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Azioni di sviluppo della rete metropolitana

5 Strategie e Azioni negli scenari di riferimento e di piano

5.3 Sviluppo della mobilità collettiva

5.3.2 Azioni di sviluppo della rete metropolitana

La rete della metropolitana della città di Roma è composta da tre linee, identificate con lettere e colori diversi, per una lunghezza totale di 59,4 km e 73 stazioni, 60 delle quali sotterranee: la prima, la linea B (identificata dal colore blu), fu inaugurata il 9 febbraio 1955; la seconda, la linea A (colore arancione) il 16 febbraio 1980; la terza, la linea C (colore verde), il 9 novembre 2014. Di seguito i parametri dimensionali della rete metropolitana della città di Roma:

Stato attuale

Linea Estensione

(m) Fermate

A

Anagnina-Rebibbia 18.174 27

B

Rebibbia-Bologna-Laurentina 18.015 22

B1

Jonio-Bologna 4.294 4

C

Monte Compatri Pantano-San Giovanni 18.927 22 Totale 59.410 73

Tabella 5-8 Parametri dimensionali della rete metropolitana attuale

A queste si aggiungono due “ex concesse”: la Roma-Civita Castellana-Viterbo (N) e la Roma Lido (L), ove l’asterisco indica che la Roma-Lido misura in tutto 28.359 metri ma la tabella riporta la lunghezza al netto della tratta comune alla linea B della metropolitana (da Porta San Paolo a EUR Magliana).

Ferrovie urbane (linee Ex concesse)

Linea Estensione

(m) Fermate

L

EUR Magliana-Ostia Colombo

23.702* 12

N

Flaminio-Montebello

12.520 15

Totale 36.222 27

Tabella 5-9 Parametri dimensionali delle due linee ferroviarie urbane integrate alla rete metropolitana.

Le “ex concesse” sono le seguenti:

1. Ferrovia Roma Lido: linea urbana isolata dal resto della rete ferroviaria con caratteristiche tecniche e di segnalamento da linea metropolitana. Nel Piano la linea è rinominata come

“E” e identificata dal colore azzurro.

2. Servizio urbano della ferrovia Roma Nord: svolto nella tratta a doppio binario tra il capolinea di piazzale Flaminio e Montebello. Nel Piano la linea è rinominata come “F” e identificata dal colore viola. Il servizio extraurbano sulla tratta Montebello- Civita Castellana – Viterbo è identificato come FL9.

Di seguito è rappresentato lo schema della rete attuale delle metropolitane con le ex concesse nonché lo scenario complessivo attuale della rete ferro-metro-tranviaria.

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Figura 5-14 Schema della rete attuale delle metropolitane con le ex concesse Roma Lido (L) e Roma Nord (N)

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Figura 5-15 Rete metropolitana – scenario Attuale

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Figura 5-16 Rete ferro-metro-tranviaria – scenario Attuale

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A

Adeguamento funzionale e interventi di

manutenzione straordinaria

18.174 27

B

Adeguamento funzionale e interventi di

manutenzione straordinaria

18.015 22

C

Realizzazione della linea tratta

T2 San Giovanni-Fori Imperiali/Colosseo

2.340 2 E

Acquisto nuovo materiale rotabile (5 unità)

23.702 12 F

Acquisto nuovo materiale rotabile (6 unità)

12.520 15

Tabella 5-10 Rete metropolitana – Scenario di Riferimento

Per le linee A e B sono in corso interventi di manutenzione straordinaria a stazioni, binari e deviatoi mentre sono disponibili i fondi per l’acquisto di nuovi treni (2 per la A e 12 per la B/B1), la sostituzione di scale mobili e ascensori. di adeguamento dell’alimentazione elettrica, impianto idrico e antincendio, banchine di galleria e via cavi. Per la Linea A sono state erogate le risorse utili per manutenzioni straordinarie del parco rotabile, per il rinnovo armamento nella tratta Anagnina-Ottaviano e per il rinnovo del sistema di controllo traffico, comprensivo di nuovo impianto di informazione al pubblico.

