenomeno del crowdfunding si basa su tre attori principali: il proponente (o creator), le piattaforme e i finanziatori (o crowdfunders). Nel seguito del paragrafo verranno illustrate le caratteristiche di questi attori in relazione anche alle motivazioni che li spingono a partecipare al crowdfunding.
3.2.1 Il proponente
Il proponente (o creator) è colui che propone il progetto e che lo pubblica su una piattaforma, o su una pagina internet creata ad hoc, per raccogliere fondi. Diverse sono le ragioni che muovono quest’ultimo a raccogliere fondi tramite il crowdfunding. Particolare, a tal proposito, è un recente studio condotto da Gerber e colleghi che, sulla base di una serie di interviste effettuate ad alcuni creators, hanno individuato sei motivazioni
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principali che spingono i proponenti ad avviare una campagna di
crowdfunding30:
1. Raccogliere fondi.
Come prevedibile, la principale ragione per cui un proponente decide di attivare una campagna di crowdfunding consiste nella possibilità di raccogliere denaro in modo alternativo, finalizzato alla realizzazione della propria idea. La possibilità di ottenere fondi in maniera democratica da parte di una miriade di piccoli investitori risulta, infatti, preferibile al finanziamento tradizionale anche in virtù di una maggiore soddisfazione da parte del ricevente.
2. Stabilire relazioni.
Il crowdfunding consente al creator di stabilire relazioni a lungo termine con i crowdfunders attraverso interazioni continuative che vanno oltre la singola transazione finanziaria. Questo tipo di interazione consente, infatti, al proponente di collaborare direttamente con i suoi sostenitori, coinvolgendoli eventualmente nel processo creativo, e di far passare in secondo piano le tradizionali etichette di produttore e consumatore.
3. Aumentare la consapevolezza del proprio lavoro.
È risaputo che la possibilità di pubblicizzare il proprio lavoro rappresenti uno dei punti chiave del successo. Pertanto i proponenti sono motivati a far conoscere il progetto a una vasta platea, mediante l’utilizzo sia di piattaforme di crowdfunding, che consentono di farsi conoscere dal vasto pubblico della rete, sia attraverso l’attenzione da parte della stampa che, soprattutto nell’ultimo periodo, è particolarmente attenta al fenomeno del crowdfunding.
30 E. Gerber & J. Hui, Crowdfunding: motivations and deterrents for participation, 2012 (disponibile in
formato ipertestuale all’indirizzo: http://egerber.mech.northwestern.edu/wp- content/uploads/2012/11/Gerber_Crowdfunding_MotivationsandDeterrents.pdf).
51 4. Ottenere approvazione.
Un ulteriore motivazione che spinge i proponenti a ricorrere al
crowdfunding attiene alla voglia di soddisfare il proprio desiderio di
approvazione, sia nei confronti di se stessi che del proprio lavoro. Raccogliere finanziamenti attraverso il crowdfunding implica, di fatto, la certezza che esista qualcuno che crede nel progetto proposto al punto da finanziarlo.
5. Replicare esperienze di successo di altri.
Tra le motivazioni addotte dagli intervistati emerge anche la volontà di replicare le esperienze di successo intraprese da altri.
6. Apprendere nuove competenze in materia di raccolta fondi.
È stato osservato come i proponenti che presentano una o più campagne già completate, sia che abbiano avuto successo sia che siano fallite, sono motivati ad attivare altri progetti per poter sviluppare ulteriormente le proprie abilità nell’ambito della raccolta fondi.
3.2.2 Le piattaforme di crowdfunding
L’attività di crowdfunding può essere condotta sul web in prima persona dai promotori, ma più spesso avviene ricorrendo a specifiche piattaforme (crowdfunding platforms o portali online dedicati) sulle quali i proponenti dei progetti possono pubblicarli e sollecitarne il finanziamento, che comunque avviene in modo diretto.
In particolare, le piattaforme di crowdfunding sono siti internet abilitati alla pubblicazione di progetti di raccolta fondi, cui tutti coloro che hanno un’idea interessante possono accedere a costi molto contenuti. Le modalità di pubblicazione variano da piattaforma a piattaforma, sebbene presentino
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caratteristiche comuni: il proponente interessato a ottenere finanziamenti per realizzare un progetto, che sia una singola persona, un’impresa o un’altra organizzazione, dopo aver effettuato la registrazione su una delle piattaforme di crowdfunding attive su internet, potrà pubblicare il suo progetto sul sito web della piattaforma, fornendo un’opportuna descrizione delle caratteristiche e finalità dello stesso unitamente all’indicazione del
plafond da raggiungere, dell’ammontare necessario per la sua
realizzazione, del termine di durata entro il quale dovranno pervenire le offerte, nonché degli eventuali compensi che verranno corrisposti ai finanziatori/investitori. In questo modo, gli utenti e possibili finanziatori, navigando all’interno del sito della piattaforma, avranno la possibilità di visionare tutti i progetti pubblicati, di norma suddivisi per categorie, e scegliere di sostenere economicamente, attraverso un semplice pagamento
online, quelli che ritengono più meritevoli. Al termine della campagna di
raccolta, qualora questa fosse andata a buon fine, la piattaforma, se lo prevede, riceve una percentuale sul totale raccolto: il guadagno per la piattaforma è rappresentato dalla trattenuta di una percentuale su ogni finanziamento erogato o sul totale finanziato.
Per quanto concerne gli ambiti applicativi, le piattaforme di crowdfunding abbracciano qualunque settore della conoscenza (dalla tecnologia all’arte, dall’intrattenimento al sociale) e si distinguono due diverse tipologie:
piattaforme generaliste, che accolgono tante tipologie di progetti diversi (come ad esempio Kickstarter);
piattaforme tematiche, che abbracciano progetti di un’unica tipologia e quindi rivolti semplicemente ad una community e ad un solo settore (come ad esempio Musicraiser, la piattaforma italiana di maggior successo, in termini di community e progetti finanziati, dedicata esclusivamente a progetti culturali relativi al settore della musica).
