3.3 Il Piano Nazionale Industria 4.0
3.3.2. Competence Center
I Competence Center sono dei poli di eccellenza volti ad esercitare una funzione di lancio e accelerazione di progetti innovativi e di sviluppo tecnologico, nonché di supporto alla sperimentazione e produzione di nuove tecnologie I4.0 e di coordinamento con centri di competenza europei. Le tre grandi attività su cui puntano i CC sono:
1. orientamento → per far in modo che le imprese non mature possano essere accompagnate verso la comprensione di cosa sia l’Industria 4.0, facendone apprezzare vantaggi e possibilità di utilizzo;
52 LAZZARIN D., PMI e Industria 4.0, cosa offrono i Punti Impresa Digitale: dalla formazione ai voucher, in Network Digital360, 05 Dicembre 2017
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2. formazione → necessaria non solo ai lavoratori di domani, ma anche agli attuali per fornirli di competenze aggiornate in modo da rendere le persone e quindi le aziende più competitive;
3. trasferimento tecnologico di supporto alla consulenza e ricerca applicata → il finanziamento che il CC riceve dal MISE dovrà essere erogato alle imprese per andare a sollecitare la domanda di attività da parte delle imprese verso i CC. I Competence Center sono in un numero limitato e si presentano nella forma di partenariato pubblico- privato, infatti si caratterizzano per il forte coinvolgimento di poli universitari di eccellenza, di grandi player privati e per il contributo di stakeholder strategici come centri di ricerca e start-up. In quest’ottica risulta fondamentale ricordare quanto affermato da Marco Taisch, presidente del centro di competenza Made 4.0, del Politecnico di Milano, il quale durante la trasmissione di Class Cnbc per differenziare la funzione dei CC e delle università ha affermato che: “il ruolo delle università è quello di essere punti di aggregazione di imprese che sono anche in competizione tra di loro e che hanno una funzione di soggetti terza parte. Sono iniziative fatte dalle imprese per le imprese”. Nella stessa trasmissione è intervenuto Paolo Fino, presidente di CIM 4.0 di Torino, il quale in merito alla differenza dei compiti dei CC e delle università sottolinea che il compito dei CC è la maturazione tecnologica e non la ricerca svolta invece dalle università, infatti, per far comprendere meglio il concetto ha fatto un esempio ed ha affermato che “quando si sviluppa un nuovo componente, con la tecnologia additiva avere un prototipo funzionante e metterlo in un ambiente di lavoro è ricerca. Essere in grado di replicarlo a costi più efficaci per il mercato per arrivare alla produzione industriale è maturazione tecnologica. Questo è un passaggio molto lungo che le PMI
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non sempre riescono a fare, il Competence Center sarà il posto dove si potrà ridurre, grazie allo sharing delle tecnologie, il costo dello sviluppo”53.
Nonostante la Legge di Bilancio 2017 abbia stanziato venti milioni di euro per l’anno 2017 e dieci milioni per l’anno 2018 per i centri di competenza e di alta specializzazione, questi sono stati creati con due anni di ritardo. Ad oggi, i Competence Center presenti sul nostro territorio sono otto e sono stati selezionati a seguito della presentazione della domanda di partecipazione al bando con termine 30 Aprile 2018. Alla scadenza del bando, le domande sono state valutate attraverso l’attribuzione di un punteggio assegnato in base alle caratteristiche tecniche e di solidità economico-finanziaria del CC, di solidità economico-finanziaria e qualità del programma di attività. I Competence Center hanno partecipato all’assegnazione delle risorse in base ai diversi progetti presentati ed entro tre anni dovranno ottenere i primi risultati e dimostrare che sono in grado di “reggersi sulle loro gambe” 54. Queste risorse stanziate pari a 73 mln di euro sono state così allocate: una parte è stata destinata all’avvio delle strutture e un’altra al finanziamento dei progetti che saranno portati avanti con le imprese.
I CC, benché siano otto realtà territorialmente distinte, operano su tutto il territorio italiano con una connotazione tecnologica di specializzazione per “temi”.
Gli otto centri di competenza e i relativi temi sono:
1. MANUFACTURING 4.0, che vede come ente capofila il Politecnico di Torino → focus su aerospazio, automotive e additive manufacturing;
2. MADE IN ITALY 4.0, il cui ente capofila è il Politecnico di Milano → focus in tecnologie digitali per fabbrica 4.0;
53 http://video.milanofinanza.it/classcnbc/industry-40/Made--Milano--e-Cim-4-0--Torino--Competence- Center-a-confronto-87838/
54WEISZ B., Competence center in arrivo: come avviene la selezione, dopo la graduatoria Mise, in Agenda Digitale, 25 maggio 2018.
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3. BI-REX, il cui ente capofila è l’Università di Bologna → focus sul mondo dei servizi: smart city, logistica, big data e tracciabilità;
4. ARTES 4.0, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa → focus su Advanced Robotics and enabling digital Technologies & Systems 4.0
5. SMACT, che ha come ente capofila l’Università del Triveneto → focus su agroalimentare, abbigliamento, arredamento e automazione;
6. INDUSTRY 4.0, che vede come ente capofila l’Università degli Studi di Napoli Federico II → focus su Advanced Transportation Systems, Biotech, Construction, Energy and ICT;
7. START 4.0, che vede come ente capofila il Consiglio nazionale di ricerca (CNR) di Genova → focus su sicurezza (Security, safety e cyber-security) del porto, delle infrastrutture per i trasporti, energetiche ed idriche e dei sistemi produttivi; 8. CYBER 4.0, che vede come ente capofila l’Università degli Studi di Roma “La
Sapienza” → focus su cyber-security.
Ciascuna impresa potrà scegliere il Competence Center più adatto alle proprie esigenze anche se territorialmente distante. Questi CC non lavoreranno in silos, ma saranno più utili alle aziende solo se saranno in grado di collaborare e operare in sinergia fra loro condividendo le loro esperienze55.