Per la linea C l’intervento finanziato è il completamento della tratta S.Giovanni-Colosseo/Fori Imperiali con la fermata intermedia di Amba Aradam/Ipponio.

Per quanto riguarda le linee E ed F è di imminente pubblicazione la gara per l’acquisto di nuovo materiale rotabile: 5 unità di tipo metropolitano per il servizio sulla E con una opzione per ulteriori 15 unità; 6 unità per la F (servizio urbano) più una opzione per ulteriori 6, sempre per il servizio urbano e 6 per il servizio regionale.

Di seguito è rappresentato lo schema della rete delle metropolitane che si verrà a costituire con lo scenario di riferimento (SR) nonché lo scenario SR complessivo della rete ferro-metro-tranviaria.

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Figura 5-17 Rete metropolitana – scenario di Riferimento

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Figura 5-18 Rete ferro-metro-tranviaria – scenario di Riferimento

105 Scenario di Piano

Visione generale

La Questione urbana romana si palesa con l’esplosione demografica degli anni Settanta del secolo scorso continuando a progredire fino agli anni Novanta, quando si fa strada una seconda fase di perfusione edilizia. Se negli anni del boom economico il centro Storico viene solo indebolito dall'emergere delle “reti”, negli anni Ottanta e Novanta lo spazio esterno alla città si isotropizza. Le nuove tecnologie di comunicazione - e di mobilità privata - rendono i cittadini e gli utenti della città sempre meno dipendenti dalle funzioni assolte dal Centro storico.

Lo sviluppo urbano isotropo ha due effetti destrutturanti per la città: rarefazione della densità territoriale (residenziale e di attività economiche) e indebolimento delle funzioni urbane. Si tratta di un fenomeno che avviene a una scala globale ma che, in città come Roma, grazie a tutta una serie di fattori di debolezza intrinseca assurge a paradigma unico di sviluppo.

Il fattore che più di ogni altro ha avuto un ruolo prioritario nell'evoluzione in questa direzione è stata la maggiore competitività della mobilità privata cui si è aggiunta – più o meno consapevole - scelta strategica di favorirla. L’isotropizzazione dell'urbanizzazione diffusa è quindi il prodotto della legge dell’automobile: spostarsi fino a quando la spesa per il carburante è conveniente. Eppure, la città dovrebbe essere il luogo archetipo della sostenibilità, perché concentra usi e risorse riducendo le distanze da percorrere.

È necessario riscoprire una naturale anisotropia dei luoghi perché ogni parte della città è diversa dall’altra e quindi riformulare le regole generali della mobilità. Affinché questa ristrutturazione dei flussi urbani possa avvenire, occorre ripensare la relazione tra sistemi di trasporto e struttura isotropa del territorio contemporaneo. Infatti, sia che si voglia considerare la dispersione come un fenomeno deleterio da fermare, sia che lo si accetti come un processo positivo dell'attuale fase del capitalismo al più da guidare, i risultati spaziali di oltre quarant’anni di processo di dispersione sono ormai irreversibili. La principale sfida del futuro è quella di progettare un sistema di trasporti che mitighi le inefficienze e le diseconomicità del costruire reti complesse, senza negare la specifica conformazione dilatata della dispersione. Un sistema che riorganizzi ciò che esiste ma sia capace di evolvere nel tempo. Questo impone di rivedere la filosofia con cui si concepiscono le reti di trasporto, ovvero è necessario ripensare la relazione tra città consolidata e città dispersa.

Oggi a una isotropia territoriale che ha dilatato la città sino a crescere in un continuum urbanizzato di scala regionale corrisponde una logica anacronistica di pianificazione del trasporto pubblico di massa nell’area più centrale e lungo specifiche direttrici. Una prospettiva per la progettazione del trasporto pubblico di massa di Roma che vada oltre la crisi e rilanci lo sviluppo in termini di sostenibilità ed efficienza complessiva non può basarsi su sole considerazioni di carattere tecnologico, ma deve affrontare il problema della mobilità in modo olistico.