53 La scelta di un tipo di piattaforma o dell’altra dipende esclusivamente dalle preferenze del progettista e dagli obiettivi che intende raggiungere. Ad esempio, un musicista avrà maggiore probabilità di attirare l’attenzione di utenti appassionati di musica e disposti a finanziare un progetto musicale se lo pubblicherà su una piattaforma tematica, quindi esclusivamente dedicata a questo campo, piuttosto che su una piattaforma generalista, all’interno della quale sarà per lui più difficile differenziarsi.
Nella stragrande maggioranza dei casi, le piattaforme di crowdfunding hanno un raggio d’azione, in termini geografici, limitato: la quasi totalità delle piattaforme svolge la propria attività a livello nazionale, altre a livello continentale e, in pochi casi, a livello mondiale. La scelta di molte piattaforme di limitare il proprio operato ad un territorio più ristretto è sostanzialmente motivata dalla volontà di garantire la parità di trattamento agli utenti provenienti da diversi ambiti territoriali che hanno accesso a una stessa piattaforma, in quanto la normativa in materia di crowdfunding non è definita a livello globale, bensì varia da paese a paese.
Le piattaforme rivestono un ruolo fondamentale nel processo di
crowdfunding per una serie di motivi:
1. forniscono ai creator la possibilità di presentare il proprio progetto alla comunità di internet, abbattendo le frontiere geografiche della comunicazione;
2. consentono piccole transazioni finanziarie per rendere possibile un’ampia partecipazione al finanziamento con limitato rischio da parte dei singoli crowdfunders;
3. forniscono informazioni su crowdfunders e creators, nonché gli strumenti per comunicare reciprocamente in maniera diretta. Questo vantaggio offerto dalle piattaforme è assimilabile, in senso lato, all’abbattimento dei costi di ricerca della controparte.
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Ulteriore aspetto rilevante delle piattaforme risiede nel fatto che, attraverso le loro attività, creano una comunità virtuale al loro interno e rendono pertanto possibile al proponente lo sviluppo congiunto del progetto con la
community. Questo porta il proponente a beneficiare dei consigli della community che, in ultima istanza, si traducono in una maggiore qualità del
progetto il quale, in una certa misura, è come se avesse già passato in questo modo la fase di pre-test del mercato.
Nonostante l’importanza delle piattaforme come elemento centrale del
crowdfunding, non si può fare a meno di evidenziare come esistano casi
esemplari di iniziative di crowdfunding portate avanti con successo senza ricorrere ad una piattaforma (cd. Do It Yourself Crowdfunding)31, ma si tratta di casi isolati e particolari. Ciò avvalora la tesi di quanti, come Burkett (2011), sostengono che le piattaforme di crowdfunding non siano essenziali al funzionamento dello stesso, sebbene lo agevolino: “Crowdfunding usually implies the presence of an intermediary, who
serves as a matchmaker between promoters and funders. An intermediary, however, is not essential to the definition. Instead, the key is the many-to- one relationship between funders and a promoter. The reality is that intermediated crowdfunding is simply more practical for most promoters”32.
3.2.3 I crowdfunders
I crowdfunders (o più semplicemente funders) sono coloro che apportano le risorse finanziarie necessarie a sostenere uno o più progetti. In particolare,
31 Nota a tal proposito è la campagna elettorale del presidente degli USA, Barack Obama, nel 2008. 32 E. Burkett, A crowdfunding exemption? Online investment crowdfunding and U.S. securities
regulation, 2011 (consultabile in formato ipertestuale all’indirizzo:
55 essi costituiscono la base delle community online nell’ambito delle quali avviene la raccolta fondi.
Dal punto di vista delle motivazioni che spingono gli individui a finanziare un progetto di crowdfunding, diventando quindi crowdfunders, gli studi condotti da Gerber e colleghi (2011)33 hanno identificato tre macro categorie34:
1. Ottenere ricompense.
Una delle motivazioni che spingono i crowdfunders a investire è certamente il desiderio di ricevere una ricompensa per il contributo dato, ricompensa che può essere di vario genere e che non necessariamente deve essere pecuniaria. Infatti, in alcuni casi, i
crowdfunders potrebbero non avere interesse a ricevere un compenso
di quel tipo poiché, per esempio, il progetto finanziato riveste un carattere esclusivamente sociale.
2. Supportare il proponente e la causa che esso promuove.
I crowdfunders sono generalmente più portati a sostenere quei progetti nei quali vedono proiettata la propria identità e la possibilità di perseguire cause coerenti ai propri valori.
3. Essere parte di una comunità.
Supportare un progetto consente al crowdfunder di sentirsi parte di una community che condivide le stesse idee. Essere parte di una comunità di persone consente anche di avere un ruolo attivo nel definire le caratteristiche del prodotto/servizio che verrà realizzato dal progetto, grazie ai feedback e ai consigli che esso può fornire
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Gerber e colleghi hanno studiato anche cosa spinge le persone a supportare i progetti, aspetto ritenuto importante in quanto essi influenzano quali idee saranno effettivamente finanziate.
34 E. Gerber & J. Hui, Crowdfunding: motivations and deterrents for participation, 2012 (disponibile in
formato ipertestuale all’indirizzo: http://egerber.mech.northwestern.edu/wp- content/uploads/2012/11/Gerber_Crowdfunding_MotivationsandDeterrents.pdf).
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confrontandosi con i membri della community e con il proponente stesso.