• Non ci sono risultati.

2.6 Tecnologie abilitanti

2.6.9. Augmented reality

Con il termine inglese augmented reality, che in italiano significa “realtà aumentata”, si intende un arricchimento sensoriale della percezione umana mediante informazioni multimediali, attraverso dispositivi mobili, di visione, di ascolto o di manipolazione, che l’uomo non riesce a percepire naturalmente.

La “realtà aumentata” è una delle due dimensioni della realtà digitale; l’altro aspetto è rappresentato dalla realtà virtuale. Mentre la “realtà aumentata” permette all’utente di vedere parti digitali, sovrapposte a parti fisiche, quella virtuale isola l’utente dall’ambiente esterno, facendolo immergere in una realtà digitale parallela, che lo assorbe completamente.

La possibilità di avere un ambiente virtuale da utilizzare come scenario di prova permette anche di migliorare la formazione del proprio personale e di risolvere quei problemi di sicurezza che potrebbero venire a formarsi nel momento in cui la formazione del personale avvenisse in un ambiente reale. Il danno che un errore umano può causare nella fase di progettazione mentre nell’ambiente virtuale può essere aggiustato senza troppe conseguenze negative, nel mondo concreto non protetto, si traduce in costi e problemi di sicurezza. Attraverso questa tecnologia è possibile incidere positivamente sul valore

37 BAGNOLI C., BRAVIN A., MASSARO M., VIGNOTTO A. Business Model 4.0 I modelli di business

vincenti per le imprese italiane nella quarta rivoluzione industriale, Venezia, Edizione Ca’ Foscari, 2018,

45

economico a seguito del risparmio dei costi ottenibile per due ragioni: si riducono i tempi necessari alla realizzazione del prodotto e, inoltre, si prevede un uso minore di materiali. I sistemi basati sulla “realtà aumentata” supportano una varietà di servizi, come la selezione dei pezzi di ricambio in un magazzino e l'invio di istruzioni di riparazione su dispositivi mobili. Questi sistemi sono ancora agli inizi, ma in futuro le aziende faranno un uso molto più ampio della realtà aumentata per fornire ai lavoratori informazioni in tempo reale, migliorare il processo decisionale e le procedure di lavoro.

Attraverso la realtà aumentata, i lavoratori possono ricevere istruzioni di riparazione su come sostituire un particolare componente mentre guardano il sistema che necessita di riparazione. Queste informazioni possono essere visualizzate direttamente nel campo visivo dei lavoratori utilizzando dispositivi come gli occhiali di realtà aumentata.

Tra i vari esempi possiamo ricordare il caso Mitsubishi Electric, che nel 2016, ha introdotto una tecnologia di realtà aumentata per supportare i processi di manutenzione. Questa si basa su un modello tridimensionale che consente al tecnico che indossa gli smart glasses di confermare l’ordine di ispezione su un display AR (augmented reality) e quindi di immettere i risultati tramite comandi vocali. Questa tecnologia aiuta a ridurre il carico di lavoro e a evitare errori di immissione grazie all’inserimento tramite comandi vocali, anche in ambienti rumorosi. Il sistema potrà essere utilizzato per una serie di lavori di manutenzione,quali ispezioni degli impianti di trattamento delle acque e degli impianti elettrici degli edifici. Inoltre, la tecnologia adottata, avvalendosi di un modello tridimensionale che deriva da una scansione degli oggetti con una telecamera RGBD

46

(Red, Green, Blue, Deepth), consente di ottenere un’immagine di realtà aumentata più precisa.38

Un altro esempio interessante è il caso Siemens, che per il suo software Comos ha sviluppato un modulo di formazione virtuale per operatori di impianti che utilizza un ambiente 3D realistico e si basa su dati con occhiali di “realtà aumentata” per addestrare il personale dell'impianto a gestire le emergenze. In questo mondo virtuale, gli operatori possono imparare a interagire con le macchine cliccando su una cyber-rappresentazione, possono anche modificare i parametri e recuperare i dati operativi e le istruzioni di manutenzione39.

Pertanto, questo nuovo sistema cambierà anche i rapporti delle aziende con i loro fornitori, clienti e muterà il rapporto esistente tra uomo e macchina. Grazie alle connessioni internet ultraveloci, ai sistemi di cloud efficienti e alla presenza dei big data sarà possibile raggiungere un'elevata flessibilità nella produzione, un'alta personalizzazione del prodotto e ciò consentirà di considerare il consumatore non più come massa ma come singolo individuo con delle sue specifiche esigenze. Tutto questo determinerà una riduzione dei costi di produzione dovuta alla riduzione dei tempi di attesa tra la progettazione, la realizzazione e la commercializzazione dei prodotti.

38 BAGNOLI C., BRAVIN A., MASSARO M., VIGNOTTO A. Business Model 4.0 I modelli di business

vincenti per le imprese italiane nella quarta rivoluzione industriale, Venezia, Edizione Ca’ Foscari, 2018,

85.

39RÜßMANN Micheal, Markus, Lorenz, Gerbert, Philipp, Waldner, Manuela, Pascal, Jan Justus. Boston Consulting Group. Industry 4.0: The Future of Productivity and Growth in Manufacturing Industries - BCG, Aprile 2015, 5

47

TERZO CAPITOLO

IL PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0

3.1 Premessa

Dopo aver analizzato nel precedente capitolo lo sviluppo dell’Industria 4.0 in generale, con le sue peculiarità e le sue tecnologie abilitanti, appare opportuno soffermarsi, a questo punto, su come questo fenomeno si innesti in Italia.

Fu la Germania, come già detto in precedenza, a gettare le basi per questa ondata rivoluzionaria, infatti con i suoi risultati positivi ispirò gli altri Paesi europei, fra cui l’Italia. Ma fu solo nel 2016 che in Italia si iniziò a parlare di digitalizzazione con il “Piano Nazionale Industria 4.0” meglio conosciuto come “Piano Calenda”, dal nome dell’allora Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Il piano, contenuto nella Legge di Bilancio 2017, prevede incentivi finanziari e agevolazioni fiscali, finalizzati alla realizzazione entro il 2020 di una maggiore competitività industriale del nostro Paese. Lo scopo di questo capitolo è quello di presentare il Piano Nazionale Industria 4.0, partendo da un breve excursus sui passi compiuti prima della redazione del Piano (3.2), evidenziando caratteristiche e azioni ivi previste (3.3), soffermandosi sull’analisi dei vari attori individuati dalla seconda direttrice del Piano: i Punti Impresa Digitale (3.3.1), i Competence Center (3.3.2) e i Digital Innovation Hub (3.3.3), che hanno il compito guidare le imprese nel loro percorso verso la digitalizzazione; evidenziando, infine, la seconda fase del Piano che vede il passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0 e soffermandosi sulle ultime innovazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 e dal Decreto Crescita del 2019 (3.4).

48