Nell’era della “città delle reti”, diverse argomentazioni fanno propendere per il disegno di una rete portante della mobilità che abbia un accentuato grado di isotropia, ovvero che possieda caratteristiche simili indipendentemente dalla direzione in cui viene percorsa. Quest'approccio trova conferme in tre diversi campi di argomentazione: di carattere sociale, economico, ecologico.

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L’obiettivo del Piano è quello di strutturare una rete capace di:

 Garantire una accessibilità anche alle aree a minor costo e con minori rischi per lo strato archeologico (Città della trasformazione);

 Favorire lo sviluppo incrementale di una rete isotropa che crei opportunità per la città nel suo complesso proprio a partire dai tanti vuoti incamerati in anni di crescita ipertrofica;

 Favorire efficienza ed economicità tenendo in considerazione la complessa morfologia della città;

 Auto-valutarsi nel tempo attraverso la lettura di parametri oggettivi: Δ spostamenti con il mezzo pubblico (produttività sistemica); Δ spostamenti pro-capite e della loro lunghezza media (irrorazione urbana); riduzione delle esternalità; indici di sostenibilità economica e sociale.

Si tratta di una impresa tutt’altro che facile che non si limita al pur difficile recupero del divario infrastrutturale accumulato dalla città. Per far questo è necessario mettere far leva sulla proficuità della relazione tra urbanistica e sapere tecnico nella pianificazione del trasporto pubblico. Le due discipline possono operare, attraverso feedback sui reciproci assunti, in modo dialettico nella costruzione di scenari trasportistici efficienti e urbanisticamente efficaci. Il reciproco vantaggio risiede nel non confinare le proposte entro meri parametri tecnici e nell'evitare costruzioni teoriche che perdano di validità operativa.

Una sfida che ha una portata che va ben oltre i confini cittadini: un ritrovato “modello Roma”

potrebbe fornire indirizzi e prospettive per il concepimento di sistemi di trasporto pubblico che sovrascrivano sul territorio nuovi modi di spostarsi e abitare in contesti dove le esigenze contemporanee coesistono con un articolato tessuto di preesistenze storiche, una condizione tipica delle città e dei territori italiani.

Si tratta di aprire a un effettivo cambiamento strategico della città nel suo complesso, una visione olistica sulle funzioni urbane e sul futuro che manca da troppi anni. Facendo collaborare le componenti dell'intero sistema (città consolidata, periferia, sprawl, territorio) è possibile dare risposte convincenti ai problemi di congestione e gentrificazione della città consolidata restituendo peso e carattere alle diverse parti del sistema, identificando una gerarchizzazione anisotropa che cooperino a ridurre gli spostamenti di lungo raggio e aumentino l’efficienza e la produttività territoriale.

107 Gli interventi

Per quanto riguarda le metropolitane il Piano, nella sua versione finale, si pone obiettivi che possono apparire estremamente ambiziosi: si tratta però di una scelta obbligata che integra quanto inizialmente previsto nella proposta di piano (DGC 46/19) in quanto la città non può più permettersi di rinviare la realizzazione di una rete di trasporto che diventi strumenti di riqualificazione e rilancio sociale ed economico.

Figura 5-19 Rete metropolitana – progressione della rete ai vari scenari attuativi

Gli interventi previsti dallo scenario di Piano sono i seguenti:

Scenario di Piano

Linea/ramo Lunghezza

(metri) Stazioni

A

Battistini-Monte Mario FS

5.160 4

B

Rebibbia-Casal Monastero

2.940 2

B1

Jonio-Scambiatore A1 Nord

5.140 5

C

Colosseo-Farnesina

6.510 7

D

Ojetti-EUR Agricoltura

18.840 19

Tabella 5-11 Rete metropolitana – interventi dello Scenario di Piano

Gli obiettivi specifici sono:

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 Prosecuzione della costruzione della terza linea verso il quartiere Prati e la zona della Farnesina;

 Realizzazione della quarta linea in un’unica tratta fondamentale Ojetti-EUR Agricoltura;

 Aumento della copertura territoriale della rete esistente soprattutto nella città novecentesca andando, come detto nella visione generale, a valorizzare sia gli spazi del costruito che i tanti vuoti lasciati dall’ipertrofico sviluppo della città.

Il dettaglio degli interventi è il seguente:

1. Prolungamento della linea A oltre Battistini, verso il fuso edilizio di Primavalle/Torrevecchia risalendo verso nordest e andando a realizzare un nuovo nodo di scambio presso la stazione ferroviaria FL3 di Monte Mario e il comprensorio dell’ex Santa Maria della Pietà;

2. Prolungamento della linea B oltre Rebibbia, verso San Basilio, Torraccia e Casal Monastero con realizzazione di un grande nodo di scambio per l’attestamento delle linee extraurbane del comparto nordest della Città metropolitana e della Sabina;

3. Prolungamento del ramo B1 verso il GRA attraverso il bacino più popoloso del quadrante nord della città: Tufello, Serpentara, Fidene e Colle Salario. Il capolinea della linea si attesta presso l’innesto della diramazione A1 per Firenze sul GRA con la realizzazione di un grande parcheggio di scambio denominato “Scambiatore A1 Nord” (lo “Scambiatore A1 Sud” è previsto presso l’uscita di Roma Sud-Torrenova della diramazione A1 per Napoli);

4. Prosecuzione della linea C della metropolitana oltre il nodo Colosseo/Fori Imperiale verso l’Ansa barocca, il quartiere Prati e la prosecuzione sulla riva orientale del fiume Tevere verso il piazzale Maresciallo Diaz. Per motivi di sostenibilità economica dell’intervento in rapporto alla domanda addotta, si preferisce evitare l’ingresso nel quartiere Flaminio con il doppio attraversamento dell’alveo del Tevere: le connessioni sono garantite attraverso il nodo di scambio di piazzale Maresciallo Giardino/Ponte della Musica dove transita la nuova linea tranviaria 1 che da viale Beato Angelico raggiunge la Città della Musica transitando per via Guido Reni. L’altro accesso è garantito dalla linea 2 del tram che è prolungata verso Vigna Clara: questa scambia con la linea C presso la stazione Farnesina;

5. Realizzazione della nuova linea D nel tracciato fondamentale Ojetti-EUR Agricoltura.

L’imminente riattivazione della progettazione dell’opera valuterà almeno tre alternative principali di attraversamento del Centro storico:

 Alternativa 1 – passaggio per il Pincio e Piazza Venezia;

 Alternativa 2 – passaggio per il Pincio e l’Ansa barocca;

 Alternativa 3 – passaggio per il quartiere Salario, Castel Sant’Angelo e transito lungo il perimetro della collina del Gianicolo.

Complessivamente lo Scenario Piano prevede ora 38,5 km di nuove infrastrutture metropolitane e 37 fermate:

Nuove realizzazioni

Scenario Estensione rete Numero fermate Numero linee Servizi

Piano

38.590 37 1 1

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Come azione integrata di sviluppo della rete metropolitana si prevede di aumentare l’accessibilità alla rete metropolitana con sistemi di tipo intermedio, ove le analisi trasportistiche hanno mostrano una domanda tale da non giustificare la realizzazione di interventi più onerosi (domanda complessivamente generata inferiore ai 50.000 passeggeri per giorno feriale).

6. Battistini MA – Casalotti 7. Jonio MB1 – Bufalotta

8. EUR Magliana – Magliana Nuova – Villa Bonelli FS

9. Piazzale Clodio – Monte Mario – Ponte della Musica integrata con una connessione a via delle Medaglie d’Oro

Come qualsiasi altra tecnologia di trasporto, anche gli impianti a fune possono essere o meno efficaci. Dal punto di vista energetico e quindi di impatto ambientale, si tratta della tecnologia di trasporto più sostenibile tra quelle oggi disponibili.

Tecnologia

Emissioni di CO2 equivalente per passeggero per km percorso (valori in grammi) Automobile (media cilindrata a trazione diesel)

300

Motociclo

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Tabella 5-12 Emissione di gas serra per le varie tecnologie di trasporto

In tema di trasporto collettivo in sede propria anche per le funivie urbane è necessario adottare un approccio olistico: non esiste “la” soluzione ma “una” soluzione imprescindibile dal contesto in cui la si realizza. Perché anche la scelta più efficiente può creare delle diseconomie se adottata in maniera non efficace.

A Roma la risoluzione del problema della deficienza infrastrutturale vede il sovrapporsi di strategie per la costruzione di infrastrutture di trasporto urbano nel corso del tempo, esattamente in coincidenza con l'emergere e affermarsi del processo di sprawl (Piano metropolitane del 1986, Cura del ferro, Piano Regolatore del 2008), soffre oggi di una serie di distorsioni e anacronismi. Per un organismo urbano così complesso ancora affetto da una esigua dotazione infrastrutturale questo significa favorire lo sviluppo incrementale di una rete isotropa che crei opportunità per la città nel suo complesso.

Come detto a proposito della visione generale del Piano, una delle proprietà forse meno evidenti di una rete di trasporto collettivo in sede propria (TCSP) è quella di aumentare la resilienza di un’area urbana. In termini strategici la resilienza descrive la sostenibilità dei processi fisiologici

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urbani: una città con un buon grado di resilienza riesce a svolgere i propri processi metabolici in termini tali da non farli dipendere completamente da flussi economici esterni.

Una rete di TCSP mediamente sviluppata garantisce una ripartizione modale equilibrata: persone e merci possono viaggiare su vettori collettivi e non solo su mezzi privati.

Al contempo una rete di TCSP sostiene lo sviluppo urbano inducendo la densificazione degli spazi e quindi un migliore utilizzo dei suoli. Gli interventi funiviari individuati dal Piano presentano un elevato rapporto di efficacia proprio perché creano dei rammagli di rete dove altre alternative tecnologiche sarebbero non sostenibili per vincoli ambientali oppure per le caratteristiche della domanda captata.

A completamento dello scenario di Piano è previsto il completamento del piano di manutenzione straordinaria e potenziamento delle linee esistenti:

10. Piano di manutenzione straordinaria e adeguamento normativo degli impianti e delle stazioni della linea A;

11. Piano di manutenzione straordinaria e adeguamento normativo degli impianti e delle stazioni della linea B.

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Figura 5-20 Rete metropolitana – scenario di Piano

112 Scenario Tendenziale

Lo scenario Tendenziale individua la rete ottimale che realizza gli obiettivi esposti nella visione del Piano, massimizzando gli effetti territoriali in termini benefici-costi.

Gli interventi previsti dallo scenario Tendenziale sono i seguenti:

Scenario Tendenziale

Linea Sezione Estensione Fermate

A2

Bembo-Acquafredda

4.875 3

C

Clodio/Mazzini-Tor di Quinto

5.620 5

C

Farnesina-Grottarossa

4.920 5

C2

Teano-Ponte Mammolo

4.890 5

D

Ojetti-Nomentana GRA

1.640 2

D

EUR Agricoltura-Grottaperfetta

3.970 3

D2

Trastevere FS-Corviale

5.170 5

E2

Acilia Sud-Aeroporto

9.320 4

Tabella 5-13 Rete metropolitana – interventi dello Scenario Tendenziale

Gli obiettivi specifici sono:

 Completamento della costruzione della terza linea lungo la direttrice Cassia;

 Aumento della copertura territoriale della rete esistente soprattutto nella città novecentesca di ultima generazione (incluse le ex Zone O) andando a valorizzare sia gli spazi del costruito che i tanti vuoti lasciati dall’ipertrofico sviluppo della città creando occasioni per lo sviluppo di interventi di densificazione in chiave di sviluppo orientato alla mobilità (Transit-Oriented Development).

Il dettaglio degli interventi è il seguente:

12. Realizzazione della diramazione A2 come diramazione a valle della stazione Bembo, verso il quartiere di Montespaccato con realizzazione di un nodo di scambio presso via dell’Acquafredda a servizio del nodo stradale Aurelia/GRA

13. Completamento della linea C lungo la direttrice Cassia;

14. Realizzazione della diramazione C2, dal bivio di Teano ai quartieri Collatino, Colli Aniene e attestamento presso il nodo intermodale di Ponte Mammolo;

15. Completamento della quarta linea con i prolungamenti a nord verso il GRA e a sud verso la tangenziale tranviaria in zona Ardeatina/Grottaperfetta;

16. Realizzazione della diramazione D2 verso Portuense e Corviale;

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17. Realizzazione del prolungamento E2 della linea E, da Acilia Sud a Fiumicino Aeroporto passando per la Fiera di Roma;

18. Realizzazione della nuova stazione Valle Giulia/Don Minzoni, sulla linea F, tra Flaminio e piazza Euclide.

Complessivamente il Piano Tendenziale prevede 31,1 km di nuove infrastrutture metropolitane e 28 fermate:

Nuove realizzazioni

Scenario Estensione rete Numero fermate Numero linee Servizi

Tendenziale

31.085 28 0 3

Lo scenario prevede anche il completamento del piano di manutenzione straordinaria e potenziamento delle linee esistenti:

19. Adozione di una comunicazione a radiofrequenza tipo CBTC (Communication based train control) per le linee A (servizi A1/A2) e B (servizi B1/B2);

20. Adozione di una comunicazione a radiofrequenza tipo CBTC (Communication based train control) per la linea E (servizi E1/E2).

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Figura 5-21 Rete metropolitana – scenario Tendenziale

115 Una nuova immagine coordinata della rete

La mappa del trasporto pubblico - e in particolare di quello su ferro - diventa così un elemento centrale nella moderna disciplina della pianificazione dei sistemi di orientamento spaziale. Si tratta del Wayfinding, termine che identifica i modi e i metodi attraverso i quali le persone si orientano all’interno di uno spazio fisico allo scopo di spostarsi da un luogo a un altro, in relazione ai meccanismi di percezione sensoriale dell’ambiente e alle sue condizioni qualitative.

La realizzazione delle reti di trasporto richiede ingenti risorse e grandi sforzi collettivi: conoscerle significa utilizzarle di più e meglio. Una semplice mappa può dare a tutti la possibilità di una esperienza cognitiva diversa del proprio territorio evidenziandone gli elementi positivi ma anche le criticità da risolvere con la pianificazione e la progettazione di altre infrastrutture.

Non casuale che nella fase di ascolto del Pums tra le proposte più votate ci siano quelle di una nuova immagine del trasporto e di un miglioramento della visibilità di quello che già c’è.

Un ruolo, quello di una immagine di una narrazione efficace del trasporto metropolitano, che più recentemente città come Barcellona, Bruxelles e Toronto hanno dimostrato essere in grado di influenzare non solo la soddisfazione e la fidelizzazione dell’utenza ma anche di incrementare gli stessi passeggeri di una quota compresa tra il 3 e il 5% mantenendo il servizio invariato.

Le azioni di Piano sono:

21. Nuova immagine delle ex concesse Roma Lido, ferrovia Roma Nord e ferrovia Laziali-Giardinetti: le tre linee effettuano un servizio di trasporto rapido che deve essere potenziato e riconosciuto per importanza alla pari delle linee A, B e C della metropolitana.

22. Nuovi nomi: Accanto alla M della metropolitana, la T delle linee tramviarie e la FL dei servizi ferroviari regionali.

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Accanto alle 3 linee ordinarie arrivano la linea celeste (E, già Roma Lido) e la linea viola (F, già Roma Nord nel servizio urbano). I servizi sulla diramazione B1 assumono lo stato effettivo di linea a sé (Laurentina – Jonio).

Figura 5-22 Nuova identità grafica: esempio per i servizi della rete metropolitana attuale

Alla numerazione dei tram sono dedicate le prime cifre della rete. La linea Laziali-Giardinetti resta identifica da una lettera, la G, a sottolineare il suo status di metrotramvia.

Figura 5-23 Nuova identità grafica: esempio per i servizi della rete tranviaria attuale

Per quanto concerne le linee ferroviarie, questi servizi (ad eccezioni del Civita Castellana-Viterbo) sono gestiti da Trenitalia su contratto di servizio della Regione Lazio. La numerazione proposta riprende quella indicata sul fascicolo orario di Trenitalia.

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